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  1. #1
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    Predefinito Sulla delibera della regione Campania..

    SUL CORRIERE DI OGGI E' PUBBLICATA LA LETTERA DELLA BUFFARDI ,ASSESSORE DELLA REGIONE CAMPANIA(DEMOCRATICI DI SINISTRA)E PROMOTRICE DELLA DELIBERA.
    PENSO CHE SIA IMPORTANTE PER CAPIRE IL SENSO DELL'INIZIATIVA.. :

    L’iniziativa di Napoli, le culture, il confronto


    Caro direttore, Le scrivo per tentare di diradare l’atmosfera catastrofica di scontro tra civiltà evocato dall’articolo di Paolo Macry «Il passo sbagliato», pubblicato sul Corriere della Sera del 7 luglio 2004.
    Una prima precisazione. La delibera della Giunta Regionale sul calendario scolastico per il prossimo anno contiene - oltre alla definizione delle date di inizio e fine anno e al richiamo alle festività legalmente riconosciute - la proposta di dedicare uno dei giorni festivi «mobili», assegnati alla gestione dei dirigenti, a ricorrenze di comunità etniche e/o confessioni religiose di componenti studentesche presenti nella scuola. Una proposta quindi che ciascuna comunità scolastica, nella sua autonomia, potrà, condividendola, attuare. A mo’ di esempio sono citati il Capodanno cinese o il giorno finale del Ramadan in ragione della realtà campana che vede largamente presenti nelle scuole figli/e di immigrati cinesi e magrebini. E laddove giorno festivo scolastico significa «non fare lezioni» sia chiudendo la scuola, che festeggiando nella scuola.
    Altra precisazione. Tale proposta si colloca ovviamente in un insieme di politiche di accoglienza e di parità per gli immigrati. Interventi molteplici - realizzati o avviati anche se ancora insufficienti - tesi a migliorare le loro condizioni materiali e il loro inserimento sociale. E sono politiche rese possibili anche da un rapporto positivo con le diverse comunità degli stranieri e dal ruolo propositivo della Consulta Regionale per l’Immigrazione.
    Ultima precisazione. La proposta è parte integrante di una serie di iniziative che abbiamo programmato e in parte attuato nella scuola pubblica in questi anni: dai seminari di formazione per gli insegnanti all’educazione interculturale al sostegno di biblioteche interetniche, dalla promozione di progetti formativi sulla pace e la solidarietà a un Protocollo d’intesa con la Direzione Regionale del Ministero dell’Istruzione per una migliore «integrazione» di bambini e ragazzi stranieri nelle scuole.
    Ora vengo alla questione del rapporto tra culture in relazione sia al fondamentalismo islamico sia alla identità europea, posta da Paolo Macry in modo che non condivido.
    Se infatti è compito della scuola favorire la costruzione consapevole di identità attraverso anche la trasmissione del patrimonio storico culturale del proprio paese, penso però al contrario di Macry che in questo processo tanto più oggi in una fase di globalizzazione sia importante il rapporto con altre culture, storie, tradizioni, religioni e che il compito di una scuola pubblica laica sia anche quello di favorire confronto e scambio.
    Festeggiare il Ramadan o il Capodanno cinese penso sia utile alla crescita consapevole di bambini e di bambine, musulmani o cinesi che vedono così riconosciuta e valorizzata la loro identità o appartenenza d’origine, mentre si formano per diventare cittadini/e italiani/e. Ma serve anche ai nostri e alle nostre ragazze e ragazzi per allargare la loro visione del mondo, per capirne la complessità, per vivere le differenze come ricchezza di tutti.
    Educazione interculturale non significa relativismo culturale ma al contrario dialogo tra culture, riconoscimento e valorizzazione reciproca. E’ anche un contributo decisivo - contro ogni fondamentalismo - alla convivenza paritaria fra diversi in Italia e in Europa, la cui identità, tra l’altro, deve tanto all’apporto di altre culture, da quella musulmana all’orientale. Dovremo imparare da una esperienza esemplare che ci viene da una situazione di estrema lacerazione e sofferenza, quella di otto insegnanti palestinesi e israeliani che hanno insieme scritto, accettando il confronto tra letture diverse e legittimandosi reciprocamente, un libro di testo che si chiama appunto «La storia dell’altro».

    Adriana Buffardi Assessore regionale all’Istruzione e Politiche giovanili

  2. #2
    Erwann
    Ospite

    Predefinito Re: Sulla delibera della regione Campania..

    In origine postato da blob21






    Ma preoccupatevi di come smaltire la spazzatura, che non avete da insegnare niente a nessuno...

 

 

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