«Due nazioni fianco a fianco su Balcani, Iraq, Afghanistan»


Il Vertice odierno fra Regno Unito e Italia dimostra l'importanza delle nostre relazioni. In Iraq, in Afghanistan e nei Balcani, truppe di entrambi i Paesi stanno operando assieme per contribuire a creare sicurezza e stabili istituzioni democratiche. I nostri stretti rapporti economici sono alla base di migliaia di posti di lavoro nelle nostre economie e producono attività commerciale per miliardi di euro ogni anno. Abbiamo in comune secoli di storia: l'Italia ha insegnato alla City di Londra l'arte bancaria e ispirato generazioni di artisti e di scrittori britannici. E oggi, Regno Unito e Italia si trovano a operare assieme ancor più strettamente che in passato attraverso l'Unione europea. Non dobbiamo mai dimenticare il ruolo vitale che l'Ue ha svolto nella diffusione della pace e della democrazia liberale in un continente segnato da rivalità e guerre. L'allargamento di quest'anno a dieci nuovi membri è stato un passo importantissimo nel lasciarsi dietro le spalle le divisioni europee del passato. E il nuovo Trattato Costituzionale aiuterà un'Unione a 25 membri a lavorare con maggiore efficacia ed efficienza.
Ma ci rimane ancora molto da fare. L'Europa deve continuare a diffondere i propri valori e i propri successi al di là dei suoi attuali confini. Ciò comprende l'adesione alla Ue della Turchia, sostenuta da Regno Unito e Italia. Entrambi guardiamo con favore i passi enormi compiuti dal governo di Ankara verso le riforme e auspichiamo che i leader europei siano in grado di concordare a dicembre l'apertura dei negoziati sull'adesione. Ciò costituirebbe un messaggio di fondamentale importanza per il popolo turco e per il mondo in generale.
L'Italia e il Regno Unito sono inoltre impegnati a far avanzare la riforma economica in Europa, per garantire che si possano affrontare le sfide della competizione mondiale odierna. Dobbiamo sfoltire le normative europee non necessarie, stimolare l'impresa, promuovere l'innovazione e la ricerca e liberare i mercati del lavoro in modo che un numero maggiore di persone in tutta Europa possa trovare occupazione.
L'immigrazione clandestina, il traffico di persone e di droga e la criminalità organizzata sono minacce per tutti noi, che non tengono conto delle frontiere e contro cui dobbiamo combattere uniti. E i nostri due Paesi vogliono anche vedere un ruolo più valido della Ue nella lotta al terrorismo e alla proliferazione delle armi di distruzione di massa che ci minacciano tutti. Ciò significa assicurare che le agenzie preposte alla sicurezza e all'intelligence collaborino strettamente, e significa perseguire una politica estera attiva e impegnata in tutto il mondo ed essere pronti quando necessario - come Londra e Roma hanno dimostrato in Afganistan ed in Iraq - a far corrispondere alle parole l'impegno e l'azione. Dobbiamo pure sconfiggere la retorica terroristica di odio e divisione, facendo sì che le nostre società celebrino la diversità e diffondano la comprensione e non la diffidenza.
Regno Unito e Italia hanno una visione simile del ruolo dell'Europa nel mondo. Vogliamo una Ue forte - ma come partner, non come rivale, degli Stati Uniti, con i quali abbiamo in comune valori ed obiettivi.
Il rapporto transatlantico è indispensabile per la libertà, la sicurezza e la prosperità dell'Europa, e per molto di quanto vogliamo realizzare nel mondo. Non sempre ci troviamo d'accordo con gli Stati Uniti né loro lo sono con noi. Ma se vogliamo combattere i problemi mondiali del giorno d'oggi dobbiamo operare uniti: dobbiamo impegnarci per la pace in Medio Oriente e nel resto del mondo; dobbiamo occuparci dei problemi dei paesi più poveri del pianeta; dobbiamo promuovere un commercio mondiale più libero che offra grandi vantaggi sia ai paesi sviluppati che a quelli in via di sviluppo; dobbiamo affrontare la questione del cambiamento climatico.
In un mondo di sfide internazionali, mai quanto oggi sono necessarie forti sinergie fra nazioni. Utilizzeremo il nostro Vertice a Londra per rafforzare ulteriormente la collaborazione già esistente fra Regno Unito ed Italia, in modo da poter affondare insieme le sfide del futuro.
* Ministro degli Esteri britannico
di JACK STRAW*