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  1. #81
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    Lightbulb Re: Rif: 30 novembre: Sant'Andrea Apostolo

    16, 17 e 18 NOVEMBRE 2017...


    16 NOVEMBRE 2017: SANTA GERTRUDE, VERGINE…




    "Santa Gertrude, vergine, 16 novembre"
    http://www.unavoce-ve.it/pg-16nov.htm
    “16 NOVEMBRE SANTA GERTRUDE, VERGINE.”




    http://www.sodalitium.biz/santa-geltrude/
    “16 novembre, Santa Geltrude, Vergine, (1256 – 1302), mistica cistercense.

    “Santa Gertrùde, Vergine, il cui natale si ricorda il giorno seguente. Ad Edimbùrgo, nella Scòzia, il natale di santa Margherita Vedova, Regina di Scòzia, celebre per la carità verso i poveri e per la povertà volontaria. La sua festa però si celebra il dieci Giugno”.
    “Amore, Sera mia diletta, la fiamma che eternamente arde nella tua essenza, consumi in quel momento tutte le scorie della mia vita. O mia dolce Sera, fa’ che mi addormenti in te di un sonno tranquillo e che io gusti il beato riposo, che hai preparato in te per quelli che ami. Col tuo solo sguardo, così calmo e pieno di fascino, degnati dispone ogni cosa e dirigere i preparativi delle mie nozze eterne. Sii, o Amore, per me una Sera così bella che l’anima mia rapita dica con gioia un dolce addio al corpo e che il mio spirito, tornando al Signore che lo ha creato, riposi in pace sotto la tua ombra amata” (Quinto esercizio: Per rianimare in se stessi l’amore di Dio).”








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    “16 Novembre : Saint Otmar, abbé de Saint-Gall († 759).”






    “16 Novembre : Sainte Gertrude, Religieuse Bénédictine d'Eisleben (1256-1302).”









    Luca, Sursum Corda!








    17 NOVEMBRE 2017: SAN GREGORIO TAUMATURGO, VESCOVO E CONFESSORE…



    "San Gregorio, vescovo e confessore, 17 novembre"
    http://www.unavoce-ve.it/pg-17nov.htm
    “17 NOVEMBRE SAN GREGORIO TAUMATURGO, VESCOVO E CONFESSORE.”





    http://www.sodalitium.biz/san-gregorio-taumaturgo/
    “17 novembre, San Gregorio Taumaturgo, Vescovo e Confessore ((Neocesarea del Ponto, 213 ca – 270).

    “A Neocesaréa, nel Ponto, il natale di san Gregorio, Vescovo e Confessore, illustre per dottrina e per santità, il quale a causa dei prodigi e miracoli, che con molta gloria delle Chiese operò, fu chiamato Taumaturgo”.
    Ammirabile san Gregorio, che, illustrato da lumi tutti celesti, e graziato di potere tutto divino, con la vostra predicazione, coi vostri scritti, colle vostre virtù e coi vostri prodigi riportaste un trionfo così compito sul regno dell’errore e del vizio che, mentre al principio del vostro episcopato non poteste contare in Neocesarea più di diciassette cristiani, al termine della vostra carriera aveste la singolar consolazione di veder guadagnate a Gesù tutte le pecore a voi affidate, non trovandovi più fra di loro che diciassette infedeli, impetrate a noi tutti la grazia di adoperarci sempre con tanto impegno alla santificazione di tutti coloro che sono da noi dipendenti, o coi quali avviene di trovarci, che possiamo prometterci in cielo quella specialissima gloria che Cristo promette a tutti coloro che, non paghi di santificare sè stessi, dilatano ancora negli altri il regno santissimo della giustizia. Così sia.”








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    “17 Novembre : Saint Grégoire le Thaumaturge, Évêque († 270).”










    "Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org/ e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com/"
    “Il 17 novembre 461 Sant'Ilario Papa viene esaltato al Sommo Pontificato.”
    “17 NOVEMBRE 2017: SAN GREGORIO TAUMATURGO, VESCOVO E CONFESSORE.”





    Luca, Sursum Corda!








    18 NOVEMBRE 2017: In ricordo di Don Luigi Villa (1918-2012) nel quinto anniversario della sua morte, RIP...
    Negli ultimi mesi mi sono procurato diversi suoi libri in formato cartaceo tramite miei due buoni conoscenti - andiamo insieme alle Sante Messe di Don Floriano - che pochi anni prima della sua morte l'hanno conosciuto di persona...
    Me ne hanno parlato molto bene, è anche grazie a lui che hanno iniziato ad aprire gli occhi sull'occupazione massonica, neo-modernista e vaticano-secondista nella Chiesa e poi sono diventati sedevacantisti qualche anno fa; Don Villa non era sedevacantista, però con tutti gli errori che potrà aver commesso è stato un sacerdote fedele alla Tradizione che per difendere il Cattolicesimo ha fatto del suo meglio...Che Dio l'abbia in gloria!


    18 NOVEMBRE 2017: DEDICAZIONE DELLE BASILICHE DEI SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI, A ROMA…




    "Dedicazione delle Basiliche dei SS. Pietro e Paolo, apostoli, a Roma, 18 novembre."
    Guéranger, L'anno liturgico - 18 novembre. Dedicazione delle Basiliche dei SS. Pietro e Paolo Apostoli, a Roma
    http://www.unavoce-ve.it/pg-18nov.htm
    “18 NOVEMBRE DEDICAZIONE DELLE BASILICHE DEI SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI, A ROMA.”




    Dedicazione basiliche ss. Pietro e Paolo - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/dedicazion...-pietro-paolo/
    “18 novembre, Dedicazione delle Basiliche dei santi Apostoli Pietro e Paolo.

    “A Roma la Dedicazione delle Basiliche dei santi Apostoli Pietro e Paolo. La prima di esse, ricostruita in forma più maestosa, fu consacrata in questo stesso giorno dal Sommo Pontefice Urbano ottavo; l’altra poi, quasi interamente distrutta da un miserando incendio e riedificata con maggior magnificenza, venne solennemente consacrata il dieci Dicembre da Pio nono, il quale stabilì che in questo giorno se ne celebrasse l’anniversario” .
    “Celebrata in agosto la festa della Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore e ultimamente quella della Basilica del Salvatore al Laterano, la Chiesa ci invita a celebrare in un medesimo giorno la dedicazione delle due Basiliclie di san Pietro e di san Paolo a Roma. Sono le quattro basiliche che negli anni giubilari i pellegrini devono visitare, per acquistare la grande indulgenza, che i Papi sogliono concedere ogni 25 anni. Se non possiamo andare a Roma e pregare in quelle auguste chiese, la Liturgia ci aiuta a partecipare alle grazie chieste dai pellegrini sulle tombe degli Apostoli e che la Chiesa chiede per tutti i fedeli nel giorno della Dedicazione” (Dom Prosper Guéranger).”








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    Ligue Saint Amédée
    http://www.saintamedee.ch/
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    “18 Novembre : Dédicace des Basiliques Saint-Pierre et Saint-Paul.”











    "Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com/"
    “18 NOVEMBRE 2017: DEDICAZIONE DELLE BASILICHE DEI SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI, A ROMA.”
    “Il 18 novembre 1302 viene pubblicata la Bolla "Unam Sanctam" di Papa Bonifacio VIII Caetani, uno dei vertici magisteriali del Medioevo cristiano.”
    “Nove giorni alla Festa della Medaglia Miracolosa (27 novembre).”









    Luca, Sursum Corda!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  2. #82
    Forumista senior
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    Lightbulb Re: Rif: 30 novembre: Sant'Andrea Apostolo

    19, 20, 21 e 22 NOVEMBRE 2017…



    19 NOVEMBRE 2017: SANTA ELISABETTA D'UNGHERIA, Duchessa di Turingia; XXIV DOMENICA DOPO PENTECOSTE (VI DOMENICA DOPO EPIFANIA)…




    “XXIV domenica d. Pentecoste (VI domenica d. Epifania)
    https://www.youtube.com/watch?v=BaQUfUUVRTE
    XXIV domenica d. Pentecoste (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=DnGlcXfEdS4”
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php





    http://www.sodalitium.biz/santelisabetta-dungheria/
    “19 novembre, Sant’Elisabetta d’Ungheria, Vedova (1207 – 1231).

    “A Marpurg, in Germania, la deposizione di santa Elisabétta Vedova, figlia di Andréa, Re d’Ungheria, del Terz’Ordine di san Francésco; la quale, assiduamente occupata in opere di pietà, illustre per miracoli passò al Signore”.
    O gloriosa, e cara nostra protettrice s. Elisabetta, quanto ammirabili sono gli esempi che voi vivente sulla terra, lasciaste al mondo di rassegnazione al divin volere nelle più dure prove, a cui piacque a Dio di sottoporvi! In fresca età restaste priva dell’amato consorte; espulsa quindi villanamente dalla real casa, e da tutti i luoghi dei vostri dominii foste costretta ad andarvene raminga con quattro teneri figli, e mendicare qua e là o per voi e per essi l’alimento e l’alloggio; e per una brutale barbarie e l’uno o l’altro bene spesso negatovi vi trovaste estenuata e famelica colle piangenti creature. Eppure lungi dal menar lagni e disperazioni in mezzo a tante e sì penoso sventure, voi adoraste le superne disposizioni, rassegnata non solo, ma contenta e lieta così, che come di altrettanti favori ne ringraziavate esultante il Signore, pregandolo che si degnasse di ricolmare i vostri i amici e persecutori di tante grazio, quanto erano le ingiurie che vi facevano. Deh, fato che impariamo anche noi a sostenere pazienti e rassegnati ogni travaglio e traversia che mai piacesse al Cielo d’ inviarci, affinchè per tal guisa, scontando quaggiù lo nostre colpe, ed unendoci sempre meglio a Dio, ci sia dato di partecipare un giorno a quella somma felicità che voi godete nella celeste Patria. Così sia.”







    http://www.saintamedee.ch/
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/
    “19 Novembre : Sainte Élisabeth de Hongrie, Veuve, Tertiaire de Saint-François (1207-1231).”






    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Grazie a Dio, anche questa settimana abbiamo realizzato il SVRSVM CORDA® - Numero Ottantasette del 19 novembre 2017 - https://www.sursumcorda.cloud/
    - Indice:
    - Comunicato numero 87. Il Vangelo secondo San Marco;
    - Preghiera a San Gregorio Taumaturgo;
    - Gli anatemi del Concilio di Trento, numeri 85, 86 e 87;
    - Preghiera di Santa Gertrude, Vergine;
    - Vita e detti dei Padri del deserto: Padre Epifanio, parte 1;
    - Preghiera a Sant’Alberto Magno;
    - Dizionario di teologia dommatica. L’intenzione del ministro dei Sacramenti;
    - Preghiera a San Giosafat, Vescovo e Martire;
    - Dizionario di teologia dommatica. La definizione di legge;
    - Quando il Papa è infallibile? Quinta parte;
    - Comunicazione nelle cose sacre o communicatio in sacris;
    - Teologia Politica n° 79. Le cinque principali premesse di un programma politico cattolico;
    - Racconti miracolosi n° 34. San Martiniano e la tentazione dell’astuta Zoe;
    - Racconti miracolosi n° 35. Un peccatore risuscitato che diventa penitente e santo.
    https://www.sursumcorda.cloud/”








    http://www.unavoce-ve.it/pg-19nov.htm
    “19 NOVEMBRE SANTA ELISABETTA D'UNGHERIA, Duchessa di Turingia.

    Le famiglie dei santi.
    Sebbene tutti gli eletti brillino in cielo di splendore proprio, Dio si compiace raggrupparli per famiglie, come avviene in natura per gli astri del cielo. Presiede a questo raggruppamento di costellazioni nel cielo dei santi la grazia, ma Dio pare talvolta volerci ricordare che natura e grazia lo hanno autore comune, e, invitandole ad onorarlo insieme nei suoi santi fa della santità un patrimonio augusto che, di generazione in generazione, si trasmette nei membri di una stessa famiglia della terra.
    La stirpe regale di Ungheria occupa un posto di grandezza singolare fra queste stirpi benedette e il gioco delle alleanze consentì di portare a tutte le famiglie regali di Europa il prestigio di una santità conquistata da molti suoi figli.
    Particolarmente illustre ed amabile è santa Elisabetta. Dopo Stefano, gli Emeric, i Ladislao, essa ci appare come armonia di grazia e di natura che rapisce, insieme con la figlia Gertrude di Turingia, la zia Edvige di Slesia, le cugine e nipoti e pronipoti Agnese di Boemia, Margherita di Ungheria, Cunegonda di Polonia ed Elisabetta del Portogallo.
    Modello di virtù.
    "È la gloria del suo popolo, scriveva Pio XI, la donna forte, par a quella che l'autore dei Proverbi colma di lodi e della quale si devono richiamare le splendide virtù" (Lettera di Pio XI Felix faustumque eventum del 10 maggio 1931). Dio ci presenta santa Elisabetta come un esempio perfetto di carità verso i piccoli e verso i poveri, di umiltà e di unione con Dio.
    Già nell'infanzia trovava la sua delizia nel provvedere ai bisogni degli sventurati e, giunta all'età nella quale le era possibile disporre della sua fortuna, la pose a disposizione dei malati, che di persona si recava a curare nell'ospedale che aveva fondato, delle vedove e degli orfani, che visitava nei loro poveri tuguri.
    Umilissima, fu la prima in Germania ad entrare nel Terz'Ordine di san Francesco e volle vivere povera, nell'esempio del serafico Padre, consentendo di essere spogliata di tutti i suoi beni, e continuò a vivere in un'umile capanna, quando i beni gli furono restituiti, per rassomigliare maggiormente a Gesù Cristo, fattosi povero per gli uomini.
    Nella molteplicità delle sue opere di misericordia, e in mezzo alle molte prove, custodì l'anima sua intimamente unita a Dio per mezzo di una preghiera fervente. Meglio che a qualsiasi altro, la Liturgia può applicare a lei l'Antifona dell'Ufficio delle donne Sante: "Disprezzai i troni del mondo, per amore del mio Signore Gesù Cristo. Vedo Lui, amo Lui, ho scelto Lui e in Lui ho posto la mia fiducia".
    VITA. - Figlia di Andrea II, re d'Ungheria, Elisabetta nacque nel 1207. A quattro anni andò alla corte di Turingia, ove sposò nel 1221 il langravio Luigi. Fu un matrimonio fortunato, perché il principe comprese benissimo la giovane sposa e la lasciò libera di praticare le sue devozioni e penitenze, aprendo volentieri la borsa alla sua inesauribile carità. Sposa e madre esemplare, soleva alzarsi la notte, per restare lunghe ore in orazione.
    Cominciarono le prove con la partenza del duca Luigi per la Crociata. Ebbe presto notizia della sua morte (1327) e poi il fratello del langravio, Enrico Raspan, fece man bassa degli stati del defunto.
    Cacciata dalla sua casa con quattro bambini, dei quali il più piccolo aveva appena qualche mese, senza risorsa alcuna, in pieno inverno dovette cercare un alloggio che il cognato proibiva agli abitanti di darle. Conobbe in quel tempo la miseria più nera e fu felice di ottenere per ricovero una stalla.
    Gli fu poi restituita la sua fortuna, ma preferì restare fra i suoi poveri e in mezzo ad essi, in una casetta di paglia e fango. Morì, il 17 novembre 1231, in età di 24 anni. Quattro anni dopo, Gregorio IX la canonizzava e il suo culto si è esteso a tutta la Chiesa.
    Preghiera.
    Salendo al cielo, quale insegnamento lasci alla terra, o santa Elisabetta! Chiediamo, con la Chiesa, per noi e per i nostri fratelli di fede, che le tue preghiere possano ottenere da Dio misericordioso che i nostri cuori si aprano alla luce degli insegnamenti della tua vita e disprezzino la felicità del mondo, per apprezzare solo le consolazioni celesti. Il Vangelo, in tuo onore, oggi ci ricorda: Il regno dei cieli è simile ad un tesoro nascosto, a una perla inestimabile, che l'uomo saggio e avveduto acquista, vendendo tutto quello che possiede, per assicurarsi il tesoro o la perla. Buon affare, che tu hai apprezzato, assicura l'Epistola, e che attorno a te costituì la fortuna di tutti; dei tuoi sudditi felici, per i quali fu aiuto al corpo e sollievo all'anima: del tuo sposo, che per merito tuo sedette fra i principi che seppero cambiare una corona peritura con la corona eterna; di tutti i tuoi infine, perché per essi sei la gloria più bella e molti di essi ti seguirono così da vicino sul cammino delle rinunce che portano al ciclo. Intercedi per il tuo sventurato paese, che oggi subisce una persecuzione atroce. Dà a tutti i sacerdoti e ai fedeli la grazia di seguire l'esempio e di raccogliere i frutti del sacrificio del suo primo pastore e di restare fedeli alla fede cattolica, apostolica, romana. La tua preghiera abbia la potenza di ottenere dal cuore di Dio che i giorni della prova siano abbreviati e che l'Ungheria, liberata da tutti i suoi nemici, riveda i giorni belli della sua storia passata e inoltre che "la Germania, essa pure tanto provata, impari che solo dalla carità di Cristo si deve attendere la salvezza delle nazioni" (Lettera di Pio XI Felix faustumque eventum del 10 maggio 1931).
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 1293-1295.”



    Luca, Sursum Corda!







    20 NOVEMBRE 2017: SAN FELICE DI VALOIS, CONFESSORE…[/U]



    http://www.sodalitium.biz/san-felice-valois/
    “20 novembre, San Felice di Valois, Confessore (1127 – 1212), cofondatore con san Giovanni de Matha dell’Ordine della Santissima Trinità (Trinitari)
    per il riscatto dei cristiani prigionieri dei maomettani.
    “San Felice di Valois, Sacerdote e Confessore, Fondatore dell’Ordine della santissima Trinità per la redenzione degli schiavi. Si addormentò nel Signore il quattro di questo mese”.
    O Felice, amante fortunato della carità, facci conoscere il valore e la natura di questa regina di tutte le virtù. Essa ti attirò nella solitudine, ti fece incontrare Dio, te lo mostrò e te lo fece amare nei tuoi fratelli. E non è forse questo il segreto che rende l’amore forte come la morte e gli dà, come la dà ai tuoi figli, l’audacia di affrontare l’inferno? (Ct 8,6). L’amore sia in noi spinta a qualsiasi sacrificio, resti nel tuo Ordine il mezzo di un adattamento fecondo ai bisogni di una società nella quale, sotto mille forme, continua a regnare la tirannia della peggiore schiavitù.”







    http://www.unavoce-ve.it/pg-20nov.htm
    “20 NOVEMBRE SAN FELICE DI VALOIS, CONFESSORE.

