Quello che proviamo è solo pena nei vostri confrontiIn Origine Postato da antonio
la vergogna e' un sentimento che i destri non provano, come molti altri. rasentano l'anaffettivita'.
Quello che proviamo è solo pena nei vostri confrontiIn Origine Postato da antonio
la vergogna e' un sentimento che i destri non provano, come molti altri. rasentano l'anaffettivita'.
Ma non hanno neanche dato il tempo di leggere i comunicati, se volevano rapire per raggiungere un risultato non era certo questo l'atteggiamento che ci si poteva aspettare. Una sola lezione, le bestie terroriste islamiche ci odiano perchè occidentali e basta, nulla conta l'opinione politica.In Origine Postato da Montalbano
Purtroppo per Baldoni non c'era nessuna campagna elettorale in vista...
Ma soprattutto CHI con la sua politica guerrafondaia ha messo a repentaglio la vita degli italiani ed in particolare di quelli che stanno in Irak? Chi ha mandato le truppe di occupazione? Chi ha fatto dichiarazioni ai quattro venti di fedelta'eterna all'alleato americano? Chi ha insultato il mondo islamico con dichiarazioni fallaciane sulla superiorita' della nostra civilta'? Chi continua a sostenere che le truppe devono restare su richiesta di un Governo fantoccio nominato solo ed esclusivamente dagli americani?
Chi ci ha trascinato in questo folle carnaio irakeno?
Tutte domande che hanno una risposta molto semplice.
Infatti nemmeno il tempo... mentre l'altra volta ci furono mesi d'attesa... evidentemente volevano tappargli la bocca al più presto...In Origine Postato da Manuel
Ma non hanno neanche dato il tempo di leggere i comunicati, se volevano rapire per raggiungere un risultato non era certo questo l'atteggiamento che ci si poteva aspettare. Una sola lezione, le bestie terroriste islamiche ci odiano perchè occidentali e basta, nulla conta l'opinione politica.
dal mio amico Bruno, amico di Baldoni
by indyana Thursday August 26, 2004 at 117 PM mail:
E' facile classificare gli ex di Saddam come "terroristi" ma sono stati i primi a passare dalla parte degli americani collaborando con loro e non hanno assolutamente nulla a che fare con la resistenza sciita.
Se TUTTO in quell'area è sotto il controllo o degli americani o della resistenza, e se la resistenza ha dichiarato con chiarezza che non sa nulla di Enzo, allora prende veramente forma l'idea che Enzo sia stato rapito da ex di Saddam al servizio degli americani. ..... possono essere stati dei comuni ladroni, assoldati dagli ex di Saddam, assoldati a loro volta dagli americani. Nessuno è più fedele di colui la cui parola può essere comprata.
Come soteneva l'agenzia Nuova Cina, gli americani
stavano per usare i gas e liberare il mausoleo di
Alì (allo scopo di non sparare sull'edificio e, a
modo lo, di "rispettare" un luogo sacro). Ma
qualunque cosa volessero fare, l'operazione
doveva essere assolutamente eseguita senza la
presenza di occhi indiscreti (figurati se in giro
c'erano giornalisti non embedded!). E così hanno
dato l'ordine di far sparire gli ultimi testimoni
presenti.
nel post del 15 agosto Enzo parla di un ex ufficiale dell'aviazione di Saddam che si era aggregato a loro e di cui Enzo stesso dubitava.
Nè DAVANTI Nè DI DIETRO, MA DI LATO
Certo è che questo fantomatico "Esercito dell'Islam" aveva rivendicato anche il rapimento del console iraniano e questo fatto non poteva di certo essere attribuito alla Resistenza irachena.Ergo, i sospetti che questo gruppo sia eterodiretto si accrescono.
12.42 - UNIONE ISLAMICA, COSA C' E' DIETRO MESSINSCENA DELITTO? La famiglia di Enzo Baldoni non deve arrendersi "davanti alla messa in scena dell' assassinio del loro caro", "un' uccisione dalle dinamiche oscure", sulla quale il direttivo nazionale dell' Unione delle comunità islamiche in Italia (Ucoii) esprime esplicitamente la sua "perplessità", invitando i parenti del giornalista ucciso a cercare "la verità".
