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  1. #11
    Cattolico Tradizionalista
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    Provincia di Lecce - Il mondialismo è una statua di cera, Lady U$A non mi farò mai ammagliare dalla tua bandiera
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    In origine postato da DiegoVerona
    Ok, il nostalgismo sarà deleterio, ma...
    Bellissima foto...

  2. #12
    Orazio Coclite
    Ospite

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    Il calcio è ormai uno sport finito. Riconsoliamoci con il passato.
    Qui a Roma siamo particolarmente legati alla figura di Silvio Piola, uno dei più grandi calciatori che l'Italia abbia mai avuto. Piola era un giocatore arcigno, testardo e dal gran cuore. Un altro lombardo che, al pari del grande Beppe Signori, ha trovato una seconda casa a Roma.
    Mio padre mi narra ancora di quella volta che durante un derby coi rognosi in giallorosso, sanguinante e ferito alla testa si fece fasciare e volle a tutti i costi rientrare in campo, e da uno a zero per quelli ci portò alla vittoria con una doppietta e gol finale sullo scadere proprio con quella testa fasciata e sanguinante.
    Altri tempi, altra tempra, oggi la nazionale è composta da treccinati e sputazzari...


    Piola saluta romanamente


    Piola l'inarrestabile





    I GRANDI DEL PASSATO - Silvio Piola

    Silvio Piola nasce a Robbio Lomellina (Pavia) nel 1913 e muore nel 1996. Inizia la sua epopea calcistica in una Pro Vercelli in fase decadente dopo i sette scudetti vinti a cavallo degli anni '20. La sua stella raggiunge il massimo fulgore nella grande Lazio degli anni '30 (alla quale fu convinto a passare nel 1934 dalle alte sfere del regime), quella dei presidenti Gualdi e Zenobi, di Levratto lo sfonda-reti e di Gipo Viani. A Roma diventa l'idolo delle folle biancoazzurre e l'incubo di Testaccio, l'allora campo della Roma giallorossa. Nei derby, unica consolazione, visto che gli scudetti erano appannaggio esclusivo degli squadroni del nord, Piola non manca mai: con la febbre, con la testa insanguinata, con la caviglia gonfia o con le costole incrinate, è sempre presente, sempre protagonista, come in tutta la sua carriera del resto. Campione di calcio ma anche di sportività: una volta Allemandi gli rifilò un calcio infame alla schiena ma lui non reagì, anzi, lo scusò immediatamente. Eppure negli anni Trenta, il C.T. della nazionale, Vittorio Pozzo, non lo vedeva di buon occhio, in quanto pensava che Piola non possedesse una buona tecnica. Dovette ricredersi presto. Piola esordì in nazionale il 24 Marzo 1935 al Prater di Vienna contro il wunderteam austriaco. Con un'incredibile doppietta stupì tutti e permise all'Italia di battere l'Austria per 4 a 2. Mitico goleador della Squadra Azzurra due volte campione del mondo negli anni trenta, Piola per il suo grande talento era chiamato: "Silvio gol". Divenne uno dei protagonisti di una delle più splendide giornate del calcio italiano, il 19 giugno 1938, segnando una doppietta nella finale della coppa del mondo svoltasi allo stadio Colombes di Parigi, che diede all'Italia la vittoria affrontando la formidabile Ungheria, che perse, 2-4. La carriera in nazionale di Piola si concluse poi nel 1952, quando fu richiamato alla "verde età" di 39 anni dal suo ex-compagno Meazza per provare a battere l'Inghilterra (alla quale nel 1939 segnò un incredibile gol di mano). Con la maglietta della Nazionale Piola firmò 30 gol in 34 partite ed una Coppa Rimet vinta. Dopo la sua uscita dal mondo del calcio rifiutò quasi sempre di esporsi pubblicamente preferendo vivere una vita tranquilla nella sua Vercelli ed apparendo in pubblico solo in occasioni importanti, quali ad esempio la festa scudetto della Lazio nel 1974, e ciò ha senz'altro contribuito a creare un alone di mito intorno alla sua figura. Rimarrà per sempre impressa nella memoria di tutti gli appassionati di calcio l'immagine della sua rovesciata ("alla Piola") che rappresenta perfettamente la tecnica, la grinta, la voglia di vincere di Silvio Piola, esempio per le generazioni di calciatori passate, presenti e future.

  3. #13
    Orazio Coclite
    Ospite

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    Ho trovato questa:


    Nazionale italiana del 1940

  4. #14
    Ospite

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    In origine postato da Iron81
    Ehmmm... non hai mai letto prima gli interventi di Ferruccio?
    Grazie per le informazioni sulla Coppa internazionale!
    ho dato alcune occhiate al vastissimo suo tema -ero un balilla ma l'età esatta non la sapevo.
    In origine postato da Ferruccio

    Ne ho 74.Ricordo benissimo ad esempio Italia-Inghilterra del 39 radiocronaca di Nicolo' Carosio 2-2 con goal " viziato " di
    Piola.Anche Italia-Germania 3-2 (?)

    Cominciai ad andare con mio padre a San Siro a Milano nel 38 ricordo un Milan-Venezia con Boffi ( dal tiro proibito ) che calcia un rigore ed il portiere che si rannicchia temendo la pallonata .

    San Siro era solo il primo cerchio ed ho negli orecchi ancora il leit- motiv della canzone pubblicitaria per l'acqua San Pellegrino.
    grande , sei stato fortunato ad aver memorizzato quelle partite giusto prima della guerra , io il calcio ho iniziato a seguirlo consapevolmente solo a 11 anni perdendomi cosi quasi tutti gli anni 80.

    la partita Italia-Germania=3-2 del 5 maggio 1940 si giocò di domenica alle 15 a Milano (ovviamente...) , gli azzurri si portarono in vantaggio con Colaussi al 17° e Bertoni I al 25° , poi i tedeschi pareggiarono con una doppietta di Binder al 28° e 52° , infine la rete della vittoria venne realizzata da Biavati al 58° minuto.
    assistettero all'incontro 65000 spettatori , tu compreso.

    l'ultima partita prima della guerra (e dei bombardamenti) che venne giocata a Milano fu contro la Spagna il 19 aprile del '42 , e fini' 4-0 per i nostri.

 

 
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