    La libertà cristiana.
    Incontriamo ancora una volta nel calendario un santo, che prese a cuore la liberazione dei fratelli dalla schiavitù. Potremmo parlare molto, a proposito, della servitù di cui soffrono tanti popoli, oppressi da un potere dispotico, che fa sentire la sua tirannia sulle anime come sui corpi e che non è meno doloroso della schiavitù dei tempi pagani; ma preferiamo ricordare, al tramonto dell'anno liturgico, una volta ancora, la libertà che l'uomo viene ad avere con l'adesione a Nostro Signore Gesù Cristo, per mezzo della fede.
    "Sappiamo che la vita di colui che ha ricevuto la giustificazione nella fede e nel battesimo, è pace con Dio, è gioia e libertà. È libertà, anzi, doppia libertà: libertà per ciò che il battesimo in noi ha distrutto e libertà per ciò che in noi il battesimo ha costruito. È opportuno definire che cosa è la libertà e che cos'è il contrario di essa, la servitù.
    Sono schiavo quando sono in balia di chi non devo servire, quando un tiranno agisce su di me dall'esterno con la costrizione, quando mi associa contro mia volontà alla sua attività malvagia, quando la parte migliore di me protesta contro l'ingiuria del suo potere dispotico. Sì, in tali condizioni sono davvero schiavo.
    Quando invece servo un padrone dal quale giustamente dipendo e il suo potere su di me non agisce dall'esterno con la forza, ma agisce nell'intimo, sull'intelligenza e sulla volontà, quando mi chiede di lavorare per opere alte e degne e mi associa al lavoro di Dio stesso, facendomi collaboratore di un programma di elevata moralità; quando io posso avere coscienza che non Dio soltanto, ma la parte migliore di me plaude all'opera che compiamo insieme, Dio e io, chiamate pure questo schiavitù, se vi piace, ma io affermo che questa è invece somma libertà, è liberazione assoluta.
    Non sono stato creato per appartenere al male e neppure per oscillare continuamente tra male e bene, in balia di un potere arbitrario. La libertà non è incertezza. È ora ormai di appartenere a Dio senza riserve e senza pentimenti e questo non è schiavitù, anche se gli uomini così pensano, ma libertà assoluta e totale affrancamento, liberazione da qualsiasi schiavitù. Libertà è seguire l'intelligenza, seguire l'intelligenza di Dio è la libertà migliore.
    Non ebbi libertà, per essere in continua incertezza, ma per aderire decisamente al bene con un atto, che è per me meritorio mentre rende gloria a Dio; per aderire a Dio con atto deliberato e nato da me, con la conseguenza che, quando aderisco senza sospensioni, senza riserve, senza pentimenti all'eterna bontà, quando divento prigioniero della tenerezza di Dio, e lo pongo al centro della mia vita, quando amo e amo davvero, tanto che potrebbero strapparmi l'anima, ma non strapparmi dall'anima l'amore, quando per me vi è un solo pensiero, un solo desiderio, una sola volontà, un solo amore e tutto ho lasciato, per essere, senza fine, nel tempo e nell'eternità, abbandonato a Colui, che si è impadronito di me, proprio allora sono veramente libero, perché appartengo a Dio e il mondo dica quello che vuole" (Dom Delatte, Epistole di San Paolo, I, 643).
    VITA. - Felice appartenne alla regale famiglia dei Valois. Amore della contemplazione e carità verso i poveri e gli sventurati sono le caratteristiche della sua vita. Fanciullo e adolescente, divise con i poveri la sua ricchezza, ma tutto il suo desiderio era di ritirarsi nella solitudine per abbandonarsi alla contemplazione di Dio e dei suoi misteri.
    Volle ricevere gli Ordini per privarsi di ogni pretesa al trono e poi si ritirò nel deserto e vi visse nella più grande austerità. Giovanni de Matha lo raggiunse nella solitudine e per qualche anno restò con lui. Poi, consigliati da un angelo, tutti e due partirono per Roma, per chiedere a Papa Innocenzo III l'istituzione di un Ordine religioso, che si proponesse il riscatto degli schiavi cristiani, vittime dei turchi e in pericolo di rinnegare la fede. Concessa la istituzione dell'Ordine, il Papa volle che l'Ordine fosse chiamato Ordine della Santa Trinità e i due fondatori eressero il primo convento a Cerfoid nella diocesi di Meaux. Felice, superiore dell'Ordine, lo propagò nelle altre regioni. Favorito di grazie particolari dalla Vergine Maria, si addormentò nella pace di Dio il 4 novembre del 1112.
    L'amante della carità.
    O Felice, amante fortunato della carità, facci conoscere il valore e la natura di questa regina di tutte le virtù. Essa ti attirò nella solitudine, ti fece incontrare Dio, te lo mostrò e te lo fece amare nei tuoi fratelli. E non è forse questo il segreto che rende l'amore forte come la morte e gli dà, come la dà ai tuoi figli, l'audacia di affrontare l'inferno? (Ct 8,6). L'amore sia in noi spinta a qualsiasi sacrificio, resti nel tuo Ordine il mezzo di un adattamento fecondo ai bisogni di una società nella quale, sotto mille forme, continua a regnare la tirannia della peggiore schiavitù.
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 1296-1297.”



    http://www.saintamedee.ch/
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/
    “20 Novembre : Saint Félix de Valois, De l'Ordre de la Trinité (1127-1212).”







    Luca, Sursum Corda!







    21 NOVEMBRE 2017: PRESENTAZIONE DI MARIA SANTISSIMA AL TEMPIO…



    http://www.sodalitium.biz/presentazione-di-maria/
    “21 novembre, Presentazione della B. V. Maria.

    “A Gerusalémme la Presentazione della beata Vergine Madre di Dio al tempio”.
    Quando lo ritennero opportuno, san Gioacchino e sant’Anna condussero la loro piccola bambina al Tempio e là, come ritengono parecchi santi, la consacrarono al Signore, che l’aveva loro concessa nella vecchiaia. Da parte sua, Maria ratificò la consacrazione fatta dai genitori, la consacrazione già fatta nel momento della sua concezione immacolata e si donò senza riserve, volendo per tutta la vita essere la serva del Signore. “La Madonna, diceva san Francesco di Sales, fa oggi un’offerta quale il Signore la vuole, perché, oltre la sua persona, che sorpassa tutte le altre, fatta eccezione del Figlio suo, offre tutto ciò che è, tutto ciò che ha e questo è quanto Dio chiede”.”







    http://www.unavoce-ve.it/pg-21nov.htm
    “21 NOVEMBRE PRESENTAZIONE DI MARIA SANTISSIMA AL TEMPIO.

    Origine e carattere della festa.
    La Presentazione di Maria, ultima festa mariana dell'anno liturgico, inferiore alle altre per solennità e iscritta molto tardi nel calendario, è tuttavia fra le più care al clero e alle persone consacrate a Dio.
    Come è nato in Oriente il culto della Madonna, così in Oriente è sorta questa festa e vi era celebrata già nel secolo VII.
    In Occidente, la Francia fu la prima ad accoglierla, alla corte romana di Avignone, nel 1372 e, un anno dopo, nella cappella del palazzo reale di Carlo V, il quale, anzi, con lettera del 10 novembre 1374 ai Maestri ed alunni del collegio di Navarra, espresse il desiderio che fosse celebrata in tutto il regno.
    "Carlo, per grazia di Dio re dei Francesi, ai nostri amati sudditi: salute in Colui, che non cessa di onorare la Madre sua sulla terra. Fra gli altri oggetti della nostra sollecitudine, preoccupazione e riflessione di ogni giorno, occupa a buon diritto il primo posto nei nostri pensieri il desiderio che la Beata Vergine e Santissima Imperatrice sia da noi onorata con amore grandissimo e lodata come merita la venerazione che le è dovuta. È infatti nostro dovere renderle onore e, volgendo in alto gli occhi dell'anima nostra, sappiamo quale incomparabile protettrice sia per noi, quale potente mediatrice sia presso il suo benedetto Figlio per tutti coloro che la onorano con cuore puro... Volendo perciò esortare il nostro fedele popolo a celebrare la festa, come proponiamo Noi stessi di fare, a Dio piacendo, in tutti gli anni della nostra vita, ne inviamo l'Ufficio, affinché con la devozione aumentiamo le vostre gioie" (Launoy, Historia Navarrae gymnasii, Pars I, L. I, c. 10).
    A quel tempo i principi parlavano così. E si sa come in quegli anni il saggio e pio re, proseguendo l'opera iniziata a Brétigny per mezzo della Vergine di Chartres, salvasse una prima volta dagli Inglesi la Francia sconfitta e smembrata. In quell'ora, critica per lo Stato come per la Chiesa, il sorriso di Maria Bambina portava all'uno e all'altra il grande beneficio della pace.
    La festa odierna ricorda l'avvenimento più notevole e unico senza dubbio dell'infanzia della Santissima Vergine Maria: la sua Presentazione al Tempio da parte di Gioacchino e Anna e la sua consacrazione a Dio. Il fatto ci è riportato dagli apocrifi e particolarmente dal Protoevangelo di Giacomo, che nella prima parte risale al II secolo. Scritti posteriori ingraziosirono il racconto con mille dettagli, belli ma fantastici, dei quali si impadronirono tosto poeti, pittori e agiografi. La Chiesa accolse soltanto il fatto della Presentazione al Tempio.
    La consacrazione di Maria.
    Quando lo ritennero opportuno, san Gioacchino e sant'Anna condussero la loro piccola bambina al Tempio e là, come ritengono parecchi santi, la consacrarono al Signore, che l'aveva loro concessa nella vecchiaia.
    Da parte sua, Maria ratificò la consacrazione fatta dai genitori, la consacrazione già fatta nel momento della sua concezione immacolata e si donò senza riserve, volendo per tutta la vita essere la serva del Signore. "La Madonna, diceva san Francesco di Sales, fa oggi un'offerta quale il Signore la vuole, perché, oltre la sua persona, che sorpassa tutte le altre, fatta eccezione del Figlio suo, offre tutto ciò che è, tutto ciò che ha e questo è quanto Dio chiede" (Opere, t. ix, p. 236).
    I sentimenti di Maria.
    L'Olier fa notare che "l'offerta, che Maria aveva fatta di se stessa fin dalla concezione immacolata, era segreta, ma che, come la religione comprende doveri interni e nascosti e doveri esterni e pubblici, Dio volle che rinnovasse l'offerta nel Tempio di Gerusalemme, unico santuario della vera religione allora esistente nel mondo intero, ed Egli stesso le ispirò di andare ad offrirsi a lui in quel luogo. La Bambina benedetta, santificata nella carne, l'anima penetrata e piena della divinità, mentre le sue facoltà naturali sembravano morte, era in tutto diretta dallo Spirito Santo. Con la sola attività del proprio spirito, chiudendo ogni porta alla saggezza umana, viveva soltanto secondo Dio, in Dio, per Dio e sono la direzione stessa di Dio...
    Posseduta dallo Spirito di Dio, tutta ardore e amore, era condotta al Tempio dallo Spirito divino, che la elevava oltre le possibilità dell'età e della natura. Bambina di tre anni appena, sale da sé i gradini del Tempio... per far vedere che soltanto lo Spirito divino la dirige e per insegnare a noi che, operando con la sua potenza nelle anime nostre, Egli è il vero sostegno delle nostre infermità ...
    Maria rinnova allora il voto di vittima e di ancella con amore ancora più puro, più grande, più nobile e più ammirabile di quando lo aveva emesso nel tempio sacro del seno di sant'Anna e tale amore, crescendo continuamente, sviluppandosi momento per momento, senza interruzioni e senza posa, la rende immensa. Tutta consumata da questo amore, non vuole avere di vita, movimento, libertà, spirito, corpo, niente altro che in Dio. Il dono fatto di sé è così vivo, ardente e stimolante che l'anima è, in ogni momento e in modo perpetuo, disposta ad abbandonarsi in Dio, ad appartenergli sempre di più, convinta di non esserlo mai abbastanza e desiderosa di esserlo maggiormente, se le è possibile ...
    Infine, offrendosi a Dio, come ostia viva a lui consacrata in tutto quello che è e in tutto quello che sarà un giorno, rinnova la consacrazione a Dio di tutta la Chiesa, che già aveva fatta nel momento della sua concezione e specialmente la consacrazione delle anime, che, seguendo il suo esempio, si sarebbero consacrate al divino servizio in tante sante comunità. In quel giorno la legge antica vede realizzarsi qualcosa di quello che essa significava: il Tempio di Gerusalemme vede compiuta una delle sue speranze e accoglie fra le sue mura uno dei templi dei quali è immagine la Santissima Vergine Maria, tempio vivo di Cristo, come Gesù sarà tempio vivo e perfetto della divinità" (Vie intérieure de la Sainte Vierge, pp. 127-133).
    Dopo la Presentazione.
    Maria non resta al tempio, perché nessuno meglio di Gioacchino e Anna sono preparati ad educare la Madre di Dio; ma vi ritorna spesso per essere iniziata alla legge mosaica, per unirsi ai sacrifici offerti a Dio ogni giorno e pregarlo di inviare presto il Messia promesso e tanto atteso.
    "Conoscendo pienamente i misteri del Figlio di Dio... Maria contempla e adora Gesù Cristo in tutte le figure della liturgia mosaica. Al tempio è come circondata da Cristo, lo vede dappertutto e, in certo senso, ella è la pienezza della Legge, poiché compie al momento del declino della Legge, ciò che questa non aveva ancora potuto consumare dalla sua istituzione.
    Vedendo le vittime del tempio, Maria sospira per la morte della vittima annunziata dai profeti, per la morte di colui che salverà il mondo e che sarà ad un tempo sacerdote, vittima e tempio del suo sacrificio. Maria adempie senza saperlo in quel tempo le funzioni sante del sacerdozio che avrebbe esercitato sul Calvario... è il sacerdote universale, il sommo sacerdote della Legge, il Pontefice magnifico, che immola in anticipo, spiritualmente, Gesù Cristo alla gloria del Padre... E, come offre a Dio se stessa, in tutto quello che è e in tutto quello che sarà, offre, nello stesso tempo, tutta la Chiesa.
    La Legge richiamava il Messia... La Santissima Vergine lo chiama con maggiore potenza ed efficacia, più dei Patriarchi e dei Profeti, per la sua inimitabile santità, per le sue qualità auguste, per l'ardore della carità verso gli uomini e per l'amore ardentissimo e veemente per il Verbo incarnato, del quale già contempla la bellezza affascinante, nelle comunicazioni del Verbo stesso, delle quali il Padre si compiace favorirla... " (Olier, ivi, pp. 137-144). La festa della Presentazione è così per noi provvidenziale preparazione al periodo liturgico dell'avvento, ormai vicino, durante il quale, insieme con tutti i santi del Vecchio Testamento e soprattutto uniti alla preghiera di Maria, chiederemo per le anime nostre e per il mondo intero il grande beneficio della nuova nascita del Salvatore.
    Preghiera.
    "Rallegratevi con me voi tutti che amate il Signore, perché, ancora piccolina, piacqui all'Altissimo" (Secondo responsorio del primo Notturno dell'Ufficio della Madonna).
    Nell'Ufficio cantato in tuo onore ci rivolgi, o Maria, questo invito e quale festa meglio di questa lo giustificherebbe? Quando, piccola più per l'umiltà che per l'età, candida e pura salivi i gradini del tempio, il cielo dovette riconoscere che ormai le compiacenze dell'Altissimo erano per la terra. Gli Angeli, in una pienezza di luce mai vista, compresero le tue grandezze incomparabili, e la maestà di un Tempio in cui Dio raccoglieva un omaggio superiore a quello dei nove cori angelici, la prerogativa augusta del Vecchio Testamento di cui eri figlia e i cui insegnamenti perfezionavano in te la formazione della Madre di Dio.
    Tuttavia la santa Chiesa ti dichiara imitabile per noi in questo mistero della Presentazione, come in tutti gli altri, o Maria (Lezione seconda del secondo Notturno). Degnati particolarmente benedire i privilegiati che la grazia della vocazione fa abitare qui in terra nella casa del Signore e siano essi pure il fertile ulivo (Eccli 24,19) nutrito dello Spirito Santo col quale oggi ti paragona san Giovanni Damasceno (Lezione prima del secondo Notturno). Ma non è forse ogni cristiano, per il suo battesimo, cittadino e membro della Chiesa, vero santuario di Dio del quale il tempio di Gerusalemme è soltanto figura? Per tua intercessione ci sia possibile seguirti da vicino nella tua felice
    Presentazione, per meritare di essere noi pure presentati,. al tuo seguito, all'Altissimo nel tempio della sua gloria (Colletta del giorno).
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 1298-1302.”



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    “21 Novembre : La Présentation de la très Sainte Vierge au Temple.”






    Luca, Sursum Corda!







    22 NOVEMBRE 2017: SANTA CECILIA, VERGINE E MARTIRE…



    Santa Cecilia - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/santa-cecilia/
    “22 novembre, Santa Cecilia, Vergine e Martire, patrona della musica e del canto sacro.

    O nobilissima Santa Cecilia, Vergine e Martire di meriti sublimi, che fosti da Dio contraddistinta da singolari protezioni, rendici degni di te e dei benefici di Nostro Signore Gesù Cristo. Tu che hai prestato la tua arte celeste della musica alle lodi di Dio e alla sua gloria, prega per noi affinché possiamo un giorno cantare con te in Cielo l’eterno inno: Alleluja. Così sia.”








    Ligue Saint Amédée
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    “22 Novembre : Sainte Cécile, Vierge et Martyre († 230).”









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    "Santa Cecilia, vergine e martire, 22 novembre."
    Guéranger, L'anno liturgico - Santa Cecilia, Vergine e Martire
    http://www.unavoce-ve.it/pg-22nov.htm
    “22 NOVEMBRE SANTA CECILIA, VERGINE E MARTIRE.

