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Risultati da 1 a 7 di 7
  1. #1
    Io lo sono ma lui no
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    Post OT:Domani ci sará il varo della nuova portaeromobili italiana alla presenza di Ciampi

    La portaerei Cavour, nuova ammiraglia della Marina militare, sarà varata martedì 20 luglio a Riva Trigoso (Genova) alla presenza del capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi. La Cavour è lunga 244 metri e larga 39 e può portare un carico di 27.100 tonnellate, ospitare 1.210 persone, con un'autonomia di 7.000 miglia. Per confronto, l'incrociatore tutto ponte Garibaldi è lungo 180 metri, carica 13.850 tonnellate e ospitare al massimo 830 persone.
    E' stato il presidente Ciampi a suggerire il nome dell'unità navale, come omaggio a uno dei padri della Patria. Fu Cavour, infatti, a organizzare la nascita della Regia Marina nel 1861. Madrina della cerimonia di martedì sarà Augusta Antonella San Martino di San Germano, moglie del presidente della Fondazione Cavour e congiunta della famiglia del ministro.

    Fincantieri ha iniziato a costruire la portaerei nell'estate del 2001 e la consegnerà alla Marina nel 2007. Non è ancora terminata la costruzione della prora, che sarà saldata al resto dello scafo nel cantiere del Muggiano, alla Spezia. Martedì al posto della prora ci sarà un tricolore di 700 metri quadrati con lo stemma della Marina.

    La velocità massima della Cavour è di 28 nodi, per consentire le operazioni di volo degli aerei imbarcati anche in assenza di vento. L'autonomia di 7.000 miglia, pari a circa 18 giorni di navigazione, permette di raggiungere senza scalo il Golfo Persico utilizzando il cinquanta per cento del combustibile imbarcato. Vi sono alloggi singoli o doppi per ufficiali e marescialli; alloggi a quattro posti per sergenti e truppa. Le camerate sono destinate al personale del reggimento San Marco, da imbarcare per esigenze particolari e per periodi limitati.

    La Cavour è in grado di imbarcare e operare con tutti gli aerei in dotazione alla Marina militare: elicotteri, aerei AV-8B, Joint Strike Fighter. L'hangar può accogliere fino a dodici elicotteri oppure, in alternativa, otto aerei. Due elevatori da 30 tonnellate assicurano la movimentazione tra hangar e ponte di volo. Possono essere trasportati cento veicoli leggeri (fuoristrada VM), o cinquanta veicoli medi (anfibi LVTP 7, corazzati Dardo) o ventiquattro veicoli pesanti (Ariete).

    Fonte: ANSA

  2. #2
    goafan
    Ospite

    Predefinito Il Secolo XIX

    "Cavour", la portaerei con la targa Genova
    Progettata nella sede Fincantieri del capoluogo ligure, tra computer, robotica e tanti giovani dietro alle scrivanie


