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Discussione: Alitalia

  1. #41
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    Qualche decennio fa i piloti alitalia si lamentavano perchè venivano pagati molto meno di quelli che ad esempio lavoravano per gli emirati.

    Sarebbe come se gli operai della Fiat si lamentassero perchè guadagnano meno di quelli della Mercedes o della BMW, oppure qualche impiegato di banaca si lamentasse perchè guadagna meno di un francese e via discorrendo.

    TUTTI i nostri stipendi sono inferiori di quelli di altri paesi più ricchi e molto superiori a quelli della maggioranza del resto del mondo.

    I nostri piloti pretendevano di paragonare il proprio stipendio con quello delle compagnie di paesi più ricchi. E se non erro ottennero anche un consistente aumento.

    Se ragionassimo nello stesso modo tutti noi dipendenti a quest'ora questo paese sarebbe al fallimento. Tutto deve essere paragonato al costo della vita del proprio paese. I nostri piloti invece questo non volevano accettarlo!

    Gli assistenti di volo nonostante le difficoltà della compagnia per esempio non accettarono la riduzione del personale di volo garantito da un precedente contratto da un numero di 5. Il che comportava per loro un bel guadagno sulla indennità di volo ed alla compagnia di trovarsi a far viaggiare aerei con più personale che passeggeri (cosa che mi è accaduta più volte!) quando le altre compagnie volano con 3 assistenti!

    Ricordiamoci anche che sono gli stessi dipendenti che invece di effettuare scioperi e proteste attuarono quel fatto scandaloso in cui gli equipaggi a pochi minuti dal volo presentavano il certificato di malattia. Una cosa vergognosa per lo stipendio che questa gente percepisce!

    Conosco lavoratori che si sono presentati a lavoro con la febbre e che hanno rinviato ferie o le hanno interrotte per poter terminare il proprio lavoro con stipendi ridicoli rispetto a quelli di questi "lavoratori"!

    Come dipendenti come me dovrei provare un sentimento di solidarietà ma con questi precedenti non riesco proprio. Mi dispiace per le loro famiglie e per coloro che non hanno aderito a queste "manifestazioni" e che stanno purtroppo subendo le scelte dissennate dei colleghi che hanno dimostrato di non meritare nulla.

    Qualcuno dice che potranno trovare lavoro in altre compagnie. Di sicuro non potranno più trovare lo stesso trattamento economico e lavorativo di privilegio che hanno trovato in Alitalia.

    Ma se fossi il responsabile del personale di una di queste compagnie aeree avrei seri dubbi nell'assumere del personale che si è macchiato di silmili comportamenti!

    Saluti

  2. #42
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    Predefinito STATALISTI

    C'era da aspettarselo. Nel Governo si sta pensando di garantire il lavoro ai dipendenti Alitalia, offrendo loro un POSTO DI LAVORO PUBBLICO. Nella fattispecie di pensa di trasperirli in POSTA oppure alle FERROVIE. Mi auguro, anzi solo certo che, vista la coerenza con la quale governa questo Esecutivo, questa scelta sia applicata anche per i lavoratori di altre Aziende in crisi. Mi attendo inoltre che, in funzione dell'alta produttività che caratterizza i dipendenti di Alitalia, le Poste e le Ferrorrovie ne trarranno grandi benefici, e con loro tutti i cittadini italiani.
    E poi doveva essere un Governo Liberale!!!

  3. #43
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    Predefinito

    E così in Alitalia sono tutti soddisfatti. I Piloti perchè potranno continuare a maramaldeggiare e ad essere ben pagati; gli assistenti di volo continueranno ad essere i camerieri/e più pagati del mondo con tanti giorni di riposo, riposo da che?, a disposizione. Tutti insieme, a questi vanno aggiunti coloro che lavorano a terra, continueranno a godere dei loro privilegi, il tutto a spese del contribuente. Non scordiamoci che a costoro la cassa integrazione non verrà applicata come si fa con gli altri lavoratori, in Alitalia l'indennità verrà integrata in modo da garantire un reddito simile al precedente. lContenti sono anche i tanti padrini politici, sia a destra che a sinistra, non trascurando il centro naturalmente.

  4. #44
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    Predefinito Parliamo di numeri

    Questa volta il commento lo lascio ai numeri. nel contesto di una Finanziaria lacrime e sangue, ben 2 miliardi di euro sono attribuibili al salvataggio Alitalia. A questa cifra si arriva sommando gli interventi in cointo capitale, il prestito ponte, gli interventi a sostegno del reddito dei lavoratori <sic>. Forse Tremonti nonm sarebbe stato così generoso.