    Nobile romana.
    La festa di santa Cecilia, vergine e martire, è la più popolare fra le feste che si succedono al declinare dell'anno liturgico. Cecilia appartenne ad una delle più illustri famiglie di Roma e nel secolo III fu una delle più grandi benefattrici della Chiesa, per la sua generosità e per il dono che alla Chiesa fece del suo palazzo in Trastevere. Meritò certamente per questo di essere sepolta con onore nel cimitero di san Callisto presso la cripta destinata alla sepoltura dei Papi. Ma ciò che maggiormente contribuì a farla amare dappertutto è il fatto che sul suo ricordo è nato un grazioso racconto, che ha ispirato pittori, musici, poeti e la stessa Liturgia.
    Cecilia sarebbe stata costretta a sposare un giovane pagano: Valeriano. Durante il festino nuziale, rallegrata dalle melodie della musica, Cecilia nel suo cuore si univa agli Angeli per cantare le lodi di Dio, al quale si era consacrata. Condannata ad essere bruciata nelle terme del suo palazzo, il fuoco non la toccò e, inviato un carnefice, perché le troncasse la testa, tentò tre volte, facendole tre gravi ferite al collo, ma la lasciò ancora semiviva e l'agonia durò quattro giorni. Fu deposta nella tomba vestita della veste di broccato d'oro, che indossava nel giorno del martirio, il suo palazzo fu trasformato in basilica.
    Il culto.
    I fedeli non dimenticarono la giovane martire e sappiamo che già nel secolo V essi solevano raccogliersi al titolo di santa Cecilia. Nel secolo VI Cecilia era forse la santa più venerata di Roma e nel secolo nono Papa Pasquale restaurò la sua chiesa. Spiacente di non possedere reliquie della santa, il Papa vide una notte in sogno una giovane bellissima, che gli disse essere il suo corpo molto vicino alla chiesa restaurata. Fatti degli scavi si ritrovò il corpo vestito di broccato e fu collocato in un sarcofago di marmo sotto l'altare della chiesa.
    Nel 1559 il cardinale Sfondrati, modificando l'altare, ritrovò il sarcofago e lo fece aprire. I presenti videro un corpo coperto di un leggero velo, che ne lasciava intravvedere le forme e sul quale scintillavano i resti della veste di broccato. Emozione e gioia a Roma furono immense, ma non si osò, per un senso di rispetto, sollevare il velo per rendersi conto delle condizioni della salma venerata. Lo scultore Maderno riprodusse nel marmo, idealizzandola, la positura della santa che evoca l'idea della verginità e del martirio. Da quella data, come canta un inno, " il corpo riposa sotto il marmo silenzioso, mentre in cielo, sul suo trono, l'anima di Cecilia canta la sua gioia e accoglie con benevolenza i nostri voti".
    E i nostri voti la Chiesa rivolge a santa Cecilia, ricordando il suo nome ogni giorno nel Canone della Messa e cantandolo nelle Litanie dei Santi, in occasione delle suppliche solenni. I musici di ogni regione del mondo la venerano quale patrona, la Francia innalzò in Albi una luminosa cattedrale e nel 1866, Dom Guéranger pose sotto la protezione della santa, modello di verginità cristiana e di puro amore, il primo convento dei Benedettini della Congregazione di san Pietro di Solesmes.
    Gli insegnamenti della santa.
    La scarsità di notizie storiche non deve sminuire l'amore che dobbiamo serbare per i santi ai quali la Chiesa ha sempre reso un culto, ottenendo costante protezione e grazie importanti nel corso della storia.
    "La Chiesa onora in santa Cecilia, diceva Dom Guéranger, tre caratteristiche, che, riunite insieme, la distinguono nella meravigliosa coorte dei santi in cielo e ne fa derivare grazie ed esempi. Le caratteristiche sono la verginità, lo zelo apostolico e il sovrumano coraggio con il quale sfidò la morte e i supplizi e di qui il triplice insegnamento che ci dà questa sola storia cristiana".
    La verginità.
    "Nel nostro tempo, ciecamente asservito al culto della sensualità, occorre resistere con le forti lezioni della nostra fede al travolgimento cui a stento riescono a sottrarsi i figli della promessa. Dopo la caduta dell'impero romano si videro forse costumi, famiglia e società correre pericolo così grave?
    Letteratura, arti, lusso, già da tempo presentano il godimento fisico come unico scopo dell'uomo e ormai nella società troviamo molti che vivono col solo intento di soddisfare i sensi. Sventurato il giorno in cui la società, per essere salvata, crederà di poter contare sulle energie dei suoi membri! L'impero romano fece l'esperienza, tentò più volte di respingere l'invasione, ma per l'infrollimento dei suoi figli, ricadde su se stesso e non si sollevò più.
    Soprattutto è minacciata la famiglia. È tempo che essa pensi alla sua difesa contro il riconoscimento legale e l'incoraggiamento del divorzio, e si difenderà in un modo solo: riformando se stessa, rigenerandosi con la legge di Dio e ritornando dignitosa e cristiana. Torni in onore il matrimonio con le sue caste esigenze, cessi di essere un gioco o una speculazione, paternità e maternità siano serio dovere e non calcolo e, con la famiglia, riprenderanno dignità e vigore la città e lo Stato.
    Però, se gli uomini non sapranno apprezzare l'elemento superiore, senza del quale la natura umana è soltanto rovina, cioè la continenza, il matrimonio non potrà di nuovo nobilitarsi. Non tutti sono tenuti ad abbracciarlo nella sua nozione assoluta, ma tutti devono onorarlo, se non vogliono trovarsi in balia del senso mostruoso come dice l'Apostolo (Rm 1,28). La continenza rivela all'uomo il segreto della sua dignità, che tempra l'anima a tutte le rinunce, che risana il cuore ed eleva tutto il suo essere. La continenza è il culmine della bellezza morale dell'individuo e, nello stesso tempo, la grande forza della società umana. Il mondo antico, avendone soffocato il sentimento, andò in dissoluzione e solo il Figlio della Vergine, comparso sulla terra, rinnovando e affermando questo principio salvatore, diede all'umanità nuove energie.
    I figli della Chiesa, degni di questo nome, gustano questa dottrina e non ne restano stupiti, perché le parole del Salvatore e degli Apostoli loro hanno rivelato, e la storia della fede che professano in ogni sua pagina presenta loro in atto, la feconda virtù della continenza. che tutti gli stati della vita cristiana devono professare, ciascuno nella sua misura. Per essi santa Cecilia è solo un esempio di più, ma così fulgido da meritare la venerazione di tutti i tempi nella storia del cristianesimo. Quanta virtù ha ispirato Cecilia, quanto coraggio ha saputo infondere e quante debolezze ha prevenute o riparate! Tanta potenza di moralizzazione pose Dio nei suoi santi che influisce non solo attraverso la diretta imitazione delle loro virtù, ma ancora per le induzioni che ciascun fedele può trarne per il suo caso particolare".
    Lo zelo apostolico.
    "Il secondo carattere che si deve studiare nella vita di santa Cecilia è l'ardore dello zelo del quale resta ammirabile esempio e anche sotto questo aspetto possiamo raccogliere utili insegnamenti. Caratteristica dell'epoca nostra è l'insensibilità al male del quale non ci sentiamo personalmente responsabili, i cui risultati non ci toccano. Si è daccordo che tutto precipita, si nota il totale sfacelo e non si pensa neppure a tendere la mano al vicino, per strapparlo al naufragio. Dove saremmo, se il cuore dei primi cristiani fosse stato gelido come il nostro e non fosse stato conquiso dall'immensa pietà e dall'inesauribile amore, che loro vietò di non avere più speranza per il mondo in cui Dio li aveva collocati, perché fossero sale della terra? (Mt 5,13). Tutti allora sentivano la responsabilità del dono ricevuto. Liberi o schiavi, persone note o sconosciute, tutti erano oggetto di una dedizione senza limiti da parte di questi cuori pieni della carità di Cristo. Leggendo gli Atti degli Apostoli e le Epistole si vedrà con quale pienezza si sviluppava l'apostolato dei primi tempi e come l'ardore dello zelo durasse a lungo senza affievolirsi, tanto che i pagani dicevano: "Vedete come si amano!". Come avrebbero potuto non amarsi, se in ordine alla fede si sentivano figli gli uni degli altri?
    Quanta tenerezza materna provava Cecilia per i fratelli, per il fatto di essere cristiana! Il nome di Cecilia, e con il suo molti altri, ci testimoniano che il cristianesimo conquistò il mondo, strappandolo al giogo della depravazione pagana, con questi atti di devozione agli altri che, compiuti in mille luoghi nello stesso tempo, produssero un completo rinnovamento. Imitiamo almeno in parte questi esempi cui tutto dobbiamo e vediamo di sciupare meno tempo ed eloquenza a gemere su mali già troppo noti. È meglio che ciascuno si metta all'opera e conquisti uno almeno dei suoi fratelli e il numero dei fedeli avrà già superato quello degli increduli. Lo zelo non è morto, lo sappiamo, opera anzi in molti e dà gioia e conforto alla Chiesa con i suoi frutti; ma perché deve dormire cosi profondamente in tanti cuori che Dio per lo zelo aveva preparati?".
    Il coraggio.
    "Basterebbe davvero a caratterizzare l'epoca il generale torpore causato dalla mollezza dei costumi; conviene aggiungere ancora un altro sentimento, che ha la stessa sorgente e basterebbe, se dovesse durare a lungo, a rendere incurabile il decadimento di una nazione. Tale sentimento è la paura che ormai si è estesa a tutti. Paura di perdere i propri beni o i propri posti, paura di rinunciare al proprio lusso o alle proprie comodità, paura infine di perdere la vita! Non occorre dire che nulla snerva di più e maggiormente danneggia il mondo di questa umiliante preoccupazione, ma soprattutto occorre dire che non è affatto cristiana. Dimentichiamo di essere soltanto pellegrini sulla terra e abbiamo spenta nel cuore la speranza dei beni futuri! Cecilia ci insegna a disfarci della paura. Quando Cecilia era viva, la vita era meno sicura di oggi e a ragione si poteva avere paura e tuttavia si era tranquilli e spesso i potenti tremavano davanti alle loro vittime.
    Solo Dio sa ciò che ci attende; ma se la paura non è sostituita da un sentimento più degno dell'uomo e del cristiano, la crisi politica divorerà presto la vita dei singoli e perciò, qualsiasi cosa avvenga, è giunta l'ora di ricominciare la nostra storia. Non sarà vano l'insegnamento, se arriveremo a comprendere che con la paura i primi cristiani ci avrebbero traditi, perché la parola di vita non sarebbe giunta fino a noi, con la paura a nostra volta tradiremmo le future generazioni, che da noi attendono di ricevere il deposito ricevuto dai nostri padri" (Dom Guéranger, u. s.).
    Lode allo sposo delle vergini.
    "Quale nobile falange ti segue, o Signore, Sposo delle vergini! Le anime di elezione sono tua conquista e dalle loro pure labbra sale a te la lode squisita dei loro cuori ferventi. Non è possibile contarle attraverso i secoli, perché ogni generazione ne accresce il numero, da quelle che consacrano, per amore a te, la loro vita ai poveri, ai malati, ai lebbrosi, e a tutte le miserie morali, a quelle che, per amore tuo, rinunciano alle gioie della famiglia e si consacrano alle scuole cristiane, alle istituzioni benefiche o si mortificano nei chiostri.
    Ecco, prime, le vergini particolarmente benemerite, perché sigillarono col sangue il loro amore sui roghi o nelle arene: Blandina, Barbara, Agata, Lucia, Agnese... e Cecilia, che in nome di tutte fece omaggio della loro fortezza e consacrò la gloria della loro virtù, a te, o Gesù, seminator casti consilii (Prima Antifona del secondo Notturno della festa), divino seminatore di casti propositi, che solo, mieti simili spighe, che solo, leghi tali manipoli!".
    Preghiera alla patrona dei musici.
    "Una similitudine frequente nei Padri della Chiesa fa dell'anima nostra una sinfonia, un'orchestra, Symphonialis anima. Appena la grazia l'afferra, come il soffio che sotto le dita dell'artista fa vibrare l'organo, si commuove e vibra all'unisono coi pensieri e sentimenti del Salvatore. Ecco il magnifico concerto delle anime pure, che Dio può ascoltare con compiacenza, senza che lo turbi la stonatura delle note false del peccato, né la cacofonia urtante delle bestemmie e dei tradimenti!
    Degnati, o Cecilia, ricambiare il nostro omaggio, ottenendoci la costante armonia della nostra volontà con le nostre aspirazioni alla virtù e le nostre possibilità di fare il bene! Degnati convincerci che lo stato di grazia, vita normale del cristiano, non è sola astensione dal male, né avara e fredda osservanza dei comandamenti, ma un'attività piena di gioia e di entusiasmo, che sa dare alla carità e allo zelo tutte le possibilità" (Card. Grente, Oeuvres Oratoires, VIII, p. 17-20).
    Preghiera per la Chiesa.
    "Aggiungiamo ancora una preghiera per la santa Chiesa di cui fosti umile figlia, prima di esserne speranza e sostegno. Nella notte fitta del secolo presente, lo Sposo tarda ad apparire e nel solenne e misterioso silenzio permette alla vergine di abbandonarsi al sonno fino a quando si farà sentire l'annuncio del suo arrivo (Mt 25,5). Onoriamo il tuo riposo sulla porpora della tua vittoria, o Cecilia!
    Sappiamo che non ci dimentichi, perché nel Cantico, lo Sposo dice: Dormo, ma il mio cuore vigila (Ct 5,2).
    È vicina l'ora in cui lo Sposo apparirà, chiamando tutti i suoi sotto l'insegna della sua Croce e presto risuonerà il grido: Ecco lo Sposo, uscitegli incontro! (Mt 25,6). Dirai allora, o Cecilia, ai cristiani, come al fedele drappello, che, nell'opera della lotta si è stretto attorno a te: Soldati di Cristo, rigettate le opere delle tenebre, vestite le armi della luce (Atti di santa Cecilia).
    La Chiesa, che pronunzia tutti i giorni il tuo nome con amore e con fede durante i santi Misteri, attende con certezza il tuo soccorso, o Cecilia! Sa che l'aiuto non le mancherà. Tu prepara la sua vittoria, elevando i cuori cristiani verso le sole realtà troppo spesso dimenticate. Quando gli uomini ripenseranno alla eternità del nostro destino, sarà assicurata salvezza e pace ai popoli.
    Sii sempre, o Cecilia, le delizie dello Sposo! Saziati dell'armonia suprema di cui è sorgente. Veglierai su di noi dalla gloria del cielo e, quando giungerà la nostra ultima ora, assistici, te ne supplichiamo, per i meriti del tuo eroico martirio, assistici sul letto di morte, ricevi l'anima nostra nelle tue braccia, portala al soggiorno immortale, dove ci sarà dato comprendere, vedendo la felicità che ti circonda, il prezzo della verginità, dell'apostolato e del martirio" (Dom Guéranger, Histoire de sainte Cécile, 1849, Conclusione).
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 1302-1308.”





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    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

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    Lightbulb Re: Rif: 30 novembre: Sant'Andrea Apostolo

    23, 24 e 25 NOVEMBRE 2017...


    23 NOVEMBRE 2017: SAN CLEMENTE I, PAPA E MARTIRE…




    http://www.unavoce-ve.it/pg-23nov.htm
    “23 NOVEMBRE SAN CLEMENTE I, PAPA E MARTIRE.”



    http://www.saintamedee.ch/
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/
    “23 Novembre : Saint Clement I, Pape et martyr († 100).”









    Luca, Sursum Corda!








    24 NOVEMBRE 2017: San Giovanni della Croce, Confessore e Dottore della Chiesa (1542 – 1591), fondatore dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi…



    "San Giovanni della Croce, confessore, 24 novembre."
    http://www.unavoce-ve.it/pg-24nov.htm

    "San Crisogono, martire, lo stesso giorno."
    http://www.unavoce-ve.it/pg-24nov-2.htm
    "LO STESSO GIORNO 24 NOVEMBRE SAN CRISOGONO, MARTIRE.

    Il "titolo di Crisogono", o la chiesa costruita da un personaggio di tale nome, risale al secolo V. Si trova a Roma, in Trastevere e vi si venera da molti secoli il martire di Aquileia, che porta lo stesso nome, vittima nel 303 della persecuzione di Diocleziano. La leggenda lo mette in relazione con sant'Anastasia e perciò come questa martire, dovette avere culto in Roma, se con essa meritò di essere ricordato nel canone della Messa. Tale ricordo ci parla del culto che la Chiesa ebbe per lui già nei primi secoli e del posto che occupa vicino a Dio.
    "Nell'antica disciplina della Chiesa durante i tre primi secoli, era riconosciuto ai confessori ed ai martiri detenuti nelle prigioni il privilegio d'intercedere presso il vescovo, e d'impetrare in favore dei pubblici penitenti una qualche remissione della loro pena, o anche la loro riammissione alla comunione ecclesiastica. Ai martiri già coronati da Dio in cielo, la liturgia pertanto attribuisce la stessa prerogativa. Il loro sangue, in virtù di quello di Cristo per cui venne sparso, può lavare, non soltanto le loro macchie personali, ma anche quelle dei devoti che ricorrono alla loro intercessione" (Schuster, Liber Sacramentorum, vol. IX, p. 178). Con questa confidenza recitiamo l'Orazione della Messa del giorno: "Accogli, o Signore le nostre preghiere e, mentre ci confessiamo colpevoli delle iniquità commesse, fa' che ne siamo liberati per l'intercessione del Beato martire Crisogono".
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 1318."




    http://www.sodalitium.biz/san-giovanni-della-croce/
    “24 novembre, San Giovanni della Croce, Confessore e Dottore della Chiesa (1542 – 1591), fondatore dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi.

    “San Giovànni della Croce Sacerdote, Confessore e Dottore della Chiesa, compagno di santa Terésa nella riforma dei Carmelitani; il cui giorno natalizio si commemora il quattordici Dicembre”.
    O amabilissimo San Giovanni della Croce, anima eccelsa irradiata dalla luce di Dio, proteggi le nostre povere anime, preoccupate dai beni terreni, e insegnaci la via stretta e ardua che conduce al Monte del Signore. Fa’ che comprendiamo il valore delle realtà divine, e la fragile labilità di tutte le cose umane. Tu che sei il padre degli spirituali, il patrono dei mistici, il maestro della contemplazione e la guida alle più sublimi forme di orazione, infondi energia e slancio al nostro spirito, affinché, con l’aiuto della grazia impariamo ad amare Dio sulla terra per poi giungere a goderlo eternamente nella patria beata del Regno dei Cieli. Così sia.”

    http://www.sodalitium.biz/wp-content...ce-250x300.jpg







    http://www.saintamedee.ch/
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/
    “24 Novembre : Saint Jean de la Croix, Religieux Carme (1542-1591).”









    Luca, Sursum Corda!








