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    La Lupa romana è una cagna bastarda che muore allattando 2 figli di puttana
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    Predefinito "Linux sta cambiando il mondo" La politica scopre l'open source

    A Roma convegno sulla rivoluzione del software libero
    "La condivisione del sapere è il motore dello sviluppo"
    di ALESSIO BALBI

    L'assessore Gramaglia
    al convegno in Campidoglio

    ROMA - "E' ora di capire che quella dell'open source non è una questione per tecnocrati: è una questione di democrazia". Le parole del senatore dei Verdi Fiorello Cortiana riassumono il senso della giornata di lavori organizzata dal Comune di Roma sui cambiamenti introdotti dalle reti e dal software libero nel rapporto tra i cittadini e le istituzioni.

    Il convegno capitolino cade il 14 luglio, una data simbolica che immancabilmente suscita fascinazioni nei relatori. Il professor Angelo Raffaele Meo, del Politecnico di Torino, parte proprio dalla presa della Bastiglia per illustrare il suo punto di vista su quella che chiama "la nuova rivoluzione" dell'open source. Una rivoluzione il cui esito deve essere, secondo Meo, il passaggio dalla logica imprenditoriale della competizione a quella della cooperazione.

    Lo stesso Cortiana ricorda che "il 14 luglio fu la reazione della classe imprenditoriale contro posizioni parassitarie" e traccia un parallelo con chi oggi pensa di imporre un brevetto su qualunque codice informatico, "che è un po' come brevettare l'acqua, o le note musicali".

    E Mariella Gramaglia, assessore alla Comunicazione del comune di Roma e organizzatrice dell'evento, cita un articolo dell'Economist: "In questo articolo l'open source viene visto in un'ottica generale, una grande forza che autorizza le persone a collaborare insieme, un modello che forse si può riproporre nella vita sociale".

    Dell'open source come fattore di cambiamento della partecipazione politica parla anche il deputato Ds Pietro Folena: "Molti Stati penalizzano chi vuole far circolare il sapere, vedendo in Internet soltanto un mezzo per i pirati. Si pensi al decreto Urbani. Ma la libera circolazione delle idee è il più grande motore dello sviluppo".
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    Folena ha presentato con Cortiana un disegno di legge per favorire l'adozione del software libero nella pubblica amministrazione. Una posizione più radicale di quella, cauta, adottata dal governo. "L'open source va valutato senza opinioni preconcette", manda a dire il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, favorevole alla scelta di software libero o proprietario volta per volta, a seconda dei casi. Antonio Palmieri, responsabile Internet di Forza Italia, avverte: "Non facciamo di Linux un dogma, l'open source non deve essere oggetto di divisioni partitiche a priori".

    E Alfonso Fuggetta, professore al Politecnico di Milano, mette in guardia contro quelli che chiama i "falsi miti" dell'open source: "Nella pubblica amministrazione - spiega - il 60 per cento del software è custom, realizzato appositamente per il cliente. Con questo l'open source non c'entra niente".

    L'inedito dibattito politico italiano sull'open source rischia di mettere in un angolo la società che finora domina incontrastata il mercato dei sistemi operativi: Microsoft. "Noi non siamo una forza politica - ci tiene a precisare Umberto Paolucci, presidente di Microsoft Italia - ma siamo un ingrediente del quale i politici devono tenere conto".


    (14 luglio 2004)
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    Tu che odi dio e la vita cristiana
    Senti la sua presenza come un doloroso cancro
    Vengano profanate e profanate aspramente
    Le praterie del cielo bagnate di sangue

    Odiatore di dio
    E della peste della luce

    Guarda negli occhi paralizzati di dio
    E sputa al suo cospetto
    Colpisci a morte il suo miserevole agnello
    Con la clava

    Dio, con ciò che ti appartiene ed i tuoi seguaci
    Hai mandato il mio regno di Norvegia in rovine
    I tempi antichi, le solide usanze e tradizioni
    Hai distrutto con la tua orrida parola
    Ora vai via dalla nostra terra!

  2. #2
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    Predefinito

    Secondo me ancora in molti non hanno capito bene di che si parla...

    Ci sono vari livelli, si va ben oltre i porgammini a scrocco...

    Vi sono le piu' ovvie implicazioni del prodotto, spesso gratuito, e sempre liberamente migliorabile...

    ...La particolare (ed impressionante) dinamica del processo di sviluppo dello stesso, i meccanismi di controllo qualitativo, le possibilita' di personalizzazione....

    A livello microeconomico: l'impatto sui meccanismi concorrenziali (M$ ), i benfici per i settori tradizionali, le nuove possibilita' offerte per la creazione di settori terziari, anche in paesi/industrie con limitate disponibilita' finanziarie....

    ...maggiori stimoli per l'adozione di STANDARDS, pubblici, aperti e sicuri... in ogni settore... Con connessi vantaggi economici e non (esternalita' nella produzione e nel consumo)...

    ...l'inerente sicurezza, le maggiori garanzie di tutela della privacy e dei diritti connessi...

    ...il concetto di proprieta' implicito nella licenza opensource, concetto che si sta diffondendo, ben oltre il software... Si pensi ai ricercatori in vari campi scientifici che preferiscono sempre piu' frequentemente rinunciare volontariamente al prestigio di veder il loro lavoro pubblicato su una rivista specialistica pur di non vedere limitata la diffusione dell'opera... Il che' tra l'altro porta indirettamente a nuove forme di cooperazione tra centri di ricerca... Si pensi a nuove forme artistiche, (letterarie e non), sia come nuovi canali distributivi, ma anche come nuove forme di "collaborazionismo creativo"... Si pensi a nuove forme di creazione e distribuzione delle informazione e della conoscienza.... Vedi Wikipedia... ...Che potrebbero portare a nuove forme di giornalismo (questo forum e' in parte un esempio di cio') e perche' no di politica....

    Last but not least

    Vi sono poi particolari modelli socioligici/organizzativi... Modelli che FUNZIONANO e che hanno portato alla creazione di prodotti altrimenti producibili solo con complesse strutture organizzative fortemente gerarchiche....

    Ed in connessione ad essi una particolare filosfia di vita individuale e "sociale"... La cosi' detta gift culture...

    Si veda ad esempio cosa si intende realmente per "Hacker"...

    Insomma se vi servisse qualche ideuccia per il titolo di una tesi/tesina, e' una manna...

 

 

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