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  1. #11
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    Predefinito Re: Re: Re: Siamo alle pernacchie...

    In Origine Postato da Luca66
    Hey, ciccio, quelli che tu difendi a spada tratta sono gli alleati di quelli che 12 anni or sono lanciavano monetine davanti agli hotel e sventolavano cappi a montecitorio....cosa non si fa per un pò di potere....sempre servi dei servi dei servi

  2. #12
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    In Origine Postato da antonio

    voler stabilire un nesso tra 10 100 e 100 nassiria.e la disapprovazione del nano, (che peraltro mentre il soldato Vanzan moriva a Nassirja)ha preferito gozzovigliare per la sua squadra...e' un artifizio propgandistico basato sulla menzogna...
    Ho voluto stabilire un nesso tra "10, 100 e 100 Nassirya" e la "disapprovazione di Berlusconi"????

    Ma dove? Ma sai leggere? Io mi riferivo al solito "2 pesi, 2 misure" che applicate alle notizie:

    - qualche decina di scemi che gridano "10, 100 e 100 Nassirya" sono una insignificante minoranza in mezzo ad un corteo

    - 4-5 "persone selezionate" che mugugnano in un auditorium pieno di gente (cosa peraltro riportata SOLO dall'Unità) sono "Bordate di fischi"

  3. #13
    Silvioleo
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    Predefinito Re: Re: Re: Siamo alle pernacchie...

    In Origine Postato da DrugoLebowsky
    tranquillo: il monopolio dell'informazione censura subito queste notizie. Altri fischi all'Autoassolto li ho potuti vedere solo e soltanto all'uscita del tribunale per il processo Sme, su Tf2 (Francia), grazie ad un ripetitore dell'accademia francese che permette di vedere France2 anche a Roma.
    della serie i fischi a d'alema sul tg1 li censuro'silvio....

  4. #14
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    In Origine Postato da antonio
    ma sei tu che affermi che erano 4-5 persone selezionate...
    ti ricordi le amministrative di qualche anno fa?
    era solo Pizzighettone diceva il nano...
    oggi dici 4-5 persone selezionate...
    Già, è vero, oggi c'è proprio un tempo di m...

    (inutile proseguire, non leggi)

  5. #15
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Siamo alle pernacchie...

    In Origine Postato da Th4_inG
    Comunque la notizia l'ho cercata e SOLO l'Unità la riporta (non Yahoo, nè Tiscali, nè RaiNews, nè Virgilio... anche se tutti parlano dei 100 anni della Titanus). Nemmeno Repubblica!
    Sei proprio sicuro che non sia stata non dico inventata, ma un poco gonfiata???
    E tu sei sicuro che non sia una delle 100 notizie che i nostri media censurano giornalmente?

  6. #16
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Siamo alle pernacchie...

    In Origine Postato da Dario
    E tu sei sicuro che non sia una delle 100 notizie che i nostri media censurano giornalmente?
    Ora ovviamente mi dimostrerai che Berlusconi possiere il 60% di Yahoo, il 53% di Tiscali, il 64% di Virgilio, e così avanti per TUTTE le testate giornalistiche su Internet (comprese quelle straniere), compresa anche "Repubblica", NOTA testata di estrema destra.

  7. #17
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    Predefinito

    Io non ti dimostro niente. Tu invece dimostrami che l'80% dei giornali italiani e 5 TV su 6 sono comuniste.

    Parola del tuo padrone, se non riesci a dimostrarlo professati un cattivo berluschino e chiedi aiuto al tuo capo. O a CEPU....

  8. #18
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Siamo alle pernacchie...

    In Origine Postato da Th4_inG
    Dipendono da uno dei tanti monopoli conflittuali????
    Ma dici sul serio?
    La lista di gente del cinema e del teatro che siano di sinistra potrebbe iniziare qui e non finire più...

    Comunque la notizia l'ho cercata e SOLO l'Unità la riporta (non Yahoo, nè Tiscali, nè RaiNews, nè Virgilio... anche se tutti parlano dei 100 anni della Titanus). Nemmeno Repubblica!
    Sei proprio sicuro che non sia stata non dico inventata, ma un poco gonfiata???
    Hai sentito qualcuno smentirla?

