Tratto dal mensile militante per la Comunità nazionalpopolare "Avanguardia":


Lo Stato Socialista e Popolare, Nazionale e Rivoluzionario tutelerà ogni albero, ogni bosco, ogni greto di fiume, ogni monte e ogni lago, ogni metro di litorale, tutta la fauna e tutta la flora, che compone, arricchisce e colora, da bellezza e significativa armonia con l'universo alla propria Terra.


Abbiamo sempre affermato che i giochi elettorali all'interno delle strutture del partito unico della borghesia servono a non apportare alcun cambiamento reale, in special modo all'interno del sistema elettorale su base maggioritaria. Sistema strutturato sul modello anglosassone che vede una rabberciata partecipazione popolare al voto. Pensate che nei ballottaggi alle provinciali di qualche settimana fa ha votato appena il 30% degli aventi diritto al voto o che negli USA il presidente (sì, quello delle sanguinarie aggressioni imperialiste ...) viene eletto con il sostegno di neanche un terzo della popolazione.
Tutto resta quindi invariato, sotto la tutela del "grande fratello". Nell'attuale sistema elettorale le coalizioni che concorrono al potere non sono altro che l'univoca emanazione del Sistema liberalcapitalistico, mondialista, filo-statunitense e filo-sionista. In un tale contesto, un reale cambiamento della politica delle istituzioni è una utopia, se non una ipocrisia.
Ma tant'è ... bisogna adeguarsi alle regole del tavolo da gioco. Noi le rispettiamo, pur se il tavolo opera in maniera tale da soffocare le nostre idee.
Le elezioni europee del giugno del 2004 hanno mostrato una non lieve disaffezione delle masse popolare chiamate al voto nei venticinque paesi dell'unione. Masse palesemente disinteressate verso una entità economico-finanziaria, più che politica, che non le rappresenta affatto.
E non per la brutta faccia di Romano Prodi.
L'Europa di Maastricht, di Bruxelles e di Strasburgo, è un orrido mostro istituzionale. Un impero tecnocratico, della moneta unica, di regolamenti e norme alienanti, di contrattazioni isteriche, che ha mancato completamente quella che doveva essere la sua funzione, ovvero: il fulcro di una reale unione e fratellanza dei popoli europei; il sentirsi un tutt'uno, partecipi d'una grande unità continentale protesa verso un grande e diverso destino.
Potrà sembrare un paradosso ai più, ma ha avuto dei presupposti più seri, più organici e più statuali il Sacro Romano Impero, l'Europa di Federico II e degli Hohenstaufen, o le spinte geopolitiche euroasiatiste di Napoleone e del III Reich nazionalsocialista, di Tamerlano o degli Zar di Russia. Qui non ci interessa analizzare, dinnanzi alle priorità delle esigenze nazionali e popolari, se abbia “vinto” la sinistra, il centro o la destra. La maggioranza degli italiani, tra chi è rimasto a casa, tra chi espresso una scheda bianca o nulla (sarebbe il primo partito...), ha dato il proprio diniego a questi partiti ed al Sistema che li rappresenta. In ogni caso tutto rimane vincolato alle esigenze dell'oligarchia plutocratica ed alle disarticolazioni sociali da questa provocate per dividere il popolo ed il tessuto della nazione.
Al di là dell'esteso astensionismo -fenomeno non irrilevante- desideriamo poi svolgere una lieve disamina su due liste partitiche che si pongono alla destra di Alleanza nazionale. Solo una disamina poiché a questo punto non ci interessa più neanche la critica.
Quale è il ruolo reale del partito dell'on. Alessandra Mussolini e quello del MS-FT?
a) noi non scorgiamo princìpi contrastanti né forti divaricazioni ideologiche tra il cartello elettorale della Mussolini e l'ex-partito di Rauti. Entrambi insistono su posizioni che denotano una paranoica estenuazione contro l'Islàm e contro l'immigrazione -e siamo portati a credere, poiché lo abbiamo toccato con mani, che l'avversione sia essenzialmente contro gli immigrati mussulmani- su basi ed a sostegno d'un vetero nazionalismo e di un "anticomunismo" che sa di futilità;
b] in questi due partiti e nelle asserzioni delle classi dirigenti -divergenti spesso dalle richieste della base militante- non si nota una autentica avversione verso il Sistema economicistico dominante. Contro il mondialismo, poi, tutti ne possono parlare ... a vuoto.
e] nelle esplicazioni programmatiche di tali liste non esiste un chiaro progetto politico-culturale, a breve, medio e lunga scadenza. Ancora, tali liste hanno apertamente supportato la coalizione di centrodestra come per esempio avvenuto, due esempi bastano, ad Avellino e Padova. A Firenze il candidato-sindaco della CDL ha chiesto i voti a Forza Nuova per il ballottaggio. Sostegno ufficialmente non dato.
