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  1. #11
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    Sara' per questo che nella legge 454 del 92 che ratifica il trattato di Maastricht ORIGINARIO leggo


    Articolo 104 C.

    1. Gli Stati membri devono evitare disavanzi pubblici eccessivi.

    2. La Commissione sorveglia l'evoluzione della situazione di bilancio e dell'entità del debito pubblico negli Stati membri, al fine di individuare errori rilevanti. In particolare esamina la conformità alla disciplina di bilancio sulla base dei due criteri seguenti:

    a) se il rapporto tra il disavanzo pubblico, previsto o effettivo, e il prodotto interno lordo superi un valore di riferimento, a meno che

    - il rapporto non sia diminuito in modo sostanziale e continuo e abbia raggiunto un livello che si avvicina al valore di riferimento;

    - oppure, in alternativa, il superamento del valore di riferimento sia solo eccezionale e temporaneo e il rapporto resti vicino al valore di riferimento;

    b) se il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo superi un valore di riferimento, a meno che detto rapporto non si stia riducendo in misura sufficiente e non si avvicini al valore di riferimento con ritmo adeguato.

    I valori di riferimento sono specificati nel protocollo sulla procedura per i disavanzi eccessivi allegato al presente trattato.

    ......

    6. Il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata su raccomandazione della Commissione e considerate le osservazioni che lo Stato membro interessato ritenga di formulare, decide, dopo una valutazione globale, se esiste un disavanzo eccessivo.

    ---------------------------------

    Articolo 109 J. 1. La Commissione e l 'IME riferiscono al Consiglio sui progressi compiuti dagli Stati membri nell'adempimento dei loro obblighi relativi alla realizzazione dell'Unione economica e monetaria. Dette relazioni comprendono un esame della compatibilità tra la legislazione nazionale di uno Stato membro, incluso lo statuto della sua Banca centrale, da un lato, e gli articoli 107 e 108 nonché lo statuto del SEBC, dall'altro. Le relazioni devono anche esaminare la realizzazione di un alto grado di sostenibile convergenza con riferimento al rispetto dei seguenti criteri da parte di ciascuno Stato membro:

    - il raggiungimento di un alto grado di stabilità dei prezzi; questo risulterà da un tasso d'inflazione prossimo a quello dei tre Stati membri, al massimo, che hanno conseguito i migliori risultati in termini di stabilità dei prezzi;

    - la sostenibilità della situazione della finanza pubblica; questa risulterà dal conseguimento di una situazione di bilancio pubblico non caratterizzata da un disavanzo eccessivo secondo la definizione di cui all'articolo 104 C, paragrafo 6;

    ---------------------------------

    PROTOCOLLO SULLA PROCEDURA PER I DISAVANZI ECCESSIVI

    Le Alte Parti Contraenti,

    Desiderando precisare le modalità della procedura per i disavanzi eccessivi di cui all'articolo 104C del trattato che istituisce la Comunità europea,

    Hanno convenuto le disposizioni seguenti, che sono allegate al trattato che istituisce la Comunit... europea:

    Articolo 1

    I valori di riferimento di cui all'articolo 104C, paragrafo 2, del trattato sono:

    - il 3% per il rapporto fra il disavanzo pubblico, previsto o effettivo, e il prodotto interno lordo ai prezzi di mercato;

    - il 60% per il rapporto fra il debito pubblico e il prodotto interno loro ai prezzi di mercato.

    ---------------------------------

    PROTOCOLLO SUI CRITERI DI CONVERGENZA DI CUI ALL'ARTICOLO 109J DEL TRATTATO CHE ISTITUISCE LA COMUNITA' EUROPEA

    Le Alte Parti Contraenti,

    Desiderando precisare i dettagli dei criteri di convergenza che devono ispirare la Comunità nel processo decisionale per il passaggio alla terza fase dell'Unione economica e monetaria di cui all'articolo 109J, paragrafo 1 del trattato,

    Hanno convenuto le disposizioni seguenti, che sono allegate al trattato che istituisce la Comunità europea:

    ....

    Articolo 2

    Il criterio relativo alla situazione di bilancio pubblico di cui all'articolo 109J, paragrafo 1, secondo trattino del trattato, significa che, al momento dell'esame, lo Stato membro non è oggetto di una decisione del Consiglio di cui all'articolo 104C, paragrafo 6 del trattato, circa l'esistenza di un disavanzo eccessivo.

    ------------------------------------------------

    Riassumendo, in base al testo ORIGINARIO, per entrare nella fase 3 e' richiesto che non sia violato l'articolo 104C, in base al quale risulta SUFFICIENTE LA CONVERGENZA AL 60%...

