Berlino, agosto 1936

Nonostante le richieste di spostare altrove le olimpiadi (in virtù dell'ascesa al potere di Hitler in Germania), il CIO decide di disputarla ugualmente al Berlino. I giochi, in piena propaganda e stile nazionalsocialista, saranno sontuosi e grandiosi con Leni Riefenstahl (una delle migliori registe del Reich) chiamata ad immortalarli. Ne uscirà uno storico film, Olimpia.
Lo stadio è nuovissimo e può accogliere 100.000 spettatori. Gli atleti che prendono parte sono 3396, 49 le nazioni e 20 le discipline in cui competere. I tedeschi la fanno da padroni in quasi tutti gli sport, salvo subire le vittorie dei negri d'America delle prove d'Atletica con Jesse Owens dominatore dalla scena. Il Fuhrer, in questi casi, eviterà le cerimonie di premiazione. Torna la pallacanestro, mentre l'Italia si conferma campione nel calcio. La Germania tratterrà in patria 33 ori, 26 argenti, 30 bronzi; seguita dagli Usa (24, 20, 12); Ungheria (2, 2 3); Italia (8, 9, 5); Finlandia (7, 6, 6).
Alla fine le Olimpiadi di Berlino furono una manifestazione eccezionale, per quindici giorni l' attenzione del mondo si spostò sulla capitale tedesca e per il nazismo si rivelò una vittoria quasi su tutta la linea: la Germania vinse la Olimpiadi scalzando per la prima volta gli Stati Uniti, gli Italiani arrivarono terzi davanti ai Francesi e i Giapponesi quarti davanti agli Inglesi, inventori dello sport; in pratica i regimi dittatoriali sconfissero i paesi democratici.

Dal punto di vista tecnico e organizzativo tutto funzionò alla perfezione, dallo svolgimento delle gare alla distribuzione del vitto agli atleti, dalle prime riprese televisive nella storia olimpica, alla pubblicazione di un bollettino quotidiano.