    25 NOVEMBRE 2017: SANTA CATERINA, VERGINE E MARTIRE…




    http://www.unavoce-ve.it/mr-25nov=lat.htm
    "Santa Caterina, vergine e martire, 25 novembre."
    Guéranger, L'anno liturgico - Santa Caterina, Vergine e Martire
    http://www.unavoce-ve.it/pg-25nov.htm
    “25 NOVEMBRE SANTA CATERINA, VERGINE E MARTIRE.”




    http://www.sodalitium.biz/wp-content...ct-192x300.jpg
    “25 novembre, Santa Caterina d’Alessandria, Vergine e Martire (287 – Alessandria d’Egitto, 305).

    O candido fiore del cielo e gloriosa Santa Caterina, che, arricchita dalla natura e dalla grazia di tutte le prerogative che possono promettere una gran fortuna nel mondo, non vi compiaceste mai di altro che di osservare esattamente la legge santissima di Gesù Cristo, e nel confessare la Sua fede (lavanti a giudici e tiranni, otteneteci, Vi preghiamo, la grazia di non istimare giammai se non i veri beni, cioè la vera Fede in Gesù, né di altro essere premurosi che d’ avanzarci nella santità. Concedeteci la Vostra Benigna protezione nei mali di questa vita e guidateci, con l’ esempio delle Vostre virtù, alla salute della vita eterna. Così sia.
    Gloria Patri.”










    "Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com"
    “25 NOVEMBRE 2016: SANTA CATERINA d'ALESSANDRIA, VERGINE E MARTIRE.”
    “Il 25 novembre 1185 muore Papa Lucio III Alluncingoli, Sommo Pontefice.”
    “Il 25 novembre 1277 Papa Niccolo' III Orsini viene esaltato al Sommo Pontificato.”







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    “Preghiera al Santo del giorno.

    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare santa Caterina, Vergine e Martire, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi le avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questa Santa, ed a lei affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, santa Caterina, Vergine e Martire, possa essere mia avvocata e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia. #sdgcdpr”





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    “25 Novembre : Sainte Catherine d'Alexandrie, Vierge et Martyre, Patronne du Valais et Patronne Secondaire du Diocèse et du Canton de Fribourg.”


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    Luca, Sursum Corda!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

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    Lightbulb Re: Rif: 30 novembre: Sant'Andrea Apostolo

    26, 27, 28 e 29 NOVEMBRE 2017...


    26 NOVEMBRE 2017: San Leonardo da Porto Maurizio, Confessore; SAN SILVESTRO, ABATE; XXV Domenica dopo Pentecoste…





    “XXV (ultima) domenica d. Pentecoste
    https://www.youtube.com/watch?v=wgyYyI6nk38
    XXV domenica d Pentecoste (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=RgKfEjGeVgM”
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php





    http://www.unavoce-ve.it/pg-26nov.htm
    “26 NOVEMBRE SAN SILVESTRO, ABATE.”




    http://www.sodalitium.biz/san-leonardo-porto-maurizio/
    “26 novembre, San Leonardo da Porto Maurizio, Confessore (Porto Maurizio, 20 dicembre 1676 – Roma, 26 novembre 1751).

    “A Roma san Leonàrdo da Porto Maurizio, Sacerdote dell’Ordine dei Minori e Confessore, illustre per lo zelo delle anime e per le sacre missioni in Italia. Dal Sommo Pontefice Pio nono fu ascritto nel catalogo dei Santi, e dal Papa Pio undecimo fu eletto e costituito celeste Patrono dei Sacerdoti che si occupano nel fare le sacre mis sioni al popolo nelle regioni cattoliche di tutto il mondo”.
    O Dio, che per ridurre a penitenza i cuori ostinati dei peccatori hai reso potente in opere ed in parole il beato Leonardo tuo confessore, concedici, te ne preghiamo, che per i suoi meriti e preghiere possiamo pentirci dei nostri peccati. Per Cristo nostro Signore.”





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    “26 Novembre : Saint Jean Berchmans, Jésuite (1599-1621).”
    “Dernier Dimanche après la Pentecôte.”
    “Sermon du Père Joseph-Marie Mercier pour le Vingtième-Cinquième Dimanche après la Pentecôte (2016) : sur la Confiance.
    http://prieure2bethleem.org/predica/2016_11_06.mp3”




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    "Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org/ e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com/"
    “26 novembre 2017: l'omaggio di Radio Spada a San Leonardo di Porto san Maurizio.

    Leonardo da Porto Maurizio, santo, era venerato all’altare maggiore di S. Bonaventura al Palatino. Nell’urna rimane oggi solamente la reliquia di una costola, essendo stato temporaneamente traslato nella città di Imperia. Morto e tumulato nell’attiguo convento, il 3 dicembre del 1751, fu beatificato il 19 marzo del 1796, canonizzato il 29 giugno del 1867 e dichiarato Patrono dei missionari nei paesi cattolici il 17 marzo del 1923. Il 23 novembre del 1951 si ebbe la ricognizione della salma. La chiesa conservava, al secondo altare di sinistra, il corpo di Bonaventura da Barcellona (Michele Battista Gran), beato, nato a Riudoms il 24 novembre 1620 e morto a Roma l’11 settembre 1684. Fu beatificato da S. Pio X il 10 giugno del 1906 e traslato nella sua città natale. Urbano VIII il 15 maggio 1683 donò a S. Bonaventura la reliquia di un braccio del Santo titolare custodita in una teca a forma di arto sulla quale si leggeva: S. Bonaventura Card. Eccl. Doctor Urbano VIII Pont. Max Anno X.
    M.R.: 26 novembre - A Roma san Leonardo da Porto Maurizio, Sacerdote dell'Ordine dei Minori e Confessore, illustre per lo zelo delle anime e per le sacre missioni in Italia. Dal Sommo Pontefice Pio nono fu ascritto nel catalogo dei Santi, e dal Papa Pio undecimo fu eletto e costituito celeste Patrono dei Sacerdoti che si occupano nel fare le sacre missioni al popolo nelle regioni cattoliche di tutto il mondo
    [ Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari ].”
    “26 novembre 2017. L'omaggio di Radio Spada a San Giovanni Berchmans SJ (1599-1621).”




    Luca, Sursum Corda!







    27 NOVEMBRE 2017: Festa della Medaglia Miracolosa…



    http://www.sodalitium.biz/medaglia-miracolosa/
    “27 novembre, festa della Medaglia Miracolosa.

    O Vergine Immacolata, che mossa a pietà delle nostre miserie ti sei manifestata al mondo con il segno della Medaglia miracolosa, per mostrarci ancora una volta il tuo amore e la tua misericordia, abbi pietà delle nostre afflizioni, consola le nostre pene e concedici la grazia che ardentemente ti chiediamo. Ave Maria.
    O Vergine Immacolata, che attraverso la Medaglia miracolosa ci hai dato un segno della tua celeste missione di Madre, Mediatrice e Regina, difendici sempre dal peccato, conservaci nella grazia di Dio, converti i peccatori, donaci la salute del corpo e non negarci quell’aiuto di cui abbiamo tanto bisogno. Ave Maria.
    O Vergine Immacolata, che hai assicurato la tua speciale assistenza a chi porta con fede la Medaglia miracolosa, intercedi per noi che a Te ricorriamo, e per quanti a Te non ricorrono, in modo speciale per i nemici della santa Chiesa, per i seminatori di errori, per tutti gli infermi e per quelli che ti sono raccomandati. Ave Maria.”



    http://www.centrostudifederici.org/c...re-massoneria/
    “Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova Insorgenza
    Comunicato n. 97/17 del 27 novembre 2017, Medaglia Miracolosa
    Cristeros: per Cristo Re, contro la massoneria

    Nel novantesimo anno del martirio di padre Michele Pro (23 novembre 1927 – 2017), segnaliamo una recensione del libro “Messico martire”, relativo all’insorgenza dei Cristeros.
    Messico martire, di don Ugo Carandino (Sodalitium n. 66)
    La casa editrice Amicizia Cristiana ha curato la ristampa del libro Messico martire, scritto dal padre Luigi Ziliani, della Compagnia di Gesù, la cui prima edizione fu pubblicata nel 1929 e, da quanto scrive Marco Respinti (Basta Bugie.it, n. 238 del 30/3/2012), ebbe ben 15 riedizioni nell’arco di 10 anni.
    L’iniziativa editoriale è stata suggerita dal film Cristiada, relativo all’insurrezione armata che dal 1926 al 1929 mobilitò i cattolici messicani (i “Cristeros”) contro il regime massonico e anticlericale del presidente Plutarco Elias Calles. In Italia, come ogni pellicola che non rientra nel filone propagandistico hollywoodiano, il film non ho trovato un distributore.
    Il lettore, fin dai primi capitoli del libro, capirà di aver speso bene i suoi soldi. In effetti, nella parte introduttiva, l’Autore (che si recò più volte in Messico, in particolare nel 1928, in piena persecuzione), situa la vicenda dei Cristeros nella guerra più ampia scatenata dalla setta massonica contro la Chiesa per la conquista del potere mondiale (e in particolare dei Paesi cattolici dell’America Latina), indicando negli Usa il braccio armato della setta. Alcune considerazioni, scritte 80 anni fa, sono di estrema attualità: “Per questi adoratori del dollaro noi tutti siamo dei paria, che devono servire, contenti delle briciole buttate a terra dalle tavole dei ricchi epuloni. …Oggi la dottrina di Monroe: ‘L’America agli americani’ ha avuto ora una nuova interpretazione elastica con la formula: ‘Tutta l’America e tutto il mondo per la massoneria’. Nella loro insaziabile voracità i framassoni, forti della loro prosperità, sono convinti che mangeranno tutto; perché è la loro ora. Poi verrà sicuramente l’ora della indigestione (speriamo, ndr)” (pag. 34). E ancora: “Aveva già detto il Presidente Roosevelt: ‘L’assorbimento dell’America Latina è molto difficile finché sarà cattolica’. Il Messico è la prima muraglia che i massoni vogliono abbattere per inondare l’America Latina con la civiltà del relativismo e del dio dollaro” (pag. 33; l’indebolimento arrecato dal Concilio alla Chiesa ha certamente favorito il dilagare delle sette protestanti nei Paesi latino-americani). Ma Ziliani ricorda anche che “la potente massoneria Nord Americana va sempre distinta dal nobile popolo di quel grande Continente, in grande parte maggioranza di indole buona e conservatrice, quando non cattolico” (pag. 29).
    Nelle stesse pagine introduttive, padre Ziliani tratteggia un breve ma esauriente panorama storico del Messico (che si può applicare alle altre terre precolombiane del Nuovo Mondo), dall’arrivo degli Spagnoli alle rivoluzioni liberali del XIX secolo. Il lettore vi troverà numerosi spunti di riflessione per controbattere la corrente vulgata anticattolica, presente in ogni settore della cultura ufficiale (anche nelle apparentemente “neutrali” guide turistiche: acquistandone una per un viaggio in Argentina, vi ho riscontrato l’esaltazione del periodo precolombiano, la demonizzazione dell’evangelizzazione cristiana e infine l’elogio dei movimenti rivoluzionari dell’ottocento).
    Scrive l’Autore: “La Cattedrale (della Città del Messico) sorge significativamente sui ruderi dell’antico tempio del sole, alla quale divinità si offrivano sacrifici umani di innocenti e d’infanti, strappando il cuore delle vittime. E mettendolo ancora palpitante e a caldo nella fauci del mostruoso Quetzalcoatl, uccello-serpente, decapitando quindi l’innocente e facendo rotolare la sua testa mozza giù fino al popolo festante” (pag. 19). “In piazza della Capitale c’è un monumento storico dedicato agli Imperatori aztechi. E’ un omaggio iniquo … ai tiranni di quell’impero” (pag. 17). L’opera della Chiesa nelle Americhe fu fondamentale per la religione e per la società: “Convertito al cattolicesimo il loro sovrano, tutti gli Indi passarono in massa nel grembo della Chiesa, che valorizzò le loro energie per il bene comune” (pag. 17). La Santa Vergine, apparsa nel 1851 a Guadalupe all’azteco Cuauhtlatoatzin (battezzato poi col nome di Juan Diego), diede “prova della sua benevolenza verso i nuovi figli, confermando il suo Patrocinio sulla nuova cristianità … Maria di Guadalupe guadagnò presto il cuore di tutti gli Indi, e fu chiamata giustamente la Buona Madrina nel loro battesimo” (pag. 20). Contro l’avidità di una parte degli Spagnoli, la Chiesa difese strenuamente gli Indios: “nel Terzo Concilio Messicano del 1585 vengono stabilite pene canoniche contro i vessatori degli indigeni, intimando riparazione dei danni. E proprio da qual tempo s’iniziano le opere di beneficenza, istituti di carità e di protezione, asili, ospedali, ricoveri, ospizi. Non toccate dunque la storia, perché questa strappa la maschera ai mentitori” (pag. 26-27).
    Ziliani non nasconde il suo disappunto per le rivolte che portarono alla separazione del Messico dalla Spagna (aggredita nello stesso periodo e dalla stessa setta in Europa): “L’indipendenza del Messico ebbe origine da un movimento rivoluzionario incomposto, quasi anarchico, non dal bisogno del popolo” (pag. 25). La rivoluzione fu manovrata dall’esterno:“Già nei primi anni della dichiarata indipendenza la massoneria fece incorporare agli Stati Uniti le conservatrici Louisiana e la Florida … la setta del triangolo e del compasso creò l’incidente col Messico, e nella conclusione della pace si appropriò di tre Stati a forte presenza cattolica: il Nuovo Messico, la Nuova California e il Texas … Più tardi nel 1853 fu annessa anche l’Arizona. Chi fomentò la rivolta contro Massimiliano Imperatore, finanziando la rivolta armata del ferocissimo Gen. Juares? Fu la massoneria, che in tutto il mondo cercava di abbattere una monarchia come quella asburgica … E fu la massoneria internazionale a sostenere Obregon e attualmente Calles, elettosi senza voto popolare, imposto alla Nazione da Obregon” (pagg. 29-30).
    Dopo la panoramica storica, l’Autore passa a esaminare il periodo della Cristiada, con la descrizione di meccanismi di geopolitica ben collaudati: “Ed è in questa persecuzione che i figli della Vedova giocano una buona carta. La mossa americana del non intervento nei cosiddetti affari interni del vicino Messico, può essere una buona politica per ottenere in cambio una legislazione più accomodante agli interessi petroliferi dei cresi in grembiulino di New Jork … Calles, non potendo colpire i grandi magnati del petrolio, che vivono all’ombra della Loggia di Wall Street, e hanno il coltello per il manico, ha ottenuto in cambio il non intervento nella sua politica vessatoria contro i cattolici … Fu detto da un magnate del petrolio che vale più un gallone di nafta che un litro di sangue … I finanzieri della squadra e compasso di Wall Street pensano al petrolio, e alla Casa Bianca hanno imposto la formula: affari interni del Messico… Questo è cinismo ed istrionismo! Non intervento ed intervento in casa altrui quando fa comodo!” (pagg. 30-32).
    Gli avvenimenti messicani ricordano “l’empietà rivoluzionaria della rivoluzione francese. Qui come là. È la solita storia massonica: una minoranza audace che opprime la maggioranza onesta” (pag. 35). Ma a volte la maggioranza reagisce, si organizza e si arma, come i cattolici della Vandea, del Tirolo e degli Stati italiani preunitari che insorsero contro le vessazioni giacobine e napoleoniche. Così pure i cattolici messicani, in nome della S. Vergine di Guadalupe e di Cristo Re (devozione che ebbe un forte impulso dopo che, nell’Epifania del 1914, l’Episcopato messicano volle ornare le immagine del Redentore con i simboli della regalità), si sollevarono a migliaia contro la tirannide governativa. La Chiesa rappresentava per i settari un ostacolo da superare per la conquista del Messico: allora gli aggressori (i presidenti-generali) indossarono i panni degli aggrediti, proprio come nella “favola esopiana del lupo e dell’agnello” (pag. 34). Sotto la presidenza del gen. Venustiano Carranza, nel 1917 a Querètaro fu varata la nuova Costituzione “degli Stati Uniti del Messico”, con il famigerato art. 130 che determinava per il clero la perdita di “ogni personalità giuridica nell’essere, nel possedere, nell’ereditare, nel succedere, nel ricevere” (pag. 38). Si mettevano le basi per passare dalla persecuzione giuridica a quella fisica, sull’esempio della Russia e della Spagna: “Prima la spogliazione, poi le manette, infine la mannaia” (pag. 38). Infatti, in poco tempo si passò dall’espulsione di vescovi e sacerdoti alla devastazione di chiese sino alle prime fucilazioni di ecclesiastici (pag. 39).
    Sotto la presidenza del gen. Alvaro Obregon, una bomba fu fatta scoppiare dall’anarchico Luciano Perez sotto il tronetto che reggeva l’effige miracolosa della S. Vergine nella basilica di Guadalupe. La deflagrazione causò gravi danni all’altare, ma il quadro fu illeso: questo fatto, che ha del miracoloso, non fu però sufficiente a placare l’indignazione dei cattolici, in particolare dalle popolazioni indiane. L’indignazione sfociò in resistenza armata quando nel giugno 1926 fu varata la “Legge Calles”, che prendeva il nome dall’ennesimo generale-tiranno del Messico. Le nuove disposizioni, in nome della “libertà” rivoluzionaria, negavano ogni libertà concreta alla Chiesa: espulsione dei preti stranieri; limitazione di un sacerdote per ogni 15.000 abitanti, ma col divieto di indossare la talare e dell’insegnamento religioso; soppressione delle comunità religiose; limitazione alla stampa cattolica; persino delle sanzioni ai genitori che favorivano la vocazione dei figli… (pag. 40). Col capitolo intitolato “Non possumus” (pag. 41) si arriva alla parte centrale del libro: lascio al lettore il compito di scoprire, in più di cento pagine, i nomi, i luoghi, gli avvenimenti legati all’insurrezione e al martirio di tanti cattolici messicani, con numerosi episodi che richiamano alla mente l‘ardimento dei primi martiri romani. E’ da precisare, nella nostra epoca offuscata dagli errori conciliari, che Cristeros non morirono per la “libertà religiosa”, ma per la libertà della Chiesa di esercitare i suoi inalienabili diritti nella sfera spirituale e temporale.
    Nell’ultima parte del libro Ziliani (pag. 175) traccia un parallelo tra la Passione di Gesù e la passione del Messico, indicando Calles nei panni di Caifa, i moderati (“i cattolici timorosi e comodi”) nei panni di Erode e infine “la venerabile in tutti i sensi Società delle Nazioni” in quelli di Pilato. Tra i cattolici “timorosi e comodi” possiamo annoverare quella parte dell’episcopato messicano che, malgrado i coraggiosi interventi di Pio XI e l’eroismo della maggioranza dei Vescovi, con un atteggiamento rinunciatario determinò il triste epilogo alla guerra dei Cristeros, con delle drammatiche conseguenze per chi aveva combattuto. A questo proposito “Messico martire” è un libro da leggere anche perché illustra e precisa il ruolo che ebbe Pio XI. Non dimentichiamo che sulla vicenda messicana (come sulla condanna dell’agnostico Charles Maurras) il pontefice di Desio è stato oggetto di aspre e ingenerose critiche, anche da parte degli avversari (coscienti o incoscienti) del Papato che si annidano nel mondo “tradizionalista”. Padre Ziliani traccia l’azione di Papa Pio XI a favore della Chiesa messicana nel capitolo “Roma ha parlato” (pag. 179); cita in particolare l’enciclica Acerba Animi del 29/9/1932, nella quale Papa Ratti denuncia come il regime messicano abbia “l’intenzione di distruggere la stessa Chiesa Cattolica” ed esorta il clero insieme ai fedeli a continuare a difendere i sacrosanti diritti della Chiesa. In un volumetto a parte, “Encicliche sulle persecuzioni in Messico, 1926-1937”, già segnalato dalla nostra rivista, “Amicizia Cristiana” ha pubblicato i diversi atti del magistero di Pio XI sul calvario messicano: l’epistola apostolica Paterna sane (2/2/1926), l’enciclica Iniquis afflictisque (18/11/1926), la citata enciclica Acerba animi magnitudo e l’enciclica Firmissimam constantiam (28/3/1937).
    Il libro termina proprio con l’elogio fatto da Pio XI ai cattolici messicani: “Popolo di Confessori e di Martiri” (pag. 214). Il già citato Respinti ci informa che padre Ziliani nel decennio 1928-1938 tenne in Italia e in altri Paesi d’Europa un incredibile numero di conferenze (quasi trecento!) per denunciare la persecuzione della Chiesa messicana da parte del regime anticlericale di Calles. La ristampa di “Messico martire” rappresenta anche un doveroso omaggio al sacerdote che con coraggio e bravura ci ha tramandato le gesta di quei Confessori e Martiri. ¡Viva Cristo Rey!
    Luigi Ziliani, Cristiada. Messico martire. Storia della persecuzione, Amicizia Cristiana, Chieti 2011, pag. 218, euro 15,00.
    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/66.pdf”




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    “27 novembre : Notre Dame de la Médaille Miraculeuse.”



