Allora, facciamo il punto della situazione.
La trama del romanzo fantapolitico, che va per la maggiore alla data 10 luglio 2004 nella curva ultras di POL, è questa: una volta tolto di mezzo Berlusconi dai "poteri forti" che utilizzano Follini come testa d' ariete, l' elettorato forzista si coagula attorno ai clericali dell' UDC. Resuscita, così, quel grande centro cattolico-moderato spazzato via da Mani Pulite, e coalizzandosi con la Margherita dà vita a un governo neo-democristiano.
Può essere davvero così? L' orologia della Storia può tanto facilmente essere riportato al 1992? C'è posto ancora per la DC (pur sotto altra denominazione)?
No.
Ci si dimentica infatti alcune cose.
La prima è che da dieci anni il nostro Paese è spaccato nettamente e tutto ruota- piaccia o meno- attorno ad una sorta di referendum infinito sulla persona di Silvio Berlusconi. "O di qua o di là".
La seconda, ancor più fondamentale, è che la vecchia DC doveva la fedeltà dei suoi elettori sostanzialmente alla Guerra Fredda, cioè all' esistenza di un' alternativa- il PCI- che l' elettorato DC considerava impercorribile. Essere anticomunisti e tirare a campare erano elementi sufficienti per tenere in piedi i governi di coalizione della Prima repubblica.
Ma oggi lo scenario è totalmente cambiato.
E' dal mitico "taglio delle tasse" e dal mitico "taglio dello Stato"- temi unici del simpatico "popolo delle partite IVA", che parte la conquista del consenso. Il Quarto Uomo Più Ricco del Mondo (d' ora in avanti QUPiRM) questo lo sa, e con l' instaurazione della Dittatura ad Interim gioca la sua ultima e decisiva partita.
La DC non può tornare perchè i politici democristiani sono rimasti gli stessi, ma gli elettori "di centro" sono cambiati. Non c'è più posto per l' interclassismo celricale. Un 6% di nostalgici non cambia questa realtà.
Per cui, è essenziale continuare a contrastare il blocco forzista-leghista-clerical-nazialleato.