Sigonella: il tallone americano sulla Sicilia
Il peso della base americana nella Sicilia incide su tutta l'organizzazione del trasporto aereo civile della regione. Ed in più bombe atomiche, inquinamento, drammatici sprechi di energia e d'acqua. E la mafia, ovviamente. Ma per gli Usa è un grande investimento. Chi parla dell’Italia come “stato sovrano” dovrebbe andare a dare un’occhiata a Sigonella.
da Noreporter


Di fatto il trasporto aereo in Sicilia è in continua crescita e si concentra soprattutto nell'aeroporto di Fontanarossa, a Catania, che dopo Roma e Milano è il terzo aeroporto d'Italia e dove nei primi cinque mesi di quest'anno sono transitati quasi due milioni di viaggiatori con un incremento del 15 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

La soluzione semplicissima

In questa situazione e con queste prospettive di crescita viene avanti la proposta (piuttosto propagandistica) di costruire un aeroporto intercontinentale nella piana di Catania.

La soluzione - se non vivessimo ormai nel mondo della guerra - sarebbe semplicissima, come ha scritto Nicola Cipolla: «La smilitarizzazione della base di Sigonella e la sua consegna all'autorità civile perché si realizzi un complesso organico aeroportuale Sigonella-Fontanarossa». Lo scalo aeroportuale di Sigonella vale quanto e forse più di Fiumicino: tutti i problemi sarebbero risolti e le aspirazioni dei siciliani soddisfatte. Ma, appunto, viviamo in clima di guerra permanente e non solo non c'è la possibilità di usare Sigonella, ma al contrario Sigonella è di ostacolo al trasporto aereo civile.

L'ostacolo, benché noto, va ricordato e si chiama radar. In tutta Italia (ma anche in tutti gli altri paesi) gli aerei sono accompagnati dal decollo all'atterraggio da una guida radar civile, ma questo non vale per l'aeroporto di Fontanarossa (per importanza il terzo aeroporto italiano). A 150 chilometri da Sigonella gli aerei civili escono dalla rete di radar nazionale ed entrano in quella militare (americana) che li accompagna, quando non ci sono emergenze militari, fino a due chilometri dall'aeroporto; per questi due ultimi o più delicati chilometri il volo va a vista e se il pilota non è sicuro, per comprensibile e ragionevole prudenza non atterra a Fontanarossa, ma a Punta Raisi o altrove. Se poi il pilota è audace cresce il rischio... dei passeggeri.

Ma se quella di Sigonella era una spes contra spem, per i siciliani è praticamente tramontata anche la speranza di un aeroporto civile a Comiso, già base missilistica degli Usa. Il capitano di vascello Timothy Lee Davison, comandante della base aeronavale di Sigonella, in una intervista rilasciata a un quotidiano siciliano ha fatto intendere che le forze armate Usa, data la crescente importanza del Medio Oriente, vogliono riprendersi (o comunque non cedere mai) Comiso.

Il punto è che è finita la guerra fredda, ma forse - come scrive Mario Pirani - è cominciata la terza guerra mondiale e, certamente, si è spostato il fronte: dal nord-est al sud-est dell'Europa. Così il Comando delle forze navali Nato è stato trasferito da Londra a Napoli, così Taranto è diventata la prima base aeronavale della Nato, così gli americani vogliono riprendersi Comiso e potenziare ulteriormente la già potentissima base di Sigonella.

E' sempre il comandante Davison ad affermare: «Sigonella è una base molto importante per la Marina americana, è una base strategica, e quindi il processo di ampliamento degli stanziamenti decennali andrà avanti. Questa è una base che durerà a lungo». Vale ricordare che la storia di Sigonella comincia nel 1956, quando gli Stati uniti progettarono di realizzare in Sicilia una base per l'aviazione della Us Navy.

