Lotta al doping: nasce il primo centro


l Piemonte è la prima Regione italiana a intervenire in modo diretto, con propri fondi e una legge ad hoc, nella lotta al doping. Lo scorso 7 giugno è stato infatti inaugurato, all’interno dell’ospedale San Luigi di Orbassano, il centro regionale di riferimento, prima opera olimpica a essere completata, realizzata in tempi di record, in poco più di un anno.
Il centro, costato 13 milioni di euro, di cui 5 finanziati con i fondi olimpici e 8 coperti dalla Regione, sarà utilizzato nel 2006 per Olimpiadi e Paraolimpiadi e diventerà, insieme ai laboratori dell’Acquacetosa di Roma, uno dei due centri nazionali di riferimento per la prevenzione del doping, gestito dalla Regione in collaborazione con il Coni.
«È questo un segnale molto importante - ha commentato Oreste Rossi, capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale, che ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione e che da sempre segue con attenzione il mondo dell’associazionismo giovanile e sportivo - poiché il ricorso ai farmaci per migliorare le proprie prestazioni è molto frequente non solo tra i professionisti ma anche e soprattutto tra i giovani amatori e dilettanti, segno che si è perso un po’ il senso dell’attività sportiva sana, in cui l’importante è, come si suol dire, partecipare, a tutto vantaggio della competizione e del business economico. Oggi l’importante è vincere, perché solo vincendo si riesce a guadagnare».
«La cosa che deve stupirci - prosegue Rossi - è che, come rilevano gli operatori del settore, sono spesso le famiglie a incentivare tali comportamenti a rischio. Ciò significa che deve cambiare la mentalità. Occorre quindi individuare un percorso affinché, anche attraverso le scuole, lo sport torni a essere una sana attività indispensabile per crescere e un’ottima palestra di vita».
All’inaugurazione della struttura, intitolata ad Alessandro Bertinaria, ex direttore dell’azienda ospedaliera recentemente scomparso, hanno partecipato il vice-ministro alle Infrastrutture e il Presidente della Regione, oltre ai rappresentanti di Toroc e Cio e agli sportivi Stefania Belmondo e Fabio Carta.
«Ci auguriamo - conclude Rossi con una nota polemica - che al più presto venga individuato per questo centro un direttore piemontese, visto che attualmente il centro è diretto dal responsabile romano dell’Acquacetosa. Il Piemonte sarà certamente in grado di esprimere un’alta professionalità, che certo saprà garantire piena operatività a questo centro».

Elena Maccanti


da : IL FEDERALISMO