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  1. #71
    kshatrya
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    In Origine Postato da ScimmioneNudo
    Bel discorso.
    A parole pare, solo a parole.

    Ai semplici.
    toh, ancora lo scimmione a pontificare su quello che non sa ripetendo i soliti bla bla bla....

    agli ignoranti

  2. #72
    kshatrya
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    In Origine Postato da Vahagn
    Quindi, una cosa è dire che il senso di appartenenza era concepito in maniera diversa da oggi. Altra cosa è dire "le etnie non sono mai esistite", "c'è solo l'umanità", "tutti c'entrano dappertutto" e simili semplificazioni.
    più che semplificazioni sono delle autentiche idiozie....

  3. #73
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    Direi che le analisi di Vahagn e di Patto sono le piu' aderenti alla realta'.

    C'e un ma.

    D'accordissimo sul fatto che non sia possibile un indifferenzialismo assoluto nei confronti delle culture e dei popoli, ma non dimentichiamo un fatto.

    Nel caso della "Padagnia" siamo di fronte ad una "acquisizione strumentale".

    Strumentale perche' le coordinate di riferimento che dovrebbero costituirne il substrato sia storico che culturale sono francamente ridicole.

    E come se io sardo, (considerando che addirittura a differenza dei "padagni" la mia terra ha ben maggiore omogeneità linguistica, culturale e persino genetica) prendessi in considerazione solo i nuragici come punto di riferimento dimenticando che il sardo è addirittura la lingua con la maggiore similitudine con il latino, dimenticando poi i saraceni, i pisani i genovesi gli aragonesi i francesi i piemontesi e quant'altro.

    C'e anche un problema di "genesi storica" nel discorso rivendicazionista.
    A mia memoria questa storia "padagna" ha circa 15 anni, prima NON esisteva per nulla. L'indipendentismo ed autonomismo sardo e corso per farne un esempio ha tradizione ultrasecolare.

    A parte questo io mi sento sardo, italiano, europeo e cittadino del mondo. E le cose non sono affatto in contrasto.
    Quello che a me interessa è avere un governo competente e funzionante e non ha ALCUNA rilevanza che stia a Cagliari o a Roma o a Helsinki, perche' la "sardità" o la "padagnità" non aggiunge NULLA alla capacità reale politica.

    Quello che mi da profondamente fastidio è che la nascita di questa presunta "identità padagna" altro non è che un paravento ideologico nato su presupposti e luoghi comuni che sono l'opposto della realtà.
    Roma Ladrona, il Sud che vive alle spalle del Nord ed altre baggianate similari.
    Chiunque abbia un idea precisa di come si sia sviluppata l'Italia sa bene che il Nord deve buona parte del suo sviluppo alla manodopera importata dal Sud ed alle risorse economiche dello stesso Sud, da essi sfruttate NON perche' fossero piu' intelligenti o cagate similari ma semplicemente perche' la società industrializzata di per se' stessa è espansiva e tende a "colonizzare" e sfruttare i territori disponibili, cosi' come oggi succede per i paesi soggetti ad investimenti esterni quali la Romania o la Repubblica Ceca da parte di imprenditori italiani del Nord o tedeschi o quant'altro. Non è che i cechi sono piu' tonti dei tedeschi o dei veneti, sono solo all'interno di una struttura sociale piu' arretrata secondo i parametri dello "sviluppo" perlomeno cosi' come concepito in Occidente.

    Ora che le aree di sviluppo nel Sud sono pressochè terminate ed il controllo economico delle medesime è pressochè completo, adesso si vuole solo "eliminare" il contrappeso economico "sfavorevole" dei servizi sociali e del welfare nelle stesse aree, dimenticandosi pero' che il Nord trae BUONA parte della sua ricchezza proprio dal Sud.

    Mi piacerebbe tanto fare una precisa analisi di tutto quello che il Nord trae dal Sud facendo poi una comparazione su quelle che "dovrebbero" essere le risorse che i padagni ritengono siano "rubate" al Nord, è sono STRASICURO che si scoprirebbe che nella realtà è il Nord a sfruttare il Sud e non viceversa.