d] Noi potremo essere portati a pensare -non è una malignità la nostra- che questo continuo ricorrere alle elezioni, senza una discreta organizzazione, senza una programmazione, senza una unità di intenti (in alcune circoscrizioni era presente addirittura una terza lista, la "Lista Rauti"), sia solo un espediente per catturare in una rete di sistema consensi e militanza che contrariamente potrebbero rafforzare e vitalizzare un autentico progetto e un partito, un movimento, una comunità politica, che fondino autenticamente le proprie basi su una dottrina sociale, antimondialista ed antioc-cidentale. E per Occidente s'intende il modello mercantile che impone le regole del gioco ai popoli e non un mero luogo geografico. Fare delle precisazioni può risultare utile. Dato che ci sono sedicenti 'camerati' che affermano di votare Berlusconi per arrestare il comunismo... Si potrebbe affermare che ancora una volta è stata offesa, vituperata, dilaniata, tutta la valenza sociale, popolare e nazionale, antimercantile ed antiplutocratica del Fascismo che nella sua essenza si battè per l'affermazione della giustizia sociale, per l'abbattimento delle sacche di povertà, per dare un lavoro a tutti gli italiani -attraverso istituzioni previdenziali, pensionistiche, di tutela sociale e del risparmio- contro lo strapotere e lo sfruttamento della borghesia liberale ed i teoremi classisti di sfilacciamento del tessuto nazionale operato dalla logica dei soviet bolscevichi.
Evocando il ritorno delle "Terre irredenti" alla Patria, perseverando nell'anticomunismo, insistendo nella contrapposizione alle vittime della società capitalistica e, in alcuni casi, subordinando principi etico-sacrali al più sgangherato e degradato ambiente clericale, non denunciando sistematicamente le deficienze istituzionali nei confronti della totalità popolare e non dando reali alternative al degrado economico ed occupazionale, di cui soffre congenitamente l'Italia, non si interpreta realmente un ruolo capace di attrarre l'attenzione e la simpatia di tutta la società, di quanti sono stanchi della illegalità diffusa, delle clientele e delle bustarelle, di quanti vorrebbero più rispetto verso la natura e gli animali, di quanti vorrebbero più pulizia nelle città e poter bere l'acqua dal rubinetto senza foraggiare la malavitosa attività delle multinazionali che ipotecano e privatizzano le sorgenti, avvelenando attraverso le bottiglie di plastica ed il trasporto su gomma la nostra vita.
Bisogna puntare ad altro e mirare più in alto.
Innanzi tutto verso una battaglia di prìncìpi etici, di risanamento morale e sociale, di vero riscatto nazionale, battendosi senza riserve per un'uscita dai dettami tecnocratici ed affaristici del Sistema Occidentale; creare una sinergia d'interessi dei popoli europei, puntare verso l'unità continentale euroasiatica, sganciandosi significativamente dalle ingerenze e dagli interessi degli Stati Uniti. E perché no, dando finalmente giustizia e verità a tante famiglie che hanno pagato col sangue dei propri cari, chiarendo definitivamente il capitolo riguardante la "strategia della tensione" e delle stragi di Stato. Per quali interessi, per quali strategie, per quali giochi e per quale potere, che hanno lacerato l'Italia, si sono svolti accadimenti luttuosi e criminali?
Un autentico movimento nazionalpopolare dovrà battersi affinchè l'Italia riacquisti il proprio naturale ruolo geopolitico, che spezzi la conflittualità che l'Occidente giudaico-mondialista ha diretto contro l'Area Mediorientale e islamica. Un ruolo che nel contesto europeo spetta all'Italia, indirizzato a costruire armonicamente collaborazione e pacifici scambi commerciali. Da tale rapporto di collaborazione economica, sociale e culturale, verrebbe dato anche un significativo riscontro all'epocale fenomeno dell'immigrazione da tale area, contribuendo sostanzialmente affinchè uomini e donne possano elevarsi costruendo un futuro all'interno della propria Terra, dando così un significativo contributo alla riaffermazione della propria identità, della propria cultura, all'arricchimento della propria comunità martoriata e svilita dalle emigrazioni. Lo stesso discorso vale anche per il Mezzogiorno d'Italia.
Chi continua a coltivare e a far lievitare la conflittualità con il mondo arabo-mussulmano compie un'azione a sostegno dell'oligarchia mondialista.
Proposte e suggerimenti di tale portata non ne abbiamo sentito durante la campagna elettorale da parte degli esponenti delle due liste sopracitate, in dibattiti pubblici televisivi, articoli di quotidiani e nei manifesti, lì ove sono stati affissi. Eppure si continua a blaterare -più che a costruirla- di alternativa al Sistema.