  9. #19
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    Predefinito

    In Origine Postato da Th4_inG
    Ho voluto stabilire un nesso tra "10, 100 e 100 Nassirya" e la "disapprovazione di Berlusconi"????

    Ma dove? Ma sai leggere? Io mi riferivo al solito "2 pesi, 2 misure" che applicate alle notizie:

    Ma quali "2 pesi"?

    TUTTE le persone democratiche hanno condannato quello slogan; mentre TUTTI i bananas l'hanno strumentalizzato CONTRO le persone democratiche.

    Hai visto un bananas "argomentare" (si fa per dire) sull'ennesima dimostrazione d'insofferenza (eufemismo) nei confronti del Banana?

    Ma non avete PROPRIO ancora preso atto che OGNI volta che si presenta in pubblico (non ad Assago o in altri teatrini ipercontrollati) si prende i pernacchi?

  10. #20
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    Mancuso: «Attento Berlusconi, con le scartine non si va lontano»
    Roberto Cotroneo

    ROMA Palermitano, 82 anni. Ex Magistrato. Aria da elegante e forbito signore siciliano. Educato. Filippo Mancuso è stato tra i più contestati ministri della Repubblica. Quando era ministro di Grazia e Giustizia nel governo Dini, ordinò un’ispezione al Pool di Mani Pulite alla Procura di Milano. Poi licenziò gli ispettori che non trovarono nulla da eccepire all’operato della magistratura milanese. La sinistra chiese le sue dimissioni. Però Mancuso si impuntò e aspettò il voto di sfiducia del Senato per andarsene. Infine, invitato da Berlusconi in persona, si candidò con Forza Italia nel 1996 e fu eletto deputato. Riconfermato nel 2001. Dal 2002 siede nel gruppo Misto, e ha lasciato Forza Italia. «Anche se continuo a votare con loro quasi sempre». Dunque più che un pentito, un dissociato. Lo abbiamo intervistato sulla crisi di Forza Italia.

    Onorevole Mancuso, che mondo è quello di Forza Italia?
    «Immaginiamo una realtà, con una parte friabile, e con una parte solida. Il volto solido è costituito dal rilevante numero di persone di valore che sono state elette in Forza Italia, e che rappresentano un retroterra di cultura e di buona fede».

    E la parte friabile?
    «È quella che appare a tutti, visto che la prima non appare. È quella a cui è affidata la comunicazione servile e macchiettistica del messaggio di Forza Italia. In quel partito nessuno degli uomini del gruppo di comando è eletto. Ma sono tutti nominati».

    Aspetti, onorevole Mancuso. Traduco. Ci sono due anime. Una di peones, che lei ritiene solida e sana. E una che è quella che ci appare ogni giorno nei telegiornali. La seconda è apparenza, inconsistenza ed è macchiettistica.
    «Gli uomini che rappresentano Forza Italia sono spesso presenze imbarazzanti nella loro pochezza. In Forza Italia manca una qualsiasi ideologia. Perché il pragmatismo non è ideologia, la reazione non è ideologia, Forza Italia si è appropriata di tutti i diversi valori che nella società fanno l’elettorato. Quindi sono socialisti, sono liberali, sono democristiani, sono eredi praticamente di tutti. E da poco abbiamo appreso che Forza Italia è anche erede della dottrina sociale della Chiesa».

    Eredi dei comunisti no, però.
    «Forza Italia è vittima di un’antistoricità progressiva proprio perché gioca su stilemi inesistenti. Uno di questi è il comunismo. Solo un feticcio, un idolo polemico».

    Ma secondo lei efficace?
    «Fino al momento in cui si riterrà che questo presupposto, antistorico, ha ragion d’essere, vi sarà sempre una aliquota di persone che crederanno nella necessità di affermarlo. Ma, mano a mano, tutte queste cose dovrebbero venir meno. E il progressivo sfiorimento della forza elettorale di Forza Italia è dovuto a esibizionismi, promesse vane, sistema della menzogna portato a filosofia».

    Quello che lei chiama sfiorimento si è concretizzato in uno sbando. Un terzo di voti in meno dalle ultime politiche. Quando ha avuto la sensazione che Forza Italia non era più un luogo dove lei poteva far politica?
    «In Forza Italia ero l’unico cha aveva un atteggiamento critico. L’unico a prendere la parola per dissentire. Ma ero vittima della teoria generale dell’assertività monopolistica. E questo ha creato in me un’indisponibilità nei confronti di quel movimento».

