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Discussione: Tremonti si dimette

  1. #21
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    Predefinito

    1) Tremonti non è stato silurato da Berlusconi (fosse per lui sarebbe ancora li) , ma da AN e UDC.

    2) La fine di Berlusconi è lungi dall'essere, purtroppo per te, perchè Berlusconi ha ancora saldissima tutta la sua autorità, la sua leadership, il suo carisma, ha la maggioranza (risicata) del paese, ed è il favorito vincente al 2006. Quindi vacci piano con l'ottimismo.

  2. #22
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    Predefinito Mi meraviglia la vostra...

    ....meraviglia di fronte alle difficoltà del governo.

    Qui non c'è il partito unico; non c'è il dittatore.
    C'è una coalizione piuttosto "sparpagliata" dove coabitano innamorati della politica sociale e quindi con tendenze stataliste; liberisti convinti che le ricchezze si accumulano e quindi creano più ricchi diminuendo i prelievi fiscali; statalisti convinti che debba essere lo Stato a distribuire ricchezze dimenticando che lo Stato è comunque gestito da uomini, politici, corruttibili per avidità di danaro o di potere; amici degli amici che altri amici, negli anni d'oro dei governi democristiani aiutati dall'opposizione comunista, hanno sistemato in ministeri e banche da dove ancora condizionano le scelte economiche del Paese.
    E' dunque scontato che le varie forze entrino in collisione.
    E dove lo scontro diventa visibile se non quando interessa il governo?
    E' in queste circostanze che se un leader le ha deve tirar fuori le palle.
    Staremo a vedere; se non sbaglio il Cav. mica ha avuto una vita politica molto facile, fino ad ora.
    Sono fiducioso...ma con gli occhi ben aperti.
    saluti

  3. #23
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    Predefinito

    In origine postato da nikiniki
    1) Tremonti non è stato silurato da Berlusconi (fosse per lui sarebbe ancora li) , ma da AN e UDC.

    2) La fine di Berlusconi è lungi dall'essere, purtroppo per te, perchè Berlusconi ha ancora saldissima tutta la sua autorità, la sua leadership, il suo carisma, ha la maggioranza (risicata) del paese, ed è il favorito vincente al 2006. Quindi vacci piano con l'ottimismo.
    E' evidente che tra il punto 1) e il punto 2) c'è una palese contraddizione. Se B. avesse "ancora saldissima tutta la sua autorità, la sua leadership, il suo carisma" non sarebbe stato costretto a silurare Tremonti (che, appunto, "se fosse per lui sarebbe ancora lì"...). Del resto questa è una tua opinione personale contraddatta dalla pressochè totalità degli osservatori. Compresi quelli di destra. Il titolo di "Libero" di ieri mi pare che, una volta tanto, fotografi bene la situazione: TRAMONTI...(con soto le foto di Tremonti e di Berlusconi).