    Ma secondo me sono discorsi ridicoli in un senso e nell'altro. L'interrelazione economica all'interno di un paese e ormai a livello continentale e cosa acquisita e cercare di attaccarsi a ridicole identità inesistenti per cercare di difendere privilegi e nicchie fa francamente ridere. Perche' di soldi si tratta altro che "celti".

    Perche' se per assurdo in Sardegna che siamo un milione e mezzo cacciassimo fuori tutti i "padagni" dagli insediamenti turistici o da tutte le industrie, forse vivremmo meglio degli svizzeri.
    Ma è un discorso che fa ridere, come quello dei padagni.
    Vuoi una soluzione VERA alla Crisi Finanziaria ed al Debito Pubblico?

    NUOVA VERSIONE COMPLETATA :
    http://lukell.altervista.org/Unasolu...risiEsiste.pdf




  4. #74
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    In Origine Postato da Aryan
    toh, ancora lo scimmione a pontificare su quello che non sa ripetendo i soliti bla bla bla....

    agli ignoranti
    Buono fido...

    Il giorno che ti sentirò esprimere un concetto argomentato è ancora lontano.

    Ai gonzi.
    "Che l'uomo si concepisca come una creatura di Dio oppure come una scimmia che ha fatto carriera comporta una netta differenza nell'atteggiamento da tenere verso la realtà; nei due casi si obbedirà a imperativi interiori diversissimi."

    Arnold Gehlen

  5. #75
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    In Origine Postato da Manuel
    Nella nostra penisola oggi esistono solo italiani che fanno i beneamati cazzi loro, lavorano , vanno in vacanza , guardano la TV, vanno al cinema e in discoteca ascoltano la stessa musica hanno le stesse passioni e non gli è ne frega un beneamato cazzo di etnie, celti sud nord razze e cazzate varie
    ma guarda che se gli italiani sono cosi menefreghisti verso il valore dell'etnia non c'è da sorridere poi tanto ; se ne fregano anche dell'ambiente e della raccolta differenziata e il degrado aumenta , se ne fregano della politica e i politici di conseguenza fanno i propri interessi , perfino i lavoratori non hanno più voglia di scendere in piazza per difendere il loro potere d'acquisto dei prossimi anni mentre gli industriali in combutta coi sindacati fanno entrare gli immigrati (vedere gli ultimi baci di oggi fra epifani e montezemolo) . . .
    poi mi devi spiegare il tuo "cervello" che relazione ci trova fra l'andare al cinema , in discoteca e l'esser coscienti della diversità etnica , che è un valore , sul fatto che "ascoltiamo la stessa musica" sei talmente imbararazzante che non meriti neanche risposta , tu ascolterai la musica africana , io NO!

    la cultura occidentale ci ha omologato e non solo all'interno dei nostri confini, chi vuol fare i distinguo può farsi solo delle seghe mentali, a noi, la massa dei cittadini non ci resta che sorridere e prendervi per il culo.
    non è la cultura occidentale che ci ha omologato , è il sistema politico-economico che attualmente va per la maggiore (il globo-capitalismo) , per funzionare ha bisogno di far credere alla gente che non esistano le differenze etniche culturali fra i popoli e che ogni uomo sia intercambiabile con un altro come se questo non avesse nessuna tradizione particolare , come se fosse una tabula rasa (quello che sei te probabilmente) , in questa maniera può far immigrare all'infinito un esercito di immigrati ricattabili e abbassare cosi il potere dei lavoratori , ma non so se riesci ad arrivarci ; hai fatto senza saperlo un ritratto dell'ultimo uomo nicciano , senza saperlo , il cui scopo basilare è andare in disco , mangiare porcherie , trombare un pochettino , e alla fine crepare , senz'aver capito nulla di nulla oltre il proprio naso!

    Ma non cantar vittoria o "compagno libero muratore" , il globo-capitalismo che ha bisogno dell'omologazione dell'umanità sta trovando adesso i primi segni dell'arrivo di suoi nemici che gli daranno filo da torcere:
    lo sviluppo della genetica
    integralismi vari
    turismo

    se questo sistema entra in crisi la gente tornerà , per forza di cose , a ri-conoscere dopo 50 anni d'oblio , l'importanza delle diversità etniche e razziali , come hanno fatto tutte le culture nel corso della storia , sempre.

