L'Mre è favorevole ad una alleanza con il PRC?

[Alberich]

vedi, pasquì, tu continui a esprimere speranze e condizioni possibili; io non parlo di giudizi di valore, cercavo dei giudizi di fatto

[agaragar]

il fatto è che governa berlusconi, e che gli altri sono da lui finanziati

[jeronimus2002 (POL)]

per sconfiggere Berlusconi e sprofondarlo nel mare di merda che ci sta preparando, sarei disposto a far carte false ed a scendere a patti col demonio... o meglio a far da paciere tra il diavolo e l'acqua santa...

Citazione da Intervento Principale di by danny78
..una alleanza politica o solo elettorale?

è evidente che un'alleanza "solo" elettorale non basta, perchè poi bisogna governare (grazie... abbiamo gia dato!) e qui ha ragione Alberich "...una coalizione eterogenea diventa una coalizione immobile, e non perchè gli uni abbiano ragione e gli altri torto, ma perchè istanze contraddittorie rischiano di non portare a risultati legislativi."
ma se l'alleanza si fonda su un programma ampiamente discusso (prima!!!) e condiviso, e se si accettano le decisioni a maggioranza senza cavalcare le tigri del "particulare"(*), e se si concorda su un leader a cui non si tenti di tagliare continuamente l'erba sotto i piedi, e se c'è riconoscimento di dignità politica tra tutti i partecipanti alla coalizione al di la e nonostante i numeri (troppi se?...) ecco, non vedo cosa osti ad un'alleanza con chi ci sta, Rifondazione (per quanto Comunista) compresa. D'altra parte (non so se strumentale) ma Bertinotti passi avanti ne ha fatto in quest'ultimi tempi per risolvere qualcuno di quei "se" (forse qualche mal di pancia in più semmai c'è nella Margherita)



(*) per dire... vorrei evitare quello che è successo a Torino qualche tempo fa quando esponenti della maggioranza e del governo della città scesero a manifestare/sfilare con gli squatter (che avranno avuto anche le loro brave ragioni... ma insomma...)

[Paolo Arsena]

Se vi interessa, il mio parere è fermamente contrario ad un governo con Rifondazione. E' inaffidabile, oltre che screditante. E non agevola la chiarezza di intenti.
Mentre sono favorevolissimo a discutere e magari accogliere nel programma alcune delle richieste di Bertinotti. Ad esempio, sono sempre stato a favore delle 35 ore.
Mi piacerebbe che il nucleo di partiti che costituiscono la piattaforma programmatico-governativa di Uniti nell'Ulivo, e che auspico si presentino singolarmente alle elezioni per fare man bassa di voti, possano godere dell'appoggio esterno di Bertinotti, e magari (tutto può succedere) dell'Udc.
Poi si sa, la politica è l'arte del possibile, e i pastrocchi si riveleranno inevitabili.

[Jan Hus]

Un'alleanza politica, e non solo elettorale, della quale faccia parte anche il PRC è necessaria.

Credo che tutti preferiremmo che non lo fosse; ma le cose stanno così. Possiamo lavorare per cambiarle, ma in questo momento la situazione sta in questi termini.

Peraltro, per la mia esperienza, è il PRC ad essere sprezzante nei confronti delle componenti moderate della coalizione, come l'MRE e gli SDI.

[echiesa]

La partecipazione di R.C. è secondo me indispensabile, e bisogna che le forze di Uniti dell'Ulivo trovino il modo di concordare un programma netto , preciso e chiaro.
saluti
echiesa

[lucifero]

Manganello, olio di ricino e silenzio

A pagina 1 di Informazione Corretta del 2004-10-22, Giorgio Israel firma un articolo dal titolo «Manganello, olio di ricino e silenzio»

