La globalizzazione capitalistica, con le sue politiche neoliberiste, ha generato abbagli anche tra i "riformisti". Fortunatamente questa cieca adesione appartiene al passato, durando relativamente poco.
Questo fallimento ha prodotto una guerra infinita, indefinita, figlia della globalizzazione. Una guerra che chiama altra guerra e altro terrorismo, ridicolizzando quanti, col cervello assuefatto, credevano nella bontà di ciò. I
La condizione dei popoli, dei soggetti sociali e degli individui è segnata da insicurezza, incertezza e precarietà. E questo è un dato di fatto. La globalizzazione neoliberista non è un fenomeno naturale, bensì il prodotto di sviluppi e decisioni politiche, ma nessun gruppo economico dovrà mai decidere dei destini dei popoli.
Una nuova resistenza a tutto ciò sta emergendo con forza, assieme ad una opportunità di cambiamento che attraversi la vita di tutti noi, sempre più colpiti dai disastri prodotti dalle politiche della globalizzazione capitalista. Lo scopo deve essere una vera emancipazione umana, la liberazione da ogni forma di oppressione, sfruttamento ed esclusione.
La terza via socialdemocratica è fallita, poichè è stata incapace di opporsi a queste tendenze e, non avendo alternative, le ha promosse.
Questo fallimento apre nuovi spazi e nuove responsabilità, per chi certe cose vuole cambiarle.
Il mondo non è una merce.