    Genova Passa per un quintale di focaccia innaffiata da vino bianco rigorosamente ligure la riscossa della Fincantieri. Perchè è con focaccia e vino bianco che festeggeranno la portaerei "Cavour" tecnici e operai della Divisione Militare, mentre per il presidente Ciampi, ministri e sottosegretari e una nutrita rappresentanza di invitati, è previsto un sontuoso buffet. Parlare di riscossa è inevitabile, visto che domani mattina, allorchè la "Cavour" assaggerà il mare nello stabilimento di Riva Trigoso - per l'ultima volta verrà usata la "bancala", lo scivolo di legno opportunamente lubrificato - verrà festeggiato il varo di un concentrato di tecnologia che assegnerà diversi record alla società che dà lavoro a 9.500 persone e che nel 2003 ha fatturato 2340 milioni di euro: sono le più grandi mai costruite le due eliche da 6,4 metri di diametro, è il motore non nucleare più potente del mondo quello della "Cavour", capace di sprigionare 88.000 megawatt che corrispondono a 120.000 cavalli di potenza. Non c'è dunque da meravigliarsi se la Marina indiana ha già incaricato Fincantieri per progettazione e assistenza per la propulsione della sua di portaerei, appena impostata, e se l'ultima commessa della divisione diretta da Alberto Maestrini, un ex di Marconi Communications, ha riguardato una serie di pattugliatori per Malta.
    Se fosse un' auto, la Cavour sarebbe targata Genova. Perchèè nel capoluogo ligure, nel palazzo di via Cipro che una volta ospitava la sede della società - negli anni ottanta emigrata a Trieste - che la portaerei intitolata per volere di Ciampi al fondatore della Marina Militare italiana è stata progettata. «E' un grande motivo di orgoglio per noi», dice Maestrini, «questa commessa ha richiesto una crescita di personale specializzato e investimenti per il rinnovamento delle tecnologie, basti pensare ai sistemi robotizzati di saldatura».
    La Cavour è nata al terzo piano dell'edificio che rappresenta un pezzo importante dell'industria cittadina e dell'intera regione - sono 3.350 i dipendenti in Liguria se si considerano i cantieri di Riva e del Muggiano - piano "blindato" per comprensibili motivi di sicurezza, dove si respira un'aria totalmente diversa rispetto al passato, sotto l'ala delle vecchie partecipazioni statali. Un'aria di Silicon Valley, tanto per usare un paragone ormai abusato e tuttavia calzante: alle scrivanie, dietro ai computer dove sono stati riportati i disegni su carta dei vari "pezzi" fino all'assemblaggio definitivo, visibile in tridimensionale, trovi facce giovani e visibilmente motivate di ingegneri e diplomati, attente a seguire la linea dettata dall'ingegner Andrea Ginnante, responsabile dell'ufficio tecnico e degli acquisti, un sessantenne tecnologicamente avanzato che qui è considerato il capo indiscusso per il mix di competenza e affabilità che si porta dietro.
    Sugli schermi tridimensionali del terzo piano la "Cavour"è già virtualmente operativa: in un video si può seguire l'omino che dal ponte di comando esegue le varie operazioni e ha vista sulle "rampe" di decollo, si possono vedere la simulazione dei camion che entrano nelle stive e degli aerei che si muovono sul ponte e negli hangar, perfino tutte le posizioni possibili dei cavi in ogni situazione di ormeggio. E si vedono anche gli interni dell'"hotel" Cavour. Già, perchè dal punto di vista del comfort la musica è cambiata, ora che lo standard deve essere adeguato per una Marina di professionisti. Risultato, cabine singole per gli ufficiali e con non più di 4 posti, tutte con servizi, per gli altri, celle frigorifere e cucine da nave da crociera.
    Si nota che qui nella sede genovese della Fincantieri si è consapevoli di essere protagonisti di un vero e proprio evento. Giuseppe Bono, amministratore delegato del gruppo presente in otto regioni italiane, spiega che «nel 2003 il bilancio e tutti i principali indicatori hanno registrato un miglioramento rispetto alle già ottime performance dell'anno precedente, confermando che la strada finora intrapresa è quella giusta». E la conclusione è che «il carico di lavoro che si è ulteriormente arricchito all'inizio del 2004 con il perfezionamento di importanti contratti giunti a coronamento dell'intenso sforzo commerciale profuso nell'anno precedente, consente di guardare al futuro con una certa serenità».
    C'è da scommettere che domani mattina, quando la Cavour - che con i suoi 244 metri di lunghezza e 39 di larghezza avrà un dislocamento di 29.000 tonnellate che corrispondono a una stazza di 50.000 - scivolerà lentamente in mare, a molti dei liguri di Fincantieri brilleranno gli occhi. «Diciamo che lo spirito di gruppo si trasforma in una delle nostre carte vincenti», commenta Sandro Scarrone, responsabile delle relazioni industriali della società e capo del personale dell'area ligure.
    Oltretutto, l'esperienza tecnologica maturata sul campo per la "Cavour", avrà ricadute positive sull'intero sistema delle costruzioni di Fincantieri. Oggi la produzione riguarda al 60% navi da crociera, al 21% costruzioni militari, al 17% traghetti, il resto è composto da motori (Isotta Fraschini), eliche (il gruppo è il terzo costruttore al mondo) ed altre attività collaterali.
    Logico che a Genova, nel palazzo di via Cipro, si siano vissute con frenesia le ultime giornate in vista del varo di domani mattina. E che la tensione sia destinata a sciogliersi solo al primo morso di focaccia, innaffiata da vino bianco: roba ligure, di qualità, come gli uomi che della Cavour sono autorizzati a sentirsi un po' come dei papà.