UNA FONTE, UNA GARANZIA.....In Origine Postato da pietro
12.42 - UNIONE ISLAMICA, COSA C' E' DIETRO MESSINSCENA DELITTO? La famiglia di Enzo Baldoni non deve arrendersi "davanti alla messa in scena dell' assassinio del loro caro", "un' uccisione dalle dinamiche oscure", sulla quale il direttivo nazionale dell' Unione delle comunità islamiche in Italia (Ucoii) esprime esplicitamente la sua "perplessità", invitando i parenti del giornalista ucciso a cercare "la verità".
Sai cosa me ne impipa a me di Libero o del Giornale.......In Origine Postato da Montalbano
Non mi dire che siamo ai livelli di Libero o del Giornale...
Il Riformista ti va bene?In Origine Postato da Montalbano
Non mi dire che siamo ai livelli di Libero o del Giornale...
Da Il Riformista, a pagina 2 riportiamo l'editoriale "Nè Sadr nè Zarqawi sono Pietro Calamandrei".
Una verità, quella espressa da questo paradossale titolo, che sembrerebbe palese. Eppure la sinistra italiana che ama parlare di "resistenza" irachena sembra essersene accorta, stupita, solo con il sequestro di Enzo Baldoni.
Ecco il pezzo:
Nel momento in cui un uomo è ostaggio dei terroristi, o dei guerriglieri, o chiamateli come vi pare, è necessario pesare bene le parole. Non solo per non urtare la sensibilità, ingenerare false speranze o viceversa indurre alla disperazione famigliari e amici; non solo perché la voce dei mezzi di comunicazione arriva anche ai sequestratori e ha un’influenza nelle loro analisi e nelle loro scelte; non solo perché quando è in gioco la vita di un uomo non c’è convinzione che non debba pagare dazio di fronte al peso che improvvisamente acquista ogni parola. C’è uno scrupolo ulteriore che bisogna porsi, quello del rispetto per un uomo che non è in condizione di replicare. Per questo le battute e i lazzi di Vittorio Feltri ed Emilio Fede, tra gli altri, cui Enzo Baldoni certo non può replicare, non meritano nemmeno un commento.
Meritano invece un commento le parole di stupore dei tanti che sembrano avere improvvisamente scoperto che Sadr o Zarqawi non sono Piero Calamandrei. Di qui la loro sorpresa per quella «resistenza irachena» che immaginavano così vicina a quella italiana e vedono di colpo così lontana. Ma come, un pacifista come Enzo Baldoni, un compagno, come possono prendersela con lui? - sembrano chiedersi spaesati.
Emerge così, non solo e non tanto tra i commentatori, quanto nella pancia di quel popolo di sinistra che a quei commenti è abituato a prestare fede, tutta la drammaticità di un traumatico risveglio alla realtà. Una realtà che si fa improvvisamente complicata, fuori da quel rassicurante schematismo che divideva il mondo in oppressori corrotti (americani) ed eroici partigiani (iracheni). Ora sono di colpo costretti a distinguere le milizie sciite di Sadr dai moderati di Sistani, entrambi assai diversi dai terroristi di Zarqawi e dai ribelli ex baathisti acquartierati nel triangolo sunnita, a loro volta non confondibili con i criminali comuni che rendono ancora più insicure le strade irachene. Il mondo si è fatto d’improvviso grande e terribile, gli inneggiamenti alla resistenza irachena e le manifestazioni a sostegno degli eroici partigiani di Baghdad - sia pure, va ricordato, appannaggio di una ristretta minoranza che con la sinistra rappresentata da Piero Fassino è persino venuta alle mani - si spengono ora in un mesto silenzio pieno di costernazione e stupore. E a noi non resta che augurarci che Enzo Baldoni torni presto libero in Italia, anche per spiegare che i suoi rapitori somigliavano assai più al camerata Kesserling che a Calamandrei.