  5. #45
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    Alitalia ha perso nel PRIMO SEMESTRE dell'anno, 620 MILIONI DI EURO. Nonostante questi conti da paura, un'impresa non assistita avrebbe portato i libri in tribunale da almeno 10 anni, è stato firmato un accordo con i dipendenti, corresponsabili di una gestione vergognosa protrattasi per decenni, che scarica i costi del mantenimento dei loro inverosimili trattamenti sulle spalle dei contribuenti italiani. I piloti continueranno così a mantenere i loro stipendi FARAONICI ed i loro scandalosi privilegi. Lo stesso dicasi degli assistenti di volo e del numerosissimo personale di terra. Saranno soddisfatti anche gli sponsor politici di questa azienda composta di privilegiati. Così AN, principale referente politico dei piloti, ma paladini di questi signori sono anche FI, DS e compagnia cantando. Sui sindacati è invece meglio stendere un velo drammaticamente pietoso. Avanti con le prebende ed i privilegi, tanto si sa dove andare a prendere i quattrini.

  6. #46
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    Predefinito MARONI e gli AMMORTIZZATORI SOCIALI

    Il ministro Maroni ha proposto un emendamento sugli ammortizzatori sociali per l'Alitalia che regalerà ai piloti della Compagnia di Bandiera, che sceglieranno di andare in pensione, 30.000 euro all'anno. Il costp di questa operazione è di 28 milioni di euro ogni anno, vita naturaldurante. E' noto che la categoria dei piloti ha sempre avuto in ALLEANZA NAZIONALE il partito di riferimento. Chissà per quale motivo Maroni ha così a cuore i problemi <sic> di questi lavoratori <sic>? Qualche conto da saldare? Il fatto certo è che, nel contesto di una finanziaria, lacrime e sangue, i soliti noti continuano a ricevere regali e che regali!

  7. #47
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    Su richiesta della CONSOB, alla quale una Società quotata ha l'obbligo di rispondere, Alitalia ha comunicato che il risultato netto del 2004 sarà peggiore di quello conseguito <sic> nel 2003. Nel frattempo le principali Compagnie europee, tra di loro gli inglesi ed i tedeschi, ma anche gli australiani, hanno presentato un esposto a Bruxelles perchè valutano gli aiuti del Governo italiano non coerenti con le normative Comunitarie. Intanto, sempre oggi, l'Associazione dei piloti si è dichiarata soddisfatta dell'emendamento del Ministro del Welfare on. Maroni, che ha concesso a coloro che sceglieranno di andare in pensione, ulteriori 30.000 euro ogni anno. E dire che le pensioni dei piloti erano già faraoniche! Sarebbe gradito ed interessante, almeno per me, un commento dei miei amici liberali e non solo.

  8. #48
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    http://www.lagazzettadelmezzogiorno....&IDCategoria=4

    Compagnie aeree Ue contro Alitalia

    British Airways, Lufthansa e Iberia, insieme ad altre 5 compagnie aree, dichiarano guerra ad Alitalia e scrivono a Bruxelles: «riceve aiuti di stato»

    ROMA - British Airways, Lufthansa e Iberia, insieme ad altre 5 compagnie aree europee, dichiarano guerra ad Alitalia. In una lettera inviata alla Commissione europea, le società accusano il piano di salvataggio, all’esame di Bruxelles, di «violare o aggirare la normativa Ue sugli aiuti di Stato» e avvertono che ulteriori aiuti ad Alitalia «ostacoleranno drasticamente il più che mai necessario consolidamento dell’industria aerea europea e costituiranno una distorsione la concorrenza».
    Nella lettera, che, spiega il Financial Times, è stata firmata anche da Sas, Finnair, Austrian Airlines, Tap e Hapg-Lloyd Flug, parte del gruppo tedesco Tui, le compagnie chiedono alla Commissione di essere particolarmente critica sugli aiuti concessi in un settore che già soffre di un eccesso di capacità produttiva. Alitalia, affermano, sta infatti «ampliando in modo aggressivo la propria capacità», fatto «stupefacente» per una compagnia che è caratterizzata da un eccesso di capacità e che sta chiedendo aiuti per essere salvata.
    I vettori accusano infine la società italiana di aver lanciato una serie di offerte e di tariffe, anche il 50% inferiori ai prezzi applicati dalle altre compagnie.

    «Il previsto piano di ristrutturazione (di Alitalia ndr), così come alcune manovre aziendali, sollevano seri dubbi sulla compatibilità» del piano di rilancio della compagnia aerea italiana. E’ quanto si legge nella lettera, di oltre due cartelle, inviata da otto compagnie aeree rivali di Alitalia indirizzate alla Commissione europea e firmata da British Airways, Austrian Airlines, Finnair, Hapag LLoyd flug, Iberia, Lufthansa, Scandinavia Airlines, Tap.
    «Siamo preoccupati - prosegue la lettera giunta sul tavolo del commissario Ue ai Trasporti Loyola De Palcio venerdì sera - che la Commissione sia esclusivamente concentrata sulla riduzione della partecipazione statale come mezzo per evitare futuri aiuti di Stato».
    Le otto compagnie sono infatti convinte che «da sola la riduzione delle quote di partecipazione dello Stato non possa prevenire ulteriori ricapitalizzazioni da parte dello Stato».