    Eugenio Agosti
    19/07/2004


    CIAO
    >goa

  3. #3
    email non funzionante
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    Ma non doveva chiamarsi Andrea Doria?
    Cmq e' davvero una grande notizia.
    Finalmente la nostra Marina potra' dotarsi di una vera portaerei e non un incrociatore convertito...

    Ciao

    Stefano

  4. #4
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    In Origine postato da Steman
    Ma non doveva chiamarsi Andrea Doria?
    Caro Stefano,

    nel testo cho sto collocando sotto la mia firma c´é la risposta alla tua domanda.

    Altra osservazione: il termine portaerei credo si deve cancellare dai dizionari di tutto il mondo ma soprattutto da quelli d´italiano, poiché queste navi non trasportano solamente aerei ma anche elicotteri. La denominazione corretta in italiano dovrebbe essere portaeromobili.

    Come saprai, in inglese si dice Aircraft Carrier, alias portatrice di aeronavi (portaeromobili)

    Ciao

    Zarco

    ---------------------------------------------------------------------------

    La chiamiamo Andrea Doria, anzi no, Conte di Cavour

    Che la Marina militare abbia completamente stravolto l'assegnazione dei nomi per le nuove unità in costruzione non è certo più una novità. Com'è noto, infatti, lo Stato Maggiore ha di recente deciso che la portaerei oggi sugli scali a Riva Trigoso si chiamerà Conte di Cavour invece che Andrea Doria come inizialmente previsto. Il nome dell'ammiraglio genovese passerà a una delle due fregate classe Orizzonte, mentre Caio Duilio sarà il nume tutelare dell'altra.
    Il concepimento della nuova portaerei italiana è stato sicuramente travagliato, nel senso che il progetto è stato modificato e aggiornato più volte al variare dei requisiti operativi e delle nuove esigenze che via via si sono manifestate. Neppure dargli un nome è stato semplice. A livello di acronimi, per un decennio si sono susseguite sigle come NUMA, NUPA o NUM a seconda che nel progetto si privilegiassero le capacità aeronautiche o anfibie.

    Idee confuse anche su come battezzare la nave. Nei primissimi anni Novanta sembrava che la portaerei dovesse mutuare dal Garibaldi, oltre alla fisionomia generale, anche l'atmosfera del nome. Un protagonista del risorgimento, quindi. La superstizione tipica della gente di mare sconsigliava di porre sulla fiancata della futura ammiraglia il nome di Cavour: l'altra nave a chiamarsi così era stata l'unica corazzata italiana a non sopravvivere alla seconda guerra mondiale (tragedia del Roma a parte). Negli ambienti di discussione parve dunque in pole position l'inedito Giuseppe Mazzini.

    Quando, tempo dopo, si tornò a parlare concretamente del nome da dare alla portaerei, la scelta cadde sul primo presidente della Repubblica, Luigi Einaudi. Difficile dire se dietro a questa decisione si nascondesse più lo spirito di emulazione per le grandi portaerei americane (cui da un paio di decenni vengono assegnati i nomi degli ex presidenti USA) o la volontà di dare giusto lustro alla memoria dell'autorevole e raffinato padre dell'Italia moderna. Ma anche di Einaudi non se ne fece nulla: al liberalismo democratico non riuscì di sostituire le canoniche virtù marinare e guerresche nella tradizione onomastica della Marina. Andrea Doria parve essere la scelta definitiva.

