Come un dittatore di lungo corso, con l'immagine di perdente oramai affibbiatagli dall'impietosa conta dei voti, il nostro ha oramai i giorni contati, se non le ore. I candidati forzisti, appesantiti dall'effetto negativo di mister B, si riversano come mosche al miele verso l'UDC e An (il trasformismo di questi ceffi è proverbiale!), il partito di plastica senza ideologia se non la piena e assoluta fedeltà verso il "premier" non trattiene più i candidati locali che non riescono davvero a mettere le radici. E si sa, senza radici alla prima pioggia il terreno sotto i piedi frana.
Al contrario i centristi più AN che sono solo vecchi democristi riciclati, affilano le armi, lusingati dai risultati e dai consensi. Oramai il posticino nel quale erano relegati non gli basta più, chiedono nuove poltrone, più prestigiose, cosa che cozza con la logica Lega, anch'essa vincitrice grazie alla malattia del loro capo.
Questa miscela esplosiva che il Berlusconi non potrà ingoiare, lo porterà alla fine