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  1. #2451
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    Predefinito Re: Ho Appena Finito Di Leggere....

    Ho quasi finito di leggere L'Isola di Arturo, di Elsa Morante.
    Il libro mi sembra oscilli fra due dimensioni, quella reale e concreta della vita sull'isola e quella immaginifica dei pensieri infantili prima e adolescenziali dopo di Arturo. Ma anche attraverso la sua visione immatura, leggendo, si riceve una immagine concreta della vita reale.
    Di solito si parla del libro come di un romanzo di formazione sulla crescita di Arturo, appunto. A me ha colpito di più il tema dell'abbandono che serpeggia dall'inizio alla fine.
    Particolarmente riuscita, secondo me, la parte in cui Arturo prende coscienza del suo amore per la matrigna, resa con descrizioni vivide dell'attrazione fisica, delicate e carnose allo stesso tempo.
    La morte significava ben poco per me. Era l'ultimo scherzo in una serie di pessimi scherzi. Charles Bukowski
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  2. #2452
    duca di rivoli
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    Predefinito Re: Ho Appena Finito Di Leggere....


  3. #2453
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    Predefinito Re: Ho Appena Finito Di Leggere....

    Citazione Originariamente Scritto da foglia Visualizza Messaggio
    Ho quasi finito di leggere L'Isola di Arturo, di Elsa Morante.
    Il libro mi sembra oscilli fra due dimensioni, quella reale e concreta della vita sull'isola e quella immaginifica dei pensieri infantili prima e adolescenziali dopo di Arturo. Ma anche attraverso la sua visione immatura, leggendo, si riceve una immagine concreta della vita reale.
    Di solito si parla del libro come di un romanzo di formazione sulla crescita di Arturo, appunto. A me ha colpito di più il tema dell'abbandono che serpeggia dall'inizio alla fine.
    Particolarmente riuscita, secondo me, la parte in cui Arturo prende coscienza del suo amore per la matrigna, resa con descrizioni vivide dell'attrazione fisica, delicate e carnose allo stesso tempo.
    Lo lessi parecchi anni orsono. Stupendo. Mi piacque tantissimo. Di Elsa Morante lessi "La storia" (capolavoro) e "L'isola di Arturo". Questo romanzo racconta di misoginia e amore materno con una rara levità e sensibilità. I primi turbamenti amorosi di Arturo sono legati, indissolubilmente, alla idealizzazione della madre mai conosciuta e alla matrigna, di pochi anni più grande e il "tedesco" padre avventuriero e MISOGINO, ingravidatore di fanciulle che poi abbandona, così come abbandona Arturo che stravede per questo padre assente e misterioso che poi si rivela una PARODIA, per usare il termine con il quale lo definisce il carcerato, oggetto delle insane attenzioni del padre di Arturo. Bellissimo questo romanzo della Morante.

  4. #2454
    in silenzio
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    Predefinito Re: Ho Appena Finito Di Leggere....

    Susanna Clarke

    THE LADIES of GRACE ADIEU
    and other stories

    London 2006

    e l'edizione in lingua italiana:

    Susanna Clarke

    LE DAME di GRACE ADIEU
    e altre storie di magia

    Traduzione di PAOLA MERLA Illustrazioni di CHARLES VESS

    Milano 2007

    mi piace leggere e rileggere questo testo in entrambe le edizioni - in inglese ed in italiano - confrontandone sensi doppi sensi e interpretazioni.

    Indubbia la caduta di stile nei confronti di Maria Stuarda, vittima di maldicenze e di un complotto storicista.

    Nell'augurare una pronta evoluzione creativa all'Autrice, spero che l'eterno femminino sappia coltivare sempre più una reale sorellanza universale.
    di necessità virtù

  5. #2455
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    Predefinito Re: Ho Appena Finito Di Leggere....