  4. #24
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    Predefinito

    da www.giornale.it

    " Berlusconi si tiene l’Economia

    Mario Monti può attendere. Per la successione a Tremonti c’è tempo. Per il momento il portafoglio dell’Economia se lo tiene Silvio Berlusconi. Il premier, che ha incontrato il commissario europeo, ha deciso di assumere la delega di superministro dell’Econima e tenerla a lungo, almeno fino al varo della riforma fiscale. Dopo si vedrà. Monti al momento resta a Bruxelles, al massimo può iniziare a scaldare i motori per il futuro incarico romano.
    Ma non è neppure detto che il commissario Ue alla fine arriverà a via XX Settembre. Infatti Berlusconi dopo aver tenuto l’interim per tutto il tempo ritenuto necessario potrebbe optare per una persona di sua assoluta fiducia ripetendo quanto già avvenuto dopo le dimissioni di Ruggiero dalla Farnesina. E questa volta l’uomo di fiducia sarebbe una donna: Letizia Moratti.
    Intanto Berlusconi va avanti da solo. E oggi sarà a Bruxelles al vertice Ecofin (in pratica il consiglio dei ministri economici europei) per illustrare la manovra di rientro dei conti pubblici. Sarà la sua prima prova come responsabile dell’Economia. E non sarà certo una prova facile. L’Ue è pronta a un severo esame della situazione italiana e si prepara a lanciare un early warning, un avvertimento formale per rimetterci in riga.
    Per questo attende le proposte di Berflusconi.
    “Vedremo cosa l’Italia metterà sul tavolo”, si è limitato a dire l’olandese Gerrit Zalm, presidente di turno dell'Ecofin.
    Sul fronte interno le dimissioni di Tremonti hanno provocato un terremoto nella maggioranza. An, che le ha provocate, è soddisfatta ma non più di tanto. Quella di Fini e Alemanno potrebbe essere, infatti, una vittoria di Pirro. Il partito ha chiesto la testa dell’odiato ministro è l’ha ottenuta. ma ora non potrà più chiedere altro. Quindi niente superdeleghe per Fini e niente dicastero delle Attività produttive per Urso. Quanto a Alemanno dovrà forse consolarsi dei voti che ha ottenuto alle europee e che lo hanno portato per qualche giorno a giocare un ruolo di primo piano in An e dintorni.
    Più defilata la posizione dell’Udc. Non ha fucilato Tremonti e tira dritto con le sue richieste: prima tra tutte la riforma elettorale per un ritorno al proporzionale.
    Furibonda, invece, la Lega. Bossi si è rifatto vivo con un messaggio al quotidiano La Padania e ha definito Tremonti il miglior ministro padano. Oggi la Lega si riunirà a consulto. Deciderà il da farsi. Soprattutto deciderà se rimanere o no al governo.
    Quanto a Tremonti uno dei suoi commenti delle ultime ore è più che una minaccia: adesso posso iniziare a far politica, ha detto l’ex ministro. Chissà se Fini e Alemanno hanno compreso l’esatto significato di queste parole.


    5 Lug 2004
    "

    Saluti liberali

  5. #25
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    Predefinito

    In origine postato da antonio
    nei conti pubblici, evidentemente, ci son problemi..se persino AN ha detto che quel gran genio di Giulietta Tvemonti trucca i conti..e la Lega non alza un dito per difenderlo..
    ...a quanto pare l'ECOFIN non la pensa così.

  6. #26
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    Predefinito Per beppe e...

    ...altri

    Difendere Tremonti dagli attacchi degli alleati non era facile, anche perchè poco aiutato dallo stesso ministro.
    Per gli alleati sfiduciare Tremonti non significava sfiduciare il governo.
    Ma ora ci provino a sfiduciare il "nuovo" ministro del Tesoro.
    Due paroline anche agli arroganti di sinistra (levo la parola centro perchè è ormai evidente che dall'altra parte il centro non c'è più.
    Arroganti e bugiardi: per settimane se non per mesi hanno recitato la "litania" dei conti falsi, hanno attaccato la Corte dei Conti di aver ignorato i falsi di Tremonti.
    Ed ecco che dall'Europa giunge il giudizio più che positivo riguardante proprio quei conti fatti dal nostro ministro e che gli spergiuri, falsari ed arroganti sinistri nostrani avevano
    "sentenziato" falsi e taroccati.

    I taroccati sono loro, gli ulivisti.
    andassero al diavolo.

    saluti

  7. #27
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    Predefinito Re: Per beppe e...

    In origine postato da mustang
    ...altri

    Difendere Tremonti dagli attacchi degli alleati non era facile, anche perchè poco aiutato dallo stesso ministro.
    Per gli alleati sfiduciare Tremonti non significava sfiduciare il governo.
    Ma ora ci provino a sfiduciare il "nuovo" ministro del Tesoro.
    Due paroline anche agli arroganti di sinistra (levo la parola centro perchè è ormai evidente che dall'altra parte il centro non c'è più.
    Arroganti e bugiardi: per settimane se non per mesi hanno recitato la "litania" dei conti falsi, hanno attaccato la Corte dei Conti di aver ignorato i falsi di Tremonti.
    Ed ecco che dall'Europa giunge il giudizio più che positivo riguardante proprio quei conti fatti dal nostro ministro e che gli spergiuri, falsari ed arroganti sinistri nostrani avevano
    "sentenziato" falsi e taroccati.

