Nostalgia della lira?

[Forrest Gump (POL)]

In origine postato da Pensiero:

erchè tu pensi che brunik faccia qualcosa senza senso?

Mamma diceva sempre che tutti noi a volte facciamo qualcosa senza senso, ma se fingiamo che le cose abbiano un senso la gente non se ne accorge neanche.
Ora io penso ciononostante che Brunik qualcosa ci voglia dire, solo che per il mio Q.I. l'ha presa troppo da lontano, per questo chiedevo lumi.

[brunik]

In Origine Postato da Forrest Gump
Io sono maschio (anche se con altri problemi - il mio Q.I.) ma prima di leggere gli articoli vorrei sapere perchè sono del 1992 e 1993.

A parte il fatto che ho il sospetto che un pollista come te quegli articoli non li leggerà mai, perchè si accontenta di sentire al TG un certo Schifani dire che la crisi è colpa "dell'Euro di Prodi", ti voglio comunque rispondere.

Sono artivcoli del 92 e del 93 perchè in quegli anni abbiamo rischiato la bancarotta e si è deciso di fuggire dalla lira per entrare nell'Euro.

Comunque c'ho anche un '87, ad esempio, quando i primi profeti inascoltati cominciavano a metterci in guardia sul bluff dell'economia Craxiana.

Buona lettura.

lunedì, 1 giugno 1987
ECONOMIA
Pag. 060

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altro che miracolo !
Dall' euforia preelettorale sul secondo miracolo economico ai severi ammonimenti di Lucchini sull' incombenza di una nuova crisi . Ecco perche' i partiti hanno cambiato idea e cosa propongono ora al paese.

14 giugno. i partiti di fronte al pericolo di una recessione

Che cosa accade quando , in piena campagna elettorale , cambiano d' improvviso le prospettive dell' economia ? Un mese fa le elezioni anticipate venivano decise in un clima di fiducia euforica : era diffusa la convinzione che l' Italia vivesse un momento economico magico ; sembrava che niente potesse insidiare una crescita ininterrotta . Di fronte alle avvisaglie che venivano da molte parti , le forze politiche , gli ambienti finanziari e il mondo economico si affidavano alla " specificita " italiana , alla forza delle nostre risorse e alla solidita' dei progressi realizzati negli ultimi anni . Era la base su cui poggiava il rapporto tra l' economia e la politica , quest' ultima investita dalla prova elettorale . Diverso e' adesso lo scenario . Mentre la minaccia di recessione si fa piu' ravvicinata , arrivano insieme le cautele dei finanzieri e il pessimismo degli imprenditori , con in testa il presidente della Confindustria , Lucchini . Rinnegando il trionfalismo degli anni scorsi , gli uni e gli altri denunciano la fragilita' del " sistema Italia " e il pericolo che deriva dalle sue interne contraddizioni e dall' aggravarsi di storici squilibri . Lungi dall' illudersi di poter essere un' isola di prosperita' in un Occidente in crisi , l' Italia teme di scoprirsi anche piu' debole degli altri . Nello sfondo c' e' , per l' immediato , il vertice , a Venezia , dei paesi industrializzati sul tema della recessione . Alla linea nota degli Stati Uniti si contrappongono le idee di una scuola di pensiero che vorrebbe organizzare la difesa sulla base di una crescita promossa da nuove strategie verso il Terzo mondo e i paesi fortemente indebitati e aperture ai mercati dell' Est europeo . Lucchini ha parlato di nuovi " piani Marshall " . Il governo Fanfani vi sta pensando , in sintonia , sembra , con il Giappone . Si tratta di idee e di confronti che hanno implicazioni per ogni possibile strategia economica . Hanno anche implicazioni politiche e diplomatiche importanti . Non subire il destino della recessione e non rischiare reazioni di protezionismo in una fase di disordine monetario e di caduta delle nostre esportazioni e' cosa difficile : dipende dalle scelte internazionali e dalla lucidita' , per quel che ci riguarda , della nostra guida politica . Mai come adesso e' apparso importante vedere come la politica e' capace di guardare ai vecchi e ai nuovi problemi dell' economia e come e su che cosa , in concreto , i partiti esprimono idee diverse . Michele Tito Si discute molto in questa campagna elettorale , ma non dell' argomento piu' importante : la minaccia di un brusco arresto dell' economia . I segnali di allarme sono numerosi e autorevoli . In dieci giorni si sono pronunciati l' Ocse , l' organizzazione che sente il polso dei paesi industriali , la Comunita' europea , la Confindustria . Ai problemi gia' individuati , soprattutto in Europa e specialmente in Italia , quali la persistente disoccupazione e i costi aggiuntivi determinati dalla scarsa efficienza della macchina pubblica , si aggiungono altri rischi . L' Ocse prevede un' accentuazione dell' instabilita' monetaria , con svalutazioni concorrenziali e provvedimenti protezionistici . L' Europa , che tra i paesi industriali avrebbe dovuto avere , insieme col Giappone , un ruolo di traino dell' economia mondiale , ha rivisto al ribasso per la seconda volta in pochi mesi le previsioni di crescita . Nell' autunno scorso riteneva fattibili incrementi del 2 , 8% nel biennio 1987 88 , giovedi' 21 maggio e' scesa al 2% . Ma se il resto del mondo non va forte , gli Stati Uniti non potranno intraprendere la prevista politica di austerita' , per risanare gli enormi deficit di bilancio e del commercio estero , a meno di non provocare una dura recessione mondiale . Per l' Italia , la Cee fa ancora un' eccezione , mantenendo ferme le previsioni di crescita del 3 , 2% quest' anno e del 2 , 8% nel 1988 . Ma le cifre disponibili per i primi mesi del 1987 dicono tutt' altro (vedere articolo alle pagine 65 66) . Per evitare che la crescita si blocchi bisognerebbe intervenire rapidamente , per rilanciare la produzione , ridare competitivita' alle esportazioni , migliorare i servizi . Il Mondo ha voluto distrarre per un momento i partiti dalla campagna elettorale , rivolgendo loro cinque domande sui temi economici piu' importanti , oltre che su alcune questioni specifiche (vedere il tabellone a pag . 62) . 1) C' e' il rischio di un collasso dell' economia , e come possiamo prevenirlo ? 2) Come ridare slancio alla produzione e favorire le esportazioni ? 3) La ristrutturazione e' stata effettuata nella logica d' impresa , resta il problema dell' occupazione : come affrontarlo ? 4) Il livello degli investimenti e ' adeguato , o c' e' nell' industria un eccesso di attivita' finanziaria ? 5) La lira e' sopravvalutata o sottovalutata ? Conviene un cambio flessibile o un ancoraggio rigido nello Sme ? Hanno risposto per la Dc Nino Andreatta , ex ministro del tesoro , responsabile della campagna elettorale ; per il Psi Francesco Forte , ex ministro delle finanze ; per il Pci Silvano Andriani , presidente del Cespe , centro studi di politica economica ; per il Pri Giorgio La Malfa , vicesegretario ; per il Psdi Rolando Valiani , che oggi , presidente dell' Efim , non ricopre piu' incarichi politici , ma e' sempre ascoltato consigliere del segretario Franco Nicolazzi ; per il Pli Giuseppe Facchetti , responsabile per l' economia . Tutti concordano che le cose non vanno piu' bene , e che ci vuole una nuova politica , interna e internazionale , per sostenere la crescita . Le ricette sono naturalmente diverse . Giudichino i lettori .

