Parole al vento (Baldoni dixit)
Si sono spese vagonate di parole inutili, quelle pro e quelle contro, di chi lo ha ignobilmente insultato e pure quegli altri che hanno voluto leggere gli eventi in filigrana.
Sarebbe bastato andare sul suo blog e leggere quello che ha scritto lui stesso, prima di partire, per quietare le anime e rimanere in silenzio a fluttuare sulle sue parole.
http://bloghdad.splinder.com/post/2618465#2618465
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sabato, 24 luglio 2004
La terra, il tepore, la morte.
E' tornato. E' tornato il momento di partire.
Da un po' di tempo la solita vocina insistente tra la panza e la coratella mi ripeteva: "Baghdad! Baghdad! Baghdad!". Ho dovuto cedere.
......
Ancora una volta, prima di una partenza, mi sono sdraiato sotto le stelle, nella Romagna dei miei nonni e della mia infanzia, in cima a Monte Bora, sulla terra notturna ancora calda del sole di luglio.
La terra, sotto, mi riscaldava il corpo. La brezza, sopra, lo rinfrescava.
Lucciole, profumo di fieno tagliato, il canto di milioni di grilli.
E' qui che da piccolo studiavo spagnolo su un libro trovato in soffitta. E' qui, davanti a un piatto di tagliatelle, che tre anni fa si è fatta sentire la solita vocina che ripeteva: "Colombia, Colombia, Colombia!"
Si è parlato molto di morte in questi giorni...
Guardando il cielo stellato ho pensato che magari morrò anch'io in Mesopotamia, e che non me ne importa un baffo, tutto fa parte di un gigantesco divertente minestrone cosmico, e tanto vale affidarsi al vento, a questa brezza fresca da occidente e al tepore della Terra che mi riscalda il culo. L'indispensabile culo che, finora, mi ha sempre accompagnato.
E, a proposito di culo: mi sono comprato un costumino rosso di Ferré (uno che di panzoni se ne intende) che mi sta come un figurino . Seduto a gambe incrociate, sono entrato in uno stato di profonda meditazione e, contemplando il costumino di Ferrè, ho trovato l'obiettivo di questo viaggio: stare venti giorni spaparanzato nella piscina del Palestine. Posto tranquillo, pochi turisti...
Chissa’ se c’e’ figa a Baghdad
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Caro, vecchio umorista/creativo.
Come commemorazione ti posto questa notizia, che forse ti e’ sfuggita, ma che sicuramente la’ nei Campi Elisi dei Satirici, qualcuno ti fara’ leggere per strapparti un sorriso su questa stupida guerra:
Il terrorista iracheno Khay Rahnajet non ha messo abbastanza francobolli su un pacco bomba, cosi’ l’ufficio postale glielo ha rimandato indietro con la scritta: "rispedire al
mittente. Ricevutolo, Kay Rahnajet lo ha aperto ed e’ saltato in aria con tutta la casa.
http://darwinawards.com/darwin/
Amen