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Risultati da 1 a 10 di 41
  1. #1
    ardimentoso
    Ospite

    Predefinito Per chi il pericolo non lo vede......

    ROMA - «Non si può stare a scuola da diversi», dice Alba Sasso, parlamentare Ds. Un’iniziativa «grottesca», afferma Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord. Si avvia una «deriva pericolosa», ammonisce Enzo Locatelli, segretario lombardo di Rifondazione comunista. La classe composta esclusivamente da studenti musulmani, dove le ragazze indosseranno il velo e dove non ci sarà il crocifisso sulla parete, non piace a nessuno. L’esperimento della classe islamica curato dalle autorità scolastiche locali e che partirà a settembre a Milano nel liceo di scienze sociali «Agnesi» è stato concordemente bocciato da forze politiche che in tema di istruzione si trovano da sempre su posizioni antitetiche. E’ un vero e proprio coro di no ad accogliere la decisione, mentre la Lega annuncia per domani un’iniziativa di protesta durante la seduta del consiglio comunale. «O si cambia - minaccia il capogruppo della Lega al Comune, Matteo Salvini, che ha scritto una lettera al sindaco Gabriele Albertini e al ministro dell’Istruzione Letizia Moratti - oppure preside e provveditore sarà meglio che si dimettano».
    Mario Giacomo Dutto, direttore scolastico regionale, spiega che si tratta solo di un primo risultato: l’obiettivo è l’integrazione, e non la creazione di un’enclave dell’Islam in ogni istituto. Ma per tutti si tratta comunque di una partenza sbagliata. «Questa decisione - tuona Borghezio - rappresenta un passo avanti pericolosissimo verso l’islamizzazione della nostra società e un pesante vulnus nei confronti della nostra identità culturale e religiosa collettiva di società dalle radici profondamente cristiane».
    Contraria alla divisione per religione dei ragazzi Alba Sasso: «La separatezza è sempre sbagliata perché in quel modo finiamo per consolidare le diversità». «Mi domando se questo era l’unico modo di affrontare il problema - aggiunge la parlamentare Ds -. Capisco tutta la difficoltà dell’esperimento, ma che senso ha tenere in classe dei ragazzi da diversi? Torniamo alle classi differenziali? La scuola italiana è molto più avanti».
    Per il segretario lombardo di Rifondazione, Ezio Locatelli, la proposta della classe islamica è un modo sbagliato di intendere la multiculturalità: «Ci batteremo affinché questa sperimentazione di apartheid scolastico venga prontamente bloccata».
    «L’educazione dei ragazzi deve puntare, in senso laico, all’integrazione e al dialogo tra culture e religioni diverse - spiega la senatrice Albertina Soliani, della Margherita -. Come farlo resta alla valutazione delle scuole. Personalmente sono perplessa di fronte a questa classe formatasi intorno alla religione islamica. Spetta tuttavia alla scuola andare avanti e dirci come portare i ragazzi a incontrarsi».

  2. #2
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    Predefinito Re: Per chi il pericolo non lo vede......

    In origine postato da ardimentoso
    ROMA - «Non si può stare a scuola da diversi», dice Alba Sasso, parlamentare Ds. Un’iniziativa «grottesca», afferma Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord. Si avvia una «deriva pericolosa», ammonisce Enzo Locatelli, segretario lombardo di Rifondazione comunista. La classe composta esclusivamente da studenti musulmani, dove le ragazze indosseranno il velo e dove non ci sarà il crocifisso sulla parete, non piace a nessuno. L’esperimento della classe islamica curato dalle autorità scolastiche locali e che partirà a settembre a Milano nel liceo di scienze sociali «Agnesi» è stato concordemente bocciato da forze politiche che in tema di istruzione si trovano da sempre su posizioni antitetiche. E’ un vero e proprio coro di no ad accogliere la decisione, mentre la Lega annuncia per domani un’iniziativa di protesta durante la seduta del consiglio comunale. «O si cambia - minaccia il capogruppo della Lega al Comune, Matteo Salvini, che ha scritto una lettera al sindaco Gabriele Albertini e al ministro dell’Istruzione Letizia Moratti - oppure preside e provveditore sarà meglio che si dimettano».
    Mario Giacomo Dutto, direttore scolastico regionale, spiega che si tratta solo di un primo risultato: l’obiettivo è l’integrazione, e non la creazione di un’enclave dell’Islam in ogni istituto. Ma per tutti si tratta comunque di una partenza sbagliata. «Questa decisione - tuona Borghezio - rappresenta un passo avanti pericolosissimo verso l’islamizzazione della nostra società e un pesante vulnus nei confronti della nostra identità culturale e religiosa collettiva di società dalle radici profondamente cristiane».
    Contraria alla divisione per religione dei ragazzi Alba Sasso: «La separatezza è sempre sbagliata perché in quel modo finiamo per consolidare le diversità». «Mi domando se questo era l’unico modo di affrontare il problema - aggiunge la parlamentare Ds -. Capisco tutta la difficoltà dell’esperimento, ma che senso ha tenere in classe dei ragazzi da diversi? Torniamo alle classi differenziali? La scuola italiana è molto più avanti».
    Per il segretario lombardo di Rifondazione, Ezio Locatelli, la proposta della classe islamica è un modo sbagliato di intendere la multiculturalità: «Ci batteremo affinché questa sperimentazione di apartheid scolastico venga prontamente bloccata».
    «L’educazione dei ragazzi deve puntare, in senso laico, all’integrazione e al dialogo tra culture e religioni diverse - spiega la senatrice Albertina Soliani, della Margherita -. Come farlo resta alla valutazione delle scuole. Personalmente sono perplessa di fronte a questa classe formatasi intorno alla religione islamica. Spetta tuttavia alla scuola andare avanti e dirci come portare i ragazzi a incontrarsi».
    E dov'è il pericolo?
    Sulle scuole ebraiche tutti tacciono?