  6. #76
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    Predefinito X fuori_schema

    In Origine Postato da Fuori_schema
    Direi che le analisi di Vahagn e di Patto sono le piu' aderenti alla realta'.

    C'e un ma.

    D'accordissimo sul fatto che non sia possibile un indifferenzialismo assoluto nei confronti delle culture e dei popoli, ma non dimentichiamo un fatto.

    Nel caso della "Padagnia" siamo di fronte ad una "acquisizione strumentale".

    Strumentale perche' le coordinate di riferimento che dovrebbero costituirne il substrato sia storico che culturale sono francamente ridicole.

    E come se io sardo, (considerando che addirittura a differenza dei "padagni" la mia terra ha ben maggiore omogeneità linguistica, culturale e persino genetica) prendessi in considerazione solo i nuragici come punto di riferimento dimenticando che il sardo è addirittura la lingua con la maggiore similitudine con il latino, dimenticando poi i saraceni, i pisani i genovesi gli aragonesi i francesi i piemontesi e quant'altro.

    C'e anche un problema di "genesi storica" nel discorso rivendicazionista.
    A mia memoria questa storia "padagna" ha circa 15 anni, prima NON esisteva per nulla. L'indipendentismo ed autonomismo sardo e corso per farne un esempio ha tradizione ultrasecolare.

    A parte questo io mi sento sardo, italiano, europeo e cittadino del mondo. E le cose non sono affatto in contrasto.
    Quello che a me interessa è avere un governo competente e funzionante e non ha ALCUNA rilevanza che stia a Cagliari o a Roma o a Helsinki, perche' la "sardità" o la "padagnità" non aggiunge NULLA alla capacità reale politica.

    Quello che mi da profondamente fastidio è che la nascita di questa presunta "identità padagna" altro non è che un paravento ideologico nato su presupposti e luoghi comuni che sono l'opposto della realtà.
    Roma Ladrona, il Sud che vive alle spalle del Nord ed altre baggianate similari.
    Chiunque abbia un idea precisa di come si sia sviluppata l'Italia sa bene che il Nord deve buona parte del suo sviluppo alla manodopera importata dal Sud ed alle risorse economiche dello stesso Sud, da essi sfruttate NON perche' fossero piu' intelligenti o cagate similari ma semplicemente perche' la società industrializzata di per se' stessa è espansiva e tende a "colonizzare" e sfruttare i territori disponibili, cosi' come oggi succede per i paesi soggetti ad investimenti esterni quali la Romania o la Repubblica Ceca da parte di imprenditori italiani del Nord o tedeschi o quant'altro. Non è che i cechi sono piu' tonti dei tedeschi o dei veneti, sono solo all'interno di una struttura sociale piu' arretrata secondo i parametri dello "sviluppo" perlomeno cosi' come concepito in Occidente.

    Ora che le aree di sviluppo nel Sud sono pressochè terminate ed il controllo economico delle medesime è pressochè completo, adesso si vuole solo "eliminare" il contrappeso economico "sfavorevole" dei servizi sociali e del welfare nelle stesse aree, dimenticandosi pero' che il Nord trae BUONA parte della sua ricchezza proprio dal Sud.

    Mi piacerebbe tanto fare una precisa analisi di tutto quello che il Nord trae dal Sud facendo poi una comparazione su quelle che "dovrebbero" essere le risorse che i padagni ritengono siano "rubate" al Nord, è sono STRASICURO che si scoprirebbe che nella realtà è il Nord a sfruttare il Sud e non viceversa.

    Ma secondo me sono discorsi ridicoli in un senso e nell'altro. L'interrelazione economica all'interno di un paese e ormai a livello continentale e cosa acquisita e cercare di attaccarsi a ridicole identità inesistenti per cercare di difendere privilegi e nicchie fa francamente ridere. Perche' di soldi si tratta altro che "celti".