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    “Il 27 novembre 1095 il beato Urbano II indiceva la Crociata per la liberazione del Santo Sepolcro.”
    “Il 27 novembre 399 Sant'Anastasio I Papa viene esaltato al Sommo pontificato.”
    “27 novembre 2017: Ricordo dell'apparizione della Beata Vergine della Medaglia miracolosa.”
    “«Bisogna distribuire la Medaglia Miracolosa ovunque è possibile: ai fanciulli, perché la portino al collo, ai vecchi e soprattutto ai giovani, perché sotto la protezione di Maria abbiano la forza sufficiente per resistere alle innumerevoli tentazioni e pericoli che oggi li insidiano. Anche a coloro che non entrano mai in chiesa, che hanno paura della confessione, si fanno beffe delle pratiche religiose, ridono della verità della fede, sono immersi nel fango dell’immoralità, oppure che se ne stanno al di fuori della Chiesa, nell’eresia: a tutti costoro bisogna assolutamente offrire la medaglia dell’Immacolata e sollecitarli affinché la portino volentieri e, contemporaneamente, pregare con fervore l’Immacolata per la loro conversione». (San Massimiliano M. Kolbe, Il Cavaliere dell’Immacolata, 1926).”





    Luca, Sursum Corda!









    28 NOVEMBRE 2017: San Giacomo della Marca…



    http://www.sodalitium.biz/san-giacomo-della-marca/
    “28 novembre, San Giacomo della Marca, Confessore.

    “A Nàpoli, in Campània, la deposizione di san Giacomo della Marca, Sacerdote dell’Ordine dei Minori e Confessore, illustre per l’austerità della vita, per la predicazione apostolica e per molte legazioni compiute a vantaggio della Cristianità. Dal Sommo Pon tefice Benedétto decimoterzo fu ascritto nel catalogo dei Santi”.”

    http://www.sodalitium.biz/wp-content...mo-222x300.jpg







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    “28 Novembre : Sainte Catherine Labouré, Vierge, religieuse des Filles de la Charité (1806-1876).”






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    “28 novembre 2017: l'omaggio di Radio Spada a San Giacomo della Marca.”


    “28 novembre 2017: l'omaggio di Radio Spada a Santa Caterina Labourè, vergine, beatificata da Papa Pio XI il 28 maggio 1933 e canonizzata infallibilmente da Papa Pio XII il 27 luglio 1947.”









    Luca, Sursum Corda!










    29 NOVEMBRE 2017: Santi Martiri Saturnino il vecchio e Sisinio Diacono, oltre ad altri Santi, Vigilia di Sant'Andrea apostolo…
    In ricordo di Mons. Marcel Lefebvre (29 novembre 1905 - 25 marzo 1991) nell'anniversario della sua nascita: RIP...
    Auguri anche a mia madre nel giorno del suo compleanno...
    Oggi inizia la Novena all’Immacolata Concezione (dal 29 novembre al 7 dicembre)...





    "Commem. di san Saturnino, martire, 29 novembre."
    Guéranger, L'anno liturgico - Commemorazione di san Saturnino Martire
    http://www.unavoce-ve.it/pg-29nov.htm
    “29 NOVEMBRE: COMMEMORAZIONE DI SAN SATURNINO, MARTIRE.

    La Chiesa ricorda oggi un celebre martire: san Saturnino. La leggenda ce lo presenta condannato nella sua vecchiaia a portare la sabbia dalle cave alle terme di Diocleziano e poi decapitato con il diacono Sisinnio.
    La leggenda contribuì senza dubbio a dargli celebrità; ma, leggenda o meno, sulla sua tomba nella via Salaria nova, fu eretta una basilica e tutti gli anni i fedeli in questo giorno vi si recavano per la sinassi eucaristica. Le reliquie furono in seguito portate sul monte Celio e i luoghi di culto in suo onore nella città eterna sono scomparsi. La Chiesa tuttavia non ha dimenticato il suo martirio e facendo appello ai suoi meriti chiede a Dio "Che egli le ottenga il soccorso" (Orazione della Messa) del quale avrà bisogno anche quest'anno, "seguire e servire Cristo" (Antifona del Communio), prendere ogni giorno parte al suo sacrificio e crescere in santità, per tale partecipazione sempre più intima alla vita del suo Capo divino (Postcommunio).
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 1323.”




    San Saturnino - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/san-saturnino/
    “29 novembre, San Saturnino, Vescovo e Martire.

    “A Roma, sulla via Salaria, il natale dei santi Martiri Saturnino il vecchio, e Sisinio Diacono, sotto il Principe Massimiàno, i quali, lungamente straziati in prigione, per ordine del Prefetto della città furono sospesi sull’eculeo e stirati con nervi, percossi con bastoni e scorpioni, quindi bruciati con fiamme, e finalmente, deposti dall’eculeo, furono decapitati”.”

    http://www.sodalitium.biz/wp-content...67-217x300.jpg





    Novena dell'Immacolata Concezione - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/novena-del...ta-concezione/
    “Dal 29 novembre al 7 dicembre: novena dell’Immacolata Concezione.

    I – Eterno divin Padre, io vi adoro profondamente, e con tutto il mio cuore vi ringrazio per quella somma potenza con cui avete preservata Maria Vergine, vostra dilettissima Figlia, dal peccato originale. Un Pater e 4 Ave e un Gloria, dicendo al principio di ciascuna Ave: “Sia benedetta la Santa e Immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria, Madre di Dio” oppure da “O Maria, concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a voi”.
    II – Eterno divin Figlio, io vi adoro profondamente, e con tutto il mio cuore vi ringrazio per quella infinita sapienza con cui avete preservata Maria Vergine, Vostra vera e dolcissima Madre, dalla colpa originale. Un Pater e 4 Ave e un Gloria, dicendo al principio di ciascuna Ave: “Sia benedetta la Santa e Immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria, Madre di Dio” oppure da “O Maria, concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a voi”.
    III – Eterno divino Spirito, io vi adoro profondamente, e con tutto il mio cuore vi ringrazio per quell’immenso amore con cui avete preservata Maria Vergine, vostra purissima Sposa, dalla colpa originale. Un Pater e 4 Ave e un Gloria, dicendo al principio di ciascuna Ave: “Sia benedetta la Santa e Immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria, Madre di Dio” oppure da “O Maria, concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a voi”.
    S.S. Trinità, io vi adoro profondamente, e con tutto il mio cuore vi ringrazio del singolare privilegio concesso alla benedetta e gloriosa Sant’Anna, l’unica fra tutte le Madri, umanamente feconde, che abbiano dato alla luce una prole del tutto esente dalla colpa d’origine. Tre Gloria.
    Tota pulchra es, Maria. Et macula originalis non est in Te.Tu gloria Ierusalem. Tu laetitia Israel. Tu honorificentia populi nostri. Tu advocata peccatorum. O Maria, O Maria. Virgo prudentissima. Mater clementissima. Ora pro nobis. Intercede pro nobis. Ad Dominum Iesum Christum.
    V. Ora pro nobis, Virgo immaculáta.
    R. Ut digni efficiámur promissiónibus Christi.
    Orémus – Deus, qui per Immaculátam Vírginis Conceptiónem dignum Fílio tuo habitáculum preparásti; quaesumus: ut, qui ex morte eiúsdem Fílii tui prævísa, eam ab omni labe præservásti, nos quoque mundos eius intercessióne ad te perveníre concédas. Per eúmdem Dóminum nostrum Iesum Christum Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia saecula sæculórum.”

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    “29 Novembre : Saint Saturnin, Évêque de Toulouse et Martyr (vers l'an 70).”




    “Neuvaine de l'Immaculée Conception (du 29 novembre au 7 décembre).”












    "Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com/"
    “29 NOVEMBRE 2017: COMMEMORAZIONE DI SAN SATURNINO, MARTIRE.”




    “Il 29 novembre 1268 muore Papa Clemente IV Foulquois, Sommo Pontefice.”



    “29 novembre: Festa di tutti i Santi dell'Ordine Serafico.
    La si celebra in questo giorno perché il 29 novembre 1223 Papa Onorio III dava la solenne approvazione finale alla Regola di san Francesco.”





    “29 novembre 2017: Vigilia di Sant'Andrea apostolo.”





    “29 novembre - 7 dicembre: Novena dell'Immacolata.

    Vergine Santissima, che piaceste al Signore e diveniste sua Madre, immacolata nel corpo, nello spirito, nella fede e nell’amore, deh! riguardate benigna ai miseri che implorano il vostro potente patrocinio. Il maligno serpente, contro cui fu scagliata la prima maledizione, continua purtroppo a combattere e insidiare i miseri figli di Eva. Deh! Voi o benedetta Madre nostra Regina e Avvocata, che fin dal primo istante del vostro concepimento, del nemico schiacciaste il capo, accogliete le preghiere, che uniti con Voi in un cuor solo vi scongiuriamo di presentare al trono di Dio, perché non cediamo giammai alle insidie che ci vengono tese, così che tutti arriviamo al porto della salute, e fra tanti pericoli la Chiesa e la società cristiana cantino ancora una volta l’inno della liberazione, della vittoria e della pace. Cosi sia.
    (San Pio X - 300 giorni d’indulgenza)
    Tota pulchra es, Maria.
    Et macula originalis non est in Te.
    Tu gloria Ierusalem.
    Tu laetitia Israel.
    Tu honorificentia populi nostri.
    Tu advocata peccatorum.
    O Maria, o Maria.
    Virgo prudentissima.
    Mater clementissima.
    Ora pro nobis.
    Intercede pro nobis.
    Ad Dominum Iesum Christum.
    V. Ora pro nobis, Regina sine labe originali concepta.
    R. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.
    Oremus
    Deus, qui per immaculátam Vírginis Conceptiónem dignum Fílio tuo habitáculum præparásti: quæsumus; ut qui ex morte ejusdem Fílii tui prævisa, eam ab omni labe præservásti, nos quoque mundos ejus intercessióne ad te perveníre concedas. Per eúmdem Christum Dóminum nostrum. Amen.”







    Luca, Sursum Corda!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  5. #85
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    Lightbulb Re: Rif: 30 novembre: Sant'Andrea Apostolo

    30 NOVEMBRE 2017: SANT'ANDREA, APOSTOLO…




    Guéranger, L'anno liturgico - Sant'Andrea, Apostolo
    http://www.unavoce-ve.it/pg-30nov.htm
    “30 NOVEMBRE
    SANT'ANDREA, APOSTOLO."





    Sant'Andrea - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/santandrea/
    “30 novembre, Sant’Andrea Apostolo.

    “A Patràsso, nell’Acàia, il natale di sant’Andréa Apostolo, il quale predicò il santo Vangelo di Cristo nella Tràcia e nella Sazia. Arrestato dal Proconsole Egèa, fu prima chiuso in prigione, quindi gravissimamente flagellato, e da ultimo appeso in croce, sulla quale sopravvisse due giorni, istruendo il popolo; e, avendo pregato il Signore di non permettere che egli fosse deposto dalla croce, fu circondato da un grande splendore celeste, e, cessato poi tale splendore, rese lo spirito”.
    Per quell’ammirabile prontezza con cui voi, o glorioso Sant’Andrea, vi deste a seguir Gesù Cristo ed a Lui conduceste il vostro fratello, che divenne poi il capo dell’Apostolico collegio e la pietra fondamentale della Chiesa; deh! ottenete e noi tutti la grazia di seguir prontamente le divine ispirazioni, di confessar generosamente la verità, di amar sempre le croci e i patimenti di questa terra, al fine di assicurarci i beni perfetti ed eterni del Paradiso. Così sia.
    Pater, Ave, Gloria.”


    http://www.sodalitium.biz/wp-content...lo-300x300.jpg






    “Novena all’Immacolata Concezione (29 novembre – 7 dicembre)”
    Novena dell'Immacolata Concezione - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/novena-del...ta-concezione/






    Santorale del mese di Novembre « www.agerecontra.it
    http://www.agerecontra.it/public/press40/?p=30053
    http://www.agerecontra.it/public/pre...image-text.pdf
    "SANTORALE ITALIANO NOVEMBRE."







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    “Preghiera al Santo del giorno.

    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare sant’Andréa Apostolo, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questo santo Apostolo e glorioso Martire della vera fede, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant’Andréa Apostolo possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.
    #sdgcdpr”
    "30 novembre, Sant’Andrea Apostolo.
    + Per quell’ ammirabile prontezza con cui voi, o glorioso Sant’ Andrea, vi deste a seguir Gesù Cristo ed a Lui conduceste il vostro fratello, che divenne poi il capo dell’Apostolico collegio e la pietra fondamentale della Chiesa; deh! ottenete e noi tutti la grazia di seguir prontamente le divine ispirazioni, di confessar generosamente la verità, di amar sempre le croci e i patimenti di questa terra, al fine di assicurarci i beni perfetti ed eterni del Paradiso. Così sia. +"






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    "30 Novembre : Saint André, Apôtre (vers l'an 62)."











    "Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com/"
    “30 NOVEMBRE 2017: SANT'ANDREA, APOSTOLO.”






    "Venerabile Cranio di Sant'Andrea.
    Fu donato a Papa Pio II Piccolomini dai fratelli di Costantino XI, l'ultimo Imperatore dei Romei (morto cattolico). Il Cardinale Bessarione di Nicea lo consegnò nelle mani del Romano Pontefice l'11 aprile 1462. Conservato nella Basilica di San Pietro
    , assieme ai frammenti della Croce, fu donato da Paolo VI agli scismatici Foziani nel settembre del 1964. Consegnarono la reliquia al metropolita di Patrasso due loschi figuri a nome Augustin Bea sj e Johannes Willebrands. Dopo le reliquie di sant'Andrea saranno smerciate per sacrilega mano modernista, nel 2004, anche quelle del Crisostomo e del Nazianzeno."


    “Il 30 novembre 1406 Papa Gregorio XII Correr viene esaltato al Sommo pontificato.”
    "Il 30 novembre 1957 moriva S.E.R. il Cardinale Giovanni Adeodato Piazza OCD, Vescovo di Sabina e Poggio Mirteto.
    Nel 1947, a nome di tutto l'Episcopato d'Italia, protestò ufficialmente contro i "traditori" democristiani che non inserirono nella Costituzione l'indissolubilità del matrimonio."


    Andare in Paradiso con Tre Ave Maria | Radio Spada
    "CLICCATE QUI PER ANDARE ALLA NUOVA PAGINA SUL Piccolo catechismo (13 domande) sulla Promessa del Paradiso per le “Tre Ave Maria” (anno 1931)"
    "Sulle pagine di Radio Spada già avevamo trattato questo tema in due occasioni: Andare in Paradiso con Tre Ave Maria e Piccolo catechismo (13 domande) sulla Promessa del Paradiso per le “Tre Ave Maria” (1931).
    Ecco un nuovo foglietto devozionale che approfondisce la Grande Promessa del Paradiso per chi recita quotidianamente le “Tre Ave Maria”."
    "DIFFONDETE QUESTA PAGINA PERCHE’ “CHI SALVA UN’ANIMA, HA SALVATO LA SUA” (SANT’AGOSTINO)"









    Guéranger, L'anno liturgico - Sant'Andrea, Apostolo
    http://www.unavoce-ve.it/pg-30nov.htm
    “30 NOVEMBRE
    SANT'ANDREA, APOSTOLO

    Poniamo sant'Andrea al principio di questo Proprio dei Santi dell'Avvento perché, per quanto la sua festa cada spesso prima dell'apertura dell'Avvento, avviene tuttavia di tanto in tanto che questo sacro tempo è già cominciato quando si celebra dalla Chiesa la memoria del grande Apostolo. Questa festa è dunque destinata ogni anno a chiudere maestosamente il Ciclo cattolico che si spegne o a brillare in testa al nuovo che si è appena aperto. Senza dubbio, era giusto che l'Anno Cristiano, cominciasse e finisse con la Croce, che ci ha meritato ciascuno degli anni che alla misericordia divina piace concederci, e che deve apparire nell'ultimo giorno sulle nubi del cielo, come un sigillo posto sui tempi.
    Diciamo questo perché ogni fedele deve sapere che sant'Andrea è l'Apostolo della Croce. A Pietro Gesù Cristo ha dato la solidità della Fede; a Giovanni la tenerezza dell'Amore; Andrea ha ricevuto la missione di presentare la Croce del Divino Maestro. Ora, è con l'aiuto di queste tre prerogative, Fede, Amore e Croce, che la Chiesa si rende degna del suo Sposo: tutto in essa ricalca questo triplice carattere. È dunque per questo che dopo i due Apostoli che abbiamo nominati, sant'Andrea costituisce l'oggetto d'un culto particolare nella Liturgia universale.
    Ma leggiamo le gesta dell'eroico pescatore del lago di Genezareth, chiamato a diventare più tardi il successore di Cristo stesso e il compagno di Pietro sul legno della Croce. La Chiesa le ha attinte dagli antichi Atti del Martirio del santo Apostolo [1].

