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Discussione: Festa del 4 Novembre

  1. #1
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    Predefinito Festa del 4 Novembre



    www.youtube.com/watch?v=STRD20k5rYM


    Onore alla bandiera !
    Viva l'Italia !
    Viva il Re !
    Ultima modifica di Gilbert; 30-10-09 alle 00:48

  2. #2
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    Predefinito Rif: Festa del 4 Novembre

    La leggenda del Piave
    1. STROFA:
    Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
    Dei primi fanti il ventiquattro maggio:
    l’Esercito marciava per raggiunger la frontiera,
    per far contro il nemico una barriera.
    Muti passaron quella notte i fanti;
    tacere bisognava e andare avanti.
    S’udiva intanto dalle amate sponde
    Sommesso e lieve il tripudiar de l’onde:
    era un passaggio dolce e lusinghiero.
    Il Piave mormorò: “NON PASSA LO STRANIERO”.

    2. STROFA:
    Ma in una notte triste si parlò di tradimento,
    e il Piave udiva l’ira e lo sgomento.
    Ahi, quanta gente ha visto venir giù, lasciare il tetto,
    per l’onta consumata a Caporetto!
    Profughi ovunque! Dai lontani monti
    Venivan a gremir tutti i suoi ponti.
    S’udiva allor dalle violate sponde
    Sommesso e triste il mormorio de l’onde:
    come un singhiozzo in quell’affanno nero.
    Il Piave mormorò: “RITORNA LO STRANIERO”.

    3. STROFA:
    E ritornò il nemico, per l’orgoglio e per la fame
    Volea sfogar tutte le sue brame.
    Vedeva il piano aprico di lassù: voleva ancora
    Sfamarsi e tripudiare come allor…
    “NO” disse il Piave, “NO” dissero i fanti,
    “mai più il nemico faccia un passo avanti”
    Si vide il Piave rigonfiar le sponde!
    E come i fanti combattevan l’onde.
    Rosso del sangue del nemico altero,
    Il Piave comandò: “INDIETRO VA’ STRANIERO!”

    4. STROFA:
    E indietreggiò il nemico fino a Trieste, fino a Trento
    E la Vittoria sciolse le ali al vento.
    Fu sacro il patto antico: tra le schiere furon visti
    Risorgere Oberdan, Sauro e Battisti.
    Infranse alfin l’italico valore
    Le forche e l’armi dell’impiccatore.
    Sicure l’Alpi… libere le sponde
    E tacque il Piave: si placaron l’onde.
    Sul patrio suol, vinti i torvi imperi,
    la pace non trovò NE’ OPPRESSI, NE’ STRANIERI.


    E.A. Mario (pseudonimo di Giovanni Ermete Gaeta)


    Cenni storici (significato dei versi e cronologia degli eventi)







    Nella notte tra il 23 e il 24 maggio del 1915 l’Italia entrava in guerra: era l’occasione per completare il processo di unità nazionale e liberare il Trentino e la Venezia Giulia dal dominio austriaco. Il nostro esercito, nel marciare coraggioso e silenzioso verso la frontiera con l’Austria, passò sul fiume Piave, che espresse poeticamente la sua gioia con il tripudio delle onde.









    24 ottobre del 1917, il nemico ruppe il fronte orientale italiano a Caporetto; tutte le nostre forze ebbero l’ordine di arretrare onde evitare l’accerchiamento. Le perdite furono pesanti e ad esse si accompagnarono le polemiche.

    Si dovettero richiamare le riserve e arruolare i giovani di 18 anni, classe 1899, che per il valore ed il coraggio dimostrato meritarono l’appellativo di “classe di ferro”. Il Piave divenne il simbolo della Patria che fu difesa con rinnovata determinazione sotto la guida del Gen. Armando Diaz.








    Sulla nuova frontiera Monte Grappa-Piave si decidevano le sorti della guerra. La poderosa offensiva scatenata dagli austriaci nel giugno 1918 cozzò contro l’eroica resistenza degli italiani; le divisioni nemiche dovettero “ripassare in disordine il Piave, sconfitte e incalzate dalle nostre valorose truppe” come si espresse nel bollettino di guerra il Gen. Diaz.

    La battaglia del Piave è stata una delle più gloriose della storia d’Italia: costò all’Austria 150.000 uomini e fu l’inizio della sconfitta. Gli austriaci e gli alleati tedeschi videro “cadere come foglie morte” nelle acque del Piave le loro speranze di vittoria, come scrisse il comandante tedesco Ludendorff dopo la guerra.



    Il 24 ottobre 1918, proprio nel giorno anniversario della sconfitta di Caporetto, l’esercito italiano lanciò una massiccia e generale offensiva che portò alla vittoria dell’Italia, chiamata di Vittorio veneto, dal luogo dove avvenne per prima lo sfondamento delle linee nemiche.

    L’avanzata italiana fu travolgente; dopo aver catturato centinaia di migliaia di prigionieri, il 3 novembre le truppe italiane entrarono in Trento e Trieste. Lo stesso giorno l’Austria si arrese e firmò l’armistizio, che sanciva la cessazione della guerra per il 4 novembre.

    Solo allora si placarono le acque del Piave, quando furono sconfitti gli imperi oppressori e la Pace trovò gli italiani liberi sul patrio suolo, dalle Alpi al mare.



    Questa la Grande Storia condensata nella “Leggenda del Piave”, la Storia di una guerra non di offesa ma di difesa della Patria, sostenuta dal popolo e valorosamente combattuta da nostri soldati per il completamento dell’unità d’Italia.


    La leggenda del Piave
    .
    Ultima modifica di Gilbert; 30-10-09 alle 00:50

  3. #3
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    Predefinito Rif: Festa del 4 Novembre

    Ultima modifica di FalcoConservatore; 30-10-09 alle 17:49

  4. #4
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    Predefinito Rif: Festa del 4 Novembre

    Il Bollettino della Vittoria


    La guerra contro l'Austria - Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 Maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi è vinta.

    La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso Ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatre divisioni austroungariche, è finita.

    La fulminea e arditissima avanzata del XXIX corpo d'armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, dell'VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.

    Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.

    L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecento mila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinque mila cannoni.

    I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.



    Armando Diaz

  5. #5
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  6. #6
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    Predefinito Rif: Festa del 4 Novembre

    E' possibile dissentire nettamente? hefico:




    carlomartello

  7. #7
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    E' possibile dissentire nettamente? hefico:




    carlomartello
    vabbè, dai, cerchiamo di essere un po' cerchiobbottisti su questo tema...

  8. #8
    direttamente dall'Inferno
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    E' possibile dissentire nettamente? hefico:




    carlomartello
    quell'uomo dissentire è possibile ma con il 4 novembre Garibaldi non c'entra una mazza...:giagia:

  9. #9
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    E' possibile dissentire nettamente? hefico:




    carlomartello
    Su Garibaldi in quanto ateo anticlericale sì, certamente, ma sull'unità d'Italia e sul sacrificio di milioni di soldati per la vittoria finale e la reintegrazione di Trento e Trieste...no
    Poi ognuno la pensa come vuole, ci mancherebbe.

  10. #10
    SMF
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    Predefinito Rif: Festa del 4 Novembre

    Il valore della vittoria del 4 Novembre venne riconosciuto persino da Evola che, nonostante fosse un simpatizzante degli Imperi Centrali, combattè per l'Italia.

 

 
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