I problemi che sollevi non sono di poco conto. E tutta questa discussione mette a fuoco un tema cruciale.
Certamente bisogna approfondire la questione, e spetta soprattutto a noi laici farlo in termini innovativi ed equilibrati.
La proposta politica di una forza laica che voglia farsi davvero interprete dei problemi del nuovo secolo deve passare per queste riforme "laiche". E lo deve fare, a mio avviso, col metro della tolleranza, del rispetto e dell'integrazione "contaminata".
Deve farlo puntando lo sguardo al futuro, alla società multietnica e multiculturale, considerandolo un processo irrefrenabile e immaginandolo in acquisizione. Se non sono i partiti laici a sintonizzarsi per primi su questa frequenza, lo faranno i cattolici con grave ritardo, e lo faranno male. E noi perderemo un'occasione importante per recitare la nostra parte.
Detto questo, credo che vadano riviste molte riforme. Quella scolastica, prevedendo un insegnamento privato (non sovvenzionato) con programmi di base comuni e parificati, ma con possibilità di svincolo su diverse discipline; e prevedendo la riscrittura del Concordato con l'abolizione dell'ora di religione nelle strutture pubbliche (da sostituire con la storia delle culture e delle religioni). Quella del lavoro, che dovrebbe prevedere una flessibilità maggiore: la domenica è il giorno di festa cristiano, il sabato quello ebraico, il venerdì quello islamico; non si può prescindere da queste abitudini fondamentali.
Altre tematiche verranno a galla. Su queste e sul resto abbiamo il dovere per primi di compiere una riflessione attenta e "aperta".
P.S. Quanto ai cinesi, sono il primo che li sbatterebbe fuori a pedate. La loro, infatti, non è solo mancanza di integrazione (lecita), quanto vera e propria inosservanza delle nostre leggi. Il lavoro nero, lo sfruttamento minorile, la mancata denuncia alle autorità della loro presenza, la vera e propria attività criminale sono elementi incompatibili con qualsiasi principio di accoglienza e di rispetto.
Credo che il concetto sia chiaro: rispetto delle leggi da parte loro, accoglienza e tutela culturale da parte nostra.