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Dopo addio al Pd Rutelli lancia "Alleanza per l'Italia"
Il nome c'è già, "Alleanza per l'Italia", il simbolo, una specie di grossa "X" verde e rossa, sarà definitivamente scelto via Internet dai sostenitori, ma da oggi il nuovo movimento politico di Francesco Rutelli, dopo il lungo addio al Pd, esiste ufficialmente.
Il presidente del comitato parlamentare sui servizi segreti e i suoi soci in questa "nuova avventura" -- per Rutelli la settima della sua vita politica -- hanno presentato l'Alleanza questa mattina a Roma, davanti a un parterre affollato di giornalisti e di esponenti politici di centrodestra e centrosinistra incuriositi dalla novità.
Il nome del nuovo "soggetto politico", in realtà, non è inedito. Due anni fa, fu Gianfranco Fini, allora leader di An, a ipotizzare di dare vita a una "Alleanza per l'Italia" dopo che Silvio Berlusconi, dal celebre predellino della sua auto a Milano, aveva proposto di fondare un nuovo partito unico del centrodestra. Poi nacque il Popolo delle Libertà, Fini restò mentre l'Udc finì fuori dalla coalizione.
La "Api" di Rutelli per il momento non avrà una rappresentanza autonoma, ma siederà nel gruppo misto. Alla Camera -- ha detto a Reuters Bruno Tabacci, ex Udc, portavoce del movimento -- conta oggi su "7-8 deputati", al Senato "4-5 senatori, anche se i numeri cambiano continuamente".
Ancora non è certo poi se l'Alleanza presenterà proprie liste alle elezioni, a partire dalle Regionali 2010: "Ne stiamo discutendo, ne discuteremo anche a Parma", dove l'11 e 12 dicembre si terrà la prima convention nazionale del movimento, ha detto ancora Tabacci.
Intanto, lo stesso Rutelli ha detto ai giornalisti, che lo incalzavano sui rapporti con Pier Ferdinando Casini, che con il leader centrista "la collaborazione ci sarà ben presto".
Intanto, l'alleanza è "un tentativo di rappresentare il nucleo promotore di una convergenza tra anime diverse... liberali, democratiche, popolari e riformiste", per superare "l'attuale bipolarismo indifendibile", dice Tabacci nel suo primo discorso da portavoce.
Nel mirino della nuova Alleanza "il populismo che viene diffuso a piene mani dal premier (Silvio Berlusconi) e dalla Lega" e contro "un partito giustizialista che non ci piace", quello di Di Pietro. Il Pd, invece, "fa il suo mestiere, ma ci pare un prolungamento dei Ds".
PER ORA "FRAMMENTI" DAL PD
Gran parte dei parlamentari dell'Alleanza vengono oggi proprio dal Partito democratico, dopo l'elezione del nuovo segretario Pier Luigi Bersani, considerato troppo "di sinistra" da Rutelli.
E' il caso per esempio dell'ex ministro Linda Lanzillotta, dell'imprenditore Massimo Calearo, dell'ex sottosegretario Gianni Vernetti, di Donato Mosella, di Marco Calgaro, di Claudio Gustavino. Pino Pisicchio viene dall'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, dopo essere stato esponente dell'Udeur.
Ma "non vogliamo affatto essere il piccolo partito degli scontenti, o di chi deve ricollocarsi", avverte Lorenzo Dellai, presidente della provincia di Trento, tra i promotori di Api. "Certo che c'è disagio e delusione per certi percorsi... però i nostri obiettivi politici sono molto ambiziosi".
Oggi in sala ad ascoltare Rutelli e i suoi "amici" c'erano alcuni delusi del centrodestra, tra cui l'ex ministro Giorgio La Malfa -- che spera di portare nell'Alleanza il suo Partito repubblicano -- Paolo Guzzanti, dell'ex presidente del Senato Carlo Scognamiglio e altri politici più o meno noti, anche se per il momento sembra prevalere la cautela.
"Da frammento vogliamo diventare fermento", sintetizza il senatore ex Pd Claudio Gustavino.
E gli "alleati" puntano a presentarsi come propositivi: "Non ne possiamo più di una politica che è solo contro", dice Dellai, secondo cui il nuovo movimento è a favore "dell'Italia che tiene duro, che produce, lavora, studia e che merita una politica migliore".
Per "l'imprenditore prestato alla politica" Calearo, la Api è anche "un'alleanza per l'impresa, per l'economia, per le professioni". Mentre per il giovane intellettuale ed editor Giuliano da Empoli questo è un "movimento iPhone", perché similmente al celebre telefono della Apple, che utilizza migliaia di applicazioni create dagli utenti, nascerà sulle idee e le proposte degli aderenti.
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