Come promisi molto tempo fa, oggi mi sono deciso ad affrontare il tema della Sovranità (lasciando comunque aperto il tema per entrare nei particolari in seguito).
Se l'essere libertari corrisponde a rivendicare l'assoluta libertà di ciascun individuo e se l'essere anarchici equivale ad opporsi a qualsiasi potere del'uomo sull'uomo (che ne limita la libertà) io, dimostrando che per esercitare questa libertà è indispensabile riconoscere ad ogni individuo una "sovranità territoriale", dimostro che in condizioni libertarie si deve riconoscere a ciascun individuo una sua sovranità territorriale.
Due o più individui non possono esercitare libertà assolute in uno stesso territorio, altrimenti queste libertà entrano in conflitto e non vi sarà più libertà assoluta, tranne nel caso in cui si mettano liberamente daccordo, ma per fare ciò liberamente devono partire almeno da un principio di sovranità territoriale individualmente separata.
Nel mondo, noi vediamo come Popoli privi di una indipendente sovranità, siano necessariamente popoli oppressi, privi di libertà.
Così pure se non si concede almeno un principio di sovranità all'individuo, esso non potrà mai essere libero.
Utilizzo l'espressione "almeno un principio", ben sapendo che la maggioranza degli individui preferirebbe (per convenienza) delegare la propria sovranità ad un ente superiore, ma il principio deve permanere, se non altro per lasciare l'individuo libero di scegliere a quale ente superiore delegare la propria sovranità, o parte di essa.
La "sovranità territoriale" però è una cosa totalmente diversa dalla "proprietà territoriale" in quanto ad esempio la proprietà si acquista, mentre se (come dimostrato) la libertà è inscindibilmente legata alla sovranità, nessun libertario potrebbe mai ammettere che la libertà, quindi la Sovranità, debba essere un bene "acquistabile"... in alternativa alla schiavitù.
La proprietà è "vendibile" (altrimenti che proprietà sarebbe?), mentre la sovranità territoriale può al massimo essere scambiata con altro territorio sovrano, o temporaneamente condivisa, altrimenti si genererebbe una frode alla libertà.
La proprietà può essere ricavata su sovranità diverse, regolamentata da leggi diverse disposte dall'ente sovrano: io posso ad esempio avere proprietà negli USA oppure forse in Cina... con limitazioni diverse (che fanno della proprietà concezioni totalmente diverse), ma questo non significa che io assuma anche solo in minima parte sovranità territoriale.
Si noti che si può ammettere, in una ipotesi di libertà per tutti gli individui, che la proprietà, assuma una valenza prossima alla sovranità solo garantendo agli individui non proprietari (per scelta o indisponibilità) una "proprietà pubblica" a titolo di garanzia della loro libertà. Ma questa è appunto l'attuale ipotesi statuale-capitalista, contro la quale noi ci battiamo, perchè foriera di liberticidi interessi parassitari, giocati proprio sull'ambiguità di questo patrimonio pubblico, imposto dall'arbitraria autorità statale.
Sul forum di libertari.org, nel luglio del 2002 Marcello (tra l'altro proprietario del sito libertari.it ), intuendo il problema, ma confondendo ancora i due termini "Sovranità" e "Proprietà" scriveva:
Io gli feci notare quanto questo suo conteggio della serva era sciocco ma che indubbiamente la sua "idea kazzuta" nasceva da una ovvia esigenza di libertà.Se prendiamo la superficie della Terra, eliminiamo quella coperta di acqua e la dividiamo per sei miliardi (il numero di cittadini del mondo) otteniamo la cifra di due ettari e mezzo. Questo è lo spazio che mi spetta, e che durante la mia vita voglio ambire a ri-ottenere.
Sempre Marcello precisò che:
Non so più se pubblicamente o privatamente, gli feci notare che, se gli spettavano (per esercitare la propria libertà) perchè mai doveva essere costretto a pagare ciò che era già suo, in quanto gli spettava.Mi spetta. Comunque non la chiedo per legge. Ho detto che me ne voglio ri-appropiare e lo farò tramite il mio lavoro. Quando avrò i miei due ettari e mezzo faccio un bel muro e li dentro varranno solo le mie leggi!
All'origine di queste incongruenze l'incomprensione della differenza concettuale tra Proprietà e Sovranità.... la Sovranità, come la LIbertà ti Spetta senza condizioni, la Proprietà te la compri, accettando le leggi del Sovrano.
Bella Storia se il Sovrano cambia le leggi di proprietà, dopo il tuo acquisto.... ma si sa il valore delle proprietà in condizioni di inaffidabilità dell'ente Sovrano sono bassi o nulli. Al contrario la Sovranità ha un "valore" sempre illimitato, tanto da non poter essere neppure introdotto nel mercato, salvo (come detto) commettendo una frode.
Potremmo dire senza dubbio che la celebre frase Shespiriana: "My kindom for one horse" è chiaramente, per molti versi, una "proposta commerciale" fraudolente.
Certo, come rileva Marcello detto Max, non si può pensare che la Sovranità sia garantita da una legge, infatti si noti che non vi è alcuna legge che stabilisce la Sovranità delle Nazioni, solo "trattati", fortunatamente non vi è ancora nessuna autorità Superiore che che sovraintende questi trattati, nessun Superstato... obbrobrio degli obbrobrii!
E se questo libero sistema può funzionare tra le nazioni, non vedo perchè non dovrebbe poter funzionare tra gli individui e loro libere associazioni.
L'argomento certamente non si esaurisce qui, ma se vorrete potrò completarlo rispondendo alle vostre domande di chiarimento.