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  1. #1
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    Lightbulb Riguardo ai conti pubblici...

    CONTI PUBBLICI/ ISTAT: CONFERMATO DEFICIT/PIL 2003 A 2,4%
    05/07/2004 - 116
    Rapporto inferiore di 2 decimi di punto rispetto a totale Ue

    Roma, 5 lug. (Apcom) - L'Istat conferma per il 2003 un deficit in rapporto al Pil al 2,4% dal 2,3% del 2002. Lo rende noto un comunicato dell'Istituto di statistica sulle consuete revisioni dei dati di contabilità nazionale, che contiene la revisione delle serie di contabilità nazionale degli ultimi 4 anni.

    Il governo aveva stimato per il 2003 un rapporto deficit/Pil pari a 2,5%.

    Nel 2003, aggiunge la nota, il deficit/Pil italiano risulta migliore di 3 decimi di punto rispetto alla media dell'Unione monetaria europea (2,7%), di 2 decimi di punto rispetto al totale Ue (2,6). Questi ultimi due saldi, aggiunge l'Istat, registrano entrambi un peggioramento rispetto all'anno precedente.

    Nello stesso anno cinque Paesi europei hanno superato la soglia del 3% del paramentro del deficit/Pil prevista dal Patto di stabilità e crescita: la Francia con un 4,1%, la Germania con il 3,9%, l'Olanda, la Grecia e il Regno Unito con il 3,2%, specifica l'Istat.

    Inoltre per il 2002, l'Istat, ha rivisto la stima dell'indebitamento calcolata nel 2004, con un miglioramento di 0,7 miliardi di euro rispetto al valore stimato nella versione dello scorso anno. Ciò è dovuto, aggiunge l'Istat "all'effetto combinato della revisione in aumento di alcuni aggregati sia delle uscite, correnti e in conto capitale, per complessivi 5,7 miliardi di euro, sia delle entrate correnti per 6,4 miliardi di euro". Tale miglioramento, sottolinea l'Istituto, non ha tuttavia modificato l'incidenza dell'indebitamento sul Pil.

    Link

    Poca, pochissima lungimiranza politica quella usata da chi ha preteso la testa dell'On. Tremonti...

  2. #2
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    Predefinito Re: Riguardo ai conti pubblici...

    In Origine Postato da UgoDePayens
    CONTI PUBBLICI/ ISTAT: CONFERMATO DEFICIT/PIL 2003 A 2,4%
    05/07/2004 - 116
    Rapporto inferiore di 2 decimi di punto rispetto a totale Ue
    Con UNA TANTUM (in primis un condono che ha fruttato quasi 20 miliardi) pari al 2% del Pil (fonte il sole)...

    2,4+2=4,4

    Lungimiranza davvero notevole quella di fare misure che durano un anno e pregare per l'anno dopo...



    Per quest'anno poi...


  3. #3
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    La strategia economica di Tremonti la conosciamo: non opprimere i cittadini con aumenti di tassazione e tagli ai servizi in momenti di congiuntura negativa, ma semplicemente tirare la cinghia il più possibile, trattenere il fiato e prendere lo slancio maggiore in attesa che il vento mondiale cambi.
    In questo contesto le misure una tantum sono necessarie... e come si vede dai risultati sono assolutamente riuscite nell'intento.

  4. #4
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    In Origine Postato da UgoDePayens
    La strategia economica di Tremonti la conosciamo: non opprimere i cittadini con aumenti di tassazione e tagli ai servizi in momenti di congiuntura negativa, ma semplicemente tirare la cinghia il più possibile, trattenere il fiato e prendere lo slancio maggiore in attesa che il vento mondiale cambi.
    In questo contesto le misure una tantum sono necessarie... e come si vede dai risultati sono assolutamente riuscite nell'intento.
    E invece scialacquare miliardi praticamente a fondo perduto con la Tremonti bis è una manovra utilissima a ridurre le spese...di Mediaset.

  5. #5
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    In Origine Postato da UgoDePayens
    ma semplicemente tirare la cinghia il più possibile
    Sara' per questo che le spese CORRENTI sono AUMENTATE e l'avanzo primario lasciato in eredita' dall'Ulivo e' stato ABBATTUTO...

    Con il tuo 3colli il deficit (senza una tantum) e' RADDOPPIATO, alla faccia delle cinghie, e le una tantum sono state NECESSARIE, non per prendere fiato, ma per evitare le figure di merda PERSONALI, dato che senza i barbatrucchi avremmo sforato di brutto, e qualcuno promise di dimettersi se non avesse raggiunto il pareggio entro il 2003...

