Questa fine intellettuale è Rossella Arquà. 56 anni, Consigliera comunale Lega a Ferrara.
Se tutto verrà confermato, sarà lecito organizzare processioni di massa per chiederle l’autografo.
Saremmo a livelli di leggenda fuori scala.
La fredda cronaca.
Ricorderete tutti Nicola Naooooomo Lodi, il cosiddetto vicesindaco legaiolo di Ferrara.
Un vero genio contemporaneo.
Da due mesi Naooooomo riceveva minacce. “Meno di una decina di missive con minacce di vario genere a livello personale. E, in due buste, anche dei proiettili”.
La procura stava indagando contro ignoti. Minacce e procurato allarme.
Pare ora che quell’ignoto abbia un nome: Rossella Arquà, appunto.
La polizia ha perquisito ieri l’abitazione della consigliera per cercare materiale che potesse ricondurre ai contenuti di quelle lettere, e i risultati di quell’ispezione hanno portato alle sue dimissioni sia come militante che come consigliera comunale a Ferrara.
Arquà non è ancora indagata, ma pare questione di tempo.
Il dato leggendario della vicenda è questo: perché una leghista dovrebbe minacciare un altro leghista? Non solo: Arquà era una delle figure più vicine a Lodi. E proprio grazie a Naoooomo era entrata in consiglio, sebbene totalmente sconosciuta.
Il curriculum della Arquà è inattaccabile.
Professione: operaia agricola attualmente disoccupata.
Titolo di studio: scuola media inferiore.
Una politica fatta e finita, proprio. In due anni in consiglio nessuno l’ha notata. Mai una interrogazione, una mozione, una interpellanza. Nemmeno un intervento.
Ora le minacce al suo “padrino” politico.
Sorge spontanea una domanda: ma per far parte della Lega bisogna per forza essere così o è una coincidenza?
Gli fanno un casting a questa gente o è un talento naturale?
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