    VITA. - Andrea Apostolo, nato a Betsaida, borgo della Galilea, era fratello di Pietro e discepolo di san Giovanni. Avendo sentito quest'ultimo dire di Cristo: "Ecco l'Agnello di Dio!", seguì Gesù, e gli condusse il fratello. Più tardi, mentre egli pescava insieme con il fratello nel mare della Galilea, furono entrambi chiamati, prima di tutti gli altri Apostoli, dal Signore che, passando vicino, disse loro: "Seguitemi: vi farò pescatori di uomini". Essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. Dopo la passione e la risurrezione, Andrea andò a predicare la fede cristiana nella provincia che gli era toccata in sorte, la Scizia d'Europa; quindi percorse l'Epiro e la Tracia e con la predicazione e i miracoli convertì a Gesù Cristo una moltitudine innumerevole. Giunto a Patrasso, città dell'Acaia, fece abbracciare a molti la verità del Vangelo, e non esitò a riprendere coraggiosamente il proconsole Egeo, che resisteva alla predicazione evangelica, rimproverandogli di voler essere il giudice degli uomini, mentre i demoni lo ingannavano fino a fargli misconoscere il Cristo Dio, Giudice di tutti gli uomini.
    Egeo adirato gli dice: Finiscila di esaltare il tuo Cristo che simili propositi non hanno impedito che venisse crocifisso dai Giudei. E siccome Andrea continuava tuttavia a predicare intrepido che Gesù Cristo s'era lui stesso offerto alla Croce per la salvezza del genere umano, Egeo lo interrompe con un discorso empio, e lo avverte di pensare alla sua salvezza, sacrificando agli dei. Andrea gli dice: Per me, c'è un Dio onnipotente, solo e vero Dio, al quale sacrifico tutti i giorni, non già le carni dei tori né il sangue dei capri, ma l'Agnello senza macchia immolato sull'altare; e tutto il popolo partecipa alla sua carne, e l'Agnello che è sacrificato rimane integro e pieno di vita. Perciò Egeo, fuor di sé dalla collera, lo fa gettare in prigione. Il popolo ne avrebbe facilmente tratto fuori il suo Apostolo, se quest'ultimo non avesse calmato la folla, scongiurandola di non impedirgli di giungere alla corona del martirio.
    Poco dopo, condotto davanti al tribunale, siccome esaltava il mistero della Croce e rimproverava ancora al Proconsole la sua empietà, Egeo esasperato ordinò che lo si mettesse in croce, per fargli imitare la morte di Cristo. Fu allora che, giunto sul luogo del martirio e vedendo la croce, Andrea esclamò da lontano: O buona Croce che hai tratto la tua gloria dalle membra del Signore, Croce lungamente bramata, ardentemente amata, cercata senza posa e finalmente preparata ai miei ardenti desideri, toglimi di mezzo agli uomini, e restituiscimi al mio Signore, affinché per te mi riceva Colui che per te mi ha riscattato. Fu dunque infisso alla croce, sulla quale rimase vivo per due giorni, senza cessar di predicare la fede di Gesù Cristo, e passò così a Colui del quale si era augurato di imitare la morte. I Sacerdoti e i Diaconi dell'Acaia, che hanno scritto la sua Passione, attestano che hanno visto e sentito tutte quelle cose così come le hanno narrate. Le sue ossa furono trasportate dapprima a Costantinopoli, sotto l'imperatore Costanzo, e quindi ad Amalfi. Il suo capo, recato a Roma sotto il papa Pio II, fu posto nella basilica di S. Pietro.


    Preghiamo ora, in unione con la Chiesa, questo santo Apostolo il cui nome e la cui memoria costituiscono la gloria di questo giorno; rendiamogli onore, e chiediamogli il soccorso di cui abbiamo bisogno.
    Sei tu, o beato Andrea, che incontriamo per primo in quella mistica via dell'Avvento nella quale camminiamo, cercando il nostro divin Salvatore Gesù Cristo; e ringraziamo Dio per averci voluto concedere un simile incontro. Quando Gesù, nostro Messia, si rivelò al mondo, tu avevi già prestato docile orecchio al santo Precursore che annunciava il suo avvicinarsi, e fosti uno dei primi fra i mortali a confessare, nel figlio di Maria, il Messia promesso nella Legge e nei Profeti. Ma non volesti rimanere il solo confidente di così meraviglioso Segreto; facesti presto partecipe della Buona Novella Pietro tuo fratello, e lo conducesti a Gesù. Santo Apostolo, anche noi desideriamo il Messia, il Salvatore delle anime nostre; poiché tu l'hai trovato, degnati dunque di condurre anche noi a lui. Poniamo sotto la tua protezione il sacro periodo di attesa e di preparazione che ci rimane da percorrere, fino al giorno in cui il Salvatore tanto atteso apparirà nel mistero della sua meravigliosa Nascita. Aiutaci nel renderci degni di vederlo in mezzo alla notte radiosa in cui apparirà. Il battesimo della penitenza ti preparò a ricevere la insigne grazia di conoscere il Verbo di vita; ottieni anche a noi di essere veramente pentiti e di purificare i nostri cuori, in questo sacro tempo, affinché possiamo contemplare con i nostri occhi Colui che ha detto: Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
    Tu sei potente per introdurre le anime presso il Signore Gesù, o glorioso Andrea, poiché colui stesso che il Signore doveva costituire Capo di tutto il gregge fu presentato da te al divino Messia. Non dubitiamo che il Signore abbia voluto, chiamandoti a sé in questo giorno, assicurare la tua intercessione ai cristiani che, cercando nuovamente, ogni anno, Colui nel quale tu vivi per sempre, vengono a chiedere la via che conduce a lui.
    Questa via, tu ce l'hai insegnata, è la via della fedeltà, della fedeltà fino alla Croce. Tu vi hai camminato con coraggio; e poiché la Croce conduce a Gesù Cristo, hai amato con passione la Croce. Prega, o Apostolo santo, affinché comprendiamo l'amore della Croce; affinché, dopo averlo compreso, lo mettiamo in pratica. Il tuo fratello ci dice nella sua Epistola: Poiché Cristo ha sofferto nella carne, armatevi, o fratelli, di questo pensiero(1Pt 4,1). Tu, o beato Andrea, ci presenti oggi il commento vivente di questa massima. Poiché il tuo Maestro è stato crocifisso, hai voluto esserlo anche tu. Dall'alto del trono a cui sei stato elevato con la Croce, prega dunque affinché la Croce sia per noi l'espiazione dei peccati che ci coprono, l'estinzione delle fiamme mondane che ci bruciano, e infine il mezzo per unirci con l'amore a Colui che solo l'amore vi ha affisso.
    Ma, per quanto importanti e preziose siano per noi le lezioni della Croce, ricordati, o grande Apostolo, che esso è la consumazione e non il principio. È il Dio bambino, il Dio della mangiatoia che noi dobbiamo innanzitutto conoscere e gustare; è l'Agnello di Dio indicatoti da san Giovanni che noi abbiamo sete di contemplare. Il tempo attuale è quello dell'Avvento, e non quello della dolorosa Passione del Redentore. Fortifica dunque il nostro cuore per il giorno della battaglia; ma aprilo in questo momento alla compunzione e alla tenerezza. Poniamo sotto il tuo patrocinio la grande opera della nostra preparazione alla Venuta di Cristo nei nostri cuori.
    Ricordati anche, o beato Andrea, della santa Chiesa di cui sei una delle colonne, e che hai irrorata con il tuo sangue; leva le tue potenti mani su di essa, davanti a Colui per il quale essa milita senza posa. Chiedi che la Croce che essa porta attraverso questo mondo sia alleviata; prega anche perché ami quella Croce, e vi attinga la forza e la vera felicità. Ricordati in particolar modo della santa Romana Chiesa, Madre e Maestra di tutte le altre, e ottienile la vittoria e la pace mediante la Croce, per il tenero amore che ha per te. Visita nuovamente, nel tuo Apostolato, la Chiesa di Costantinopoli, che ha perduto la vera luce insieme con l'unità, perché non ha voluto rendere omaggio a Pietro, tuo fratello, che tu hai onorato come tuo Capo per amore del comune Maestro. Infine, prega per il regno di Scozia, che da quattro secoli ha dimenticato la tua dolce tutela; fa' che i giorni dell'errore siano abbreviati, e che quella metà dell'Isola dei Santi rientri presto, insieme con l'altra, sotto il vincastro dell'Unico Pastore.

    [1] La maggior parte degli storici moderni pongono tra gli scritti apocrifi la celebre lettera dei sacerdoti e dei diaconi dell'Acaia che riferisce il martirio di sant'Andrea e dalla quale l'Ufficio del 30 novembre ha attinto i suoi tratti più belli. Tutti ammettono nondimeno che è un documento della più remota antichità. I Protestanti l'hanno rigettata soprattutto perche vi si trova un'esplicita professione di fede nella realtà del Sacrificio della Messa e del sacramento dell'Eucaristia.
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 252-255.”





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  6. #86
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    Lightbulb Re: Rif: 30 novembre: Sant'Andrea Apostolo

    1 NOVEMBRE 2018: FESTA DI OGNISSANTI…



    «1 NOVEMBRE FESTA DI TUTTI I SANTI.»
    Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - 1° novembre. Festa di tutti i Santi
    http://www.unavoce-ve.it/pg-1nov.htm




    http://www.sodalitium.biz/
    “Catechismo Maggiore di San Pio X – Della festa di tutti i Santi.”
    “Della commemorazione de’ fedeli defunti.”

    http://www.sodalitium.biz/indulgenze-per-i-defunti/
    "INDULGENZE PER I DEFUNTI."


    SANTE MESSE ed omelie dei Sacerdoti dell’“Istituto Mater Boni Consilii” (I.M.B.C.):


    "Sante Messe - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

    "S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

    “Sodalitium - IMBC.”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium

    “Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
    https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

    http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
    “Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11)”





    SANTA MESSA celebrata da Don Floriano Abrahamowicz alla "Domus Marcel Lefebvre" di Paese (TV) alle ore 10.30 il giorno 1 NOVEMBRE 2018:


    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    Ognissanti (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=0trr3eCI4GM
    Ognissanti (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=hQ6zag9y9Oo
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    http://www.domusmarcellefebvre.it/
    Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




    https://www.agerecontra.it/2017/11/s...e-di-novembre/
    "A cura di Padre Romualdo Maria Lafitte O.S.B.
    Pregare per le anime del Purgatorio e chiedere le Grazie in questo mese importante per le anime dei defunti, che tanto possono ricevere da noi e tanto possono intercedere per noi."
    https://www.agerecontra.it/2018/11/i...r-i-defunti-2/







    https://tradidiaccepi.blogspot.com/


    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...b8&oe=5C7C9F47





    “MESE DI NOVEMBRE: MESE DEDICATO SPECIALMENTE ALLA COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI.
    In questo mese di Novembre, mediteremo con l'ausilio del libro "Chi morrà, vedrà... Il Purgatorio e il Paradiso" (Napoli, agosto 1959) di don Dolindo Ruotolo, che fu sacerdote napoletano, morto in odore di santità, strenuo difensore della dottrina cattolica contro gli errori del modernismo ed autore di diversi testi esegetici e pastorali.”


    “AD I VESPERAS IN FESTO OMNIUM SANCTORUM
    (Primi Vespri della Festa di Tutti i Santi)
    Duplex I classis cum Octava communi.
    (Doppio di I classe con Ottava comune)
    Ángeli, * Archángeli, Throni et Dominatiónes, Principátus et Potestátes, Virtútes cælórum, Chérubim atque Séraphim, Patriárchæ et Prophétæ, sancti legis Doctóres, Apóstoli, omnes Christi Mártyres, sancti Confessóres, Vírgines Dómini, Anachorítæ, Sanctíque omnes, intercédite pro nobis.
    Angeli, * Arcangeli, Troni e Dominazioni, Principati e Potestà, Virtù dei cieli, Cherubini e Serafini, Patriarchi e Profeti, santi Dottori della legge, Apostoli e Martiri tutti di Cristo, santi Confessori, Vergini del Signore, Anacoreti, Santi tutti, intercedete per noi.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...79&oe=5C8A59C4





    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...d6&oe=5C48486E










    http://www.sursumcorda.cloud/
    https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda.
    1° novembre. Festa di tutti i Santi. Solennità collettiva di tutta la Chiesa trionfante, fissata a questo giorno sin dal IX secolo e resa universale dal Papa Sisto IV nel 1475. Giorno di letizia sia questo, in cui la Chiesa militante festeggia tutt'insieme i Santi, per i quali la morte non fu morte ma l'ingresso nel Regno dei Cieli (Salmodia), dove ora tripudiano a schiere innumerevoli, segnati in fronte col suggello della Croce (Epistola), secondo le promesse di Cristo nel discorso delle Beatitudini (Vangelo). Fin qui dal Messale quotidiano. Nel Catechismo della Chiesa leggiamo le parole di Papa San Pio X: La Chiesa ha istituito la festa di tutti i Santi: - Per lodare e ringraziare il Signore d’aver santificati i Suoi servi in terra e d’averli coronati di gloria in cielo; - Per onorare in questo giorno anche quei Santi dei quali non si fa una festa particolare fra l’anno; - Per procurarci maggiori grazie col moltiplicare gli intercessori; - Per riparare in questo giorno i mancamenti che nel corso dell’anno abbiamo commesso nelle feste particolari dei Santi; - Per eccitarci maggiormente alla virtù cogli esempi di tanti Santi d’ogni età, d’ogni condizione e di ogni sesso, e con la memoria della ricompensa che godono in cielo. Si celebra la festa di tutti i Santi con grande solennità perché essa abbraccia tutte le altre feste che nell’anno si celebrano ad onore dei Santi, ed è figura della festa eterna del cielo. Per celebrare degnamente la festa di tutti i Santi dobbiamo: - Dar lode e gloria al Signore per le grazie fatte ai Suoi servi, e pregarLo a volerle concedere anche a noi; - Onorare tutti i Santi come amici di Dio, e invocare con più fiducia la loro protezione; - Proporre d’imitare il loro esempio per essere un giorno partecipi della medesima gloria. Il culto dei Santi è dogma di fede.


    Dato che ho letto alcuni articoli della FSSPX (Sacerdoti lefebvriani) e di Corrispondenza Romana (Roberto De Mattei e Brunero Gherardini), dove si sostiene che il Papa non è infallibile nella solenne canonizzazione di un soggetto, questo significa, sempre a loro dire, che il Papa può dichiarare solennemente santo un dannato. Difatti o un'anima si salva (Chiesa trionfante e purgante), o un'anima si danna (dannati dell'inferno). Se il Papa può "sbagliare nella canonizzazione", si conclude che può canonizzare dei dannati. Ora, per sapere quale santo imitare, a chi devo domandare se un tale è santo o è dannato? Se non mi posso fidare della solenne sentenza del Papa, quindi se devo essere scismatico per salvarmi, quale sentenza devo seguire? Ed ancora, come posso conciliare il vincolante culto dei Santi, che è dogma di fede, col dubbio che sarebbe proprio il Pontefice a comandarmi di prestare culto a un dannato, o ad un possibile dannato? Ed ancora, se non posso avere il Papa ed il suo Magistero come regola prossima di fede, dato che il Papa sbaglierebbe addirittura nelle canonizzazioni, chi deve essere la mia regola di fede? E chi deve essere il mio maestro, il mio legislatore, il mio giudice, il mio sacerdote? Devo leggere il sito della FSSPX e quello di Corrispondenza Romana per sapere chi è Santo e chi non lo è? Devo leggere i mentovati siti per sapere se posso imitare e pregare un Santo? O per sapere se un tale è con Dio o piuttosto con Satana? Dunque il giudice non sarebbe più il Papa ma sarebbero giudici i gestori dei siti della FSSPX e di Corrispondenza Romana, e di tutti quelli che seguono la medesima antidottrina?
    Non mi resta che mandare una mail ai gestori di questi siti e chiedere quali nomi devo escludere oggi dalle mie preghiere e quali accludere, proprio come facevano i seguaci di Plinio brasiliano con le arbitrarie litanie alla defunta madre del medesimo Plinio. Anche in questa circostanza sono, dunque, obbligato a modificare il dogmatico Atto di fede: "Mio Dio poiché siete verità infallibile credo fermamente tutto quello che Voi avete rivelato e la santa Chiesa ci propone a credere"; diventa: "Mio Dio poiché siete verità infallibile credo fermamente tutto quello che Voi avete rivelato e la FSSPX e Corrispondenza Romana ci propongono a credere".
    E in caso di disputa fra FSSPX e Corrispondenza Romana, chi ha ragione fra i due? Chi giudica i giudici improvvisati? Lo spirito sessantottino che, dietro mentite spoglie, sopravvive nel cosiddetto Tradizionalismo cattolico, che "non è né tradizionale e né cattolico" (cfr. Benedetto XIV Papa, De Serv...; S. Tommaso, Q. Disp.; A. Liguori, Del g. m. Della preghiera; etc..).»
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    “1 novembre 2018: FESTA DI TUTTI I SANTI.”
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    “1 novembre 1950: Pio XII insegna infallibilmente e solennemente l'Assunzione corporale di Maria Santissima in cielo.”
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    «540esimo anniversario di fondazione della Inquisizione Spagnola da parte di papa Sisto IV della Rovere con la bolla "Exigit sincerae devotionis.»
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    “Il 1 novembre 1503 papa Giulio II della Rovere viene esaltato al Sommo Pontificato.”


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    01 Novembre - Festa di tutti i Santi
    http://www.preghiereperlafamiglia.it/tutti-i-santi.htm
    “01 NOVEMBRE SOLENNITA' DI TUTTI I SANTI.”







