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  1. #11
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    In Origine Postato da ossoduro
    Ago, indovina perchè avevo aperto stamani il thread sul rating?

    E chissà perchè mesi fa ne aprii un altro.
    Ricordo osso... nel mio piccolo e' da 2 anni che andavo dicendo che il downgrade era assicurato...

  2. #12
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    Vogliamo ricordare invece cosa dicevano le agenzie di rating dei conti dell'ULIVO?

    Bei tempi... Poi i babbioni hanno votato i babbioni...

    MOODY'S PROMUOVE L'ITALIA - A corroborare, per così dire, la fiducia del presidente del Consiglio arriva la promozione del grado di affidabilità finanziaria dell'Italia certificata da Moody's. A onor del vero occorre precisare che l'agenzia internazionale di rating ha spiegato che alla base della decisione c'è il progressivo miglioramento del rapporto deficit/prodotto interno lordo che lo scorso anno è sceso al 107,5% contro il 123,2% del '95. Un progresso avvenuto in un periodo in cui è stato al governo a lungo il centrosinistra (dal 1995 a maggio 2001).

    DAVID LEVI (manging director di Moody's):
    "No, noi non abbiamo promosso Berlusconi Moody’s non approva i governi in carica, si occupa solo di analisi economiche. Le valutazioni di Moody’s riguardano il medio periodo, un arco di tempo compreso fra i cinque e i dieci anni. Il rating dell’Italia è stato migliorato in considerazione del rapporto fra Prodotto interno lordo e debito, sceso dal 123.2% del 1995 al 107.5% del 2001. Se dovessimo fotografare la situazione attuale delle finanze italiane, non è possibile negare che vi siano segnali di deterioramento, ma il nostro compito è quello di individuare una tendenza senza lasciarci condizionare da quelli che potrebbero essere semplicemente incidenti di percorso”.

  3. #13
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    In Origine Postato da Ago
    Vogliamo ricordare invece cosa dicevano le agenzie di rating dei conti dell'ULIVO?

    Bei tempi... Poi i babbioni hanno votato i babbioni...

    MOODY'S PROMUOVE L'ITALIA - A corroborare, per così dire, la fiducia del presidente del Consiglio arriva la promozione del grado di affidabilità finanziaria dell'Italia certificata da Moody's. A onor del vero occorre precisare che l'agenzia internazionale di rating ha spiegato che alla base della decisione c'è il progressivo miglioramento del rapporto deficit/prodotto interno lordo che lo scorso anno è sceso al 107,5% contro il 123,2% del '95. Un progresso avvenuto in un periodo in cui è stato al governo a lungo il centrosinistra (dal 1995 a maggio 2001).

    DAVID LEVI (manging director di Moody's):
    "No, noi non abbiamo promosso Berlusconi Moody’s non approva i governi in carica, si occupa solo di analisi economiche. Le valutazioni di Moody’s riguardano il medio periodo, un arco di tempo compreso fra i cinque e i dieci anni. Il rating dell’Italia è stato migliorato in considerazione del rapporto fra Prodotto interno lordo e debito, sceso dal 123.2% del 1995 al 107.5% del 2001. Se dovessimo fotografare la situazione attuale delle finanze italiane, non è possibile negare che vi siano segnali di deterioramento, ma il nostro compito è quello di individuare una tendenza senza lasciarci condizionare da quelli che potrebbero essere semplicemente incidenti di percorso”.
    Io mi ricordavo che il merito se lo fosse accaparrato berlusconi.

    Stiamo a vedere se adesso perlomeno le colpe se la prende lui oppure glissa.

    Secondo me glissa, non so come ma ho questa premonizione. Oppure darà la colpa a quelli che dicono che le cose vanno male, che a furia di dirlo poi vanno male davvero.

  4. #14
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    In Origine Postato da brunik
    Io mi ricordavo che il merito se lo fosse accaparrato berlusconi
    Infatti il nano corse a rilasciare dichiarazioni sui giornali prendendosi tutti i meriti...

    Con ipollisti beoti ad applaudire...

    Al che' quelli di Moody's si incazzarono a sentire tante scemenze e rilasciarono un comunicato ufficiale (riportato sopra) dove dove si chiariva che il miglioramento del Rating era dovuto ESCLUSIVAMENTE ALLE POLITICHE DELL'ULIVO...

    Il giudizio sulle politiche del nano lo hanno appena dato...

  5. #15
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    In Origine Postato da Ago
    Infatti il nano corse a rilasciare dichiarazioni sui giornali prendendosi tutti i meriti...

    Con ipollisti beoti ad applaudire...

    Al che' quelli di Moody's si incazzarono a sentire tante scemenze e rilasciarono un comunicato ufficiale (riportato sopra) dove dove si chiariva che il miglioramento del Rating era dovuto ESCLUSIVAMENTE ALLE POLITICHE DELL'ULIVO...

    Il giudizio sulle politiche del nano lo hanno appena dato...



    CONTI PUBBLICI/ MARONI: CHIEDETE COMMENTO S&P A MINISTRO ECONOMIA
    07/07/2004 - 15:47
    "Io non ne parlo"

    Roma, 7 lug. (Apcom) - "Non faccio commenti su questo, chiedete al ministro dell'Economia". Così il ministro del Lavoro Roberto MAroni, interpellato sull'abbassamento del rating italiano deciso da Standard & Poor's.

    copyright @ 2004 APCOM
    "La guerra è la vicenda in cui innumerevoli persone, che non si conoscono affatto, si massacrano per la gloria e per il profitto di alcune persone che si conoscono e non si massacrano affatto." (Paul Valèry, poeta francese).