    Traduco. Troppe prepotenze, culto del capo. Lei la chiama: assertività monopolistica. E poi aggiunge che Forza Italia non ha ideologia, che i suoi esponenti sono macchiette, che utilizza come metodo il sistema della menzogna. In tutto questo però, non è ancora uscito il nome di Berlusconi.
    «Berlusconi è un uomo pieno di qualità anche umane. Io gli sono personalmente affezionato e riconoscente. Perché l’uomo ha un fondo di generosità innegabili. Naturalmente condizionato dal solipsismo della sua natura profonda».

    Approfondiamolo questo solipsismo. Solipsismo, in filosofia, vuole dire sostenere l’evidenza profonda dell’io individuale. Dal latino: solus ipse. In pratica: negare la realtà del mondo esterno e degli altri soggetti. Interessante...
    «Adesso è lei che cita in latino, dicono che è un mio vizio... Però Berlusconi ha dato nome e cognome a uno stato d’animo diffuso».

    Sì, certo, ma il nome e cognome glielo ha dato requisendo mezzi di informazione, e imponendosi con un potere economico e mediatico fuori dal comune.
    «Ma lei non deve sottovalutare che Forza Italia, come humus, nel paese esisteva già. È la rappresentazione di Forza Italia che viene falsata. Sono i suoi uomini che falliscono. E non è colpa di Berlusconi. Nel senso che non è vero che Berlusconi non è capace di riconoscere gli uomini che gli stanno attorno, e si mette accanto delle mezze figure».

    Mi faccia capire. Forza Italia, fallisce, non comunica. I suoi uomini sono mezze figure. Berlusconi lo sa. Ma non è colpa sua. E di chi è la colpa allora?
    «Berlusconi conosce bene gli uomini. Non conosce se stesso. Quando pensa che la sua attitudine generale a rimediare a tutto, basti a compensare le altrui debolezze. Ecco perché si circonda e si avvale di queste scartine. Lui sa che sono scartine. Tanto è vero che li smentisce, li loda, e li elimina, con la leggerezza con cui si gioca una carta da gioco di nessun valore».

    Lei che lo conosce bene dice di Berlusconi che è solispista, megalomane, incapace di conoscere se stesso, e che utilizza i suoi uomini come scartine. Non male, onorevole Mancuso. Dove stanno le qualità?
    «In quella parte di Forza Italia che è solida che agisce nel paese. Nel fatto che Berlusconi ha dato voce a una esigenza del paese. Poi certo...».

    Poi certo cosa?
    «Se lui capisse quanto male ha fatto al nostro paese la sua incontinenza verbale. Lui pensa che egli è tale, da poter compensare non solo gli uomini modesti di cui è circondato, ma anche i propri errori».

    Aspetti che devo sommare, abbiamo aggiunto: incontinenza verbale. Lei non lo dice, ma aggiungerei poteri taumaturgici, come i re merovingi. Visto che rimedia agli altri e a se stesso. Se leggessimo le sue parole in senso psicologico, potremmo dire che lei ci dà un quadro preoccupante.
    «Io non sono medico. Diciamo pure che psicologicamente non approverei. Però ammettiamo pure che i suoi antagonisti stanno commettendo errori non meno gravi. Cominciando dal demonizzare questa figura».

    Beh, Berlusconi è riuscito a dire che ha perso le ultime elezioni per colpa dei brogli della sinistra.
    «Io spero che la reazione negativa a questa sua ultima sortita lo convinca a non ripeterla in futuro. Perché vede, un altro piccolo appunto che io mi sento di fare a Berlusconi, riguarda la sua scarsa propensione al convincimento».

    Aspetti, che devo aggiungerlo all’elenco, viene dopo l’incontinenza verbale...
    «In realtà devo dirle una cosa. Io mi sento rammaricato di essere stato costretto ad andarmene da Forza Italia. Berlusconi però non è un politico».

    E questo si sapeva. Lo dice lui stesso, odia il teatrino della politica.
    «Però non è neanche un tecnico».

    E quindi?
    «Ha una predisposizione all’assemblaggio».

