Poichè nessuno risponde sul principale posto questo 3d anche qui sperando che ne possiamo discutere.
Stato di diritto e separazione dei poteri.
Questi sono i due elementi che contraddistinguono le moderne democrazie rispetto alle dittature, in cui i poteri non sono separati ma concentrati, e lo stato di diritto non c'è perchè la legge non è uguale per tutti.
Secondo me entrambi questi caratteri sono pienamente non solo messi in discussione, ma dichiaratamente sbeffeggiati e negati, sia nelle parole sia che nei fatti
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partiamo dalla SEPARAZIONE DEI POTERI. I poteri in questione sono ovviamente quello legislativo, quello esecutivo e quello giudiziario (e volendo potremmo anche metterci un quarto potere moderno, quello mediatico).
Inoltre anche all'interno dei singoli poteri vi sono delle sotto-separazioni. Il presidente del consiglio è a capo dell'esecutivo, ma ha già fatto leggi per ampliare enormemente il suo potere a danno degli altri ministri, con la legge Gasparri potrà nominare il presidente della Rai, ed ha già lanciato l'idea del presidenzialismo.
Rigurado al potere legislativo, tutti noi abbiamo visto in questi 3 anni il servilismo più estremo di questo potere verso l'esecutivo, che ha posto spesso la questione di fiducia pur avendo una grossa maggioranza. La questione dovrebbe essere un banco di prova per governi vacillanti, ma con una grossa maggioranza perde la sua funzione riparatrice, diventa solo un ricatto, dal risultato scontato. Oggi ciò che il governo vuole il parlamento fa, leggi che in qualunque altro governo della storia avrebbero provocato dimissioni di massa oggi si accettano senza batter ciglio.
Riguardo al potere giudiziario, sappiamo come l'idea di "depoliticizzare la magistratura" (che in teoria dovrebbe portare ad una separazione forte) in realtà si concreti, per questo governo, nel politicizzare la magistratura. Come spiegare infatti la legge che ha portato da 5 a 7 i membri della corte costituzionale di elezione parlamentare? E come spiegare la separazione delle carriere, che intende rendere il Pubblico Ministero un dipendente fisso del governo? Questa è ovviamente una politicizzazione, non una de-politicizzazione. L'idea di fondo che quindi trasmette il governo berlusconi è che il suo problema sia, più che la politicizzazione, la non-politicizzazione, in quanto secondo loro tutti i poteri dello stato devono essere "in linea" col governo (Come lo stesso berlusconi ha precisato, "la magistratura in una democrazia deve essere sottoposta ad altri poteri" quindi negando a viva voce la separazione tra i poteri). Citerei anche "La Rai contro il governo è una anomalia e il governo se ne occuperà presto"
Mi sembra innegabile e scientifico che vi sia una totale negazione dell'esistenza e della necessità della separazione dei poteri.
passiamo allo STATO DI DIRITTO. Esso non è altro che lo stato in cui il diritto viene prima di tutto, sta al di sopra di tutti, e quindi sono tutti uguali davanti ad esso. Come lo stesso Berlusconi ha asserito nella dichiarazione spontanea al processo Sme, "poichè il presidente del consiglio è stato votato da milioni di italiani è normale che debba essere un pò più uguale degli altri" negando quindi lo stato di diritto dichiaratamente, oltre che con i fatti (Fatti che consistono nell'imposizione al parlamento di leggi scritte di suo pugno per evitare i processi, e nell'essere riuscito a non doversi mai presentare in un aula nelle decine di processi a suo carico -mafia, falsio in bilancio, corruzione- e non aver mai dovuto rispondere ad una domanda, tutto ciò sotto la precisa convinzione che se Berlusconi dice di essere innocente, allora è così, e chi lo accusa è un comunista che non ha il diritto di fargli domande perchè lui ci assicura che "non c'è nulla di più lontano da me che non sia ciò che è giusto, che è bene") Viene negato quindi lo stato di diritto e l'eguaglianza di fronte alla legge.
Abbiamo quindi un premier che si ritiene e si rende concentratore assoluto dei poteri dello stato (e faccio notare che per decenza e rispetto delle intelligenze ho evitato il discorso più grosso, quello mediatico) e che si ritiene e si rende al di sopra della legge. E' lui che dice alla legge ciò a cui può essere applicata e ciò a cui no, e non il contrario.
Poichè mi sembra lampante che tutto ciò che ad oggi ci resta della separazione dei poteri e dello stato di diritto è solo ciò che Berlusconi non ha ancora avuto il tempo di distruggere, vorrei sapere dai bananas cosa pensano, se c'è qualcosa di sbagliato nel mio ragionamento, se per caso berlusconi NON sta concentrando i poteri, se per caso NON sta sovraelevandosi alla legge, se per caso la distruzione di questi due caratteri dello stato NON pregiudica la democrazia ecc.. Il mio interesse è, con onestà intellettuale, cercare di capire meglio cosa può pensare un elettore di berlusconi, vorrei pensare "non condivido, ma capisco" cosa che finora non sono riuscito a fare. Please rispondete polisti
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