    Febbraio-Marzo 2004. Cambia il capo di stato maggiore della Marina e al vertice della Forza armata si insedia l'ammiraglio Sergio Biraghi, per cinque anni consigliere militare del presidente della Repubblica. E Carlo Azeglio Ciampi, si sa, persegue con determinazione e successo un progetto di rivalutazione dell'identità nazionale, ricostruendo la storia d'Italia lungo un unico filo che congiunge l'Europa di oggi al Risorgimento di ieri. Viene quindi da pensare che l'ammiraglio Biraghi abbia fatto suo questo disegno allineandovi simbolicamente anche la Marina.

    Nel 2011 si celebreranno i 150 anni dell'Unità d'Italia, e il presidente Ciampi ha già da tempo lanciato un appello affinché il paese si prepari a questo storico appuntamento. La Marina militare non vi arriverà impreparata. Le sue portaerei ricorderanno le due anime del Risorgimento con i loro nomi: quello del fine politico piemontese e quello dell'irrequieto eroe dei due mondi. Intanto gli aerosiluranti inglesi non si leveranno mai più in volo contro la base di Taranto. Il Conte di Cavour questa volta può stare tranquillo.

    Fonte: Saverio Zuccotti (Pagine di Difesa - 24 giugno 2004)

  5. #5
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    Gente,

    guardate che bella figura facciamo con gli americani con il nostro "vecchio" Giuseppe e con i nostri "Harriers".

    Ciao

    Zarco


    Foto: U.S. Navy

  6. #6
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    Ma porca miseria, hanno cambiato ancora una volta il nome a questa portaeromobili. Certo che sti burocrati italiani di casini da creare non ne hanno mai abbastanza.

    Da "Conte di Cavour" il nome, spero definitivo, é passato a semplicemente "Cavour".

    Leggete la materia quí in basso e scoprirete l´assurdo motivo,

    Ciao

    Zarco

    Varo della «Cavour» E’ la prima portaerei italiana

    I marinai sostengono che il sesso delle navi da guerra sia maschile. Perché, spiegano, un tempo i vascelli erano di legno, il «regio legno». Sarebbe stata maschile anche la portaerei «Aquila», ambizioso sogno incompiuto della Regia Marina. Questione d’interpretazione o di sostanza, cambia poco. Così, dopo il «Garibaldi», incrociatore tuttoponte divenuto portaerei dopo il colpo di mano di un progettista che aggiunse il «ricciolo» alla fine del ponte di volo, ecco il «Cavour». Niente «Conte», il nome e basta, scelta imposta da una serie di motivi: per esempio, perché i titoli nobiliari, in tempo di Repubblica, sono decaduti; e, ragione più concreta, perché c’è stato un «Conte di Cavour», corazzata da 29.032 tonnellate che fu coinvolto nella «notte di Taranto», 12 novembre 1940, la più buia per la nostra Marina. Insomma, piccolo compromesso e grande soddisfazione per il presidente Carlo Azeglio Ciampi. Oggi, a Riva Trigoso, il «Cavour» tocca l’acqua la prima volta, madrina del varo la signora Antonella Calvi di Bergolo, «congiunta della famiglia dell’illustre ministro».

    Fonte: La Stampaweb - 20/07/2004

  7. #7
    Mind the Viking !
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    C'è stata la proposta di cambiare il nome della nave (non ancora varata) in Cavour e il nome "Andrea Doria" andrà alla prima delle fregate Orizzonte che sono attualmente in costruzione.
    Tutto questo ovviamente nel rispetto delle tradizioni della MM.

 

 

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