    Giampaolo Cufino

  3. #3
    ardimentoso
    Ospite

    Predefinito Re: Re: Per chi il pericolo non lo vede......

    In origine postato da cornelio
    E dov'è il pericolo?
    Sulle scuole ebraiche tutti tacciono?

    Giampaolo Cufino
    fuori luogo anch'esse......ma almeno sono private e se le pagano per cazzi loro.

    ...queste le paghiamo tutti e la cosa mi fa alquanto girare le palle

  4. #4
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    Predefinito

    Sinceramente sono favorevole, non mi interessa nessuna integrazione, preferisco che gli allogeni di qualunque stato, razza e religione studi per i fatti propri lontano dai ragazzi italiani, è un modo migliore per evitare il solito mescolazionismo.

  5. #5
    O tempora, o mores!
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    Predefinito

    In origine postato da Tyler@Durden
    Sinceramente sono favorevole, non mi interessa nessuna integrazione, preferisco che gli allogeni di qualunque stato, razza e religione studi per i fatti propri lontano dai ragazzi italiani, è un modo migliore per evitare il solito mescolazionismo.
    Là per là l'avevo pensato anche io. Però è una cosa improponibile.
    Perché solo le scuole? Allora sarebbe più giusto quartieri sepatati. Ma quartieri aperti come quelli che furono costruiti in Francia per gli immigrati magrebini? No, forse meglio chiusi come il Ghetto di Roma con tanto di coprifuoco. Gli immigrati ne uscirebbero solo per lavorare nelle fabriche e poi al tramonto tutti a casa e chiusura dei cancelli. Noi di qua, loro di là.
    Ma è fattiblile? Non credo proprio.
    Io questa gente non ce la voglio, non mi piace. Ma nello stesso tempo, per quanto indesiderati, posso concepire il fatto che vivano chiusi in un ghetto?
    I quartieri francesi oggi sono impraticabili molto spesso per chi non è magrebino: neanche la polizia c'entra.
    In Francia, a quanto ne so, sono i figli degli immigrati, nati in Francia, ma vissuti nelle loro tradizioni, ad essere problematici.
    Non potendosi, per ora, attuare la possibilità che questa gente faccia fagotto e se ne torni da dove è venuta, non credo che sia giusto crear loro degli spazi riservati.
    Mi repelle dirlo, ma devono convivere con noi. Devono togliersi il velo, devono vedere il crocifisso, devono fare ginnastica maschi e femmine insieme. Questa è la nostra civiltà e devono accettarla.
    Creare classi a parte significa che si dà loro il permesso di comportarsi in modi che da noi sono inaccettabili. Dividere maschi e femmine, far portare il velo della vergogna alle bambine non deve essere permesso, perché qui le donne non si coprono la testa perché inferiori, ma convivono con gli uomini con pari dignità.
    Le loro aberrazioni se le facessero a casa loro. Il messaggio dello Stato deve essere che qui c'è una civiltà e che questa civiltà va seguita, e non può essere un messaggio di concessione della libera esercitazione dei loro costumi per noi barbari.
    Sono secoli che ce la meniamo con l'illuminismo e poi il primo balubba che arriva ha il diritto di arrampicarsi sugli alberi perché a casa sua l'illuminismo non è arrivato? Ma siamo matti?