    Riassumendo, hai detto una stronzata... Come sempre...

  2. #12
    Silvioleo
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    in origine postato da Ago:
    Il fatto che la multa si paghi o meno e' irrilevante... E' la mazzata mediatica del richiamo cio' a cui mi riferisco... E se sforate non ve lo evita nessuno...



    MA COME,NON C'è UN REGIME MEDIATICO????E LA MAZZATA CHI LA DA'????CI ILLUMINI....

  3. #13
    "SI PUO' FARE"
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    In Origine Postato da Ago


    Riassumendo, hai detto una stronzata... Come sempre...

    Che glielo dici a fare?

    ora parla di Moody's e di Fitch ......................... prima, in ogni suo post nominava S&P ......... dicendo che non lo leggevamo .................. perchè secondo lui era quello che non prevedeva declassamento.......... ........ mica sapeva, però, che per S&P l'outlok sull' Italia era negativo da Gennaio 2003 e il peggioramento dei conti ......... certificato dal nano alla UE ............... non poteva non condurre al declassamento.


    13.07.2004

    Deficit e spesa fuori controllo nel 2004

    di Raul Wittenberg

    Conti pubblici abbastanza drammatici, quelli rilevati dall’Istat nei primi tre mesi del 2004. Vero è che le conclusioni di finanza pubblica ai fini del patto europeo di stabilità si tirano a fine anno sui 12 mesi. Tuttavia resta un fatto: l’indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni cresce anziché diminuire, attestandosi al 6,1% della produzione nazionale del trimestre, ovvero a 19,8 miliardi di euro, oltre un miliardo più dello stesso periodo del 2003, quando il deficit fu pari al 6% del Pil.

    L’aggravarsi della situazione è ancor più evidente, se si considera che peggiora anche il cosiddetto saldo primario: il saldo tra entrate e uscite dei conti pubblici senza calcolare gli interessi passivi che si pagano sul debito pubblico. Nel primo trimestre è stato negativo per 4.485 milioni di euro (in rosso dell’1,4% rispetto al Pil), quattro volte peggio dell’anno scorso col saldo negativo di 1,3 miliardi, quando fece notizia che per la prima volta andavamo sotto zero (-0,4% del Pil) e il paese spendeva più di quanto incassava nel bilancio depurato dal debito. Secondo l’Istat le spese sono salite del 3% rispetto al 2003 soprattutto per il rinnovo del contratto di lavoro dei pubblici dipendenti (+5%) e per l’incremento delle prestazioni sociali in denaro (+5,1%), bilanciati da altre operazioni amministrative a risparmio.

    Persino un ministro del Polo, Lucio Stanca, ammette che si tratta di «brutti numeri». Ma per un ex ministro del Tesoro come Vincenzo Visco, questi numeri dimostrano che il deficit e la spesa sono fuori controllo, disegnando un preoccupante futuro prossimo in particolare per i conti del 2005. «Inquietanti» le discussioni in corso nella traballante maggioranza.

    «Si parla di tagli alle tasse da finanziare con una manovra da 30 miliardi di euro. È una dimensione più alta anche di quella a cui si fece ricorso nel '97 per entrare nell'euro, e tale da aprire il dubbio su due ipotesi: o si pensa ad una manovra virtuale, o si devono mettere in conto interventi drastici che non potrebbero non penalizzare duramente la spesa sociale». Secondo Visco «il dato sull'indebitamento indica che stiamo viaggiando già sopra il 4% del Pil e che nel 2005 si tenderà al 5%. Se si vuole evitare di superare il limite del 3% e una ripresa della crescita del debito pubblico, quindi, la manovra da 30 miliardi dovrebbe servire soltanto per correggere questi andamenti». L’esponente diessino ricorda la sentenza della corte europea dell’Aja che ha annullato la sospensione delle procedure su Francia e Germania, per cui l’Ecofin sarà meno benevola nei confronti dell’Italia, specie dopo il declassamento di rating da parte di Standard & Poor’s: «se i mercati finanziari dovessero convincersi dell'inaffidabilità dei nostri conti pubblici, potremmo all'improvviso trovarci con un differenziale dei tassi di interesse sul debito che - conclude Visco - renderebbe il risanamento estremamente difficile e doloroso».