    Il piano industriale, prosegue la missiva delle otto compagnie aree concorrenti, contiene «numerosi altri punti chiave» che la commissione «deve tenere in considerazione». Fra questi, viene in primo luogo citato il piano in base al quale dalle ceneri di Alitalia nasceranno due diverse società, Az Fly e Az Service. «Sulla base del piano previsto - prosegue la missiva anticipata questa mattina dal Financial Times - Az Fly avrà il controllo del 51% delle azioni di Az Service e il 49% sarà venduto ad una finanziaria pubblica (probabilmente Fintecna)».
    L’attuale debito di Alitalia di circa 1,6 miliardi di euro, prosegue la lettera, «sarebbe poi attribuito ad Az Service».
    «Tecnicamente ciò sarà fatto attraverso lo strumento di un aumento di riserve di capitale pari a circa 800 milioni di euro», si aggiunge. «La chiara idea dietro questa costruzione - attaccano le otto compagnie guidate da British Airways - è quella di separare l’entità capace di generare profitti da quella incapace di farlo, allo scopo di incanalare il debito in Az Service e di trasferirlo indirettamente allo Stato».
    Una operazione che «non può essere interpretata in altro modo se non come un ulteriore aiuto di Stato di almeno 800 milioni di euro» in favore di Alitalia.
    Anche sulla privatizzazione della compagnia aerea italiana, le otto compagnie nutrono dubbi. «Vista la situazione finanziaria di Alitalia, è discutibile che gli investitori privati fornirebbero ulteriori investimenti senza incentivi come riduzioni fiscali». Incentivi pubblici che «dovrebbero essere considerati come ulteriori aiuti di Stato».
    Per tutte queste ragioni, prosegue la lettera, «la ristrutturazione di Alitalia appare come pianificata in modo tale da violare o aggirare nuovamente le regole comunitarie sugli aiuti di Stato».

    Le otto compagnie esprimono dubbi anche sui «circa 300 milioni di euro» stanziati dal governo italiano per «estendere i benefici sociali» al settore aereo.
    «Questi sostegni del governo per la disoccupazione - si legge nella lettera - devono essere attentamente scrutinati» dalla commissione europea per verificarne la compatibilità con le norme sugli aiuti di Stato.
    Nel verificare la compatibilità dl piano industriale di Alitalia con le norme europee, le otto compagnie chiedono che la commissione «tenga a mente che un investitore privato non prenderà in considerazione nessuna ragione se non quella di ottenere un ragionevole profitto entro un ragionevole periodo di tempo». A questo proposito la lettera elenca la serie di motivi per cui appare difficile che l’Alitalia possa tornare ad avere dei ricavi in tempi brevi, come il debito da 1,6 miliardi di euro, le perdite nette del 2003 di 517 milioni e le perdite nel primo semestre 2004 di 330 milioni di euro.
    Infine le otto compagnie denunciano che nonostante la sua «situazione complicata», Alitalia ha lanciato nell’ultimo periodo «una serie di misure aziendali molto aggressive», per offrire tariffe «estremamente basse» e per espandere in modo aggressivo la sua capacità. Quest’ultimo elemento, è in particolare definito «sorprendente per una compagnia che soffre in modo acuto di sovracapacità e che ha chiesto un aiuto per il salvataggio». In allegato alla missiva sono elencate una serie di tariffe proporzionali offerte da Alitalia che - secondo le otto compagnie - arrivano «fino ad oltre il 50% in meno dei prezzi più bassi del mercato».
    La missiva si chiude con un appello alla Commissione Europea ad impedire che nuovi aiuti di Stato siano concessi alla compagnia aerea italiana. «Ripetuti aiuti di Stato (...) rinviano unicamente l’inevitabile fine e allo stesso tempo spostano i problemi economici e sociali su altri, più efficienti produttori». Nel ricordare che le stesse linee guida della commissione sugli aiuti di stato dicono che «non è giustificabile mantenere artificialmente in vita» una impresa, gli otto vettori affermano che la commissione europea «dovrebbe essere particolarmente critica prima di permettere ulteriori aiuti», in quanto altri sussidi pubblici «danneggeranno gravemente l’indispensabile consolidamento dell’ industria aeronautica europea e costituiranno una grave distorsione della concorrenza».

 

 
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