Venezuela: referendum, festa per Chavez acclamato al balcone
(ANSA) - CARACAS, 16 AGO - E' festa per il presidente venezuelano Hugo Chavez, che ha vinto il referendum revocatorio del suo mandato. Chavez e' apparso al balcone del Palazzo Miraflores per salutare i suoi sostenitori, mentre una folla crescente si sta raccogliendo davanti al Palazzo presidenziale, dove si moltiplicano le scene di giubilo ed i canti di gioia. Il capo dello stato ha intonato l'inno nazionale venezuelano e ha detto che la sua 'e' la vittoria della costituzione bolivariana'.
2004-08-16 - 12:22:00
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Venezuela, Chavez resta in sella
Il presidente in testa con il 58% dei consensi. «Garantirò i prezzi del greggio», dichiara. Ma l'opposizione denuncia brogli
Chavez mentre vota (Epa)
CARACAS - No all’uscita di scena di Hugo Chavez. Al termine di un week-end vissuto col fiato sospeso in Venezuela, ma anche e soprattutto sui mercati petroliferi, il referendum confermativo dà ragione al presidente uscente. Che, secondo quanto annunciato dal consiglio nazionale elettorale, strappa la riconferma alla guida dello Stato con il 60% dei suffragi. E, fresco di nomina, subito dichiara di «voler garantire il prezzo del greggio». Comunque sia, quando sono stati scrutinati il 94% dei voti, il 58 per cento di coloro che hanno votato si sono espressi in favore di Chavez, mentre il 42 per cento ha votato per la sua rimozione.
L'OPPOSIZIONE NON CI STA - La situazione resta comunque tesa. Due componenti del consiglio elettorale, appartenenti all'opposizione, hanno respinto il risultato. Haudee Deutsch, uno dei leader dell’opposizione, ha denunciato brogli, affermando che «non ci sono dubbi che l’opposizione ha vinto con una larga maggioranza».
Hugo Chavez e i suoi sostenitori (Reuters)
FESTA A PALAZZO MIRAFLORES - Intanto a Caracas, davanti al Palazzo presidenziale di Miraflores, è scoppiata la festa dei sostenitori di Chavez: scene di giubilo e canti di gioia. Con magliette e berretti rossi, migliaia di persone si sono abbandonati a balli al ritmo di musiche folcloristiche. Il balcone principale del palazzo è stato adornato con bandiere venezuelane. E dal balcone Chavez si è affacciato poco dopo dichiarando di aver vinto: «E' assolutamente impossibile che la vittoria dei no venga ribaltata», ha detto. Quindi il capo dello Stato si è riferito agli Stati Uniti: «Voglia il cielo che questa nostra vittoria - ha concluso Chavez davanti alla folla festante - permetta agli Usa di rivedere la loro posizione nei confronti del popolo venezuelano».
LA STORIA - Il referendum viene dopo due anni di tentativi di destituire Chavez, che includono un breve colpo di stato nel 2002, un devastante sciopero di due mesi e le sommosse del marzo scorso che hanno provocato decine di vittime. La consultazione di questo fine settimana si è svolta invece in un clima di relativa tranquillità. Da segnalare un'affluenza degli elettori senza precedenti. Tant'è che le autorità venezuelane sono state costrette a prorogare ben due volte la chiusura dei seggi.
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Il referendum dà ragione al presidente, consensi quasi al 60%
L'opposizione non ci sta: "E' una frode, la vittoria è nostra"
Venezuela, Chavez ha vinto
"Garantirò il prezzo del petrolio"
Affluenza record, posticipata due volte la chiusura dei seggi
E sul voto di Caracas il greggio incomincia a scendere
Hugo Chavez vota
CARACAS - Dopo un'incertezza spossante durata un giorno e una notte, in Venezuela la situazione precipita in pochi minuti. Il presidente Hugo Chavez vince il referendum e resta saldo al suo posto. Ma l'opposizione respinge il risultato, denuncia "gravi manipolazioni" nelle operazioni di voto e proclama anch'essa la vittoria. Poco dopo Chavez fa l'annuncio che i mercati aspettavano: "Confermo alle nazioni che fanno parte dell'Opec che il mio governo garantisce la stabilità del mercato mondiale del petrolio".
Se la situazione politica interna resta confusa, per le Borse di tutto il mondo è straordinariamente chiaro che il quinto esportatore al mondo di petrolio continuerà a essere affidabile per i paesi consumatori. Cosa che non sarebbe stata così scontata in caso di risultato più incerto o in caso di sconfitta di Chavez.
Il referendum infatti era decisivo non solo per le sorti del governo di Caracas, ma per la politica petrolifera. Il Venezuela è - insieme all'Iraq e all'incertezza sul colosso petrolifero Yukos - uno dei punti caldi del pianeta sul fronte del greggio. E il petrolio, dopo aver segnato nelle ore di incertezza un nuovo record a un passo dai 47 dollari, ora scende. Il Brent, il greggio di riferimento europeo, ha aperto a 43,65 dollari al barile, 23 cents in meno rispetto alla chiusura di venerdì.
Restano le pesanti incognite interne. Il Coordinamento democratico di opposizione annuncia di avere vinto con il 59,4% per il sì, e di considerare le cifre favorevoli al no fornite dal Consiglio nazionale elettorale (Cne) "il frutto di una gigantesca frode", come dice il portavoce Henry Ramos Allup.
I risultati ufficiali dicono che i "no" (cioè no alla revoca del mandato al presidente) hanno battuto i "sì". In una dichiarazione a reti unificate, il presidente del Cne, Francisco Carrasquero, ha detto che secondo il 94,49% delle schede automatizzate pervenute alle 3,47 (le 9,47 italiane) l'opzione no ottiene 4.991.483 voti (58,25%) e l'opzione sì 3.576.517 (41,74%).
L'ex presidente statunitense Jimmy Carter e il segretario generale dell'Organizzazione degli stati americani (Osa) continuano a tessere la complicata tela che deve impedire tensioni e disordini.
In ogni caso, straordinaria l'affluenza degli elettori che ha costretto le autorità venezuelane a prorogare ben due volte la chiusura dei seggi. La consultazione si è svolta in un clima di relativa tranquillità.
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ORA COSA FARANNO GLI USA??? ATTACHERANNO ANCHE IL VENEZUELA???