    E se da Forza Italia il responsabile economico Luigi Caserio è convinto che i conti italiani «sono in regola», altri soggetti come i sindacati non sono altrettanto tranquilli, perché con i conti in rosso non ci sono le risorse per gli investimenti, lo sviluppo, lo Stato sociale. «C'è un affanno grave nei conti pubblici, che conferma gli sbagli nelle previsioni e nelle scelte di politica economica e di bilancio di questi anni», dice il leader Cgil Guglielmo Epifani. «Sono dati molto preoccupanti, se il rapporto deficit-pil è a questi livelli», aggiunge il suo collega della Uil Luigi Angeletti. Dalla Cisl Savino Pezzotta pretende una «operazione verità» sui conti pubblici, perché con questi numeri è rischioso avventurarsi nell’abbassamento delle tasse.

    Per il presidente di Confindustria Montezemolo i conti pubblici sono «preoccupanti», ben venga una manovra di tagli anche se colpisce l’industria. Il governo somiglia sempre più all’orchestra del Titanic mentre sta affondando, è il commento di Enrico Letta della Margherita.

    Intanto nella verifica di maggioranza si confrontano ipotesi molto diverse su fisco e Finanziaria 2005. Forza Italia vuole tre aliquote (23% fino a 33.000 euro annui di reddito dopo la no tax area a quota 8.000, 33% fino a 80.000 euro, 39% oltre ma solo nel 2005). An vuole affiancare a queste un 43% fino a mezzo milione di euro nel 2005, e un taglio Irap di 4 miliardi. L’Ucd rifiuta la riduzione dell’Irpef nel 2005, quando invece dovrebbe ridursi l’Irap di 4,5 miliardi. Riguardo alla Finanziaria 2005 una manovra di 30 miliardi è proposta da FI che ne vuole spendere 12 per abbassare le tasse, e da AN che ne vuole anche spendere 18 per le infrastrutture. Invece l’Udc è per una manovra di 22 miliardi senza interventi sull’Irpef.
    "La guerra è la vicenda in cui innumerevoli persone, che non si conoscono affatto, si massacrano per la gloria e per il profitto di alcune persone che si conoscono e non si massacrano affatto." (Paul Valèry, poeta francese).

  4. #14
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    In Origine Postato da Ago
    Sara' per questo che nella legge 454 del 92 che ratifica il trattato di Maastricht ORIGINARIO leggo


    Articolo 104 C.

    1. Gli Stati membri devono evitare disavanzi pubblici eccessivi.

    2. La Commissione sorveglia l'evoluzione della situazione di bilancio e dell'entità del debito pubblico negli Stati membri, al fine di individuare errori rilevanti. In particolare esamina la conformità alla disciplina di bilancio sulla base dei due criteri seguenti:
    .................................................. ................................................
    AGO.... non ti arrampicare... vuoi negare.. che l'articolo ORIGINALE del trattato FU cambiato?
    Che l' originale prevedeva un tetto masimo del 60% e NO un trend verso il suo raggiuingimento in caso di eccesso?
    Perfavore... Ora non solo hai dimostrato la tua faziosita', ma sei anche ridicolo dato che e' un fatto noto, che la Germania voleva tale articolo per tenerci fuori propio a noi e le nostre finanaze "allegre".

    Il Patto attuale e' molto diverso dalla proposta Tedesca dell' allora ministro delle Finanze Theo Waigel (1995).

    Che poi fu dovuto cambiare per tanti motivi ma anche al fatto che la Germania stessa si rivaluto' arbitrariamente le sue riserve auree...perfavoree.. non offedere la tua intelligenza.. e le cazzate apparentemnte le dici tu.... se neghi un fato ben noto.

  5. #15
    Viva la piadina!!!
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    In Origine Postato da ossoduro
    Che glielo dici a fare?

    ora parla di Moody's e di Fitch ......................... prima, in ogni suo post nominava S&P ......... dicendo che non lo leggevamo .................. perchè secondo lui era quello che non prevedeva declassamento.......... ........ mica sapeva, però, che per S&P l'outlok sull' Italia era negativo da Gennaio 2003 e il peggioramento dei conti ......... certificato dal nano alla UE ............... non poteva non condurre al declassamento.
    .................................................. ..............................................

    Osso.. non fare il bugiardo.. perche' se vuoi andiamo alla ricerca dei post in questione e dopo mi chiedi scusa.. dato che quello che affermi non l'ho mai detto... ERI tu che dicevi che le agenzie c'avrebbero declassato... ed io ti rispondevo che S&P ci stava pensando ma aspettava il DPEF (Che poi no ha fatto), ma le altre non avevano lo stesso parere suo.. (ovvero quello accaduto, ed inoltre ho sem,pr ee dolo nominato Moody's, FItch e' stata una sorpresa)... quindi o chiedi scusa ora, o ti cerco quelle disucsisoni (si puo') e dopo mi chiedi scusa per mentire...

    Quale delle due opzioni vuoi?

