E' in edicola "Maggio", organo ufficiale della minoranza della Margherita

[jonny]

chiedi a lui non a me
il voto ipocrita capita
ma poi che c'entra che fosse secessionista o meno
lui sapendo che era comunque incostituzionale sarebbe rimasto tranquillo che non sarebbe successo niente..
magari credeva in altri propositi leghisti
secondo me è molto peggio chi vota rauti o forza nuova

[brunik]

In origine postato da Lollo87Lp
Sì.
Nel ’96 la Lega era secessionista, anche... quindi anticostituzionale... e sbaglio o il signor Travaglio ogni tanto compare negli appelli in difesa della Costituzione?

Ma lui nel '96 ha votato lega solo come ringraziamento per la goduria che gli ha procurato la caduta del governo Berlusconi I.

Devo dire che a me invece era piaciuto molto Buttiglione nell'occasione, per qualche tempo era stato il mio idolo, poi lo vedete anche voi come a volte si sbaglia, le cose cambiano.

Dai, raga, dite la verità che se Follini ripete il Buttiglione '94 e mi fa cascare il Berlusca lo adottereste volentieri, lo mettete sul divanetto buono del salotto e alla sera quando tornate a casa dal lavoro gli date una carezza sulla pelata.

[Lollo87Lp]

In origine postato da brunik
Ma lui nel '96 ha votato lega solo come ringraziamento per la goduria che gli ha procurato la caduta del governo Berlusconi I.

La goduria è stata comunque notevole, lo riconosco.

Devo dire che a me invece era piaciuto molto Buttiglione nell'occasione, per qualche tempo era stato il mio idolo, poi lo vedete anche voi come a volte si sbaglia, le cose cambiano.

Sì... do you remember D’Alema?

Dai, raga, dite la verità che se Follini ripete il Buttiglione '94 e mi fa cascare il Berlusca lo adottereste volentieri, lo mettete sul divanetto buono del salotto e alla sera quando tornate a casa dal lavoro gli date una carezza sulla pelata.

Il Ponzio pelato...

[benfy]

scusate ma marini e dannati non li potremmo chiamare tafazzi di centro

[brunik]

In origine postato da brunik


allearsi con l'UDC e Forza Italia e mandare a cagare i correntonisti?

PATTO FEDERATIVO SI MA AL CENTRO
a cura di: CESARE DANNATI

Sarebbe saggio in questi giorni concentrare tutto il nostro impegno su un esito positivo degli imminenti ballottaggi. Dal momento però che ci si continua a dilettare sulle formule politiche, e oggi sembra in auge quella della Federazione dei partiti del listone, mi limito a formulare fin da ora un quesito: ma perché mai i DL, partito di centro, devono federarsi con forze che hanno scelto, anche in Europa, un'esplicita collocazione di sinistra e non con quelle che sono ancorate al centro?

Ancora una volta sembra prevalere l'erronea tesi che la legittimazione va cercata a sinistra. Si lascia così a Forza Italia il monopolio del centro e a Buttiglione il monopolio dell'identità cattolica. E tutto ciò senza aver mai coinvolto il partito nelle decisioni.

Corriere, 18.7.04

Buttiglione: ancora giorni difficili, se continuiamo così si va a sbattere

ROMA - Un week-end a Strasburgo, per il professor Rocco Buttiglione. Con la famiglia e con il telefonino che trilla. «I giorni difficili della politica italiana, temo, non sono destinati ad essere un ricordo», dice - un po’ stanco e un po’ rassegnato - il ministro per le Politiche comunitarie che, naturalmente, è tenuto a parlare anche da leader, da presidente dell’Udc. Signor ministro, la sua è una lugubre profezia...
«No, è una constatazione lucida: il guaio è che, dopo tanti giorni trascorsi a ragionare sui diversi, possibili meccanismi su cui si deve regolare la nuova attività del governo, ne abbiamo varato uno inedito che, purtroppo, stenta a girare».
Sono trascorse poche ore: ma, in effetti, il premier Berlusconi già sostiene che, dopo tanti «entro» e «non entro», dopo tante richieste, ora Marco Follini si trova in uno splendido isolamento.
«Ma no, davvero Berlusconi ha detto addirittura questo?».
Sembra proprio di sì. E non solo: c’è il vicepremier Fini, signor ministro, che ironizza sul vostro passato.
«In che senso?».
Dice che pensavate di essere i più furbi di tutti, dice che siete rimasti democristiani nell’animo.
«Fini dice questo, eh?».
Sì.
«Beh, allora forse è il caso di ricordare a tutti come stanno le cose. Che non stanno bene, proprio no. Perché se Follini, come dice Berlusconi, è isolato, io mi chiedo: e lui, Silvio, il premier, com’è? Non è anche lui isolatissimo? E An? E la Lega?».
«Noi vogliamo restare nella Casa delle Libertà. Certo, con un cinismo politico che non ci appartiene, potremmo anche farci i nostri calcoletti e pensare, alle prossime elezioni, di allearci con Prodi... il che, tra l’altro, gli consentirebbe di sbarazzarsi di Bertinotti, ritrovandosi quindi con una prospettiva di governo facile e sicura...».