L'Alternativa al Sistema è un principio che va attuato non con gli slogan vuoti ed una improvvisazione del momento tanto per partecipare alle elezioni e beneficiare così dei cospicui finanziamenti che lo Stato -coi soldi del Popolo- elargisce come rimborso ai partiti.
L'Alternativa al Sistema va condotta attraverso un progetto organico che tuteli gli interessi della comunità nazionalpopolare, del suo territorio, del suo patrimonio artistico e architettonico e che critichi radicalmente la società liberista, materialista ed economicistica, dando delle risposte integrali ad ogni richiesta o aspetto che abbia origine dalla precarietà, dalle privazioni e dalle emarginazioni di una parte non trascurabile della società. Tutela della famiglia, tutela della donna e della natalità, diritto alla casa e diritto all'occupazione, retribuzioni dignitose e riconoscimento dei diritti delle casalinghe, diritto allo studio, vacanze garantite e retribuite per tutti i lavoratori, e quant'altro comporta la dignità di uomini e donne, saranno temi fondanti per la vittoria del movimento nazionalpopolare.
Quindi bisognerà apportare anche le giuste correzioni e gli equilibri a tutti gli scempi ambientali e naturalistici che la corruzione democratico-parlamentare e gli interessi dei monopoli multinazionali hanno provocato. Lo Stato Socialista e Popolare, Nazionale e Rivoluzionario tutelerà ogni albero, ogni bosco, ogni greto di fiume, ogni monte e ogni lago, ogni metro di litorale, tutta la fauna e tutta la flora, che compone, arricchisce e colora, da bellezza e significativa armonia con l'universo alla propria Terra.
Risposte che quindi debbono essere in ordine e complementari agli equilibri ed alle esigenze naturali, che pongano l'Uomo nella giusta dimensione e nel rispetto delle caratteristiche morfologiche del territorio che lo ospita.
Una battaglia politico-ideale che comporta un risanamento a tutto campo del tessuto nazionale non può non prescindere da una consapevole ed ortodossa contrapposizione al capitalismo ed ai centri di potere economicistici e mercantili, a tutte le strutture di sfruttamento delle risorse umane e naturali, alla omologazione occidentalista del pianeta. Combatteremo per la pace sociale e per la giustizia sociale, per la ridistribuzione delle ricchezze e per la prosperità della natura.
Diremo fine alle insensate cementificazioni di campi ed argini di fiumi, ai disboscamenti che sanno di assassinio premeditato; proietteremo la saggezza e la creatività dell'Uomo verso la tutela della terra e delle coltivazioni, la sua qualità e la sua laboriosità verso l'artigianato, saggezze popolari disarticolate dalla industrializzazione selvaggia e dallo spirito mercantile.
Battersi per costruire un vero Popolo, non una massa disarticolata egoista ed individualista, più sensibile verso la comunità, più spartano negli usi e nel carattere, meno avvezzo ai consumi e al danaro; più sensibile verso la totalità che ci circonda, meno chiacchierone e presuntuoso, più civile ed ossequioso delle regole comuni -dall'uso sregolato dell'auto e del telefono cellulare, alle cartacce ed alle cicche buttate per terra ... sì queste sono le educazioni civili che hanno permeato la tanto decantata democrazia ...- che faccia il suo dovere in ogni campo lì ove è impegnato e chieda con forza i propri diritti se lesi. Ciò potrà davvero sradicare la vasta illegalità mafiosa, affaristica e clientelare, che si annida ovunque e che è pratica diffusa soprattutto nel Meridione.
Al di là delle ipocrite (spesso), menzognere e insensate parole sparse al vento dal potere politico e burocratico-istituzionale si potrà così cancellare il sistema affaristico-mafioso, quel legame esistente tra i vari poteri, che domina in Italia. Un sistema che ha provocato e generato, insieme alle stragi degli anni 70 ed '80, centinaia e centinaia di vittime innocenti.
Per giungere a questo -un dato politico-rivoluzionario ed etico-morale non indifferente- bisogna combattere e sconfiggere un fradicio sistema affaristico-clientelare che per sessanta anni ha lucrato e prosperato continuamente sulle spalle del popolo italiano ed in barba della autodeterminazione e dell'identità dell'Italia. Bisognerà anche sconfiggere e sradicare il cancro, l'obliquità, dello spirito democristiano che continua ad aleggiare e a governare pur in “assenza” della vecchia DC. Su queste considerazioni aspettiamo un concreto e serio contributo da parte dei lettori ed in particolar modo dei sodali e dei simpatizzanti della Comunità politica che ruota intorno a questo mensile.

Leonardo Fonte