  6. #16
    "SI PUO' FARE"
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    In Origine Postato da Amati75
    Osso.. non fare il bugiardo.. perche' se vuoi andiamo alla ricerca dei post in questione e dopo mi chiedi scusa.. dato che quello che affermi non l'ho mai detto... ERI tu che dicevi che le agenzie c'avrebbero declassato... ed io ti rispondevo che S&P ci stava pensando ma aspettava il DPEF (Che poi no ha fatto), ma le altre non avevano lo stesso parere suo.. (ovvero quello accaduto, ed inoltre ho sem,pr ee dolo nominato Moody's, FItch e' stata una sorpresa)... quindi o chiedi scusa ora, o ti cerco quelle disucsisoni (si puo') e dopo mi chiedi scusa per mentire...

    Quale delle due opzioni vuoi?
    cerca, cerca le discussioni, così vedrai quante volte hai fatto riferimento a S&P.
    "La guerra è la vicenda in cui innumerevoli persone, che non si conoscono affatto, si massacrano per la gloria e per il profitto di alcune persone che si conoscono e non si massacrano affatto." (Paul Valèry, poeta francese).

  7. #17
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    In Origine Postato da ossoduro
    cerca, cerca le discussioni, così vedrai quante volte hai fatto riferimento a S&P.
    Creto che ho fatto riferimento a S&P (non ho negato questo).. ma come ho detto io, non come hai detto tu.. quindi richiedo, quale delle due opzioni vuoi, prima di chiedere scusa?

    E guarda che le voglio le scuse dato che trovo molto irritante che mi si mettano parole in bocca (ed e' contro anche il regolamento di POL accusare o apportare qualcosa senza sostentamente), non su tu, ma a te piace che tu dici una cosa e poi qualcuno o per cattiva memoria o per altri motivi ne dic aun altra a te attribuita?

  8. #18
    "SI PUO' FARE"
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    In Origine Postato da Amati75
    Creto che ho fatto riferimento a S&P (non ho negato questo).. ma come ho detto io, non come hai detto tu.. quindi richiedo, quale delle due opzioni vuoi, prima di chiedere scusa?

    E guarda che le voglio le scuse dato che trovo molto irritante che mi si mettano parole in bocca (ed e' contro anche il regolamento di POL accusare o apportare qualcosa senza sostentamente), non su tu, ma a te piace che tu dici una cosa e poi qualcuno o per cattiva memoria o per altri motivi ne dic aun altra a te attribuita?

    allora sei duro: le discussioni ...... io già le ho pronte. metti le tue................

    CONTI PUBBLICI/ ADUSBEFOPO QUELLA MINI,ARRIVA MAXI STANGATA
    13/07/2004 - 17:25
    I consumatori: decreto del governo costerà 120 euro in più a famiglia

    Roma, 13 lug. (Apcom) - "Dopo la 'mini-stangata' di aggiustamento dei conti pubblici fuori controllo varata dal Governo, che avrà ricadute per 120 euro a famiglia (37 euro servizi bancari, 38 quelli assicurativi, 15 euro effetto di trascinamento dell'inflazione sui tabacchi, 30 euro gli effetti del taglio agli enti locali), per cercare di raddrizzare i conti pubblici fuori controllo e 30 mesi di finanza creativa, si profila una 'maxi-stangata' pari a 30 miliardi di euro". Questo il commento sulla manovra del governo, contenuto in una nota diffusa da Adusbef e Federconsumatori.

    "E mentre il Paese reale, stremato da aumenti, ritocchini ed arrotondamenti, che aspettava una promessa riduzione fiscale - continua ancora il comunicato dei consumatori - ha dovuto versare in media 220 euro in più di tasse con una pressione fiscale aumentata dello 0,9 per cento nel 2003, soffre una delle più gravi crisi del dopoguerra, con consumi stagnanti e negozi vuoti anche in tempi di saldi, ed 850.000 risparmiatori che non potranno andare in ferie, aspettando il varo della riforma sul risparmio, nei Palazzi va in scena l'ennesimo teatrino della politica per la mera spartizione del potere".

