Il consiglio federale del Carroccio oggi dovrebbe dare l’ok a sostenere Mosele. Valpiana verso Franchetto
Ballottaggio, la Lega decide
Grandi manovre anche delle liste minori per gli apparentamenti
di Maurizio Battista
La Lega conferma le richieste che abbiamo anticipato ieri: vicepresidenza e un paio di assessorati oltre ovviamente a punti programmatici ritenuti essenziali dal Carroccio. Ma Flavio Tosi, candidato alla presidenza (13,16%) ha fatto sapere ai suoi che non intende rimanere in Provincia. Non sarà lui, nel caso, il vice di Mosele: resterà in Regione a fare il consigliere e in Comune a svolgere il ruolo di capogruppo.
Ma quante possibilità ci sono che la Lega rispetti l’accordo nazionale della Casa delle libertà e entro domenica sera, ultimo termine, si apparenti ufficialmente con il rettore Elio Mosele (39,22)?
Il sottosegretario alle Riforme Aldo Brancher, forzitalista che è di casa nella Lega, si dice ottimista. Ma non basta. si deve attendere oggi pomeriggio il consiglio federale del Carroccio che discuterà proprio della linea politica da tenere nei ballottaggi. Del resto, è ben noto che soltanto se c’è il simbolo sulla scheda, gli elettori leghisti si mobilitano; una semplice indicazione di voto non farebbe alcun effetto.
E allora ecco che il ministro Roberto Maroni spiega alle agenzie i «paletti» nei quali deve muoversi la Lega: per un apparentamento ufficiale il Carroccio chiede scadenze precise per la devolution. Vale a dire che entro luglio il testo di legge, già varato dal Senato, deve essere approvato anche alla Camera. E solo se la Lega ricostruirà la Casa delle libertà può avere la speranza che gli alleati rispettino i tempi. Se la Lega dovesse chiamarsi fuori e andare al mare, la devolution in Parlamento finirebbe all’ultimo posto dell’ordine del giorno.
«Se non ci fosse di mezzo la grossa partita del federalismo», ha detto infatti il ministro del Welfare, «non c’è dubbio che la Lega, come ha sempre fatto ai ballottaggi, non farebbe apparentamenti». Ma non farli, appunto, sarebbe troppo rischioso. E il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, ha anticipato che nel consiglio federale di oggi «ci sarà anche un’indicazione chiara del nostro segretario generale Umberto Bossi». Nel caso in cui in cambio dell’apparentamento ufficiale alle amministrative, la Lega ottenesse il varo della devolution, sarebbe approvato anche il Senato federale e a quel punto le elezioni regionali verrebbero trasferite tutte al 2006.
LISTA SARDINI. Verso Mosele è orientato anche Germano Sardini (3,68) forzitalista alla guida della Lista civica amministratori (con il Nuovo Psi) che sta tenendo il dialogo aperto con la Lega per un eventuale ingresso in tandem nella coalizione del rettore. «I contatti con la Lega? Sempre ottimi, Tosi mi chiama zio...», scherza Sardini. Accordi? «Nessuno, aspetto che mi chiamino, io parlo con tutti, anche con Franchetto se mi chiama, certamente». Ma i suoi tornano a votare? «I miei voti sono di preferenza, non di lista e valgono il triplo. Anche se devo dire che mi mancano 5 mila voti: ah, se li avessi presi tutti...». A Tregnago come ha fatto a fare il pieno? «Ho amici in quel collegio e un bravissimo candidato, Valdegamberi, che ha fatto un’ottima campagna elettorale, porta a porta. Se anche gli altri l’avessero fatta...». Per esempio chi? «Robbi a Vigasio e Lovato a Bovolone, tanto per fare due nomi, ma ce ne sono anche altri». Entro quando decide? «Domani sera (oggi-ndr)».
E cosa chiede per il suo 3,6 per cento? «Non chiedo tanto, chiedo solo quello che mi viene».
BUSSINELLO. Mosele potrebbe incassare anche un appoggio da Alternativa sociale (Mussolini) del candidato presidente Roberto Bussinello (2,14%), che assicura, entro venerdì deciderà se i suoi voti saranno trasferiti al mare o sul candidato del centrodestra. «Stiamo completando un ragionamento al nostro interno», dichiara Bussinello, poi contatterò il rettore Mosele per incontrarlo e venerdì daremo la comunicazione ufficiale: se andremo con lui o se andremo in vacanza».
Da Roma, però, ieri pomeriggio è arrivata la posizione ufficiale del vertice nazionale: «Alternativa sociale non darà indicazioni di voto o preferenza a favore di alcun candidato», ha dichiarato Alessandra Mussolini, leader del cartello Alternativa sociale, al termine di un incontro con Roberto Fiore, segretario di Forza Nuova. Vedremo cosa decideranno i loro esponenti veronesi.
BERTASO. Per venerdì scioglierà le riserve anche l’Unione Nordest di Adriano Bertaso (2,54): «Non siamo in vacanza, siamo ancora tutti sul territorio e i nostri voti non andranno in libera uscita. Tra Franchetto e Mosele è difficile decidere, ma giudicheremo dalla squadra migliore. Venerdì dichiareremo da che parte andremo».
VALPIANA. Disponile ad apparentarsi con Gustavo Franchetto, candidato presidente del centrosinistra (37,90) si dichiara Massimo Valpiana, candidato presidente dei Verdi della colomba (1,37). «Nessuno ci ha ancora cercati, ma noi siamo pronti a mettere a disposizione i nostri 6 mila voti che, se motivati, possono essere riconfermati al ballottaggio». E per motivarli che cosa serve? «Un riconoscimento chiaro non solo sui programmi, ma politico. L’accordo programmatico significa l’impegno per istituire il parco del Monte Baldo, l’esclusione del traforo delle Torricelle dal Ptp; un esplicito impegno per ampliare la tramvia fino a San Martino e a San Giovanni Lupatoto, la riduzione delle cave e altro ancora». Con Mosele, niente da fare? «Troppe incompatibilità: sta dialogando con la Lega e con Bussinello, quindi questo ci esclude a priori». Ma c’è spazio per due liste Verdi? «Franchetto ha già due liste comuniste, non vedo perché non possa averne due ambientaliste. Non vorremmo che lui dimostrasse di essere ostaggio dei partiti e subisse i loro diktat; ci auguriamo possa muoversi liberamente».
Che voi sappiate ci sono altre provincie o comuni dove c'è la possibilità di un appoggio di AS (o della Fiamma) al Polo?