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  1. #11
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    Per cortesia, quando si discute di un argomento del genere, bisognerebbe farlo con lo spirito dello storico e senza pensare al giorno d'oggi, anche perchè sono passati oltre 60 anni: i tempi sono diversi, i protagonisti pure, al massimo ci sono i nipoti dei protagonisti di allora.

    Mi rivolgo ad entrambi (Pieffebi e Yurj): lasciate perdere le polemiche dell'oggi, se no si rischia di fare un minestrone.

  2. #12
    SENATORE di POL
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    Le polemiche dell'oggi e i fatti di ieri sono spesso inevitabilmente intrecciati. Se poi per "spirito dello storico" si deve intendere quello di certe scuole dominanti per troppo tempo....... quelle per intenderci della "vulgata antifascista" marxista e azionista.....meglio lasciar perdere, e rivolgersi agli storici di spirito, quelli, che, sempre per intenderci, non si preoccupano delle conseguenze per i miti storiografici della loro ricerca e che non sono asserviti a NESSUNA ideologia, tanto meno a quella dei vinti con i suoi tentativi rozzi di "contromistificazione".
    Che poi la storia sia un elemento che possa far parte del dibattito politico, come ogni altro fenomeno culturale e disciplina, è del tutto evidente e inevitabile, ed è alquanto singolare che qualcuno se ne scandalizzi.

    Shalom!!!

  3. #13
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    Historia Magistra Vitae

  4. #14
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    In origine postato da Pieffebi
    Le polemiche dell'oggi e i fatti di ieri sono spesso inevitabilmente intrecciati. Se poi per "spirito dello storico" si deve intendere quello di certe scuole dominanti per troppo tempo....... quelle per intenderci della "vulgata antifascista" marxista e azionista.....meglio lasciar perdere, e rivolgersi agli storici di spirito, quelli, che, sempre per intenderci, non si preoccupano delle conseguenze per i miti storiografici della loro ricerca e che non sono asserviti a NESSUNA ideologia, tanto meno a quella dei vinti con i suoi tentativi rozzi di "contromistificazione".
    Che poi la storia sia un elemento che possa far parte del dibattito politico, come ogni altro fenomeno culturale e disciplina, è del tutto evidente e inevitabile, ed è alquanto singolare che qualcuno se ne scandalizzi.

    Shalom!!!
    Forse non mi sono spiegato bene: mi riferivo a categorie come "fascisti", "comunisti", ecc. che oggi possono essere attribuite solo ad una piccola minoranza del panorama politico nazionale, mentre il resto è cambiato e in alcuni casi anche di molto e da tempo.
    Però c'è ancora chi finge di ignorarlo.

    Quanto alla scelta della "linea" storiografica da seguire, beh, de gustibus non dispuntandum.....

  5. #15
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    In origine postato da Pieffebi
    Le polemiche dell'oggi e i fatti di ieri sono spesso inevitabilmente intrecciati. Se poi per "spirito dello storico" si deve intendere quello di certe scuole dominanti per troppo tempo....... quelle per intenderci della "vulgata antifascista" marxista e azionista.....meglio lasciar perdere........................................... ....

    Shalom!!!
    Ti segnalo pure che esiste una storiografia cattolica non marxista, sia pure non numericamente paragonabile all'altra.
    Io ad esempio ho studiato per anni a scuola sui libri del prof. Gabriele De Rosa, che marxista proprio non è (all'epoca era esponente della DC; ora è piuttosto anziano ma credo ancora in attività).

  6. #16
    SENATORE di POL
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    In origine postato da Curioso
    Forse non mi sono spiegato bene: mi riferivo a categorie come "fascisti", "comunisti", ecc. che oggi possono essere attribuite solo ad una piccola minoranza del panorama politico nazionale, mentre il resto è cambiato e in alcuni casi anche di molto e da tempo.
    Però c'è ancora chi finge di ignorarlo.

    Quanto alla scelta della "linea" storiografica da seguire, beh, de gustibus non dispuntandum.....

    Beh in Italia ci sono tutt'ora due partiti ufficialmente comunisti rappresentati in Parlamento e due "correnti" ufficialmente comuniste del partito dei Diesse (comunisti unitari e comunisti democratici). La somma complessiva dei loro voti o rappresentanze parlamentari e della loro influenza non è affatto indifferente. Se poi si pensa che taluni di costoro si sprecano a difendere il tiranno e boia Castro (a dimostrazione che come disse Veltroni il comunismo ..... è incompatibile con la libertà)...credo proprio che il fenomeno sia appositamente sottovalutato da qualcuno, per mero opportunismo.
    Circa talune scorie...... dell'estrema destra mi sono più volte espresso.

    Shalom!!!