    Citazione Originariamente Scritto da Brunilde Visualizza Messaggio
    Lo lessi parecchi anni orsono. Stupendo. Mi piacque tantissimo. Di Elsa Morante lessi "La storia" (capolavoro) e "L'isola di Arturo". Questo romanzo racconta di misoginia e amore materno con una rara levità e sensibilità. I primi turbamenti amorosi di Arturo sono legati, indissolubilmente, alla idealizzazione della madre mai conosciuta e alla matrigna, di pochi anni più grande e il "tedesco" padre avventuriero e MISOGINO, ingravidatore di fanciulle che poi abbandona, così come abbandona Arturo che stravede per questo padre assente e misterioso che poi si rivela una PARODIA, per usare il termine con il quale lo definisce il carcerato, oggetto delle insane attenzioni del padre di Arturo. Bellissimo questo romanzo della Morante.
    Si anche a me è piaciuto. Dell'amore materno si nota molto l'assenza. C'è un passo dove Arturo si sogna ad occhi aperti i baci della madre, lui praticamente non ha ricordo di coccole e contatti fisici, infatti, quando nasce il fratellastro diventa geloso nel vedere la giovane matrigna che lo coccola.
    Poi si c'è tanta misoginia, ma alla fine i pochi personaggi femminili sono ritratti in modo nitido, bello e sincero. Il padre ingravidatore però non me lo ricordo, forse ho perso un passaggio? Perchè mi pare che la madre di Arturo fosse proprio sua moglie...Poi alla fine si capisce chiaramente che il padre era un omosessuale e che si era cercato una nuova moglie immagino un po' per convenzione e un po' per fare compagnia ad Arturo.
    La morte significava ben poco per me. Era l'ultimo scherzo in una serie di pessimi scherzi. Charles Bukowski
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  6. #2456
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    Predefinito Re: Ho Appena Finito Di Leggere....

    Gli elisir del diavolo​, di Hoffmann

  7. #2457
    duca di rivoli
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    Predefinito Re: Ho Appena Finito Di Leggere....

    "Il filo del rasoio" di Maugham (mi sto leggendo una bella fetta della produzione del vecchio frocione...)
    ho letto una vecchia traduzione del '46 (Mondadori), mi immagino che quella nuova dell'adelphi sia un po' meglio.

    Ultima modifica di massena; 29-06-15 alle 22:40

  8. #2458
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    Predefinito Re: Ho Appena Finito Di Leggere....



    Nella vita ci sono momenti in cui è difficile conciliare attività professionale e vita privata. Harry Bosch si trova in uno di questi momenti. Ha una figlia adolescente di cui occuparsi, una ragazzina per cui è ormai l'unico punto di riferimento, e ha il lavoro, quello che vive da sempre come una missione, che assorbe quasi totalmente i suoi pensieri. E che si fa sempre più pressante ora che Bosch è alle prese con un caso che lo inquieta particolarmente. L'aveva già affrontato vent'anni prima, nel 1992, all'epoca dei disordini scoppiati a Los Angeles dopo il pestaggio di Rodney King da parte della polizia, quando era stato chiamato sulla scena dell'omicidio di una giovane fotografa danese. Poi le indagini erano state assegnate a un altro dipartimento, senza alcun esito. Ed ecco che Harry, passato all'unità Casi Irrisolti, viene incaricato di occuparsi proprio di quel delitto. Ma il lavoro di indagine è complicato anche dalle continue interferenze del nuovo capo, un impiccione che gli mette i bastoni tra le ruote, non gli autorizza le trasferte e arriva a deferirlo anche alla commissione disciplinare. Bosch, come sempre, va dritto per la sua strada e, intuendo che la morte della giovane non è stata causata dalla situazione esplosiva della città, ma è legata a un intrigo assai più complesso, si inoltra in un labirinto di indizi alla ricerca della "scatola nera", l'elemento rivelatore che potrà fornirgli la soluzione del caso.

    La scatola nera - Connelly Michael - Libro - Piemme - - IBS
    Se non hai il coraggio di mordere, non ringhiare.