    I taroccati sono loro, gli ulivisti.
    andassero al diavolo.

    saluti
    Ehi; must...arocco!!
    L'Europa non ha dato affatto un giudizio positivo; per usare un termine pokeristico, ha "visto il rilancio" di 7,5 milioni di euri del bluffeur di Arcore.
    A ottobre il Banana dovrà far vedere le "carte".

    Per il resto:

    "Dopo i ballottaggi non c'è nulla che cambia, nulla. Manovra correttiva? Mai. Questa è una di quelle frasi del linguaggio archeologico della vecchia politica che non mi piacciono".
    (Silvio Berlusconi, 28 giugno 2004).

    "Ripeto, il problema non è Tremonti".
    (Gianni Alemanno, An, Il Giornale, 29 giugno 2004).

    "Credo che Tremonti nelle ultime settimane abbia maturato la convizione che le nostre proposte vanno prese in considerazione".
    (Ignazio La Russa, An, Il Giornale, 30 giugno).

    Ballisti...

  8. #28
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    Predefinito

    Interessante e lucido, come sempre, questo intervento di Sergio Romano sul quotidiano di via Solferino...

    " Corriere della Sera del 06/07/2004


    --------------------------------------------------------------------------------
    Sotto l'occhio degli analisti internazionali

    I trabocchetti del provvisorio
    Sergio Romano
    --------------------------------------------------------------------------------

    Per spiegare una crisi così imbrogliata possiamo soltanto avanzare qualche ipotesi. Una possibile interpretazione è questa. Le elezioni europee hanno inferto un brutto colpo al premier, ma hanno dato qualche voto in più agli alleati della coalizione. Questa radiografia aggiornata dei rapporti di forza nel governo ha riacceso tutti i malumori latenti e le ambizioni frustrate che Berlusconi aveva cercato di controllare alla giornata promettendo correzioni e compensazioni che non aveva alcuna intenzione di concedere.
    Le rivendicazioni erano dirette in buona parte contro il partito di Umberto Bossi, cui il premier ha regalato una quota di potere che appare a molti sproporzionata, ma hanno investito il principale alleato della Lega, Giulio Tremonti. Come ministro dell'Economia, è stato abile, intelligente, comprensibilmente rigoroso e tirannico, ma incline a trattare Bossi e i suoi costosi programmi federalisti con minore severità di quanta ne abbia usata per le esigenze elettorali di An e Udc. Occorreva quindi ridurre il potere di Tremonti per meglio ridurre quello della Lega. E occorreva approfittare delle prossime scadenze finanziarie, europee e nazionali. Per Gianfranco Fini, in particolare, la questione era vitale. Se non fosse riuscito a capitalizzare il successo elettorale di An, il vicepresidente del Consiglio avrebbe offerto un'occasione ai compagni di partito che attendono il momento propizio per rimettere in discussione la sua leadership .
    Ma anche il presidente del Consiglio aveva le sue esigenze. Per riconquistare il consenso perduto, Berlusconi ha rilanciato il progetto di riduzione delle imposte che gli aveva dato la vittoria nel 2001 e che è rimasto da allora nel cassetto. E' possibile licenziare Tremonti, accontentare Fini, realizzare il federalismo della Lega e diminuire contemporaneamente il carico fiscale del contribuente italiano? Se il debito pubblico ammonta al 106% del prodotto interno lordo e il taglio della spesa pubblica appare sempre più improbabile, la risposta è no. Ma i partiti di governo hanno fatto propria la massima di un vecchio leader socialista, Pietro Nenni, che non sapeva nulla di economia: politique d'abord , la politica innanzitutto. Se tutto è politica, così hanno ragionato i protagonisti della crisi, ai problemi economici e finanziari del Paese provvederà qualcun altro, appena possibile. E' accaduto spesso in passato. Perché non dovrebbe accadere ancora una volta?
    Non deve accadere per due ragioni. In primo luogo perché dobbiamo soprattutto a crisi di questo genere il debito pubblico, il deficit di bilancio e i molti disastri aziendali che hanno escluso l'Italia, negli ultimi quarant'anni, da alcuni settori decisivi dell'economia mondiale. In secondo luogo perché i conti dell'economia italiana non si fanno più principalmente a Roma. Si fanno anche a Bruxelles e nelle maggiori capitali finanziarie. Litigando nei loro palazzi, i nostri uomini di governo sembrano non essersi accorti che al tavolo delle loro discussioni assistevano in silenzio, come ombre di Banquo, due convitati: l'Unione europea e le agenzie che certificano l'affidabilità dei sistemi finanziari nazionali e hanno così un'influenza decisiva sui tassi d'interesse che i governi debbono pagare per raccogliere denaro sui mercati.
    Ecco perché l'Italia non può accontentarsi di un ministro dell'Economia provvisorio che ha ben altre responsabilità nazionali e diverrebbe inoltre, come responsabile del Tesoro, proprietario di un'azienda (la Rai) in concorrenza con la propria. Al Paese serve un ministro a tempo pieno e autorevole che spieghi ai suoi connazionali quale sarà d'ora in poi la politica economica e finanziaria italiana
    .
    "

