... e quindi quale dovrebbe essere il seguito di una sentenza?In Origine Postato da DrugoLebowsky
appunto. le sentenze le emettono i tribunali. non i governi. almeno per ora.
... e quindi quale dovrebbe essere il seguito di una sentenza?In Origine Postato da DrugoLebowsky
appunto. le sentenze le emettono i tribunali. non i governi. almeno per ora.
che Rete4 dovrebbe chiudere. O andare sul satellite. Pura fantascienza però, proprio a causa del black-out democratico di cui sopra.In Origine Postato da Caere
... e quindi quale dovrebbe essere il seguito di una sentenza?
Appunto! non c'è una legge che deve essere cambiata?In Origine Postato da DrugoLebowsky
che Rete4 dovrebbe chiudere. O andare sul satellite. Pura fantascienza però, proprio a causa del black-out democratico di cui sopra.
Europa 7 davanti al TarIn Origine Postato da DrugoLebowsky
ti rammento che sono i tribunali a dover decidere sulla frequenza abusivamente occupata da Rete4, non il potere esecutivo, che non ha poteri di polizia né tantomeno di giudizio.
O forse il tuo ragionamento nasce da un black-out mentale secondo il quale il capo del governo è contemporaneamente tale ed anche proprietario dell'abusiva Rete4?
Ma si rischia un altro rinvio
ROMA La vicenda di Europa 7, l'emittente che da cinque anni non riesce a farsi assegnare le frequenze per trasmettere, nonostante che sia titolare di regolare concessione rilasciatagli dal ministero delle Comunicazioni, è approdata al Tar del Lazio. Davanti ai giudici della seconda sezione del Tribunale amministrativo regionale, riuniti in udienza pubblica, sono stati discussi sei ricorsi contro il ministero, contro l'Autorità di garanzia, contro altri chiamati in causa. Assistito dagli avvocati Alessandro Pace e Ottavio Grandinetti, l'imprenditore Francesco Di Stefano, proprietario dell'emittente, si batte per ottenere, oltre al risarcimento degli ingenti danni lamentati, l'operatività di una concessione televisiva che attualmente possiede solo sulla carta perchè le frequenze che avrebbe dovuto utilizzare sono ancora occupate da altri operatori stante l'avvenuta proroga di fatto (decreto «salva-reti», prima, e legge Gasparri, poi) del regime transitorio fino alla riforma televisiva che porterà al digitale terrestre.
In estrema sintesi Di Stefano chiede che al ministero venga giudizialmente imposto di integrare il titolo concessorio. E il tempo stringe perché la concessione è vicina alla scadenza. I giudici del Tar vaglieranno in tempi il più possibile rapidi - in camera di consiglio - il merito dei ricorsi. Stante però l'approssimarsi della pausa estiva non è escluso che per la sentenza ufficiale si debba attendere settembre. Un rinvio molto grave che si aggiunge alla beffa di una vicenda paradossale. A cinque anni di distanza dal rilascio della concessione e ad un anno dalla sua scadenza, Europa 7 non può ancora operare, mentre Retequattro di Mediaset e la ex Telepiù nero (che adesso diffonde i programmi digitali del gruppo che fa capo a Tarak Ben Ammar e TF1) continuano a trasmettere, nonostante non abbiano ottenuto la concessione nel 1999.