Disturbi al traffico? sciocchezze

Stando così le cose, si è costretti a dire che i seri disturbi che Sigonella provoca al traffico aereo civile sono una sciocchezza rispetto ai danni e ai pericoli di questa base, che è una vera bomba atomica (a Sigonella ci sono effettivamente anche ordigni nucleari, di quanlità e in quantità imprecisate) collocata in Sicilia, una bomba che fa danni e che potrebbe anche scoppiare. E tutto questo senza che i siciliani e gli italiani (parlamento compreso) sappiano qualcosa. Pochi italiani sanno di Sigonella e molti di loro si ricordano solo dell'atto di coraggio di Bettino Craxi, quando mandò al diavolo l'amico americano a conclusione della drammatica vicenda del sequestro della «Achille Lauro».

Se volete saper bene che cosa è Sigonella dovete cercare sul sito internet del Cepes di Palermo l'ottimo studio di Antonio Mazzeo, ricercatore all'università di Messina. Provo a riassumerne alcuni passaggi.

1) Sigonella rappresenta il secondo programma al mondo di investimenti in infrastrutture compiuto dalla Marina militare Usa: 675 milioni di dollari da spendere nel quadriennio 2004-2007. E' un cantiere permanente dove le imprese (spesso in odor di mafia) lavorano in condizioni di extraterritorialità, cioè al riparo di tutte le leggi italiane.

2) Sigonella è una base di mercato nero per il carburante e per una quantità di altre merci che arrivano in condizioni di duty free. Ovviamente un'altra fonte di corruzione e guadagni illeciti viene dalla gestione ecomafiosa dei rifiuti.

Spreco di energia

3) Sigonella è una base che spreca acqua e divora energia. Il consumo annuo della base è di oltre 976 milioni e 530mila litri di acqua e l'assorbimento di energia elettrica è di oltre 4 milioni di dollari l'anno.

4) Sigonella è la più attrezzata base di intervento militare nel Mediterraneo e dintorni. Dal 1984 la base ospita l'Helicopter Combat Squadron Four HC-4 Black Stallion, l'unico della Marina statunitense dotato di nove elicotteri pesanti MH-53E Sea Dragon (i più grandi delle forze armate) per il trasporto di uomini, mezzi e munizioni. Lo squadrone assicura il sostegno alle operazioni militari Usa in Europa, Africa e Medio Oriente e garantisce il ponte aereo con le portaerei in navigazione nel Mediterraneo e nel Mar Rosso. Sempre il medesimo squadrone è stato impegnato nelle operazioni in Afghanistan e in Iraq. Durante la guerra all'Iraq sono atterrati a Sigonella dodicimila aerei che hanno trasportato oltre 29mila militari.

5) Sigonella ha un ruolo fondamentale nello stoccaggio e manutenzione di testate e munizioni per le unità della VI Flotta e i reparti dell'aviazione Usa e Nato. In questo stoccaggio sono comprese le testate atomiche e non solo quelle antisommergibile.

Il numero delle testate nucleari ospitate a Sigonella cresce nei periodi di esercitazioni o di crisi internazionale. Periodicamente vengono depositate a Sigonella anche testate nucleari del tipo B 43, B 61, B 83, con potenza distruttiva variabile da 1 kiloton a 1,45 megaton.

Queste informazioni - tutte riprese dallo studio di Antonio Mazzeo - stanno a significare molte cose. Innanzitutto che nell'attuale situazione di guerra permanente la Sicilia e i suoi abitanti sono in prima linea ed esposti a tutti i rischi conseguenti. In secondo luogo che la legalità, già difficile in Sicilia, qui è messa sotto i piedi: i militari Usa si ritengono legibus solutis e storicamente - qualcuno si ricorda di Lucky Luciano ai tempi dello sbarco Usa in Sicilia? - si sono serviti del sistema mafioso, favorendolo; e poiché Sigonella è un cantiere che non chiude mai, gli intrecci mafiosi fioriscono e proliferano. Siamo al peggio, in una Sicilia piuttosto malridotta anche nella sua cultura.