    Saluti liberali

  9. #29
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    Predefinito Re: Per beppe e...

    In origine postato da mustang
    ...altri

    Difendere Tremonti dagli attacchi degli alleati non era facile, anche perchè poco aiutato dallo stesso ministro.
    Per gli alleati sfiduciare Tremonti non significava sfiduciare il governo.
    Ma ora ci provino a sfiduciare il "nuovo" ministro del Tesoro.
    Due paroline anche agli arroganti di sinistra (levo la parola centro perchè è ormai evidente che dall'altra parte il centro non c'è più.
    Arroganti e bugiardi: per settimane se non per mesi hanno recitato la "litania" dei conti falsi, hanno attaccato la Corte dei Conti di aver ignorato i falsi di Tremonti.
    Ed ecco che dall'Europa giunge il giudizio più che positivo riguardante proprio quei conti fatti dal nostro ministro e che gli spergiuri, falsari ed arroganti sinistri nostrani avevano
    "sentenziato" falsi e taroccati.

    I taroccati sono loro, gli ulivisti.
    andassero al diavolo.

    saluti
    ...pienamente d'accordo. Peccato che la litania dei conti falsi e truccati (nonostante perfino il ministro socialista tedesco delle finanze abbia giudicato Tremonti uno "bravo") sia stata recitata anche dagli alleati Fini, Alemanno e Follini.
    Ma a questo punto sono veramente alleati?
    Forse meglio andare a elezioni anticipate e scaricarli, che corrano da soli?
    Le serpi in seno, affamate di potere, non giovano a nesuno!

  10. #30
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    Predefinito Re: Re: Per beppe e...

    In origine postato da Cirno
    ...pienamente d'accordo. Peccato che la litania dei conti falsi e truccati (nonostante perfino il ministro socialista tedesco delle finanze abbia giudicato Tremonti uno "bravo") sia stata recitata anche dagli alleati Fini, Alemanno e Follini.
    Ma a questo punto sono veramente alleati?
    Forse meglio andare a elezioni anticipate e scaricarli, che corrano da soli?
    Le serpi in seno, affamate di potere, non giovano a nesuno!
    Sono d'accordo con te.
    Elezioni subito, così ci pensano gli italiani a premiare i cadregari di an e udc con una batosta.

 

 
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