    Perche' se per assurdo in Sardegna che siamo un milione e mezzo cacciassimo fuori tutti i "padagni" dagli insediamenti turistici o da tutte le industrie, forse vivremmo meglio degli svizzeri.
    Ma è un discorso che fa ridere, come quello dei padagni.

    Non capisco perché la discussione debba sempre andare a parare sulla polemica politica contingente, senza che si riesca a fare una disamina del problema sine ira et studio.
    Tra le tante tirate anti-"padane" è curiosa quella dei sardi, orgogliosi etnicisti per quanto riguarda gli affari loro, ma misteriosamente opposti ad ogni etnicismo altrui.
    Che l'etnicismo sardo debba essere più fondato degli altri etnicismi continentali, è tutto da vedere. Bisogna ragionare anche qui.
    Se le rivendicazioni leghiste possono sembrare più aleatorie, è perché nel continente i confini – quando non delimitati dalla montagna – sono fisicamente molto più labili e convenzionali, al contrario dell'isola dove volenti o nolenti il relativo "isolamento" (appunto) ha lavorato verso la selezione di un'aura umana idiosincratica. In effetti però, anche tenendo conto dell'annacquamento della sardità, per via delle immissioni toscane, genovesi, spagnole, eccetera, la sensazione di maggior liceità dell'etnicismo sardo, pare rimanga. Proviamo a spiegare il perché.
    Vi è una diversità di grado nell'assimilazione della cultura "colta" (che è universalista e anti-particolarista). Se il continentale è spesso situato in mezzo a crocevia di scambio culturale ed opportunità di "affrancamento" dal folclore, l'isola pone più resistenza, interpone "frangiflutti" alla marea uniformante.
    Il continentale che ri-scopre e ripropone le "radici", dopo due secoli di piena applicazione degli ideali giacobini, suscita quindi un'impressione più goffa rispetto all'isolano che faccia altrettanto – considerato che la penultima (se non, spesso, l'ultima) generazione vede ancora il fazzoletto e il nero per le donne, il coltello per l'uomo, le leggi del sangue, eccetera.
    Dopo questa mia chiosa sulla bagarre leghisti – vs - sardisti, ci sarebbe da parlare anche dell'altra bagarre tra leghismo e meridionalismo (anche qui stranamente nemici nonostante l'affinità elettiva). E poi il discorso dei rapporti con i nuovi arrivati (in UE), che riporta alla ribalta il gioco d'incastri etnici tra l'elemento slavo (storicamente para-asiatico) all'interno dei meccanismi occidentali (economici: la carne umana slava per l'industria occidentale, il problema del materiale umano e agricolo che si accoppia al "cervello" occidentale; sociali: il fenomeno delle "badanti" e quello della delinquenza; sessuali: l'Est come provvista di femmine ottenibili "con minor sforzo", eccetera). Sempre per rimanere ad un ambito di tipi europoidi.
    E questo per non citare che veloci bozze di discussione.
    La situazione riguardo le etnie rimane infatti di una complicatezza estrema, lungi dalla semplificazione di chi vede già "l'umanità una" realizzata – solo perché nella marginalità dello scenario della metropoli l'addensamento etnicamente atomizzato può dare questa falsa impressione.
    Come dicevo, il problema delle identità c'è e rimane. Le carte si rimescolano, e i giochi cambiano, ma le figure del mazzo rimangono tutte. Questa la mia conclusione – come ho già ripetuto.

  7. #77
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    Predefinito Re: X fuori_schema

    In Origine Postato da Vahagn
    Come dicevo, il problema delle identità c'è e rimane. Le carte si rimescolano, e i giochi cambiano, ma le figure del mazzo rimangono tutte. Questa la mia conclusione – come ho già ripetuto.
    Queste identità di cui parli non le vedo nel mondo occidentale di oggi. Non vedo riti di iniziazione, nè tradizioni tramandate di padre in figlio, nè religioni che possano in qualsiasi forma avvicinarsi al livello di una esperienza tribale come vediamo in altre società, penso a certe tribù di aborigeni, ai !Khun, agli Yanomami, ai boscimani, ai vecchi inuit. Oggi in occidente c'è solo individualismo, il resto sono bandiere della domenica, gusci vuoti di una società in piena decadenza.

