TI ripeto io penso che più si rafforzano e si generalizzano le misure repressive, più si blindano le frontiere e si incrementa il proibizionismo, più cresce l'area della "clandestinità" e della marginalità sociale, e conseguentemente lo sfruttamento selvaggio della forza-lavoro immigrata, la potenziale devianza e la microcriminalità. Solo prospettando agli immigranti la convenienza dell'ingresso legale, a partire dalla garanzia di canali d'ingresso legale realisticamente percorribili e MOLTO più facili, regolati da norme più ampie e flessibili; conferendo a chi non ce l'ha il permesso di soggiorno in cambio dell'accertamento dell'identità personale; programmando una regolarizzazione permanente in presenza di requisiti obiettivi —quali il lavoro, l'alloggio, i legami sociali e familiari- è possibile pensare di sconfiggere il traffico di immigrati e nel contempo rassicurare l'opinione pubblica e favorire l'immigrazione.L'esatto opposto di quanto avviene adesso anche perchè le richieste delle agenzie interinali e padronali non mi sembrano un criterio realmente indicativo della disponibilità di lavoro.Tanto è vero che le quote sono un criterio sbagliato,che persino Fini ne ha proposto l'abolizione....In Origine Postato da Paul Atreides
Azz...
Dunque
1) a chi viene bisogna offrirgli un lavoro, a prescindere da come è arrivato.
Le conseguenze
a) se si prescinde dalla ''clandestinità'' [dal ''come'' si entra] significa aprire le porte a tutti
b) ergo, ti ritrovi allogeni a vagonate
c) bisogna offrirgli [sic!!; un ''dovere morale'': triplo sic!!!] un lavoro
d) però, in base alla disponibilità [per inciso: fottendosene dei disoccupati italiani; evidentemente la giustizia ''sostanziale'' è prevista solo per africani e asiatici...]
e) visto che tale disponibilità è limitata [e prescindendo persino dai disoccupati nostri connazionali], l'effetto è il seguente: far entrare carrettate di allogeni a cui poi cosa dici? No, ci siamo sbagliati...
Insomma: è grottescamente contraddittorio tenere assieme l'idea di ''offrire'' un posto di lavoro con l'idea di far entrare chiunque. Perché è evidente che solo in base alle concrete richieste di posti di lavoro puoi stabilire la relativa quota d'immigrati