Referendum, resta alta la tensione
Venezuela, Chavez resta in sella
Il presidente in testa con il 58% dei consensi. «Garantirò i prezzi del greggio», dichiara. Ma l'opposizione denuncia brogli
Chavez mentre vota (Epa)
CARACAS - No all’uscita di scena di Hugo Chavez. Al termine di un week-end vissuto col fiato sospeso in Venezuela, ma anche e soprattutto sui mercati petroliferi, il referendum confermativo dà ragione al presidente uscente. Che, secondo quanto annunciato dal consiglio nazionale elettorale, strappa la riconferma alla guida dello Stato con il 60% dei suffragi. E, fresco di nomina, subito dichiara di «voler garantire il prezzo del greggio». Comunque sia, quando sono stati scrutinati il 94% dei voti, il 58 per cento di coloro che hanno votato si sono espressi in favore di Chavez, mentre il 42 per cento ha votato per la sua rimozione.
L'OPPOSIZIONE NON CI STA - La situazione resta comunque tesa. Due componenti del consiglio elettorale, appartenenti all'opposizione, hanno respinto il risultato. Haudee Deutsch, uno dei leader dell’opposizione, ha denunciato brogli, affermando che «non ci sono dubbi che l’opposizione ha vinto con una larga maggioranza».
Hugo Chavez e i suoi sostenitori (Reuters)
FESTA A PALAZZO MIRAFLORES - Intanto a Caracas, davanti al Palazzo presidenziale di Miraflores, è scoppiata la festa dei sostenitori di Chavez: scene di giubilo e canti di gioia. Con magliette e berretti rossi, migliaia di persone si sono abbandonati a balli al ritmo di musiche folcloristiche. Il balcone principale del palazzo è stato adornato con bandiere venezuelane. E dal balcone Chavez si è affacciato poco dopo dichiarando di aver vinto: «E' assolutamente impossibile che la vittoria dei no venga ribaltata», ha detto. Quindi il capo dello Stato si è riferito agli Stati Uniti: «Voglia il cielo che questa nostra vittoria - ha concluso Chavez davanti alla folla festante - permetta agli Usa di rivedere la loro posizione nei confronti del popolo venezuelano».
LA STORIA - Il referendum viene dopo due anni di tentativi di destituire Chavez, che includono un breve colpo di stato nel 2002, un devastante sciopero di due mesi e le sommosse del marzo scorso che hanno provocato decine di vittime. La consultazione di questo fine settimana si è svolta invece in un clima di relativa tranquillità. Da segnalare un'affluenza degli elettori senza precedenti. Tant'è che le autorità venezuelane sono state costrette a prorogare ben due volte la chiusura dei seggi.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/E...enezuela.shtml