    "Perché dopo il taglio dei trasferimenti agli enti locali del 30 per cento in media e l'aumento, pari al 16,8 per cento della spesa farmaceutica a carico delle famiglie, dopo i ritocchini e gli arrotondamenti con il pretesto dell'euro pari a 3.651 euro a famiglia da 1 gennaio 2002, sarà difficile - conclude la nota - che i consumatori italiani potranno sostenere ulteriori stangate quantificate in migliaia di euro a famiglia per 'rattoppare' una finanza creativa affatto basata sullo sviluppo e sulla intercettazione del flebile vento della ripresa economica.

    copyright @ 2004 APCOM


    12-07-2004


    Il downgrading del debito italiano da parte di Standard & Poor’s Rassegna della stampa estera

    Giovanni Stringa


    "L’Italia ha bisogno di un governo in grado di dare un calcio alle zuffe interne, per concentrarsi sulla riduzione del debito pubblico e sulla riforma di pensioni, sanità e mercato del lavoro. Ma, al momento, le probabilità che tutto questo accada sono molto basse". Sono le parole del quotidiano economico inglese Financial Times, subito dopo il declassamento del debito italiano da parte di Standard & Poor’s. Il giornale rosa salmone non usa mezzi termini anche quando dà del "ridicolo" alle liti nell’alleanza di centro-destra tra chi vuole ridurre le imposte per 14 miliardi di euro e chi, invece, chiede che il fiume di sussidi che da Roma scende al Mezzogiorno continui senza interruzioni.

    Per l’americano Wall Street Journal, il declassamento di Standard & Poor’s non poteva capitare in un momento peggiore, attribuendo maggiore risalto ai problemi di Berlusconi nel dare forma a una qualche politica economica e nel tenere unito e in piedi il governo. Inoltre, il downgrading è probabilmente più dannoso di un "early warning" da Bruxelles, perché Roma dovrà così pagare un onere maggiore per il debito, spingendo nuovamente verso l’alto il deficit. Quali, invece, le cause del declassamento del rating? Per Giovanni Zanni, economista di CSFB a Londra, "dietro la decisione di Standard’s & Poor’s, oltre alla crisi politica, c’è la mancanza di chiarezza nei conti pubblici italiani". Ma non solo. A rincarare la dose ci pensa l’Economist, la bibbia dei settimanali economici mondiali: sono le tante, troppe misure una tantum ad aver spinto l’agenzia di rating verso il giudizio AA- (da AA) sul debito del Bel Paese. Intanto, continua l’Economist, i provvedimenti strutturali scarseggiano, il primo ministro lavora per dipanare la matassa dei propri problemi legali e le audaci promesse elettorali sembrano dimenticate. Con il risultato che oggi l’Italia è in gara con la Germania per il titolo di "malato d’Europa".

    Anche la stampa dell’America latina non ha mancato di riportare e commentare la notizia. La testata argentina Mercado, per esempio, ironizza sul giudizio AA-, che mette l’Italia, quarta economia dell’Unione Europea, sullo stesso piano di Slovenia, Cipro e Andorra. E ancora, il declassamento di Standard & Poor’s è il primo per un paese del G7 dall’aprile del 2002, quando il Giappone era passato da AA ad AA-. E’ un paragone non felice per Roma, dopo i tanti e prolungati problemi di Tokyo, alle prese per anni con stagnazione e deflazione. Tutto questo, secondo il quotidiano tedesco Handelsblatt, comporta una grossa perdita d’immagine per l’Italia, che, stando ai giudizi dell’agenzia di rating, è meno meritevole di paesi come il Portogallo. Restando in Germania, per la Sueddeutsche Zeitung il declassamento può aprire la porta a nuovi downgrading per altre capitali europee, tra cui la stessa Berlino.
    Ma il problema, come evidenzia il francese Le Figaro, non è limitato al 2004. Anzi, la situazione potrebbe peggiorare nei prossimi due anni con un deficit al 4% del Pil, se i promessi tagli alle imposte saranno implementati senza ridurre anche la spesa pubblica.


    "La guerra è la vicenda in cui innumerevoli persone, che non si conoscono affatto, si massacrano per la gloria e per il profitto di alcune persone che si conoscono e non si massacrano affatto." (Paul Valèry, poeta francese).

  9. #19
    "SI PUO' FARE"
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    ecco gli effetti REALI della manovra correttiva, che qualcuno ha definito strutturale.

    forse poi capirete perchè non raggiungerà gli obbiettivi, a meno che non ci sia ripresa più sostenziosa di quella prevista ma, in ogni caso, non dipenderebbe certo dalla manovra.


    http://www.lavoce.info/news/view.php...172&from=index
    "La guerra è la vicenda in cui innumerevoli persone, che non si conoscono affatto, si massacrano per la gloria e per il profitto di alcune persone che si conoscono e non si massacrano affatto." (Paul Valèry, poeta francese).

  10. #20
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    In Origine Postato da ossoduro
    allora sei duro: le discussioni ...... io già le ho pronte. metti le tue................

    Bene..., ma non dirlo e absta.. metttile..... e non ti preoccuapr eche le sto cercando.. ma nel mentre.. postale..

 

 
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