ALLA CAMERA,MISSIONE MILITARE IRAQ SCORPORATA DA DL PROROGA GOVERNO ACCOGLIE RICHIESTA OPPOSIZIONE, VOTO SEPARATO SU MISSIONI FABIO MUSSI: CI RALLEGRIAMO DELLA DECISIONE DEL GOVERNO
Il governo si e' reso conto che in questo momento un ostruzionismo parlamentare potrebbe produrre buoni effetti.
La proroga delle missioni militari italiane all'estero sara' scorporata dal decreto legge che prolunga di altri sei mesi la missione 'Antica Babilonia' in Iraq.
Lo ha deciso, a sorpresa, il governo accogliendo una richiesta in tal senso dalle opposizioni che gia' sei mesi fa avevano domandato di votare il rinnovo della missione in Iraq separatamente da quello per tutte le altre missioni internazionali.
Tecnicamente, nel decreto legge all'esame delle commissioni Difesa ed Esteri della Camera rimarrebbe solo Antica Babilonia; tutte le altre missioni sarebbero stralciate con un maxi-emendamento ed inserite in una proposta di legge presentata dai presidenti delle commissioni Gustavo Selva e Luigi Ramponi, entrambi di An.
Nella seduta di ieri le commissioni congiunte di Montecitorio avevano respinto quasi tutti gli emendamenti delle opposizioni, ed in particolare quelli tendenti a separare il voto sulla missione in Iraq da quello per la proroga di tutte le altre missioni all'estero. Contro lo scorporo proprio ieri si erano espressi diversi esponenti della maggioranza, tra cui Giuseppe Cossiga di Fi.
Ma, in serata, e' giunto l'input del governo per la separazione della missione in Iraq da tutte le altre.
Sei mesi fa sullo scorporo della missione in Iraq dal decreto di proroga delle missioni militari italiane all'estero si e' consumata una dura battaglia parlamentare. Alla fine, pero', il voto fu unico su tutte le missioni, determinando forti spaccature nell'opposizione.
''Che dire: e' estate, ed il governo si e' reso conto che in questo mometo un ostruzionismo parlamentare potrebbe produrre buoni effetti''.
Cosi' il vicepresidente della Camera Fabio Mussi (DS) commenta la decisione di scorporare il rinnovo della missione militare in Iraq da quello delle altre operazioni internazionali cui partecipa l'Italia.
''Si tratta - spiega - di una decisione positiva di cui ci rallegriamo certamente; abbiamo sempre detto che la vicenda irachena va considerata separatamente, per la sua specificita', da tutte le altre missioni all'estero''.