ecco l'ennesimo bananas che s'atteggia a repubblicano...
ecco l'ennesimo bananas che s'atteggia a repubblicano...
a differenza di Churchill ( che riporti nei tuoi post) e di Caruso , i repubblicani ritengono che vi siano altri mondi possibili oltre a capitalismo e comunismo.
Sono quelli come te che spiegano perchè in Italia tanti abbiano avuto fiducia nel comunismo. I repubblicani hanno da sempre avuto fiducia nel metodo cooperativo in economia e nella partecipazione democratica in politica.
Ma prima di entrare in questo Pol non avevi mai sentito dire che i repubblicani , nel secolo e mezzo che ha preceduto il lamalfino, sono sempre stati dalla parte del progresso e contro le forze della conservazione, se non addirittura della reazione? Mi sapresti citare un governo di destra con il PRI prima di quest'ultima stagione politica?
L'Italia della Prima Repubblica non ha mai avuto una "destra" ed i repubblicani, non potendo andare con i neofascisti si sono dovuti ovviamente aggregare ai governi di centro o di centrosinistra. Tuttavia nel PRI, come d'altronde nel PLI e più che mai nella DC, albergavano diverse anime, alcune delle quali schiettamente conservatrici.
Potrei ricordarti l'appoggio di Ugo La Malfa alla pena di morte durante gli anni di piombo e l'ostinato rifiuto della televisione a colori a favore di un rigore economico che difficilmente potrebbe essere considerato di "sinistra" (come è noto, i partiti progressisti sono di solito per il binomio "tassa e spendi").
Ma soprattutto il PRI fu il partito più strettamente filo-occidentale, pro-USA e pro-Israele, l'unico ad opporsi in Parlamento all'"eroe di Sigonella" insieme ad Almirante... In anni di acceso anti-reaganismo Spadolini chiese addirittura le dimissioni del Governo... Pensa un po' che "sinistrorsi" questi repubblicani (!)
SADNESS IS REBELLION
Il repubblicanesimo è un anelito politico che spira dalla notte dei tempi. Dalla repubblica romana, alle repubbliche marinare,dalle rivoluzioni settecentesche fino ai giorni nostri. Non è quindi collocabile in modo assoluto, dipende sempre dallo spirito del tempo. Quindi si possono trovare repubblicani di tutte le risme, che spaziano dal radicalismo al conservatorismo americano passando per il centrismo occidentale, liberale e riformista.Non devi quindi stupirti, di questa eterogeneità delle visioni politiche tra me e ad esempio Edera Rossa.Eterogeneità che si manifestano più che altro sui strumenti politici e non sui valori.
"REPUBLICAN IN NAME ONLY"
[QUOTE=Mr. Right;70511]
Potrei ricordarti l'appoggio di Ugo La Malfa alla pena di morte durante gli anni di piombo e l'ostinato rifiuto della televisione a colori a favore di un rigore economico che difficilmente potrebbe essere considerato di "sinistra" QUOTE]
in realtà della pena di morte parlò una volta sola dopo il sequestro moro , ma ancora più interessante è la questione della televisione a colori , si oppose perchè in un ottica di programmazione bisognava evitare che i consumi privati si orientassero troppo su beni voluttuari. Più che di sinistra direi che era para socialista
http://cronologia.leonardo.it/storia/a1963.htm
..non potendo andare con i neofascisti.. il punto è che oggi il PRI è andato con loro. Ugo la malfa.. Ma ricordi i sedici punti di Ugo La Malfa in tema di austerità economica? Le sue proposte ricordavano le antiche leggi censuarie altro di chi crede che occorra sviluppare i consumi privati per rilanciare l'economia.
L'America di Ugo La Malfa e di tutti i repubblicani era quella di W. Wilson ( che dopo la prima guerra mondiale andò prima a Staglieno e poi a salutare sciaboletta, in barba alla diplomazia per amore verso un grande democratico), era quella del New Deal di F.D. Roosvelt, era l'America di Kennedy , i consiglieri economici di questi grandi presidenti non erano certo liberisti.
Quanto a Sigonella anch'io ero per arrestare i terroristi criminali e per fare il processo in Italia, il modo usato dagli USA fu però al di fuori del rispetto per l'autonomia del nostro paese. Sbagliò Craxi e sbagliarono gli USA. Ma non dimentichiamo i viaggi a Belgrado ed a Bagdad di alcuni degli attuali alleati del PRI. I repubblicani scesero in piazza con socialisti e comunisti per protesta contro la svolta a destra del governo Tamboni. I repubblicani con i socialdemocratici furono i principali protagonisti dell'apertura ai socialisti che comportò l'uscita di scena dei liberali. Forse non hai modo di ricordare cosa significarono i dibattiti ( e quanta gente e quanta attenzione a quei dbattiti) fra La Malfa ed alcuni dei principali esponenti comunisti. Ugo La Malfa considerò costantementre il PRI l'altro polo della sinistra e lavorò perchè si modificasse la posizione comunista in politica internazionale ed in tema di libero mercato. Quando gran parte dei comunisti, nei fatti, finirono col dar ragione a La Malfa padre il lamalfino passò con la destra.
Il passato è passato. Oggi eroi della vecchia sinistra vengono riutilizzati a destra e viceversa: vedi il recupero di Truman da parte neocon e di Montanelli fra i democratici italiani.
Tra l'altro, come ben scrisse Sergio Romano (nella sua autorevole introduzione a "Il Manifesto dei Conservatori", di Prezzolini) - quel Sergio Romano che, per inciso, venne invitato a candidarsi tra le fila repubblicane - per anni il "conservatore ha dovuto pensare a destra e parlare a sinistra" per via della peculiare situazione politica italiana del dopoguerra.
Motivo per cui i conservatori "senza partito" finirono con l'accasarsi nei vari partiti moderati, dalla DC, al PLI, al PRI. Per quanto riguarda poi l'equazione conservatorismo=liberismo sei in errore. In quanto il conservatorismo mai si è identificato in una precisa dottrina economica ma è sempre stato per il rigore e i conti in ordine.
Direi dunque di lasciar perdere vecchie contrapposizioni e soprattutto la vulgata ormai inaccettabile sotto ogni profilo (da quello storico a quello morale) di una sinistra dalla parte dei poveri e degli indifesi e di una destra, terreno di profittatori.
La realtà odierna, specie quella italiana, ci mostra se non il contrario un'immagine del tutto diversa. Nella coalizione berlusconiana si riconoscono quanti, nella Vecchia Repubblica, votavano generalmente per il pentapartito, mentre l'Ulivo ha ereditato la vecchia base comunista.
Al di là delle dichiarazioni veltroniane, gli ideali rooseveltiani e kennediani oggi albergano più tra i "bananas" che tra un popolo di sinistra affascinato più che mai dai Che Guevara, dalle Angela Davis come dai guerriglieri palestinesi.
SADNESS IS REBELLION
Premesso che nel mio post precedente ho parlato di "popolo della sinistra" e non della sua classe dirigente, va da sè che la sinistra italiana inizia dal Partito Democratico, che si considera tale a differenza dei liberals statunitensi.
Va detto anche che sia i laburisti inglesi che i socialdemocratici tedeschi hanno pensato negli ultimi anni di costituire un "nuovo centro" (neue mitte), laddove nel piddì si rimane legati a sentimentalismi ideologici duri a morire.
SADNESS IS REBELLION