Ghostbusters a Vigevano, cercano il fantasma di Eleonora Duse
Il presidente dell'associazione: «Segnalazioni di diverse persone, in due occasioni l'attrice si sarebbe presentata dicendo di essere tornata in città»
Lorella Gualco
Vigevano - Caccia al fantasma della "divina". In vita non aveva mai rimesso piede a Vigevano, la città che casualmente le aveva dato i natali, ma forse da trapassata Eleonora Duse ha deciso di rimediare. L’associazione di cercatori di fantasmi National Ghost Uncover cerca in città le tracce postume della grande attrice. «Siamo a Vigevano – afferma il presidente Massimo Merendi – dopo aver ricevuto segnalazioni di diverse persone, che non si occupano di esoterismo, ma indicavano di avere notato strane presenze».
Il fantasma della grande attrice, protagonista di una tumultuosa storia d’amore con Gabriele D’Annunzio, sarebbe stato avvistato in piazza Ducale, a pochi metri dall'edificio di via XX Settembre che ospitò l'albergo Cannon d'oro, dove vide la luce, figlia di attori girovaghi, il 3 ottobre 1858. «Secondo le segnalazioni – aggiunge Merendi – in due occasioni la Duse si è presentata dicendo “Sono Eleonora e sono tornata a Vigevano” e in un’altra occasione ha chiesto dove fosse il castello. Noi abbiamo accolto le segnalazioni e verremo a controllare».
La National Ghost Uncover ha sedi a Riccione e a Montecarlo e conta 102 soci: “acchiappafantasmi” senza l’obbligo di credere ai fantasmi. «Una quarantina di soci non crede ad alcun fenomeno paranormale», spiega il presidente. Il gruppo gira l’Italia in lungo in largo, richiamato dalle segnalazioni di chi ha visto Marlene Dietrich a Brescia, John Lennon a Milano, l’imperatrice Sissi a Bolzano. Li cercano armati di raggi infrarossi, strumenti che rilevano 4 tipi di campi elettromagnetici o i gas del terreno.
Qualche fantasma è stato “catturato”? «Il nostro compito non è rilevare la presenza di fantasmi, ma censire e documentare – conclude Merendi – Gli strumenti servono a dimostrare se in una zona ci sia o meno interazione di onde elettromagnetiche. Riteniamo che nessuno strumento possa certificare la presenza di fantasmi e non esistono fotografie che possano documentarlo. Le immagini di fantasmi non “taroccate” che esistono, non significano nulla. Noi vogliamo solo verificare se ci sia qualcosa di anomalo. Per quanto mi riguarda, sulla base di esperienze personali, senza cadere nel credulonismo, penso che non tutto sia riconducibile a causa ed effetto».
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