  9. #2459
    anche la Costa d'Avorio
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    Predefinito Re: Ho Appena Finito Di Leggere....



    Bello come tutte le opere di Biondillo.
    17 racconti che vanno dalla tenerezza alla violenza sessuale più spietata, passando per la fantascienza, l'eros e l'horror. Psichedelico
    Consultabile per pronostici a pagamento dietro adeguato compenso

  10. #2460
    Blue
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    Predefinito Re: Ho Appena Finito Di Leggere....

    L'ho appena finito di leggere... ed è un libro che ti cattura fin dall'incipit.

    Cominciamo dal fiume - tutte le cose cominciano dal fiume e di sicuro alla fine torneranno al fiume - ma aspettiamo di vedere come va. Fra poco, due o tre minuti, qui sulla riva del fiume arriverà un giovane uomo. Siamo sul Chelsea Bridge, a Londra.

    William Boyd, "Una tempesta qualunque", Giano editore 2010




    Thriller straordinario che ti inchioda alla lettura finché non l'hai finito. Un romanzo che avviluppa nella sua trama e che non vorresti lasciare mai... e quando l'hai finito ti senti un po' come se un caro amico ti avesse lasciato. Sensazione che non capita spesso, leggendo un libro.

    Protagonista è Adam Kindred, un climatologo americano trentenne che si trova a Londra per un colloquio di lavoro. Appena sbarcato nella capitale inglese, facciamo la sua conoscenza mentre passeggia lungo il Tamigi dalle parti del Chelsea Bridge. Ha fame e decide di andare a pranzo in un ristorante italiano, senza avere alcuna idea del fatto che nel giro di un paio d'ore la sua vita cambierà in modo drastico, anzi, drammatico. Mentre sta mangiando, un altro avventore solitario si rivolge a lui per chiedergli l'ora. Accento americano, inglese perfetto, il tizio si presenta come il dottor Philip Wang, immunologo. Dopo aver scambiato qualche parola, l'immunologo saluta e se ne va. Poco dopo, Adam si accorge che Wang ha dimenticato su una sedia una cartellina di plastica trasparente contenente dei documenti. Fa per prenderla e vede che sul davanti c'è una taschina con il biglietto da visita del dottore, con un indirizzo londinese. Meno di un'ora dopo, il giovane climatologo è all'indirizzo indicato, un residence Art Déco, per restituire la cartellina al dottor Wang. Ma quando entra nell'appartamento dell'immunologo, vede che il dottor Wang giace sul letto in una pozza di sangue e il suo appartamento è completamente sottosopra, con i cassetti rovesciati e abili e suppellettili sparsi ovunque. Il dottor Wang è ancora vivo, con un coltello da pane piantato nella schiena. «Tiralo fuori», chiede Wang. Adam fa appena in tempo a estrarre il coltello che il dottore muore con un piccolo rantolo, simile a uno sbuffo di esasperazione. Da qui, comincia la storia straordinaria di Adam...

    L'inizio non è niente di sconvolgente, perché assomiglia a mille altre trame di romanzi del genere. Ma è quello che viene dopo a catturarti: una serie di complicazioni a catena che porteranno Adam a perdere tutto... persino la propria identità. Ma ti ritrovi, dopo poche decine di pagine, a fare il tifo per lui, a temere per la sua vita, a pensare - mentre stai facendo altro - che è una grande scocciatura non poter mollare tutto e sederti in santa pace a leggere! Il merito di questa incredibile empatia va senz'altro alla scrittura di Boyd, capace di affascinare con la propria scrittura, di usare le parole con straordinaria efficacia, di raccontare una storia senza mai essere banale o scadere nel sensazionalismo da quattro soldi. Una scrittura che non è mai superflua, ridondante, autoreferenziale.

    William Boyd, insomma, non scrive per "riempire le pagine", come fanno - ahimè - tanti giallisti di successo. Un romanzo che consiglio senza riserve.

 

 
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