Originariamente Scritto da
Cirno
...mi sono ricordato oggi di Vercingetorige, antico postatore e moderatore (smodato) di POL, ora transitato in spazioforum.net. (ove lo potete incrociare, se volete togliervi la curiosità).
Amico di immigrati clandestini e zingari di varie etnie, utopista dei liberi confini, propugnatore di un'Italia avviata a divenire una "melting pot" all'amatriciana...
Mi sono ricordato di lui. Già ai tempi della prima POL, per intenderci di politicaonline.com, ingaggiai con lui epici confronti, venendo spesso bannato...gran democratico non era il caro Vercingetorige.
Un giorno lo attirai in un trappolone, ove peraltro caddero in molti. Mi creai una clone, la mitica Camay, procace e rivoluzionaria popolana di Verona, incline ad amori etnici e collocata a sinistra della più estrema sinistra.
Camay non aveva segreti. L'eco dei suoi amplessi con il possente Omar risuonava in POL.
Vercingetorige se ne innamorò.
Ogni innamorato insoddisfatto diviene scrittore, diviene poeta.
E lui mi scrisse una lettera, che ora vi ripropongo, con i miei commenti di allora.
"Seconda lettera
Vercingetorige malato d'amore
Cari amici Postatori, sembra quasi che io stia divenendo il confidente di molti personaggi virtuali che scorrono i Forum, lasciando in questo mondo che non c'è, ove la fantasia si confonde nella realtà, tracce effimere, ma non per questo meno profonde, dei loro sogni, furori, dolori e...amori.
Sarà perché sono e mi sono detto anziano e perché vengo gratificato della fama di saggio, ad onta della mia evidente follia.
Così, dopo il messaggio privato del simpaticissimo ed ineffabile Goyassel ne ho ricevuto un altro -c'è da non credere- da parte di Vercingetorige, il mio avversario di sempre.
Mi affretto a trascriverlo, commettendo con gioia un'imperdonabile indelicatezza. Ma tant'è, ho i miei difetti e poi sono certo che questo era lo scopo vero di Vercy: rendere noto a tutti, per mano altrui, il suo inverosimile dramma interiore.
Caro Cirno,
questo mio messaggio ti sorprenderà, ma sento che solo da te potrò forse avere aiuto o almeno conforto.
Poi sei veronese, e a Verona abita, o ha abitato, la causa delle mie sofferenze. Forse potrai saperne di più, ti sarà facile rintracciare la persona che è inconfondibile e abita, a quanto mi ha confidato, nel quartiere "Villaggio Dall'Oca Bianca".
Vengo al dunque, perdona la mia concitazione, tutto ciò mi riesce molto difficile.
Ti ricorderai certo di Camay, la compagna arrabbiata che per qualche tempo ha frequentato il mio Forum. Il suo estremismo, il suo scrivere icastico e colorito, la sua disinibizione sessuale mi hanno prima incuriosito, poi affascinato. Sarà perché ho sempre sofferto di qualche inibizione in quel campo, sarà perché mi attizzava quel vantarsi gloriosamente dei suoi orgasmi, per me è divenuta nel tempo una vera ossessione.
Sentivo che dovevo vederla, conoscerla.
Ho cominciato a bombardarla di messaggi privati, implorando un incontro, anche breve e fugace.
Ero fiducioso, perché l'arte statistica (nella quale sono peritissimo) mi insegnava che nel 70% dei casi chi insiste ad oltranza ottiene.
Bussate e vi sarà aperto!
All'inizio mi ha risposto in modo quasi villano, usando colorite espressioni veronesi quali "Ci elo lu, stronso" e "la vaca che t'ha stracagà", poi mi ha chiesto di descrivermi.
Ho capito che mi si offriva una possibilità.
Mentendo, le ho affermato di essere alto ed atletico, palestrato, con folti capelli rossi e sorriso da "California Dream" (in realtà sono piccoletto, un po' calvo e ho denti bruttini).
Le ho detto, e questo era vero, che ero pazzo di lei e che desideravo solo vederla, trascorrere qualche ora assieme, parlare di politica e di società multietnica.
Alla fine mi ha concesso un appuntamento. Alla stazione di Verona, davanti alla biglietteria, alle ore 11 di uno sciagurato lunedì.
Per farsi riconoscere ( mi disse tuttavia che la sua fisicità non avrebbe lasciato dubbi) avrebbe tenuto aperto un ombrello giallo, di quelli dell'Agip, anche se non avesse piovuto.
Il viaggio in treno da Vicenza a Verona (poco più di mezzora) mi parve eterno. Ero eccitato, terrorizzato: in una parola sconvolto.
La vidi subito, la riconobbi subito.
Straordinaria, per molti versi.
Altissima ed atletica, non per palestra ma per natura, il viso scuro, un po' butterato dall'acne ma dai lineamenti pronunciati e provocanti. Corpo da grande...cortigiana. Anche alte, rotonde, ventre appena prominente, gambe forti e lunghissime, seni e natiche prepotenti.
Camminava nervosamente avanti e indietro, e quel suo camminare era la cosa più impressionante. Elastico, aggressivo, animalesco. Tutti la guardavano, e gli sguardi non erano innocenti.
Mi sentii svuotato. Ma che ci stavo a fare, ma cosa mi attendevo da una donna del genere. Mi avrebbe deriso, mi avrebbe umiliato.
Tutta la mia determinazione scomparve, sentii solo l'impulso di fuggire. Senza una parola, senza un cenno tornai indietro e presi il primo treno per Vicenza.
Cirno, non ho più potuto dimenticarla. Sento che ho bisogno di un'altra possibilità. Mi puoi aiutare? Puoi rintracciarla, conoscerla? Mi ha detto di chiamarsi Luana. Non dovrebbe esserti difficile, una così è inconfondibile. Dovrebbe essere ormai tornata dall'Africa, dove ha detto si sarebbe recata per conoscere la famiglia del suo uomo.
Per me è divenuta un'ossessione, capiscimi, perdonami e, se puoi, aiutami.
Tuo Vercingetorige
Ecco, amici miei, il delitto è consumato. Vercy, non volermene. La verità è che non so cosa consigliarti, se non di lasciar perdere.
Forse la bella (secondo i gusti) Luana/Camay non è pane per i tuoi denti malandati.
Che ne dite, bravi Postatori?
Sen. Cirno
(9.3.2001) "