A me Gheddafi nonostante tutto sta simpatico.
Inoltre è da decenni che è in guerra col Ciad per il controllo della zona, col Sudan ha pochissimi km di confine...dovrebbe riuscire a respingere i profughi senza possibilmente farli morire!
A me Gheddafi nonostante tutto sta simpatico.
Inoltre è da decenni che è in guerra col Ciad per il controllo della zona, col Sudan ha pochissimi km di confine...dovrebbe riuscire a respingere i profughi senza possibilmente farli morire!
Tanto Gheddafi oramai è stato perfettamente riabilitato, non mi stupirebbe se accadesse lo stesso fra qualche anno con Bin Laden.
Le guerre civili nel terzo mondo provocano distruzione delle infrastrutture civili, delle scuole ,degli ospedali, etc, povertà miseria, malattie e soprattutto tanti profughi.In Origine Postato da Il Condor
Buono. Dopo il Sudan, ora la Libia
Una guerra civile africana, fra islamici mulatti e "cristiani" neri, e' la soluzione giusta. Finche' si scannano fra di se, lasciano in pace noi (come ai bei tempi della guerra Iran-Iraq)... e magari possiamo farci qualche buon affare con la vendita di armi
Questi si vanno poi ad ammassare a decine, centinaia di migliaia nei paesi limitrofi provocando grossi problemi alle loro economie e spesso altre guerre civili.
La mancanza di strutture sanitarie provocano tali guerre fanno aumentare le epidemie di malattie infettive e non. La mancanza di scuole provoca analfabetismo. L'incremento demografico va fuori controllo (i poveri analfabeti generalmente figliano come conigli).
alla fine ci si ritrova con milioni di potenziali profughi pronti a prendere la prima carretta del mare e approdare nel mondo "civile".
I paesi occidentali hanno fatto troppo spesso l'errore di fregarsene dei problemi del terzo mondo, senza fare politiche concrete ed efficaci di sostegno allo sviluppo. Poi le conseguenze ce le troviamo nelle nostre città.
Dovremmo regalare i nostri soldi, a loro, che galleggiano sul petrolio ?In Origine Postato da fabbio2
Le guerre civili nel terzo mondo provocano distruzione delle infrastrutture civili, delle scuole ,degli ospedali, etc, povertà miseria, malattie e soprattutto tanti profughi.
Questi si vanno poi ad ammassare a decine, centinaia di migliaia nei paesi limitrofi provocando grossi problemi alle loro economie e spesso altre guerre civili.
La mancanza di strutture sanitarie provocano tali guerre fanno aumentare le epidemie di malattie infettive e non. La mancanza di scuole provoca analfabetismo. L'incremento demografico va fuori controllo (i poveri analfabeti generalmente figliano come conigli).
alla fine ci si ritrova con milioni di potenziali profughi pronti a prendere la prima carretta del mare e approdare nel mondo "civile".
I paesi occidentali hanno fatto troppo spesso l'errore di fregarsene dei problemi del terzo mondo, senza fare politiche concrete ed efficaci di sostegno allo sviluppo. Poi le conseguenze ce le troviamo nelle nostre città.
Oggi i Paesi Occidentali (rinnegati e traditori esclusi) si stanno impegnando per Modernizzare l'Iraq, e successivamente tutto il Medio Oriente
Si; mandano giù Bondi, Gasparri e Calderoli e li fanno schiattare tutti dalle risate...In Origine Postato da Montalbano
E dopo aver sderenato la Libia, toccherà di nuovo all'Etiopia?
Ma quale civilizzati, fanno quello che facevano 1000 anni fa, peccato che noi ci siamo civilizzati, le guerre durerebbero da natale a S.stefano.In Origine Postato da Montalbano
Peccato che si siano civilizzati e non facciano più quello che facevano una volta ai soldati italiani che venivano catturati...
Ognuno combatte con le armi che ha: noi con le nostre armi supertecnologiche che paghiamo con una lassità di costumi, debolezza, mancanza di amor patrio, mancanza di ideali, rispetto per il nemico, rispetto per la vita nostra e altrui etc etc etc (cose in parte positive, in parte negative, in parte inevitabili, in parte da correggere), loro le nostre potenti armi non le hanno, ma usano i loro sistemi vecchi che ben si adattano alle nostre debolezze (in senso militare parlando).In Origine Postato da Tremendo
Ma quale civilizzati, fanno quello che facevano 1000 anni fa, peccato che noi ci siamo civilizzati, le guerre durerebbero da natale a S.stefano.
Ahi, serva Italia, di dolore ostello,
nave senza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello. (Dante Alighieri Purgatorio, canto VI.).
Anche il Grande FratelloIn Origine Postato da Montalbano
Vogliono mandargli il format del Grande Fratello?
La TV "soft" ha la Sua importanza per calmare i bollenti spiriti di un popolo ribelle. Quando il "popolino" stara' in poltrona davanti alla TV invece di andare in moschea 3 volte al giorno, per i vari Al Sadr sara' la fine
In Origine Postato da Il Condor
Anche il Grande Fratello
La TV "soft" ha la Sua importanza per calmare i bollenti spiriti di un popolo ribelle. Quando il "popolino" stara' in poltrona davanti alla TV invece di andare in moschea 3 volte al giorno, per i vari Al Sadr sara' la fine
Tra tutto il male che già penso sul Grande Fratello, ancora non ci mettevo anche quello di arma di distruzione di massa (in quanto può svilire la forza di un intero esercito e la capacità di resistenza di una popolazione).
Suggerirei di vietarlo in occidente e di usare la cia per farlo vedere a tutti gli arabi
Ahi, serva Italia, di dolore ostello,
nave senza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello. (Dante Alighieri Purgatorio, canto VI.).
A me il Grande Fratello (al pari di altre trasmissioni "soft") non piace, non lo guardo quasi mai.In Origine Postato da Fenicio
Tra tutto il male che già penso sul Grande Fratello, ancora non ci mettevo anche quello di arma di distruzione di massa (in quanto può svilire la forza di un intero esercito e la capacità di resistenza di una popolazione).
Suggerirei di vietarlo in occidente e di usare la cia per farlo vedere a tutti gli arabi
Ma lo amo per gli stessi motivi per cui tu lo odi. Ho sempre odiato le lotte partigiane, le resistenze, ecc, ecc. I popoli devono dedicarsi a produrre, consumare e risparmiare... lasciando le guerre a chi le fa di mestiere, cioe' agli Eserciti