    Aggiungo anche questa. Però non è mica tanto vero. La compagine di governo è ben poco assemblata. Forza Italia litiga...
    «Io mi auguro che Forza Italia non perda ancora. E che la sinistra faccia autocritica nel suo demonizzare l’avversario. Però spero soprattutto che la stessa figura di Berlusconi riceva quell’ammaestramento della vita in tutti i campi che è l’autolimite. L’errore è una matrice di cose positive se è vissuto come tale. Se mi attribuisco l’infallibilità, l’errore diventa metodo e insuccesso».

    L’ultimo appunto era: “scarsa propensione al convincimento” E subito dopo: “propensione all’assemblaggio”. Qui aggiungiamo: mancanza di senso del limite, senso di infallibilità, errore come metodo...
    «Perché vede, il popolo italiano è suggestionabile, però a tempo. Poi si smentisce nel perfetto silenzio. Cioè cambia simbolo elettorale. Però lui, Berlusconi, è un uomo intuitivo. È ancora in grado di cambiare».

    Ma è mal consigliato, lei dice. Da chi? Sandro Bondi?
    «Con Bondi devo chiamare in causa Hegel».

    No, la prego.
    «Sì, invece: è il concetto del bello conforme. La bellezza non è assoluta, ma è quella che dà senso al rapporto con la cosa concreta. Bondi è accettabile, civile, un po’...

    ...untuoso?
    «...direi monastico. Però non è bello conforme nella funzione che ha. Poi non parliamo degli altri».

    E parliamone invece.
    «Non è possibile che ci siano persone come Schifani, il quale non ripete i concetti, che sarebbe comunque un modo di adempiere al suo incarico. Ma ripete i termini, dettati ripetuti, dal capo».

    Lei mi dice che Schifani ripete non i concetti ma...
    «Le parole, le parole esatte, le manda a memoria. Glielo garantisco. Esercizio mnemonico, poi sembra che parli autonomamente. Come è possibile? Secondo me Berlusconi li disprezza».

    Beh, non è un modo lungimirante di gestire i suoi uomini.
    «È vero certo. Ma io credo che Forza Italia debba continuare a esistere. Sarebbe un errore il dissolvimento di Forza Italia. Questo paese ha bisogno di un partito così. Però purtroppo pensano soltanto alla conservazione del potere, di trascinare più a lungo possibile il loro momento magico».

    Il momento magico è finito.
    «Se così dovesse essere c’è gente che gli volterà le spalle immediatamente».

    I nomi.
    «Certamente Marcello Pera. Presidente del Senato. Al momento della crisi vera gli salterà addosso. È palese che Pera sogni il governo istituzionale. Perché il presidente del Senato è il destinatario di questa possibile sostituzione istituzionale. Si vede, traspare che vorrebbe soltanto questo».

    Ma è sicuro? Sta parlando della seconda carica dello Stato...
    «Si vada a leggere “Il Messaggero” negli anni che vanno dal 1992 al 1994. Nel periodo di Mani Pulite. Gli articoli feroci, giustizialisti al sangue, gli insulti nei confronti della persona di Berlusconi. Firmati sul “Messaggero” da Marcello Pera. Adesso è uno degli zelatori più paludati. Come lo fu quando io lo conobbi in Forza Italia. Non amava i miei interventi critici».

    Nemmeno Berlusconi, mi sembra di capire.
    «Ma non è vero. Ogni mio intervento era seguito da un abbraccio di Berlusconi. Nella sua mentalità la critica è funzionale all’esaltazione del dominus, del capo. Questa era una forma, giacché lui non seguiva affatto il consiglio, per matabolizzare la critica. Tutto era funzionale alla corte, anche l’intervento di dissenso».

    Un Soviet insomma.
    «Non si confonda. Bisogna leggere le biografie dei grandi capi del comunismo. Il Soviet non era una cosa orribile. Era un’assemblea dove si dibatteva veramente. E dove nascevano le nuove classi dirigenti».

    Vogliamo concludere che Forza Italia è peggio di un Soviet, con buona pace della fobia comunista di Berlusconi?
    «No sono diversi. Non c’è il meccanismo di rinnovamento e di sostituzione in Forza Italia. Nei Soviet sì. Per questo, anche se Berlusconi venisse a trovarmi qui, per convincermi a tornare a Forza Italia, non accetterei più».

 

 
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