  6. #16
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    Borsa subito in flessione dopo l'annuncio da Londra
    L'Italia nella categoria AA-, è il primo paese dell'euro
    "Peggiorano i conti pubblici"

    Standard & Poor's riduce il rating
    "E andrà ancora peggio in caso di tagli fiscali"
    "La manovra anti-deficit del governo non basta"

    L'ex ministro Tremonti

    ROMA - Standard & Poor's ha ridotto il rating sul debito pubblico italiano portandolo dal precedente 'AA' ad 'AA-'. La prospettiva è stabile. La decisione, spiega l'agenzia di rating, è dovuta "al deterioramento dei conti pubblici sia nel 2004 che nel prossimo futuro". L'Italia è il primo paese dell'area euro a subire un declassamento del rating da parte di una delle principali agenzie internazionali.

    Moritz Kraemer, l'analista di S&P che si occupa del rating italiano, mette in guardia sul rischio di un ulteriore peggioramento dei conti, se nel 2005 verranno realizzati i tagli fiscali per 12 miliardi di euro ventilati dal governo. Secondo l'agenzia di rating, "se i previsti tagli fiscali non saranno accompagnati da una adeguata riduzione delle spese, il deficit potrebbe schizzare fino al 4% nel 2005 e nel 2006, mentre l'avanzo primario potrebbe scendere sotto l'1,5% del pil". Secondo S&P per circa dieci anni il debito pubblico italiano resterà inchiodato intorno al 105% del Pil.

    La manovra non basta. Le misure sui conti pubblici annunciate dal governo non sono sufficienti a contenere il deficit sotto il limite del 3% del pil. Secondo S&P, la correzione da 7,5 miliardi, pari allo 0,6% del pil, "potrebbe limitare l'incremento del deficit al 3,1% del pil nel 2004". Questo se le misure fossero "completamente attuate", sottolinea S&P che parla anche di "entrate aggiuntive legate alla dismissione del patrimonio immobiliare pubblico e alle privatizzazioni". Alla notizia, la Borsa di Milano ha avuto una flessione.
    PUBBLICITA'

    Le altre agenzie di rating, in particolare Fitch e Moody's tengono sotto osservazione i conti italiani ma per ora non cambiano le loro valutazioni. "Al momento - ha osservato l'analista Nick Eisinger di Fitch - nulla è cambiato rispetto ai commenti fatti nello scorso maggio. Continuiamo a tenere sotto controllo la situazione italiana, in particolare, la possibilità che vengano attuate misure di tagli alla spesa nel budget del 2005".

    "Stiamo seguendo l'Italia, come ogni altro Paese, su una base costante - osserva l'analista Sara Bertin di Moody's - al momento non c'e alcuna pressione sul rating. Dobbiamo analizzare, se vi saranno, le nuove politiche economiche del governo e valutare gli eventuali impatti". Secondo l'analista di Moody's, dal punto di vista strutturale "non abbiamo visto nulla di differente. Abbiamo di fronte una crisi politica ma questi fattori - ha concluso - non sono nuovi e, pertanto, non c'è alcuna pressione sul rating".
    (7 luglio 2004)

  7. #17
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    per la cronaca,la riduzione si è abbattuta, per conseguenza, anche sugli enti locali, compresi bond da essi emessi.
    "La guerra è la vicenda in cui innumerevoli persone, che non si conoscono affatto, si massacrano per la gloria e per il profitto di alcune persone che si conoscono e non si massacrano affatto." (Paul Valèry, poeta francese).

  8. #18
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    Ora diranno che l'S&P e' komunista... Lo so che lo sapete, ma io vi spiego anche come giustificheranno questa bestemmia...

    Cosi' vi risparmio la fatica di andare a comprarvi il foglio domani mattina...

    I tempi... "Troppo presto", proprio quando c'era berlusconi, anticipato ad oggi perche' se ne stava per andare via dal superministero, avrebbero dovuto aspettare le sue manovre, e poi le altre agenzie non hanno ancora ridotto... Ovviamente un komplotto komunista....

    Ergo S&P e' komunista.....

    S&P...

  9. #19
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    In Origine Postato da Ago
    Ora diranno che l'S&P e' komunista... Lo so che lo sapete, ma io vi spiego anche come giustificheranno questa bestemmia...

    Cosi' vi risparmio la fatica di andare a comprarvi il foglio domani mattina...

    I tempi... "Troppo presto", proprio quando c'era berlusconi, anticipato ad oggi perche' se ne stava per andare via dal superministero, avrebbero dovuto aspettare le sue manovre, e poi le altre agenzie non hanno ancora ridotto... Ovviamente un komplotto komunista....

    Ergo S&P e' komunista.....

    S&P...
    casero (FI) già lo ha detto: dovevano aspettare la manovra ( ma non ha capito che neanche la manovra è sufficiente) .................. ora gli risponderà S&P ............. vieni a pescare con noi.
    "La guerra è la vicenda in cui innumerevoli persone, che non si conoscono affatto, si massacrano per la gloria e per il profitto di alcune persone che si conoscono e non si massacrano affatto." (Paul Valèry, poeta francese).

  10. #20
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    In Origine Postato da ossoduro
    per la cronaca,la riduzione si è abbattuta, per conseguenza, anche sugli enti locali, compresi bond da essi emessi.
    La riduzione del rating nazionale ricade in maniera quasi automatica sui ratings di TUTTI gli emittenti di quella nazione... Inclusi i privati... Poiche' se fallisce il governo la stabilita' finanziaria degli altri enti locali e delle aziende e' anche a rischio... Quindi, come regola generale, nessuno puo' avere un rating piu' alto del paese (con rare eccezioni), e come regola derivata se si riduce quest'ultimo si riducono tutti gli altri i ratings...

 

 
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