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Visualizza Risultati Sondaggio: Il Tibet ha diritto di seccedere dalla Cina???

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49. Non puoi votare in questo sondaggio
  • Certo, il principio Lberale di seccessione è un diritto inalienabile

    39 79.59%
  • No, la Nazione Cinese, unita, è l'unica che può contrastatere gli USA.

    0 0%
  • No, la Cina è bellissima così com'è, come l'ha voluta Mao.

    3 6.12%
  • No, la Cina, nella sua grandezza, è una Nazione che va rispetata così com'è.

    3 6.12%
  • No, l'indipendenza del Tibet è solo una strategia militare degli USA

    4 8.16%
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Risultati da 11 a 20 di 182
  1. #11
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    Predefinito tratto da www.pri.it

    Dialogo difficile

    Se il centrosinistra mette in discussione il suo candidato leader

    Per attuare il sacrosanto auspicio del Capo dello Stato, il dialogo sulle riforme a cui occorrerebbe tornare, bisognerebbe intanto essere in due a voler dialogare. Sotto questo stretto profilo non possiamo sottovalutare il problema di una leader-ship riconosciuta, ma incerta per l’opposizione, visto che ancora ieri il professor Prodi ha invitato un altro, se ci fosse, a farsi avanti. Con chi deve dunque dialogare la maggioranza?

    Berlusconi, senza voler incrudelire sullo stato di disordine del centrosinistra, ha solo ricordato la disponibilità del suo schieramento. Sulla riforma della Costituzione questa c’è stata. Nel senso che, trovandosi di fronte ad una riforma varata dal centrosinistra nella passata legislatura, l’attuale maggioranza ha scelto la linea dell’apertura, accettando di introdurre delle modifiche al testo ereditato, e non cancellandolo. Tanto è vero che in commissione Affari costituzionali, come pure nel dibattito parlamentare, dei punti di contatto fra i due schieramenti si erano registrati. A parte il fatto che questa sintonia a nostro modesto avviso era parsa come la condizione per un peggioramento e non un miglioramento della Carta (vedi il premierato, su cui centro destra e centrosinistra sono d’accordo) il professor Prodi, capo dell’opposizione, ha fatto sapere, a suo tempo, che con il centrodestra non si poteva trovare nessuna intesa sulla Costituzione. Per cui, addio al dialogo. Sull’insieme delle riforme, invece, Rutelli aveva dimostrato un qualche possibilismo, ed anche per questo è stato messo al bando da parte dei suoi alleati, tant’è che oggi Rutelli e Prodi appaiono ai ferri corti.

    Quindi noi capiamo bene lo spirito repubblicano del Capo dello Stato, ma ci sembra che la prima a volerlo disattendere sia proprio l’opposizione, che pure non ha una forza parlamentare sufficiente per contrastare il volere della maggioranza. In questo contesto non stupisce che autorevoli commentatori imparziali abbiano definito Prodi come l’ala estremista e non moderata della sua parte politica. Del resto, nella passata legislatura, il centrosinistra mise a punto le sue riforme senza nessun dialogo e a colpi di maggioranza. I precedenti, come abbiamo spesso ricordato, in politica pesano, e sono difficili da superare, anche con la migliore volontà collaborativa.

    Roma, 22 dicembre 2004

  2. #12
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    Predefinito tratto da L'OPINIONE 28 dicembre 2004

    Ora il Professore vuole lanciare un suo partito

    di Aldo Torchiaro

    Il Professore è alle corde, dopo l’uscita dell’Udeur di Mastella dal centrosinistra. E la domanda che ricorre tra i segretari dei partiti della coalizione è - dietro le quinte - una sola: “Se Romano dovesse lasciare, cosa faremo?”. La questione è ormai inesorabile, perché è stato egli stesso, negli ultimi giorni, a far trapelare una insofferenza crescente, alternando le “mani alzati” ad estemporanee quanto improbabili igniezioni di ottimismo: “Entro Natale scioglieremo tutti i nodi”, aveva dichiarato.

    Ieri, 27 dicembre, il primo gliel'hanno sciolto quelli del Campanile, rompendo i ponti con la Gad. Quali saranno le conseguenze, non è difficile prevederlo. Secondo i dati delle ultime elezioni europee, con l'Udeur fuori dall'alleanza il centrosinistra perderebbe in tutte le regioni del Meridione, compresa la Campania di Antonio Bassolino. Ed il presidente della regione Lazio, Francesco Storace, è il primo a giubilare: “Di Mastella si può dire tutto tranne che non sia appassionato di politica e non credo proprio che ci sia molta politica nella candidatura di Marrazzo”. Sa che perdere l’1% dell’Udeur, nel Lazio, significa per il centrosinistra perdere la partita per la conquista della regione.

    Ed il vaso di Pandora va in briciole. Appena saltato il tappo, le dichiarazioni di Enrico Boselli, solitamente schiacciato sulle posizioni di Piero Fassino, danno l’esatta dimensione della frattura: “Lo strappo dell’Udeur è tutta colpa di Ds e Margherita”, hs dichiarato ieri. Adesso il margine d’azione di Prodi è seriamente ridotto: se non torna indietro in fretta e furia, assegnando la sospirata Basilicata all’Udeur, la coalizione del centrosinistra si avvia sulla strada della sconfitta nella maggior parte delle regioni.

    E si aprirebbe una crisi al buio nell’Ulivo, con la rimessa in discussione della leadership di Prodi. Il quale però, secondo ambienti a lui vicini, starebbe preparando una contromossa. Di quelle colossali. Un partito di centro che prenderebbe lo spazio politico lasciato dall’Udeur e quello degli scontenti tra i popolari che perdono mordente nella Margherita rutelliana. I sentori ci sono tutti. Giovedì scorso un gruppo di “prodiani doc” ha presidiato l’abitazione bolognese del Professore manifestando contro Rutelli al grido di: “A noi non piacciono i piacioni”. Detto fatto, è stata avviata una raccolta di adesioni “spontanee” per dare vita ad un gruppo permanente di sostegno a Prodi.