[Forrest Gump (POL)]

In origin epostato da Brunik:

Sono artivcoli del 92 e del 93 perchè in quegli anni abbiamo rischiato la bancarotta e si è deciso di fuggire dalla lira per entrare nell'Euro.

Io non so se mi ricordo bene perchè i conti li teneva mamma, però mi risulta che nessuno pensava all'Euro: la fuga diresse verso la Svizzera e verso gli immobili.

[Tahoeman]

In Origine Postato da Forrest Gump
Io sono maschio (anche se con altri problemi - il mio Q.I.) ma prima di leggere gli articoli vorrei sapere perchè sono del 1992 e 1993.

Perchè forse nel 1992 la lira si è svalutata del 30% sul marco nel volgere di una settimana e perchè forse si pagava il 15% sui mutui?

[brunik]

In Origine Postato da Forrest Gump
In origin epostato da Brunik:

Sono artivcoli del 92 e del 93 perchè in quegli anni abbiamo rischiato la bancarotta e si è deciso di fuggire dalla lira per entrare nell'Euro.

Io non so se mi ricordo bene perchè i conti li teneva mamma, però mi risulta che nessuno pensava all'Euro: la fuga diresse verso la Svizzera e verso gli immobili.

Sì, bravo, il trattato di Maastricht l'ha fatto tua mamma.

Secondo te perchè l'Italia con l'acqua alla gola ha aderito con tanto entusiasmo a Maastricht, se non gli conveniva?

Tua mamma preferiva conquistare la Svizzera con gli alpini, per sistemare la liretta?

[Naitmer]

In Origine Postato da Tahoeman
Perchè forse nel 1992 la lira si è svalutata del 30%

La lira non si è svalutata, ma è stata svalutata da amato, finora l'ultimo premier comunista che abbiamo avuto.

romanamente

[Naitmer]

In Origine Postato da brunik


Secondo te perchè l'Italia con l'acqua alla gola ha aderito con tanto entusiasmo a Maastricht, se non gli conveniva?

Ah si? C'è stato un referendum con esito favorevole all'euro che gli onnipotenti media di berlusconi ci nascondono?

A me risulta che l'unico a favorevole all'euro sia stato propio prodi e la sua banda bassotti che hanno barattato il patrimonio italiano, accumulato con i sacrifici di una generazione per una poltrona in europa.

romanamente

[brunik]

In Origine Postato da Naitmer
La lira non si è svalutata, ma è stata svalutata da amato, finora l'ultimo premier comunista che abbiamo avuto.

romanamente

Indicami il numero di Gazzetta Ufficiale, pirla.

Ascolta, la sopra c'è un sacco di articoli dell'epoca da leggere, vedi di farti una cultura da te invece di farti catechizzare dai capetti di partito.

[brunik]

In Origine Postato da Naitmer
Ah si? C'è stato un referendum con esito favorevole all'euro che gli onnipotenti media di berlusconi ci nascondono?

A me risulta che l'unico a favorevole all'euro sia stato propio prodi e la sua banda bassotti che hanno barattato il patrimonio italiano, accumulato con i sacrifici di una generazione per una poltrona in europa.

romanamente

I referendum su queste materie agli ignoranti come te è meglio non farli fare.

Nulla di personale, ma che ci capirebbe uno come te del trattato di Maastricht?

[Naitmer]

In Origine Postato da brunik
I referendum su queste materie agli ignoranti come te è meglio non farli fare.

In danimarca tutti ignoranti eh? Mandiamogli prodi, ce lo vedo bene li, con tutta la pianura che c'è, sai com'è bello girare in bicicletta.

Nulla di personale, ma che ci capirebbe uno come te del trattato di Maastricht?

Niente, ed è meglio cosi. Non lo nemmeno pronunciare Maastricht, e ti confesso che da italiano nemmeno ci tengo.

romanamente