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    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»

    1er novembre : Fête de tous les Saints [Toussaint] :: Ligue Saint Amédée
    “1er novembre : Fête de tous les Saints [Toussaint].”
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    Réquiem aetérnam dona eis, Dómine, et lux perpétua lúceat eis. Requiéscant in pace. Amen.
    Cor Jesu Sacratissimum, miserere nobis!!!
    Regina Sacratissimi Rosarii Ora Pro Nobis!!!

    Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!

    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  7. #87
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    Lightbulb Re: Rif: 30 novembre: Sant'Andrea Apostolo

    2 NOVEMBRE 2018: COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI…



    «2 NOVEMBRE COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI.»
    Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - 2 novembre. Commemorazione dei defunti
    http://www.unavoce-ve.it/pg-2nov.htm




    https://www.agerecontra.it/2017/11/s...e-di-novembre/
    "A cura di Padre Romualdo Maria Lafitte O.S.B.
    Pregare per le anime del Purgatorio e chiedere le Grazie in questo mese importante per le anime dei defunti, che tanto possono ricevere da noi e tanto possono intercedere per noi."
    https://www.agerecontra.it/2018/11/i...r-i-defunti-2/





    SANTE MESSE per i defunti celebrate da Don Floriano Abrahamowicz alla "Domus Marcel Lefebvre" di Paese (TV) dalle ore 18.30 il giorno 2 NOVEMBRE 2018:


    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    "Comm. di tutti i fedeli defunti (Sante Messe)"
    https://www.youtube.com/watch?v=OWkdw8y7WGM
    Ognissanti (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=0trr3eCI4GM
    Ognissanti (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=hQ6zag9y9Oo
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    http://www.domusmarcellefebvre.it/
    Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




    SANTE MESSE ed omelie dei Sacerdoti dell’ “Istituto Mater Boni Consilii” (I.M.B.C.):


    "Sante Messe - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

    "S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

    “Sodalitium - IMBC.”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium

    “Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
    https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

    http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
    “Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11)”


    Indulgenze per i defunti - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/indulgenze-per-i-defunti/
    «INDULGENZE PER I DEFUNTI
    condizioni per l’Indulgenza Plenaria [abbreviazione: CC]

    1 – Adempiere l’opera prescritta, con l’intenzione (almeno abituale e generale) di guadagnare l’indulgenza.
    2 – Confessione (anche nella settimana che precede o segue l’opera prescritta) e comunione (la vigilia o la settimana che segue l’opera prescritta).
    3 – Visita, se richiesta, di una Chiesa o Oratorio pubblico; si può fare dal mezzogiorno del giorno precedente.
    4 – Pregare in qualunque modo, secondo le intenzioni dei SS. Pontefici, cioè:
    Esaltazione della Fede;
    Estirpazione delle eresie;
    Conversione dei peccatori
    Pace tra i principi cristiani
    5 – Essere in stato di grazia.

    I – Tutto l’anno
    1 – Requiem æternam… : 300 giorni o.v. (ogni volta)
    2 – Pie Jesu Domine, dona eis requiem sempiternam: 300 giorni o.v.
    3 – Mattutino e Lodi dell’Ufficio dei Morti: 7 anni, Plenaria se durante un mese. CC
    4 – Un Notturno e Lodi dell’Ufficio dei Morti: 5 anni, Plenaria se durante un mese. CC
    5 – Vespro dell’Ufficio dei Morti anni: 5 anni.
    6 – De profundis: 3 anni [5 durante il mese di Novembre], Plenaria se durante un mese. CC
    7 – Pater- Ave- Requiem: 3 anni, Plenaria se durante un mese. CC
    8 – Miserere: 3 anni, Plenaria se durante un mese. CC
    9 – Dies Iræ: 3 anni, Plenaria se durante un mese. CC
    10 – Visita di un cimitero, con qualunque orazione, anche mentale, per i defunti: 7 anni.
    11 – Recita di qualunque orazione o esercizio di pietà per i defunti con l’intenzione di proseguire durante 7 o 9 giorni successivi: 3 anni, 1 volta al giorno. Plenaria se durante 7 o 9 giorni successivi alle consuete condizioni.


    II – Mese di novembre
    Qualunque orazione o esercizio di pietà in suffragio dei defunti: 3 anni, 1 volta al giorno. Plenaria se ogni giorno del mese, alle consuete condizioni.
    III – Durante l’Ottava della Commemorazione dei defunti
    (dal 2 al 9 Novembre), Indulgenza Plenaria per la visita a un cimitero con un’orazione qualunque, anche mentale, per i defunti. Una volta al giorno alle consuete condizioni.
    IV – Il 2 novembre e la Domenica successiva
    (dunque nell’Ottava) Indulgenza Plenaria per la visita di una chiesa o oratorio pubblico recitando 6 Pater-Ave-Gloria. Ogni volta.

    V – Per i fedeli che hanno fatto l’Atto eroico di carità per le
    anime del Purgatorio
    _57-14
    Indulgenza Plenaria, alle consuete condizioni:
    – tutto l’anno ad ogni comunione fatta in una chiesa o oratorio
    pubblico.
    – ogni lunedì – e, se non si può, la domenica successiva – nell’assistere ad una Messa per le anime del Purgatorio.
    Per i sacerdoti che hanno fatto l’Atto eroico di carità, altare privilegiato.

    Note
    CC = Consuete condizioni o.v. = ogni volta
    Tratto da: Enchiridion indulgentiarum, Poliglotte Vaticane 1950.»


    http://www.sodalitium.biz/wp-content...-1-188x300.jpg




    http://www.sodalitium.biz/wp-content...14-177x300.jpg










    https://tradidiaccepi.blogspot.com/


    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...93&oe=5C84F88F






    “MESE DI NOVEMBRE: MESE DEDICATO SPECIALMENTE ALLA COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI.
    In questo mese di Novembre, mediteremo con l'ausilio del libro "Chi morrà, vedrà... Il Purgatorio e il Paradiso" (Napoli, agosto 1959) di don Dolindo Ruotolo, che fu sacerdote napoletano, morto in odore di santità, strenuo difensore della dottrina cattolica contro gli errori del modernismo ed autore di diversi testi esegetici e pastorali.”


    «MESSA PER TUTTI I FEDELI DEFUNTI E ABSOLUTIO SUPER TUMULUM

    Paramenti neri.
    "Seppellite questo corpo dove che sia, senza darvene pena. Di una sola cosa vi prego: ricordatevi di me, dovunque siate, innanzi all'altare del Signore" (S. Agostino, Confessioni, IX, 11. 27). Con questa parole santa Monica lasciava questa valle di lacrime, affidando la sua anima ai suffragi della Chiesa. E la piissima Madre Chiesa non dimentica alcuna delle anime dei suoi fedeli che si purificano nelle fiamme del Purgatorio, e oltre a ricordarle quotidianamente nel Canone - “Ricordati anche, o Signore, dei tuoi servi e delle tue serve, che ci hanno preceduto col segno della fede e dormono il sonno di pace. Ad essi, o Signore, e a tutti quelli che riposano in Cristo, noi ti supplichiamo di concedere, benigno, il luogo del refrigerio, della luce e della pace” - pone nelle mani dei suoi Sacerdoti specifici formulari di Messe per i defunti. I paramenti sono neri, colore che esprime la mestizia che avvolge il momento tremendo e solenne della morte, ma nondimeno la speranza anima la liturgia, la speranza che ai morti venga concessa la beatitudine del Paradiso.
    https://tradidiaccepi.blogspot.com/2...funti.html?m=1
    • Terminata la Santa Messa per tutti i fedeli defunti, segue l'Absolutio super tumulum.»
    https://tradidiaccepi.blogspot.com/2...mulum.html?m=1
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    "Réquiem aetérnam dona eis, Dómine,
    et lux perpétua lúceat eis.
    Requiéscant in pace.
    ✠ Amen.

    L'eterno riposo dona loro, o Signore,
    e splenda ad essi la luce perpetua.
    Riposino in pace.
    ✠ Amen."
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...55&oe=5C88745B





    "Ego sum * resurréctio et vita: qui credit in me, étiam si mórtuus fúerit, vivet; et omnis qui vivit et credit in me, non moriétur in ætérnum.
    Io sono * la resurrezione e la vita: chi crede in me, benché morto, vivrà, e chi vive e crede in me, non morrà in eterno."
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...54&oe=5C410CE3





    "CATECHISMO MAGGIORE DI SAN PIO X
    Della commemorazione de’ fedeli defunti.
    212 D. Perché dopo la festa di tutti i Santi si fa dalla Chiesa la commemorazione di tutti i fedeli defunti?
    R. Dopo la festa di tutti i Santi si fa dalla Chiesa la commemorazione di tutti i fedeli defunti che sono in Purgatorio, perché è conveniente che la Chiesa militante, dopo avere onorato e invocato con una festa generale e solenne, il patrocinio della Chiesa trionfante, venga in soccorso della Chiesa purgante con un generale e solenne suffragio.
    213 D. Come possiamo noi suffragare le anime dei fedeli defunti?
    R. Noi possiamo suffragare le anime dei fedeli defunti colle preghiere, colle limosine e con tutte le altre buone opere, ma sopratutto col santo sacrifizio della Messa.
    214 D. Per quali anime dobbiamo noi nella commemorazione de’ fedeli defunti applicare i nostri suffragi, secondo la mente della Chiesa?
    R. Nella commemorazione di tutti i fedeli defunti noi dobbiamo applicare i nostri suffragi, non solamente per le anime de’ nostri parenti, amici e benefattori, ma anche per tutte le altre che si trovano nel Purgatorio.
    215 D. Qual frutto dobbiamo noi ricavare dalla commemorazione di tutti i fedeli defunti?
    R. Dalla commemorazione di tutti i fedeli defunti dobbiamo ricavare questo frutto:
    1. pensare che anche noi dovremo morir presto, e presentarci al tribunale di Dio per rendergli conto di tutta la nostra vita;
    2. concepire un grande orrore al peccato, considerando quanto rigorosamente Iddio lo punisca nell’altra vita, e soddisfare in questa alla sua giustizia colle opere di penitenza per i peccati commessi."
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    Siria cristiana: la ricostruzione dopo i lutti - Centro Studi Giuseppe Federici
    “Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
    Comunicato n. 83/18 del 2 novembre 2018, Commemorazione dei Defunti.”







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    "2 NOVEMBRE 2018: COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI (prima parte)."
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    2 novembre 2018 (seconda parte)
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    “Il 2 novembre 676 Papa Dono viene esaltato al Sommo Pontificato.”

    “Il 2 novembre 1389 Papa Bonifacio IX Tomacelli viene esaltato al Sommo Pontificato.”


    [INDULGENZE PER I DEFUNTI] Normativa generale e per il mese di Novembre | Radio Spada
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    [Immagini e riflessioni] Per le anime sante detenute nel carcere del Purgatorio | Radio Spada
    "Novembre è tradizionalmente il mese dedicato alle care anime che ancora giacciono tra le fiamme purificatrici del Purgatorio. Vi è più che mai la necessità di diffondere la devozione del Purgatorio e di pregare e suffragare (tramite le indulgenze, le sante messe e le opere pie) le anime che sono lì detenute dopo il Giudizio particolare (possono esserci anche i nostri parenti e amici che sono già morti) affinché possano presto raggiungere la gioia eterna del Paradiso. Cosa fare dunque e come farlo? Parlare sempre del Purgatorio, diffondere buoni libri sull’argomento e, soprattutto, pregare! Pregare, lucrare il maggior numero di indulgenze nei giorni prescritti, offrire le proprie opere buone, qualche fioretto, qualche sofferenza per le anime purganti, recitare spesso il “De profundis”, fare celebrare tante Messe (Cattoliche) in suffragio dei defunti. Mai come oggi, in cui il Modernismo ha tentato di cancellare l’esistenza stessa di quel regno ultramondano, bisogna pregare per i fedeli defunti. Mai come oggi bisogna ricordare i Novissimi come ad esempio qui."
    [IMMAGINI E RIFLESSIONI] Memento mori! Quando morirai? Come? Dove? | Radio Spada

    https://www.radiospada.org/tag/anime-purganti/
    [CHI MORRA?, VEDRA?] Il suffragio alle anime purganti | Radio Spada
    [CHI MORRA?, VEDRA?] Le anime del Purgatorio ci proteggono | Radio Spada


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    Ligue Saint Amédée
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    2 novembre : La Commémoration des Fidèles Trépassés :: Ligue Saint Amédée
    “2 novembre : La Commémoration des Fidèles Trépassés.”
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    Réquiem aetérnam dona eis, Dómine, et lux perpétua lúceat eis. Requiéscant in pace. Amen.
    Cor Jesu Sacratissimum, miserere nobis!!!
    Regina Sacratissimi Rosarii Ora Pro Nobis!!!

    Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  8. #88
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    Lightbulb Re: Rif: 30 novembre: Sant'Andrea Apostolo

    3 - 4 - 5 - 6 NOVEMBRE 2018...


    3 NOVEMBRE 2018: SAN GIUSTO MARTIRE…




    Sodalitium - Sito ufficiale dell'Istituto Mater Boni Consilii
    http://www.sodalitium.biz/

    http://www.sodalitium.biz/san-giusto/
    «3 novembre, a Trieste: San Giusto Martire, Patrono della Città e della Diocesi.
    Inno a San Giusto

    Tu dell’era dei martiri, o Santo, tra i fedeli purissimo fiore, solo a Cristo donavi l’incanto della nobile tua gioventù.
    L’aura impura degli empi pagani non sedusse l’eroico tuo cuore di Manazio i tormenti fur vani nei flagelli pregavi Gesù.
    San Giusto dal colle sacrato proteggi la nostra città, che ti diede i natali dal mare dai clivi dolcissimo echeggi il canto di lode per Te, Protettor.
    O Martire invitto tua palma gloriosa c’incuori a fortezza per sacri ideali, dal Tempio vetusto tua luce radiosa avvolga Trieste, a Te sempre fedel.
    L’onda azzurra del nostro bel mare ti cantava di Dio la grandezza e nell’onda dovevi esalare il supremo sospiro d’amor.
    Stretto in ceppi pesanti accogliesti il martirio crudel con fortezza a Trieste lo sguardo volgesti e moristi esaltando il Signor.
    San Giusto dal colle sacrato proteggi la nostra città, che ti diede i natali dal mare dai clivi dolcissimo echeggi il canto di lode per Te, Protettor.
    Il tuo corpo nel fondo giacente per virtù del Signore si tolse l’onda amica del mar dolcemente lo sospinse alla cara città.
    E Trieste qual sacro tesoro come dono del cielo l’accolse fu nei secoli il nostro decoro nostra gloria per sempre sarà.
    San Giusto dal colle sacrato proteggi la nostra città, che ti diede i natali dal mare dai clivi dolcissimo echeggi il canto di lode per Te, Protettor. »
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...to-200x300.jpg








    https://tradidiaccepi.blogspot.com/


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    “MESE DI NOVEMBRE: MESE DEDICATO SPECIALMENTE ALLA COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI.
    In questo mese di Novembre, mediteremo con l'ausilio del libro "Chi morrà, vedrà... Il Purgatorio e il Paradiso" (Napoli, agosto 1959) di don Dolindo Ruotolo, che fu sacerdote napoletano, morto in odore di santità, strenuo difensore della dottrina cattolica contro gli errori del modernismo ed autore di diversi testi esegetici e pastorali.”





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    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda.»
    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...profundis.html






    1867, l?anno della vittoria pontificia - Centro Studi Giuseppe Federici
    “Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
    Comunicato n. 84/18 del 3 novembre 2018, San Giusto
    1867, l’anno della vittoria pontificia.”

    Associazione legittimista Trono e Altare: 3 novembre 1867: la vittoria dei soldati del Papa Re!





    «Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale e una casa editrice Edizioni Radio Spada - Home
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/ »

    "3 novembre 2018: infra l'Ottava di Ognissanti."

    «3 novembre 1867: A Mentana i soldati del Papa Re, coadiuvati dalle truppe francesi, sbaragliano i "briganti cosmopoliti" di Garibaldi.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...29&oe=5C875C95

    «[GLORIE DEL CARDINALATO] S.E.R. Ignazio Gabriele I Tappouni (Mossul, 3 novembre 1879 - Beirut, 29 gennaio 1969). Sacerdote nel 1902, Vescovo nel 1913. Dal 1913 al 1912 al 1921 Vicario patriarcale dell'Eparchia di Mardin dei Siri; dal 1921 al 1929 Arcieparca di Aleppo dei Siri. Arrestato dai Turchi nel 1918 per un anno patì il carcere e la minaccia dell'esecuzione. Nel 1929 viene eletto Patriarca di Antiochia dei Siri. Pio XI nel 1935 gli conferisce la Porpora e il titolo dei Santi XII Apostoli. Fu benemerito nella difesa del Cattolicesimo in Siria.»

    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...ea&oe=5C87A6B7





    Ligue Saint Amédée
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/
    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»

    3 novembre : [Diocèse de Bâle] Sainte Ida, Veuve :: Ligue Saint Amédée
    “3 novembre : [Diocèse de Bâle] Sainte Ida, Veuve

    Il est plus que probable que la sainte vivait en recluse au XIIIème siècle, près de l'abbaye de Fischingen, où elle fut enterrée. Une foule toujours croissante vint y vénérer ses reliques et lui demander sa protection dans la belle église de l'ancien cloître.”

    3 novembre : Saint Hubert, Évêque (657-727) :: Ligue Saint Amédée
    “3 novembre : Saint Hubert, Évêque (657-727).”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...int_hubert.jpg








    Réquiem aetérnam dona eis, Dómine, et lux perpétua lúceat eis. Requiéscant in pace. Amen.
    Cor Jesu Sacratissimum, miserere nobis!!!
    Regina Sacratissimi Rosarii Ora Pro Nobis!!!

    Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!











    4 NOVEMBRE 2018: SAN CARLO BORROMEO (1538-1584), ARCIVESCOVO DI MILANO; DOMENICA QUARTA DOPO L'EPIFANIA (traslata)…



    "San Carlo Borromeo, confessore, 4 novembre."
    Guéranger, L'anno liturgico - San Carlo Borromeo, Confessore
    http://www.unavoce-ve.it/pg-4nov.htm

    "Commem. dei santi Vitale e Agricola, lo stesso giorno."
    Guéranger, L'anno liturgico - Commemorazione dei santi Vitale e Agricola
    http://www.unavoce-ve.it/pg-4nov-2.htm





    SANTA MESSA domenicale celebrata da Don Floriano Abrahamowicz alla "Domus Marcel Lefebvre" di Paese (TV) alle ore 10.30 il 4 NOVEMBRE 2018:


    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    XXIV domenica d. Pentecoste (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=bpBb8VAIWhM
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    domusmarcellefebvre110815
    Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
    SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




    SANTE MESSE ed omelie domenicali dei Sacerdoti dell’“Istituto Mater Boni Consilii” (I.M.B.C.):


    "Sante Messe - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

    "S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

    “Sodalitium - IMBC.”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium

    “Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
    https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

    http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
    “Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11)”



    http://www.sodalitium.biz/san-carlo-borromeo/
    «4 novembre, San Carlo Borromeo, Vescovo e Confessore (Arona, 1538 – Milano, 3 novembre 1584).
    “San Carlo Borroméo Cardinale, Vescovo di Milàno e Confessore, il quale volò in cielo nel giorno precedente”.

