Cari camerati,
in attesa della proclamazione degli eletti (prevista per la prima decina di luglio) vi ringrazio per le attestazioni di stima, simpatia e sostegno che mi avete manifestato; esse sono state substrato essenziale per il nostro “piccolo successo”. Questo è il successo di chi non ha rinnegato e non rinnega; questa è la vittoria nostra, dei missini che ora hanno anche l’orgoglio di poter dire “siamo rappresentati dall’unico che in televisione ha detto chiaro, da dove viene e dove andrà, a cosa si ispira e per cosa continuerà a battersi”.
Soprattutto voglio ringraziare i tanti che mi hanno dimostrato simpatia, incoraggiamento in questi mesi difficilissimi, cui si aggiungono le espressioni di affetto cameratesco che non poco hanno contribuito alla “tenuta della tensione e dell’entusiasmo”.
Ora è il tempo dell’attenta -anche cruda se necessario-, analisi del voto, europeo e soprattutto amministrativo; ora è il tempo di massimizzare sforzi e risorse, con l’auspicio che la partecipazione ad un gruppo parlamentare (spero delle “destre radicali” come già detto, sempre che ciò sia possibile o comunque nelle disponibilità ed intenzioni di altri neoeletti) dia ulteriori possibilità e visibilità politica.
Ci attendono nuove valutazioni di prospettiva e la ricerca di sinergie, che appaiono essenziali per affrontare l’imminente battaglia elettorale per le regionali e le politiche. Prospettiva, che non potrà ignorare la valutazione che il nostro Partito continua a riferirsi ad un programma antagonista e d’alternativa al sistema e che, comunque, seppure flessibile alle esigenze della legge elettorale, deve trovare modi di ricerca del consenso (e quindi d’ottenimento di rappresentanti nelle istituzioni) diversi da quelli fin quì esperiti.
Acclarata la centralità del nostro Partito, proprio in ragione di ciò devono ridiscutersi i rapporti nell’area della “destra radicale”, spazio che esiste, ma è occupato da una “frammentarietà di intenti e rappresentanti”; frammentarietà che ha fin qui prodotto inviluppo invece che sviluppo politico e, pertanto, con senso di responsabilità tenterò di esperire ogni tentativo utile al suo superamento.
Credo sia evidentemente necessaria una riorganizzazione strutturale nonché statutaria; credo sia necessario ridiscutere con serenità ma con determinazione di come mettere a miglior frutto risorse umane ed economiche (queste ultime che finalmente avremo in misura ben diversa dal poco amministrato in questi due anni di Segreteria).
Questi saranno i temi della mia relazione al Comitato Centrale di domenica 4 luglio, sui quali auspico che i dirigenti del Movimento e i componenti del nostro “parlamento” vogliano con essenzialità e grande praticità iniziare a riflettere e discutere in vista dell’imminente Congresso Nazionale. Congresso che meglio dovrà strutturare il nostro Partito e meglio dovrà definirne le tattiche, visto che la strategia, l’identità missina e quindi la “continuità ideale” non è, ne può essere, in discussione.
A presto
Luca Romagnoli
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CI SIAMO???