Chiedo scusa se ripeterò qualche concetto già espresso in altri 3d, ma poichè si continuano ad aprire 3d sparsi, vorrei riproporre un 3d sull'aborto, la vita, la fecondazione assistita. Ecco cosa penso
Dunque, stiamo parlando di tutela della vita, giusto?
Ora, come tutelare la vita in generale? Impossibile. Noi ci nutriamo di sostanze organiche, e dunque vive, ma non ci scandalizziamo per questo. L'estremista si scandalizza per l'uccisione degli animali e sceglie di essere vegetariano, ma nessuno si scandalizza per l'uccisione della vita in generale (anche quella vegetale), in qualunque forma, perchè se non ci fosse un "ricambio" (il vivo mangia il vivo) nessuno dei due sopravviverebbe. Per vivere, bisogna distruggere una vita. Questo lo premetto solo per dire che nessuno pretende di tutelare la vita in generale, ma SPECIFICHE forme di vita riguardo alle quali noi assumiamo un occhio di riguardo. Le piante ad esempio, non sono oggetto di alcuna tutela legale nè morale, tranne che quando la loro uccisione diventa un pericolo per altre forme di vita. Successivamente abbiamo certi animali nei confronti dei quali non c'è tutela legale, poi altri nei confronti dei quali c'è una tutela, altri ancora che prevedono il carcere (come i cani) e poi le persone. Come possiamo constatare quindi, la tutela della vita non esiste. Esiste solo la tutela di un certo "livello qualitativo" di vita, livello evidentemente determinato in base ad un qualche criterio.
Ma quali sono i criteri adottati? L'osservazione di quelle che sono le tutele legali e la questione morale che vi gira intorno (che generalmente coincidono) si possono notare alcune linee generali, come la complessità dell'intelligenza, dalla capacità di aver coscienza di se tipica dell'essere umano, dalla capacità di soffrie.... Ad esempio, la tutela dell'essere
mano è massima perchè massime sono in lui tutte queste caratteristiche. Questi sono i criteri generalmente adottati per stabilire il livello qualitativo di una forma di vita e le tutele legali che ne vengono di conseguenza.
Ora: fino a che punto è possibile attribuore qualità di vita "umana" all'embrione? Di certo non ha coscienza di se, nè può "soffrire" nè è intelligente. Secondo criteri come questi, persino una pianta ha più "esistenza" dell'embrione. una magiore tutela per l'embrione rispetto alla pianta si potrebbe quindi giustificare solo accettando un criterio che tenga conto delle potenzialità.
Ma se iniziamo con le potenzialità, siamo egualmente di fronte a contraddizioni: perchè usare la pillola o il preservativo, o masturbarsi, non sarebbe un eguale spreco di tale potenzialità? Addirittura la semplice astinenza sessuale rappresenterebbe una strage di potenziali vite. Si potrebbe obiettare che è solo al momento in cui lo spermatozoo entra nell'ovulo che inizia un processo autonomo, oltre il quale non è più lecito intervenire: e anche qui ecco le contraddizioni, lo stato di gravidanza non è infatti uno stato di natura, ma è indotto dall'uomo. Non si sta violando un intoccabile ordine naturale delle cose, poichè anche la gravidanza, in un modo o nell'altro, è stata determinata dall'uomo e dalla donna che hanno posto in essere i comportamenti necessari. Non stiamo quindi artificialmente interrompendo uno "stato di natura", ma stiamo interrompendo un evento ha necessitato di un intervento "esterno" per avere inizio, e dunque il contrasto con un altro intervento esterno per la sua interruzione, in linea di principio, non c'è. Almeno fino a quando questa forma di vita non acquista quelle spiccate caratteristiche che la rendano qualitativamente umana, caratteristiche che servono all'attribuzione di una particolare importanza, e quindi di particolari tutele.
Fin qui per la questione morale, che è comunque, per quanto la si voglia scientificizzare, opinabile. Quello che è invece riscontrabilissimo è il contrasto giuridico, un contrasto pazzesco creato dalla legge sulla fecondazione assistita. La nostra costituzione infatti garantisce sia il diritto alla salute ed alla libertà delle scelte come l'eguaglianza, dall'altra tutela la persona (che è il principio che sta alla base di tutti gli altri principi costituzionali). A parte che la persona è definita tale "dalla nascita", la cosa più importante è che, con il riconoscimento del diritto all'aborto (avutosi niente popodimeno che in democrazia Diretta con referendum) si è inevitabilmente dato atto, da parte dello stato, che implicitamente l'embrione non è una persona, poichè altrimenti non sarebbe stato possibile accantonare la tutela della persona per il diritto alla salute, la non discriminazione, ed altre libertà minori. Stabilito quindi in modo più che netto, akmeno da parte dell'ordinamento giuridico, che l'embrione non è una persona, ecco che viene fatta una legge che impedisce non solo la libertà della donna, non solo la tutela della salute, ma addirittura lede gli interessi del futuro nato vietando le analisi pre-impianto. In base a quali altri principi "superiori" sono stati lesi i principi appena esposti? Cosa è più importante della tutela della salute, se non è la tutela della persona (che l'embrione non è)? Ed ecco che la frittata è fatta, fatta in un modo che solo la casa delle libertà poteva mettere in atto: L'embrione non è toccabile, si è costretti ad impiantarli con tentativi di solo 3 ovociti alla volta per non rischiare di doverne staccare uno se ne attecchiscono troppi, e addirittura non è possibile neppure analizzare gli ovociti PRIMA di impiantarli per evitare di immpiantare quelli portatori di eventuali tare genetiche ereditarie.. ma ecco che, appena impiantati, e appena usciti dall'ospedale, degli ovuli ci si può fare per l'appunto una frittata: sono abortibili. L'importante quindi, è farli attecchire, poi si che si possono sopprimere. Complimenti alla casa delle """libertà""".
Cercare di far coesistere una legge del genere con quella sull'aborto è ovviamente impossibile: aver approvato questa legge significa semplicemente aver dichiarato la propria contrarietà all'aborto, talmente forte da infischiarsene del contrasto e porla come paletto per la cancellazione della legge sull'aborto, nonostante sia una legge vigente votata dagli italiani. Ecco perchè si tratta, come è stile classico del polo, di una legge fraudolenta, che viene buttata nel mucchio per destabilizzare altre che non è evidentemente democraticamente possibile abrogare, creando oscenità giuridicamente e costituzionalmente raccapriccianti.