il lavoro sotterraneo di Dannati e Falena sta dando i suoi frutti


ROCCO E I SUOI COLTELLI: ci sta pensando seriamente, a rifare un altro '94

[brunik]

Dai Cicciobello
passa col Cavaliere


dl VITTORIO FELTRI


F ino ad alcuni giorni orsono abbiamo rimproverato la Casa delle Libertà per le sue liti da ballatoio di cui non abbiamo compreso né la causa né lo scopo. Prendiamo Pollini. Ha gridato e strepitato, minacciato di uscire dal governo e addirittura di abbatterlo, poi si è rincantucciato con la coda fra le zampe e un ossicino fra i denti (un posto di commissario europeo a Buttiglione). Oggi il centrodestra non parla più di verifiche e ha ricominciato a marciare, approvando in fretta la riforma delle pensioni e spingendo in avanti il Dpef al quale è legato, notoriamente, l'abbassamento delle tasse. La barca governativa, sia pure a fatica, va e magari arriverà in porto, al termine della legislatura, realizzando almeno parte del programma.
Per quanto riguarda il futuro, non ha quindi senso la certezza del centrosinistra di vincere le prossime elezioni politiche (2006). Su cosa si basi tanto ottimismo non è dato sapere. Forse sulla compattezza, sull'identità di vedute, sulla omogeneità della coalizione progressista? Non scherziamo. Recentemente Francesco Rutelli, leader della Margherita, in una intervista al Corriere della Sera ha detto: se toccherà a noi governare, converrà esaminare e valutare le riforme berlusconiane ed eventualmente correggerle e migliorarle; è impensabile si possano cancellare e sostituire con altre di segno opposto; sarebbe assurdo stravolgere le leggi ogniqualvolta la sinistra subentra alla destra e viceversa.
Parole di buon senso, anzi di senso comune. Che tuttavia hanno fatto insorgere l'Ulivo e dintorni quasi si trattasse di dichiarazioni fuori luogo, addirittura assurde. Significa che lo schieramento "nemico" di Berlusconi è ancora più diviso di quello polista, e non in grado di opporvisi vantando concordia e conformità inesistenti. Il male oscuro di cui soffre la destra è infatti lo stesso di cui soffre la sinistra. Gli italiani se ne saranno accorti, supponiamo. E non vedo perché tra due anni debbano saltare il fosso e approdare all'altra sponda dove mancano garanzie d i maggiore armonia.
Viene voglia di suggerire a Rutelli, vista la sua disponibilità a ragionare in termini concreti sulle scelte governative, di riflettere sulla propria collocazione: insomma, che ci fa nell'Ulivo? Abbandoni Prodi e si unisca ai centristi della Casa delle libertà, e porti con sé Mastella per costituire un gruppo moderato capace rafforzare l'ala cattolica della maggioranza. Mi pare scontato che la Margherita sia idealmente più vicina ai cugini democristiani che ai progressisti. Se chi si assomiglia si piglia, Rutelli, con un atto di coraggio, si distacchi dai comunisti, dagli ex comunisti e dal postcomunisti e si aggreghi alla coalizione più affine a se medesimo. Un centrodestra puntellato dai petali rutelliani, pur sfoltiti dal trasferimento da là a qua, avrebbe l'opportunità di lavorare seriamente e serenamente, senza la preoccupazione di cedere il timone agli avversari per un pugno di voti. Forza Cicciobello, vieni. Non esitare.



DAI, CICCIOBELLO, VIENI QUA DALLO ZIO