Non è che l'ennesimo individuo polemico che mal sopporta il caldo d'agosto.Originally posted by Thomas Aquinas
bel modo di ribattere ad un San Tommaso qualsiasi,
ovviamente senza argomentazione alcuna
Non è che l'ennesimo individuo polemico che mal sopporta il caldo d'agosto.Originally posted by Thomas Aquinas
bel modo di ribattere ad un San Tommaso qualsiasi,
ovviamente senza argomentazione alcuna
Bellarmino,
gli vuoi rifilare un condizionatore?
Occorre anzitutto capire cosa Eugenio mette nella parola"Dio".
Forse talora se ne abusa. Dionigi Areopagita dice che di Dio non si può dire nulla, nemmeno che "è" se per essere si intende quello che affermiamo delle realtà create.
Quindi dire Dio esiste, significa altra cosa che dire che esiste il pc sul quale sto scrivendo. Gli scolastici hanno tentato la via dell'analogia. Di Dio si può dire qualcosa, quindi anche che "è", che esiste non in senso univoco, ma per via di analogia: analogo è ciò che non è univoco ma nemmeno diverso... mi correggano se non ricordo bene...
Dall'analogia nascono le cinque vie di Tommaso d'Aquino che però non hanno convinto Eugenio perchè di fatto dimostrano poco o niente, al massimo l'esistenza di un motore immobile che si coniuga col principio di inerzia.
Io voglio partire ponendo dietro la parola Dio qualcosa d'altro vedere se Eugenio comprende meglio:
Dio per me è ciò che dà senso alla mia vita, che trasforma ai miei occi il mondo in qualcosa che procede verso un fine, che ha uno scopo, che non esiste nè dal caso nè per caso.....
Dio è ciò che mi aiuta a rispondere alla domanda eterna: ma perchè esiste qualcosa e non il nulla?
Dio è colui che mi offre la possibilità di dirmi come mai nella natura è comparso - ad un certo punto - quell'essere strano che si chiama uomo il quale - guarda caso! - si pone la domanda su Dio.
Per il momento più di preciso non so. Ma - se Eugenio si ritrova in quello che ho detto - posso tentare di procedere oltre!
Originally posted by silvano
Occorre anzitutto capire cosa Eugenio mette nella parola"Dio".
Forse talora se ne abusa. Dionigi Areopagita dice che di Dio non si può dire nulla, nemmeno che "è" se per essere si intende quello che affermiamo delle realtà create.
Quindi dire Dio esiste, significa altra cosa che dire che esiste il pc sul quale sto scrivendo. Gli scolastici hanno tentato la via dell'analogia. Di Dio si può dire qualcosa, quindi anche che "è", che esiste non in senso univoco, ma per via di analogia: analogo è ciò che non è univoco ma nemmeno diverso... mi correggano se non ricordo bene...
Dall'analogia nascono le cinque vie di Tommaso d'Aquino che però non hanno convinto Eugenio perchè di fatto dimostrano poco o niente, al massimo l'esistenza di un motore immobile che si coniuga col principio di inerzia.
Io voglio partire ponendo dietro la parola Dio qualcosa d'altro vedere se Eugenio comprende meglio:
Dio per me è ciò che dà senso alla mia vita, che trasforma ai miei occi il mondo in qualcosa che procede verso un fine, che ha uno scopo, che non esiste nè dal caso nè per caso.....
Dio è ciò che mi aiuta a rispondere alla domanda eterna: ma perchè esiste qualcosa e non il nulla?
Dio è colui che mi offre la possibilità di dirmi come mai nella natura è comparso - ad un certo punto - quell'essere strano che si chiama uomo il quale - guarda caso! - si pone la domanda su Dio.
Per il momento più di preciso non so. Ma - se Eugenio si ritrova in quello che ho detto - posso tentare di procedere oltre!
L'analogia permette di dire qualcosa di Dio, non vedo cosa non funzioni in essa...
Poi il principio di inerzia?
bah, almeno san Tommaso porta argomentazioni razionali...non persuasioni.
Indubbiamente, porta argomenti razionali.
Il problema è che quando si parla di Dio la ragione non serve a meno che non si trasformi nel "nouminosum et tremendum", nel "sacrum" ovvero in un silente stupore.
Trovo incredibile che si liquidi San Tommaso con una battuta soltanto perchè si ha in odio la Chiesa di Roma.
peccato che li portavano pure gli amici suoi questi argomenti argomenti razionali....Originally posted by silvano
Indubbiamente, porta argomenti razionali.
Il problema è che quando si parla di Dio la ragione non serve a meno che non si trasformi nel "nouminosum et tremendum", nel "sacrum" ovvero in un silente stupore.
Poi le vostre accuse di razionalismo nel tomismo non hanno proprio senso:
qui nessuno vuole capire Dio.
Alla fine probabilmente diciamo le stesse cose,
solo che voi ortodossi siete più legati alla forma che alla sostanza...
Quindi in San Tommaso nessuno stupore....Originally posted by silvano
Indubbiamente, porta argomenti razionali.
Il problema è che quando si parla di Dio la ragione non serve a meno che non si trasformi nel "nouminosum et tremendum", nel "sacrum" ovvero in un silente stupore.
strano che il cominciamento della filosofia non si trovi nell'oggetto suo proprio...
Non è quindi questione di stupore; al massimo di comprensione,
e nessuno qui dice che l'uomo può comprendere il mistero di Dio;
può comprenderne degli attributi, tra cui l'esistenza, sempre in via analogica,
se poi a lei non piace dire che Dio esiste, in quanto Dio è sopra l'essere, dica che super esiste, tanto è la stessa medesima cosa....
dobbiamo andare alla sostanza delle cose...
Eh scherzi,Originally posted by Bellarmino
Trovo incredibile che si liquidi San Tommaso con una battuta soltanto perchè si ha in odio la Chiesa di Roma.
contano solo le Scritture e la Patristica,
poi più nulla.... sono impazziti tutti, tutti a delirare...
Anzitutto io non ho in odio nessuno.
Secondo sono grato alla Chiesa Romana per quanto di buono mi ha dato, specialmente la mia formazione teologica alla Gregoriana (ai tempi in cui si studiava sul serio).
Mi sono laureato in Filosofia con una tesi di Filosofia medievale, quindi quando parlo di Tommaso non parlo di cose sconosciute e non ne ignoro il ruolo. Non sono un ingenuo culturale.
Si... solo Scrittura e Padri. Perchè i Padri non finiscono ad una certa data. I Padri animano sempre la Chiesa, sono i testimoni perenni della Tradizione Una della Chiesa Una.
Volete dei nomi recenti: Giustino Popovitc, Nicolaj Vewlimirovic, il Metropolita Antonio Krapovitskj, tanto per citare nomi del 900. Dio non interrompe mai la comunicazione della sua Grazia alla Sua Chiesa. Ciò che fa di un padre un Padre è di essere mediatore nel suo tempo dell'Unica Tradizione ininterrotta e nel trasmetterla incontaminata.