    Il nome che circola nell’entourage del Professore, per la macchina organizzativa, è quello del professor Franco Levi, ma la squadra dei “padri fondatori” conta su nomi di provata fede: l'inseparabile segretaria Daniela Flamini, con Giulio Santagata, Andrea Papini, Franco Monaco, Marina Magistrelli. La campagna acquisti sarebbe già partita e punterebbe da subito alla contesa ‘società civile’: intellettuali, docenti universitari, nomi noti dello sport e dello spettacolo sarebbero nel mirino del “partito del Presidente”. Di cui alcune avvisaglie erano visibili: l’idea di costituire in tutte le regioni una “Lista civica del Presidente da coordinare a livello nazionale” dallo stesso Prodi, aveva fatto intravedere agli occhi di uno stizzito Rutelli la trama del disegno che prende oggi forma.

    Alla luce di questa ipotesi, assume nuova veste l’esigenza di presentare alle elezioni primarie del centrosinistra nomi diversi. L’area riformista è in fibrillazione e da alcune formazioni minori dell’arcipelago della sinistra socialista provengono segnali crescenti di insofferenza. Se Il Riformista ha da tempo lanciato l’idea di avanzare candidature riformiste alle primarie, la formazione dei Liberalsocialisti di Claudio Nicolini potrebbe rispondere all’appello con la candidatura del suo stesso segretario, già membro della direzione del Psi e consigliere per la scienza e la tecnologia di Bettino Craxi a Palazzo Chigi, per tre anni. E’ una prima candidatura alternativa, ma potrebbe fare da apripista per altri. Il nome sulla bocca di tutti, in questi giorni, è quello di Giuliano Amato.

    Aldo Torchiaro
    torchiaro@opinione.it

  3. #13
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    Predefinito tratto da L'OPINIONE 4 gennaio 2004

    500 cretini nella Brigata Treppiede



    Non è un caso isolato quello del muratore mantovano che ha aggredito il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Secondo un’indagine riservata del ministero degli Interni ci sono almeno cinquecento estremisti di sinistra, allevati nei centri sociali, considerati potenzialmente capaci di compiere aggressioni fisiche ai danni degli esponenti dei partiti del centrodestra. Alla luce di questa notizia appaiono penosamente irresponsabili le ridicole giustificazioni alla aggressione al premier da parte del senatore a vita Mario Luzi.

  4. #14
    brescianofobo
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    La vigilia di natale di un anno fa un pacco-bomba esplodeva nelle mani del Presidente della Commissione Europea e capo del'opposizione.

    Dopo un giorno non ne parlava già più nessuno.

  5. #15
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    Predefinito è colpa nostra

    se Prodi non fa notizia? Mica è il capo del governo. Tantomeno dell'opposizione a leggere la sua ultima esternazione al corriere.

  6. #16
    brescianofobo
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    Predefinito

    Avremmo potuto dire che l'attentato a Prodi era figlio del clima di odio contro il Presidente UE instaurato dalla destra (si era in piena bufala-Telekom, non dimentichiamolo), ma non l'abbiamo fatto.

    Mannaggia.

  7. #17
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    Predefinito ma andiamo

    noi gli vogliamo bene a prodi! Se poi si ritira anche di più.

  8. #18
    Garibaldi
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    Originally posted by brunik
    Avremmo potuto dire che l'attentato a Prodi era figlio del clima di odio contro il Presidente UE instaurato dalla destra (si era in piena bufala-Telekom, non dimentichiamolo), ma non l'abbiamo fatto.

    Mannaggia.
    Vedo che da un po di tempo in qua hai meso la coda tra le gambe !!!
    Perche' non ci fai un bel sondaggio su cosa ha mangiato il leader dei catto-comunisti al cenone di capod'anno??????

  9. #19
    brescianofobo
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    Predefinito

    Attendiamo con ansia il 27 del mese, amici, che si ride quando gli italiani scoprono di essere stati presi per il sedere per l'ennesima volta dallo statista della brianza.

    Poi si torna a postare i sondaggi col sorriso sulle labbra, occhei, Gari?

  10. #20
    brescianofobo
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    Predefinito Re: ma andiamo

    Originally posted by calvin
    noi gli vogliamo bene a prodi! Se poi si ritira anche di più.
    Beh, all'epoca di Telekom Serbia siete stati un po' cattivelli, avete incaricato i servizi segreti di far consegnare da tale Volpe una cartella con un bonifico di 50 miliardi con scritto sopra "mortad." al tangentomane telekommissario Vito, col Taormina che voleva l'arresto del Mortad. e il Giornale che gli dava del ladro per due mesi di fila in prima pagina e Pergolina e Nuvolarossa che nel loro piccolo rincaravano la dose.

    A proposito, ste scuse non si chiedono mica? Sarebbe l'ora di ammettere gli errori, la prossima volta le trappole contro il Presidente costruitele meglio.

    Amici, è passata una settimanma ma sta minchiata del treppiede tiene ancora banco su tutti i più autorevoli giornali tipo l'Opinione delle Libertà.

    Ma com'è che quando mettono una bomba a Prodi non è poi niente di grave e se un muratore tira un treppiede a Berlusconi se ne parla più dell'attentato a Woityla?

    Bah, misteri dei media italiani a volte uno pensa che siano tutti lì per fare il gioco di berlusconi, la triste vittima della politica italiana.

 

 
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