    Agli etnografi.
    "Che l'uomo si concepisca come una creatura di Dio oppure come una scimmia che ha fatto carriera comporta una netta differenza nell'atteggiamento da tenere verso la realtà; nei due casi si obbedirà a imperativi interiori diversissimi."

    Arnold Gehlen

  8. #78
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    Predefinito Re: Re: X fuori_schema

    In Origine Postato da ScimmioneNudo
    Queste identità di cui parli non le vedo nel mondo occidentale di oggi. Non vedo riti di iniziazione, nè tradizioni tramandate di padre in figlio, nè religioni che possano in qualsiasi forma avvicinarsi al livello di una esperienza tribale come vediamo in altre società, penso a certe tribù di aborigeni, ai !Khun, agli Yanomami, ai boscimani, ai vecchi inuit. Oggi in occidente c'è solo individualismo, il resto sono bandiere della domenica, gusci vuoti di una società in piena decadenza.

    Agli etnografi.
    La crisi identitaria é propria di tutti i popoli, compresi quelli per cui oggi e anni addietro associazioni sinistre fecero e fanno campagne di sostegno (perché solo i poveri hanno etnie, diritti in quanto tali).
    Alcuni casi eclatanti in questi mesi: etnie del Guatemala e della zona andina boliviana. Sono in preda a convulsioni interne degne del 7º girone dell' inferno. La violenza é arrivata a livelli che con l' umanitá non hanno nulla a che fare. Linciati e fatti letteralmente a pezzi alcuni sindaci. Giustiziati a colpi di pietra supposti ladri. Poi il saccheggio (a danni di altri indigeni). Le loro tradizioni le hanno sotterrate per abbracciare in pieno il mondo capitalista, ma non avendovi accesso rubano tutto ció che possono. E glñi scontri piú gravi sono sempre e quasi solo interni, tra loro. Alla faccia della truffatrice Rigoberta Mencchiu. Pero i loro diritti restano "moda", restano battaglie per la sinistra che sta dall' altra parte del globo...

    Etnie belle e etnie brutte. Peró decise "politicamente".

    Paolo

  9. #79
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    Predefinito Re: Re: X fuori_schema

    In Origine Postato da ScimmioneNudo

    [...]
    Oggi in occidente c'è solo individualismo, [...]
    Su questa parte del discorso non ti si può certo dar torto.
    Questa credo sia la constatazione che dovrebbero fare tutti.

    poi c'è il problema dell'analizzare le cause di questa situazione.

    Poi ci sono le eventuali soluzioni pratiche (per chi vuole cercarle), che sono diverse : l'etnicista e il differenzialista proporranno di ostacolare il processo di atomizzazione individualista e di deriva omologante. Altri proporranno, all'inverso, di favorirlo.

    Una domanda però ai filo-omologazione sorge spontanea: come mai per le etnie non occidentali la riscoperta delle proprie tradizioni va bene, ma per noi occidentali viene vista alla stregua di un crimine?

  10. #80
    Ospite

    Predefinito Re: Re: Re: X fuori_schema

    In Origine Postato da Vahagn
    Una domanda però ai filo-omologazione sorge spontanea: come mai per le etnie non occidentali la riscoperta delle proprie tradizioni va bene, ma per noi occidentali viene vista alla stregua di un crimine?
    perchè la razza bianca fa paura ai poteri forti molto di più che le altre , un'altra prova della nostra superiorità.
    è da sottolineare che il tasso di masochismo , esterofilia , e auto-lesionismo razziale coincide maggiormente con quei paesi dove sono presenti forti comunità ebraiche , europa dell'ovest , usa e paesi anglo-sassoni , guarda caso invece questo "calar le braghe" di fronte a identità etniche straniere è del tutto assente in giappone , sud-corea , malaysia (dove c'è un ex-premier che la sa lunga ) che sono industrializzati come noi . . .

    solo una coincidenza?

 

 
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