  6. #6
    ardimentoso
    Ospite

    Predefinito

    In origine postato da lumen
    Là per là l'avevo pensato anche io. Però è una cosa improponibile.
    Perché solo le scuole? Allora sarebbe più giusto quartieri sepatati. Ma quartieri aperti come quelli che furono costruiti in Francia per gli immigrati magrebini? No, forse meglio chiusi come il Ghetto di Roma con tanto di coprifuoco. Gli immigrati ne uscirebbero solo per lavorare nelle fabriche e poi al tramonto tutti a casa e chiusura dei cancelli. Noi di qua, loro di là.
    Ma è fattiblile? Non credo proprio.
    Io questa gente non ce la voglio, non mi piace. Ma nello stesso tempo, per quanto indesiderati, posso concepire il fatto che vivano chiusi in un ghetto?
    I quartieri francesi oggi sono impraticabili molto spesso per chi non è magrebino: neanche la polizia c'entra.
    In Francia, a quanto ne so, sono i figli degli immigrati, nati in Francia, ma vissuti nelle loro tradizioni, ad essere problematici.
    Non potendosi, per ora, attuare la possibilità che questa gente faccia fagotto e se ne torni da dove è venuta, non credo che sia giusto crear loro degli spazi riservati.
    Mi repelle dirlo, ma devono convivere con noi. Devono togliersi il velo, devono vedere il crocifisso, devono fare ginnastica maschi e femmine insieme. Questa è la nostra civiltà e devono accettarla.
    Creare classi a parte significa che si dà loro il permesso di comportarsi in modi che da noi sono inaccettabili. Dividere maschi e femmine, far portare il velo della vergogna alle bambine non deve essere permesso, perché qui le donne non si coprono la testa perché inferiori, ma convivono con gli uomini con pari dignità.
    Le loro aberrazioni se le facessero a casa loro. Il messaggio dello Stato deve essere che qui c'è una civiltà e che questa civiltà va seguita, e non può essere un messaggio di concessione della libera esercitazione dei loro costumi per noi barbari.
    Sono secoli che ce la meniamo con l'illuminismo e poi il primo balubba che arriva ha il diritto di arrampicarsi sugli alberi perché a casa sua l'illuminismo non è arrivato? Ma siamo matti?
    analisi pienamente condivisibile.

    o si accettano le NOSTRE regole......o si accettano le NOSTRE regole.

    alternative non ve ne sono.

  7. #7
    FIGHTER
    Ospite

    Predefinito Re: Re: Per chi il pericolo non lo vede......

    In origine postato da cornelio
    E dov'è il pericolo?
    Sulle scuole ebraiche tutti tacciono?

    Giampaolo Cufino
    Cornelio, non capisci che la tua continua contrapposizione non si regge in piedi con noi? Non è difficile da capire, NE' L'UNO NE' L'ALTRO, forza, andiamo, ripeti con me:
    NE' L'UNO NE' L'ALTRO
    NE' L'UNO NE' L'ALTRO
    NE' L'UNO NE' L'ALTRO...

  8. #8
    Fiamma Rossa
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    Capito Cornelio, ascolta il maestro!

  9. #9
    kshatrya
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    Predefinito

    In origine postato da ardimentoso
    analisi pienamente condivisibile.

    o si accettano le NOSTRE regole......o si accettano le NOSTRE regole.

    alternative non ve ne sono.
    le regole? c'è una sola regola che andrebbe bene, quella applicata dalla resistenza algerina ai coloni francesi al momento dell'indipendenza: "o la valigia, o la bara..."

  10. #10
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    Predefinito Re: Re: Re: Per chi il pericolo non lo vede......

    In origine postato da FIGHTER
    Cornelio, non capisci che la tua continua contrapposizione non si regge in piedi con noi? Non è difficile da capire, NE' L'UNO NE' L'ALTRO, forza, andiamo, ripeti con me:
    NE' L'UNO NE' L'ALTRO
    NE' L'UNO NE' L'ALTRO
    NE' L'UNO NE' L'ALTRO...
    E tu ripeti: NON C'HO CAPITO UN CAZZO DEL FASCISMO, NON C'HO CAPITO UN CAZZO DEL FASCISMO, NON C'HO CAPITO UN CAZZO DEL FASCISMO, NON C'HO CAPITO UN CAZZO DEL FASCISMO...

    Giampaolo Cufino

 

 
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