È da qualche anno che si dibatte incessantemente in Italia se vi sia o non vi sia un regime fascista. Il berlusconismo è autoritarismo? Oppure è peronismo. No, è autentico fascismo. Ma il fascismo è un’altra cosa. Sì ma a parte le manifestazioni esteriori l’essenza è quella… Un chiacchiericcio infinito.
Ed ora eccolo, un bell’episodio di fascismo, fascismo puro, a denominazione di origine controllata e garantita, quello del manganello e dell’olio di ricino. All’israeliano Shai Cohen è stato impedito di parlare in un’Università dello Stato, quella di Pisa, da un gruppo di teppisti di estrema sinistra, che hanno fatto uso di metodi di una violenza raccapricciante e ricorso a espressioni razziste e antisemite; e infine hanno rivendicato trionfalmente l’atto che ha «impedito che fosse data voce al rappresentante ufficiale di uno stato assassino». Le autorità accademiche hanno taciuto, non hanno chiamato la polizia, poi hanno deplorato, chiesto scusa, emesso comunicati, ma quel che dovevano davvero fare – riconvocare il seminario con tutte le garanzie – neppure a parlarne.
Ed anche questo è clima da anni venti, quando le squadracce nere picchiavano indisturbate, la polizia non interveniva o stava a guardare e le autorità dicevano che no, era un fenomeno marginale, che tutto era sotto controllo, e si defilavano vilmente.
Volevate tanto parlare di fascismo? Ecco, ora l’avete un episodio di fascismo puro, con tanto di cedimento alla Facta. Avete l’occasione d’oro di parlare di un fascismo indiscutibile. Finalmente ecco un vero esempio di emergenza democratica, la circostanza in cui mostrare che, se non è possibile impedire a priori l’atto squadrista, è fondamentale mostrare che ad esso non ci si piega. E invece no: soltanto borbottii imbarazzati e nessun atto concreto. Altro che “no pasaran”. Gli squadristi hanno vinto e sono passati.
Questa vicenda è, in primo luogo, la vergogna dell’università, del mondo accademico e intellettuale che ha soltanto dato mostra di pavidità, vigliaccheria, se non di vera e propria connivenza. In quale buco sono finiti i grandi campioni della libertà, coloro che tutti i giorni predicano di combattere per un paese libero, democratico, in cui a tutti sia consentito esprimersi liberamente? Pronti a stracciarsi le vesti al minimo sentore di discriminazione verso il mondo islamico, sono latitanti di fronte alla violenza subita dall’israeliano.
Ci dobbiamo chiedere poi cosa stia facendo il Ministro dell’Università. Non ha nulla da chiedersi e chiedere di fronte a quel che è accaduto nel settore di sua diretta competenza? Perché il signor Ministro, il Presidente della Conferenza dei Rettori e il Rettore dell’Università di Pisa non accompagnano di persona Shai Cohen, anche al rischio di prendersi qualche sputo o bastonata, a fare il suo seminario? Perché non lo fanno all’unico fine di dimostrare che questo è un paese democratico in cui non c’è spazio per lo squadrismo?
Last but not least, c’è l’aspetto politico. Questa vicenda è la vergogna e il disonore della sinistra italiana. Dove sono i dirigenti della sinistra? Dov’è l’onorevole D’Alema, che passa le sue giornate a prendersela con l’assassino Sharon e si adonta se lo si accusa di tendenziosità e di antisemitismo? Non era questa l’occasione d’oro per dimostrare che lui è persona equanime ed equilibrata, e per intervenire di persona a cancellare la macchia che ha imbrattato la città dei suoi antichi studi? E cosa fa Romano Prodi, nella sua duplice veste di professore e di leader del Gad? Lui, tanto solerte a nominare Tariq Ramadan – quel signore di cui ormai un libro ha mostrato il vero volto integralista e fanatico – membro del “gruppo dei saggi sul dialogo dei popoli e delle culture della Commissione Europea”, non trova un’oncia di fiato da sprecare per difendere i diritti dell’israeliano a parlare? L’Italia che ci promette è dunque il paese della diserzione di fronte allo squadrismo?
Non commentiamo infine, per rispetto alla decenza, il comportamento del gruppo consiliare di Rifondazione Comunista del Comune di Livorno, che ha rifiutato di votare una mozione di solidarietà a Shai Cohen, parlando di intervento che “avrebbe” impedito a Cohen di parlare e asserendo che “nessuno può trasformare un dissenso politico (sic!) in atto razzista”. Ci limitiamo a chiedere ai dirigenti della sinistra: è con questa gente che volete governare un paese democratico?
Forse il fascismo rosso non passerà, ma di certo non sarà merito di coloro che si fregiano ossessivamente della bandiera dell’antifascismo e che, in questa vicenda, si sono conquistati soltanto la palma del disonore.

[Arsenio]

L'alleanza con R. C. mi pare (purtroppo) ineludibile: affinché possa avere qualche possibiltà di funzionare è necessario che sia politica e il più "stretta" e programmata possibile. Dopodichè, che dio ce la mandi buona (come disse il parroco che aspettava la nuova perpetua............ è vecchia, lo so, ma mi andava di scriverla lo stesso).
Mi fa ben sperare il fatto che, a livello locale, non mi risulta che il centrosinistra abbia avuto grandi problemi di "congoverno" con R.C.
Un'altra speranza nasce dalla considerazione che il parolaio rosso e i suoi accoliti, dopo aver sperimentato a lungo, questa volta, la cura Berlusconi, abbiano potuto apprezzare il fatto che vi è una qualche differenza fra l'indossatore di bandane e Prodi.

[lucifero]

Citazione da Intervento Principale di by Arsenio
L'alleanza con R. C. mi pare (purtroppo) ineludibile

massì, Palazzo Chigi val bene un progrom!

[Arsenio]

Citazione da Intervento Principale di by lucifero
massì, Palazzo Chigi val bene un progrom!

Prego?
Che c'entrano i pogrom?
Se intendevi fare dell'ironia, non mi pare ti sia riuscita partciolarmente bene....