    Comunque nessun problema... Ora ci pensa il nanerottolo...

  6. #6
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    In Origine Postato da UgoDePayens
    La strategia economica di Tremonti la conosciamo: non opprimere i cittadini con aumenti di tassazione e tagli ai servizi in momenti di congiuntura negativa, ma semplicemente tirare la cinghia il più possibile, trattenere il fiato e prendere lo slancio maggiore in attesa che il vento mondiale cambi.


    Questo sarebbe il tirare il fiato?



    Fabbisogno, peggiorano i conti: 9,3 miliardi a giugno

    Peggiorano i conti dello stato. A giugno l'avanzo è stato di 9,3 miliardi di euro, contro gli 11,15 del giugno 2003. Lo rende noto il ministero dell' Economia. Nei primi sei mesi il fabbisogno cumulato si è attestato a 38,5 miliardi, con un peggioramento del 49% rispetto ai 25,8 miliardi registrati nel gennaio-giugno 2003.

    L' avanzo primario diminuisce ancora e il fabbisogno aumenta del 50% ....................come si riduce il debito?













    In questo contesto le misure una tantum sono necessarie... e come si vede dai risultati sono assolutamente riuscite nell'intento.


    più che altro spostano il problema nel tempo, visto che si tratta di entrate temporanee .....e non a caso quando cominiciano a ridursi ( come nel 2004 ) i nodi già sono al pettine .............. ma il botto ci sarà nel 2005, quando verranno meno del tutto (preparatevi, da qui al 2005 serviranno 40 mld di € di manovre correttive. ................... ) e mettetici tassi in aumento.


    "La guerra è la vicenda in cui innumerevoli persone, che non si conoscono affatto, si massacrano per la gloria e per il profitto di alcune persone che si conoscono e non si massacrano affatto." (Paul Valèry, poeta francese).

  7. #7
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    In Origine Postato da ossoduro
    più che altro spostano il problema nel tempo, visto che si tratta di entrate temporanee .....e non a caso quando cominiciano a ridursi ( come nel 2004 ) i nodi già sono al pettine .............. ma il botto ci sarà nel 2005, quando verranno meno del tutto (preparatevi, da qui al 2005 serviranno 40 mld di € di manovre correttive. ................... ) e mettetici tassi in aumento.
    Il fatto che le una tantum siano entrate temporanee mi pare scontato. Il fatto che esse siano però utilizzabili come strumento per evitare di aumentare il gettito con i tradizionali sistemi (aumentare le imposte) nei momenti di crisi mi pare chiaro. E chiaro mi pare anche il fine: evitare di deprimere un'intera economia proprio nel momento in cui più soffre.
    E' evidente che il tuo ragionamento riguardo al futuro è sbagliato, in quanto, come tu ben sai, la ripresa dell'economia mondiale è già in atto e si sta rinforzando progressivamente. Basta quindi che arrivi in Europa perché anche in Italia se ne sentano i benefici.
    Maggiore sviluppo = maggiore introito, questo lo sai no?
    Le promesse fatte a suo tempo da Tremonti e Berlusconi non sono affatto disattese, sono state procastinate nel tempo per cause non imputabili a loro (recessione GLOBALE).
    L'articolo col quale ho aperto questo thread, e molte altre notizie dello stesso tono, confermano piuttosto che in materia economica questo Governo e questo Ministro hanno LAVORATO BENE, poiché hanno fatto molto meglio dei loro colleghi europei.

  8. #8
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    In Origine Postato da UgoDePayens
    Il fatto che le una tantum siano entrate temporanee mi pare scontato. Il fatto che esse siano però utilizzabili come strumento per evitare di aumentare il gettito con i tradizionali sistemi (aumentare le imposte) nei momenti di crisi mi pare chiaro.
    A me no...

    FINANZA
    Corriere della Sera, 25 Settembre 1991.
    Il condono: un suicidio fiscale
    di GIULIO TREMONTI