    Saluti liberali

  7. #17
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    In origine postato da Curioso
    Ti segnalo pure che esiste una storiografia cattolica non marxista, sia pure non numericamente paragonabile all'altra.
    Io ad esempio ho studiato per anni a scuola sui libri del prof. Gabriele De Rosa, che marxista proprio non è (all'epoca era esponente della DC; ora è piuttosto anziano ma credo ancora in attività).
    Purtroppo a volte.... la storiografia "cattolcia" è stata codista..... verso l'una o verso l'altra corrente, riguardo alla storia contemporanea.

    Shalom!!!

  8. #18
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    In origine postato da Pieffebi
    Beh in Italia ci sono tutt'ora due partiti ufficialmente comunisti rappresentati in Parlamento e due "correnti" ufficialmente comuniste del partito dei Diesse (comunisti unitari e comunisti democratici). La somma complessiva dei loro voti o rappresentanze parlamentari e della loro influenza non è affatto indifferente. Se poi si pensa che taluni di costoro si sprecano a difendere il tiranno e boia Castro (a dimostrazione che come disse Veltroni il comunismo ..... è incompatibile con la libertà)...credo proprio che il fenomeno sia appositamente sottovalutato da qualcuno, per mero opportunismo.
    Circa talune scorie...... dell'estrema destra mi sono più volte espresso.

    Shalom!!!

    Saluti liberali
    Secondo me, si tratta di scelte di marketing politico, più che altro. E quanto al peso delle correnti DS, sospetto fortemente sia molto diminuito dall'ultima "conta". La linea di Fassino attualmente è larghissimamente maggioritaria.
    Poi, nei fatti, questi comunisti hanno appoggiato un governo di centrosinistra che ha tassato ferocemente i propri elettori per entrare in Europa, che ha fatto diverse privatizzazioni, ecc.

    Quanto a Fidel Castro, sarebbe bene che la sinistra italiana chiedesse un intervento dell'UE per costringerlo a cambiare registro (non parlo di pressioni economiche, ma politiche). Convincerlo a lasciare è dura, molto dura.
    Castro certo è un dittatore, ma nemmeno il peggiore (penso ad esempio a Saddam Hussein, ex alleato di noi occidentali). E almeno a Cuba, nonostante le difficoltà economiche, non si muore di fame, come invece accade altrove.

    Inoltre, non dimenticare mai che la democrazia è un lusso riservato a quei pochi con la pancia sempre piena (con una sola vistosa eccezione: l'India. Caso interessante....). Gli altri, prima di tutto, hanno il problema quotidiano di riempirla, la democrazia viene dopo.

    Quanto alla compatibilità del comunismo con la democrazia, dipende: se parliamo dell'Italia, ti basti come esempio la Costituzione della Repubblica e quasi 60 anni di democrazia, difesa anche dai comunisti.
    Se invece parliamo dell'URSS e dei suoi satelliti, allora c'è la storia recente, che ne ha certificato il fallimento (economico, prima che altro).

    L'alleanza dei comunisti italiani con l'URSS, fino alla rottura del 1968, insieme con la promozione e la difesa della democrazia italiana, è una contraddizione della storia recente del nostro paese che meriterebbe un esame approfondito. Materia per storici.

    Alla fine contano i fatti. Il resto sono chiacchiere buone per una discussione al bar.
    Per questo diffido sempre delle etichette.

    Saluti.

  9. #19
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    La democrazia è un lusso? Forse, ma un lusso che i cubani meriterebbero.....
    La battuta sulla rottura degli stalinisti italici con l'Urss nel 1968 l'ho particolarmente apprezzata. Più che da bar è da cabaret (genere fanatsy).

    Shalom!!!!

  10. #20
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    In origine postato da Pieffebi
    La democrazia è un lusso? Forse, ma un lusso che i cubani meriterebbero.....
    La battuta sulla rottura degli stalinisti italici con l'Urss nel 1968 l'ho particolarmente apprezzata. Più che da bar è da cabaret (genere fanatsy).

    Shalom!!!!
    Per meritarsi la democrazia (e, in primis, la libertà), bisogna lottare per conquistarla e avere anche fortuna. In Italia fu fatto (i partigiani) e, in più, per fortuna, ci fu l'aiuto decisivo delle truppe angloamericane.
    A Cuba no, per quanto mi risulta.

    Quanto alla rottura tra il PCI e l'URSS nel 1968 sull'invasione della Cecoslovacchia, fu l'inizio della definitiva separazione tra i comunisti italiani e quelli sovietici. Il processo si completò 13 anni dopo, nel 1981, ma già negli anni '70 si parlava di "eurocomunismo", ovvero una via originale della sinistra comunista europea, differenziata da quella sovietica.

    Ma tutto questo, forse, non lo sai, altrimenti non te la saresti cavata con una battutina.......comunque non è mai troppo tardi per rimediare: cerca una buona biografia di Berlinguer, lì ci sono tutte le notizie in merito.
    Buona lettura

 

 
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