    In Sudamerica il condono fiscale si fa dopo il golpe. In Italia lo si fa prima delle elezioni, ma mutando i fattori il prodotto non cambia: il condono è comunque una forma di prelievo fuorilegge. Dunque, il governo starebbe per cedere: cedere con fermezza ma cedere. Non è neppure il caso di avviare una discussione sulla morale fiscale di un governo che fa ora ciò che appena ieri ha fermamente escluso, perché immorale. E' piuttosto il caso di passare oltre, per vedere se un condono fatto in questo modo ed in questo momento sia soltanto una scelta di cinismo fiscale, per tirare a campare, o qualcosa di più o di peggio: una scelta di suicidio fiscale. Ebbene, ragionando sulle evidenze è chiaro che si tratta di una scelta del secondo tipo. Per la massa enorme degli evasori le probabilità di essere verificati sono minime (lo dicono le Finanze), le conseguenti liti tributarie si possono tirare in lungo senza costo (lo dicono ancora le Finanze), infine i condoni sono cadenzati ogni decennio: `73, `82, `91. Vuol dire che il rapporto fiscale si basa su questa ragione pratica: farla franca, confusi tra milioni di evasori; farla lunga, coltivando con calma la lite; farla fuori, con poche lire di condono. A differenza che nel resto d'Europa non c'è più, con questo condono, certezza di tassazione con saltuari condoni, ma certezza di condoni con saltuaria tassazione.

    In questo sistema smontato e rovesciato, in cui a dettare legge sono proprio i fatti fuorilegge, l'evasione e la furbizia, non bastano i correttivi tecnici che dovrebbero consentire al governo di cedere con fermezza: non bastano la messa a regime dei coefficienti per commercianti ed artigiani, l'abolizione del segreto bancario, la riforma dell'amministrazione. Quella di reintrodurre i coefficienti di redditività, per indurre commercianti ed artigiani a dichiarazioni verosimili, è una tesi a lungo sostenuta sul Corriere, tanto che il documento governativo non solo la realizza, ma usa queste stesse parole. Tuttavia lo fa con ritardo incolmabile: quella sui coefficienti doveva e poteva essere un'operazione iniziale e non terminale, passaggio di graduale risanamento, non posticcio alibi di condono.

    Neppure l'eliminazione del segreto bancario è un passaggio risolutivo: che risulti, l'autorità giudiziaria non ha infatti mai negato l'accesso ai conti degli evasori. Solo che, a differenza della Guardia di Finanza, l'amministrazione finanziaria ne ha fatto un uso limitatissimo. Dunque, si tratta soprattutto di una norma-messaggio, messaggio comunque debole, rispetto a quello forte trasmesso con il condono.

    La riforma dell'amministrazione finanziaria è infine, in questa fase, negativa. Nel 1971 si è fatta la riforma delle imposte, senza quella dell'amministrazione. Ora si fa il contrario ma così si finirà soltanto per accrescere la popolazione dei pubblici parassiti. Senza contare che, attuata in un momento di crisi fiscale gravissima, così si destabilizza il fisco.

    Dall'unità d'Italia manca il precedente di una politica tributaria come questa, una politica che è riuscita a fare due cose opposte: legittimare l'esplosione di spese coperte da entrate inventate, far cadere le entrate da autoliquidazione, che presuppongono una fiscalità autorevole e non ridicolizzata da continue improvvisazioni e contraddizioni. A questo punto una sola cosa è certa, che questo governo tira a campare, ma il prossimo scompare sotto il disastro della finanza pubblica.

  9. #9
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    In Origine Postato da UgoDePayens

    Le promesse fatte a suo tempo da Tremonti e Berlusconi non sono affatto disattese, sono state procastinate nel tempo per cause non imputabili a loro (recessione GLOBALE).
    Errato. Nel 2001, e ben PRIMA dell'11 settenbre, i sintomi di una prossima recessione c'erano tutti. E ne parlavano i maggiori esperti di macroeconomia. Cosa del resto confermata dall'andamento delle borse. Allora i casi sono due. O Berlusconi e Tremonti ignoravano la cosa (che per un PdC e un ministro dell'economia non sarebbe certo un titolo di merito). Oppure hanno scientemente ingannato gli italiani.
    Forse sono un po' vere entrambe le cose. Dilettanti e imbroglioni insomma...

  10. #10
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    In Origine Postato da beppe2
    Errato. Nel 2001, e ben PRIMA dell'11 settenbre, i sintomi di una prossima recessione c'erano tutti. E ne parlavano i maggiori esperti di macroeconomia. Cosa del resto confermata dall'andamento delle borse. Allora i casi sono due. O Berlusconi e Tremonti ignoravano la cosa (che per un PdC e un ministro dell'economia non sarebbe certo un titolo di merito). Oppure hanno scientemente ingannato gli italiani.
    Forse sono un po' vere entrambe le cose. Dilettanti e imbroglioni insomma...
    Il fatto è che poi, DOPO l’11 settembre, si sono ostinati a fare previsioni assurde sulla crescita del PIL...

 

 
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