    Gloriosissimo San Carlo, modello di virtù e costanza nella prova. Tu che hai impiegato i doni ricevuti per la Gloria di Dio e la salvezza delle anime, sino a restare vittima del Tuo stesso zelo. Impetraci dal Signore la grazia di essere Tuo imitatore, come Tu lo fosti di Gesù Cristo. Ottienici lo spirito di sacrificio, lo zelo per i nostri fratelli, la fedeltà a Dio, l’amore alla Chiesa, la rassegnazione nelle avversità e la perseveranza nel bene. Affinché anche noi, sperimentando di essere amati da Dio, possiamo godere della presenza divina. Così sia.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...-2-249x300.jpg








    https://tradidiaccepi.blogspot.com/
    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...ed&oe=5C416DF3





    “SANTI VITALE E AGRICOLA Martiri.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...2a&oe=5C7E0D1E





    “SAN CARLO BORROMEO Vescovo e Confessore.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...23&oe=5C86CBD0


    “Gesù seda la tempesta nel mare.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...54&oe=5C89AA04


    “Dómine, salva nos, perímus. Et dicit eis Jesus: Quid tímidi estis, módicæ fídei? Tunc surgens, imperávit ventis et mari, et facta est tranquíllitas magna. Porro hómines miráti sunt, dicéntes: Qualis est hic, quia venti et mare obœ́diunt ei?”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...0d&oe=5C3BFFC1


    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...8c&oe=5C872074


    “MESE DI NOVEMBRE: MESE DEDICATO SPECIALMENTE ALLA COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI.
    In questo mese di Novembre, mediteremo con l'ausilio del libro "Chi morrà, vedrà... Il Purgatorio e il Paradiso" (Napoli, agosto 1959) di don Dolindo Ruotolo, che fu sacerdote napoletano, morto in odore di santità, strenuo difensore della dottrina cattolica contro gli errori del modernismo ed autore di diversi testi esegetici e pastorali.”





    Auguri a Carlo Di Pietro e a tutti i Carlo e Carla e Carlotta:


    http://www.sursumcorda.cloud/
    https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda.»
    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...-borromeo.html
    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...profundis.html
    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda

    Stimati Associati e gentili Sostenitori, sentitamente ringraziamo per la Vostra partecipazione alla XIIIma Giornata per la Regalità sociale di Cristo (a cura dell'Istituto Mater Boni Consilii, del Centro Studi Giuseppe Federici e di Sodalitium) e, nondimeno, per la Vostra discreta - ossia silente - generosità. Il Signore ci ammonisce: «Omne verbum otiosum, quod locuti fuerint homines, reddent rationem de eo in die iudicii». Orbene, se è vero che il Signore peserà ogni singola parola vana ed imprudente che esce dalla nostra bocca, quanto sarà inflessibile nel giudicare la nostra pigrizia e la nostra avarizia? Oltre le ordinarie Sante Messe, pochissimi sono gli appuntamenti annuali che ci vedono direttamente coinvolti nella presenza, cerchiamo di non mancare mai e consideriamo, altresì, che ogni danaro silenziosamente usato per la causa di Gesù Cristo è atto non solo di generosità, ma di profonda umiltà. Nel silenzio della tomba, difatti, non può esserci superbia; e quell’uomo che muore al mondo non sente la necessità di declamare la sua generosità. Anche questo atteggiamento distingue il nobile animo cristiano, da quello villano del filantropo. È forse il piacere del mondo che noi cerchiamo? Nient’affatto, noi vogliamo piacere a Gesù, alla Vergine Maria, al casto San Giuseppe, agli Angeli ed ai Santi, che non sono cittadini di questo mondo. C’è forse qualche maestro fra noi? Qualche degna autorità ci ha assegnato una cattedra? Come potremmo insegnare ciò che non conosciamo? Il nostro compito è, forse, scaldare la sedia del computer e fare i “professori” su internet? Nient’affatto, noi non siamo nulla e non sappiamo nulla. Dice il Profeta che l’uomo che si innalza e si insuperbisce sarà abbattuto dal Signore degli eserciti (Is., II, 12). Dunque sforziamoci, sull’esempio del sommo Isaia, di prudentemente tacere, impariamo ad ascoltare, a comprendere, partecipiamo assiduamente e docilmente alla formazione dottrinale, finalmente preghiamo Iddio affinché ci faccia anonimi esemplari del Suo regno in terra. Milioni di uomini e di donne si sono santificati (cf. Apoc., VII, 9), eppure non avevano internet e non scaldavano sedie; facevano semplicemente il loro dovere sotto la guida di un buon Confessore...”
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    dal numero 137 di SVRSVM CORDA® del 4 novembre 2018. Saranno ospitati i seguenti contenuti:

    - Comunicato numero 137. Gesù e le parabole del Regno;
    - Preghiera per la Festa di Ognissanti;
    - San Tommaso: dominio che l’uomo ha per natura sugli animali e sugli inferiori;
    - Orazione per la vigilia di Ognissanti;
    - Gli anatemi del Concilio di Firenze, numeri 4, 5 e 6;
    - Preghiera a San Gerardo, Vescovo di Potenza;
    - Dizionario di teologia dommatica. La Gerarchia;
    - Inno a San Giusto, Martire;
    - Dizionario di teologia dommatica. La Giustizia;
    - Teologia Politica 125. La società cosiddetta “laica” è un ingannevole simulacro e parodia di società.
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    04 Novembre - San Carlo Borromeo




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    “4 novembre 2018: DOMENICA QUARTA DOPO L'EPIFANIA (traslata).”
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    “4 novembre 2018: infra l'Ottava di Ognissanti.”


    “4 NOVEMBRE 2018 COMMEMORAZIONE DEI SANTI VITALE E AGRICOLA.

    Al ricordo del grande vescovo di Milano la Chiesa unisce oggi il ricordo di due martiri che sant'Ambrogio contribuì a rendere celebri. Vitale ed Agricola erano stati sepolti nel cimitero giudaico di Bologna, ma Dio rivelò al vescovo di quella città il luogo della loro sepoltura e sant'Ambrogio fu invitato ad assistere alla traslazione delle loro reliquie. Del fatto egli ci lasciò memoria nel trattato De virginitate.
    Vitale era uno schiavo di Agricola. Vollero forzarlo a rinnegare Cristo, ma egli lo confessò con tutto il coraggio e i carnefici, per punirlo, gli fecero subire tutti i tormenti possibili fino al punto che tutto il suo corpo fu una piaga. Al momento di spirare disse con dolcezza: "Signore Gesù Cristo, mio Salvatore, mio Dio, accogli la mia anima, perché desidero ricevere la corona che il tuo santo Angelo mi ha mostrata".
    Agricola, suo padrone, fu prima trattato con rispetto, ma l'esempio del suo schiavo lo rese forte, confessò la sua fede e subì il supplizio degli schiavi, la croce, cui fu confitto con numerosi chiodi.
    Veramente, dice sant'Ambrogio, questi martiri portano bene il loro nome: Vitale, perché disprezzando la vita presente, meritò l'eterna; Agricola, perché portò frutti di sublime virtù.
    Reliquie dei due santi furono da Bologna donate a Firenze, Ravenna, Rouen e Clermont.
    Orazione: "Fa', o Signore che, celebrando oggi la solennità dei tuoi martiri Vitale ed Agricola, riceviamo l'aiuto delle loro preghiere".
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 1248-1249.”
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    “Ex voto per grazia ricevuta, realizzato da dei soldati italiani nel pieno della guerra sul fronte carsico, datato 11 novembre 1915.
    I sette uomini si rivolgono alla Vergine Maria e San Pancrazio Martire.”
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    [INDULGENZE PER I DEFUNTI] Normativa generale e per il mese di Novembre | Radio Spada
    https://i1.wp.com/radiospada.org/wp-...size=522%2C669
    [Immagini e riflessioni] Per le anime sante detenute nel carcere del Purgatorio | Radio Spada

    "Novembre è tradizionalmente il mese dedicato alle care anime che ancora giacciono tra le fiamme purificatrici del Purgatorio. Vi è più che mai la necessità di diffondere la devozione del Purgatorio e di pregare e suffragare (tramite le indulgenze, le sante messe e le opere pie) le anime che sono lì detenute dopo il Giudizio particolare (possono esserci anche i nostri parenti e amici che sono già morti) affinché possano presto raggiungere la gioia eterna del Paradiso. Cosa fare dunque e come farlo? Parlare sempre del Purgatorio, diffondere buoni libri sull’argomento e, soprattutto, pregare! Pregare, lucrare il maggior numero di indulgenze nei giorni prescritti, offrire le proprie opere buone, qualche fioretto, qualche sofferenza per le anime purganti, recitare spesso il “De profundis”, fare celebrare tante Messe (Cattoliche) in suffragio dei defunti. Mai come oggi, in cui il Modernismo ha tentato di cancellare l’esistenza stessa di quel regno ultramondano, bisogna pregare per i fedeli defunti. Mai come oggi bisogna ricordare i Novissimi come ad esempio qui."
    [IMMAGINI E RIFLESSIONI] Memento mori! Quando morirai? Come? Dove? | Radio Spada
    https://www.radiospada.org/tag/anime-purganti/
    [CHI MORRA?, VEDRA?] Il suffragio alle anime purganti | Radio Spada
    [CHI MORRA?, VEDRA?] Le anime del Purgatorio ci proteggono | Radio Spada

    https://www.radiospada.org/2018/11/r...udizio-di-dio/
    https://www.radiospada.org/2018/11/l...ri-conciliari/
    https://www.radiospada.org/2018/11/d...to-purgatorio/





    Ligue Saint Amédée
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    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
    “[Dimanche mobile] Quatrième Dimanche après l’Épiphanie.”
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    4 novembre : Saint Charles Borromée, Archevêque de Milan (1538-1584) :: Ligue Saint Amédée
    “4 novembre : Saint Charles Borromée, Archevêque de Milan (1538-1584).”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...s_borromee.jpg





    Réquiem aetérnam dona eis, Dómine, et lux perpétua lúceat eis. Requiéscant in pace. Amen.
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    5 NOVEMBRE 2018: SANTI ZACCARIA ED ELISABETTA, GENITORI DI GIOVANNI BATTISTA; FESTA DELLE SANTE RELIQUIE…



    «5 NOVEMBRE FESTA DELLE SANTE RELIQUIE.»
    Guéranger, L'anno liturgico - Festa delle Sante Reliquie
    http://www.unavoce-ve.it/pg-5nov.htm




    http://www.sodalitium.biz/ss-zaccaria-ed-elisabetta/
    «5 novembre, Santi Zaccaria ed Elisabetta, genitori di San Giovanni Battista.
    “5 novembre: San Zaccaria, Sacerdote e Profeta, padre di san Giovanni Battista, Precursore del Signore. Così pure santa Elisabetta, madre dello stesso santissimo Precursore”.
    Benedictus (Cantico di Zaccaria)

    Benedetto il Signore, Dio di Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo e ha suscitato per noi una salvezza potente nella casa di Davide suo servo, come aveva promesso per bocca dei suoi santi profeti di un tempo, salvezza dai nostri nemici e dalle mani di quanti ci odiano; così Egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua Santa Alleanza, del giuramento fatto ad Abramo nostro padre di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore in santità e giustizia al suo cospetto per tutti i nostri giorni. E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo, perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati, grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge, per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte,e dirigere i nostri passi sulla via della pace.»
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    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
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    Le vittorie che interessano ai cattolici - Centro Studi Giuseppe Federici
    “Le vittorie che interessano ai cattolici 5 novembre 2018.
    Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza.
    Comunicato n. 85/18 del 5 novembre 2018, San Zaccaria.”





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    “5 NOVEMBRE : FESTA DELLE SANTE RELIQUIE.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...28&oe=5C85FAE1





    “5 novembre 2018: infra l'Ottava di Ognissanti.”
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    «In ricordo del 5 novembre 1605 e della "congiura delle polveri" e in onore di quei cattolici che combatterono, patirono e morirono per strappare l'Inghilterra alla tirannide anglicana.»
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    "5 novembre : anniversaire de l'ordination sacerdotale de l'abbé Jocelyn Le Gal et du Père Joseph-Marie Mercier. Ad multos annos!"

    5 novembre : La Fête des Saintes Reliques :: Ligue Saint Amédée
    “5 novembre : La Fête des Saintes Reliques.”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...s_reliques.JPG








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    6 NOVEMBRE 2018: SAN SEVERO, VESCOVO E MARTIRE…



    San Severo - Sodalitium
    «6 novembre, San Severo, Vescovo e Martire.
    “A Barcellona, in Spagna, san Sevèro, Vescovo e Martire, il quale, per la fede cattolica, essendogli stato ficcato un chiodo nella testa, ricevette la corona del martirio”.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...ro-300x209.jpg








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    «MESSA PER TUTTI I FEDELI DEFUNTI E ABSOLUTIO SUPER TUMULUM
    Paramenti neri.
    L'ottavario dei defunti (2-9 novembre) è un tempo di grazia per i nostri fratelli che sono rinchiusi nel carcere del Purgatorio.
    I sacerdoti possono celebrare in loro suffragio ogni giorno la Messa per i defunti.

    "Seppellite questo corpo dove che sia, senza darvene pena. Di una sola cosa vi prego: ricordatevi di me, dovunque siate, innanzi all'altare del Signore" (S. Agostino, Confessioni, IX, 11. 27). Con questa parole santa Monica lasciava questa valle di lacrime, affidando la sua anima ai suffragi della Chiesa. E la piissima Madre Chiesa non dimentica alcuna delle anime dei suoi fedeli che si purificano nelle fiamme del Purgatorio, e oltre a ricordarle quotidianamente nel Canone - “Ricordati anche, o Signore, dei tuoi servi e delle tue serve, che ci hanno preceduto col segno della fede e dormono il sonno di pace. Ad essi, o Signore, e a tutti quelli che riposano in Cristo, noi ti supplichiamo di concedere, benigno, il luogo del refrigerio, della luce e della pace” - pone nelle mani dei suoi Sacerdoti specifici formulari di Messe per i defunti. I paramenti sono neri, colore che esprime la mestizia che avvolge il momento tremendo e solenne della morte, ma nondimeno la speranza anima la liturgia, la speranza che ai morti venga concessa la beatitudine del Paradiso.
    https://tradidiaccepi.blogspot.com/2...funti.html?m=1
    • Terminata la Santa Messa per tutti i fedeli defunti, segue l'Absolutio super tumulum. »
    https://tradidiaccepi.blogspot.com/2...mulum.html?m=1
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    “6 novembre 2018: infra l'Ottava di Ognissanti.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...a6&oe=5C7BE17A

    https://www.radiospada.org/2018/11/d...el-purgatorio/





    Ligue Saint Amédée
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    6 novembre : [Diocèse de Lausanne, Genève et Fribourg] Saint Protais, Évêque et Confesseur (640 - vers 699) :: Ligue Saint Amédée
    “6 novembre : [Diocèse de Lausanne, Genève et Fribourg] Saint Protais, Évêque et Confesseur (640 - vers 699).”

    6 novembre : Saint Léonard, Ermite, Patron des Prisonniers (? 559) :: Ligue Saint Amédée
    “6 novembre : Saint Léonard, Ermite, Patron des Prisonniers († 559).”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...nt_leonard.jpg








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    Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  9. #89
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    Lightbulb Re: Rif: 30 novembre: Sant'Andrea Apostolo

    7 NOVEMBRE 2018: SAN PROSDOCIMO, PROTOVESCOVO; SANT’ERCOLANO, VESCOVO E MARTIRE; SAN VILLIBRORDO, VESCOVO, SANT’ENGELBERTO, VESCOVO E MARTIRE…



    Sodalitium - Sito ufficiale dell'Istituto Mater Boni Consilii
    http://www.sodalitium.biz/

    http://www.sodalitium.biz/indulgenze-per-i-defunti/

    San Prosdocimo - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/san-prosdocimo/
    «7 novembre, San Prosdocimo, Vescovo e Confessore, patrono della Città e della Diocesi di Padova.

    “A Padova la deposizione di san Prosdocimo, il primo Vescovo di quella città. Ordinato Vescovo dal beato Pietro Apostolo, fu mandato alla predetta città per predicarvi la divina parola, ed ivi, risplendendo per molte virtù e per prodigi, con beata fine si riposò”.»
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    7 novembre - S. Villibrordo, vescovo

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    «MESE DI NOVEMBRE: MESE DEDICATO SPECIALMENTE ALLA COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI.
    In questo mese di Novembre, mediteremo con l'ausilio del libro "Chi morrà, vedrà... Il Purgatorio e il Paradiso" (Napoli, agosto 1959) di don Dolindo Ruotolo, che fu sacerdote napoletano, morto in odore di santità, strenuo difensore della dottrina cattolica contro gli errori del modernismo ed autore di diversi testi esegetici e pastorali.

    Capitolo settimo: Lo stato soprannaturale delle anime purganti e la loro carità verso di noi.

    Prima di compire il miracolo del cieco nato, Gesù uscì in questa espressione: Bisogna che io faccia le opere di chi mi ha mandato, finché è giorno: poi viene la notte, quando nessuno può operare (Giov. 9, 4).
    Il giorno del quale parla Gesù, è la vita terrena, la notte è la morte del corpo. Finché si vive quaggiù, si può meritare per l'altra vita, ma con la morte non si può meritare più. Il tempo della prova cessa col cessare della vita terrena, e cessa il tempo utile per l'acquisto dei meriti. Il meritare è proprio della vita terrena, e nasce dallo sforzo e dal sacrificio, fatto per amore. Per questo il patire in questa terra è un dono di Dio, come è un dono per l'operaio stancarsi in un lavoro straordinario che poi gli viene ricompensato ad usura. È logico poi che l'anima del Purgatorio con le sue pene paga il debito contratto, e chi paga non guadagna, né col suo pagamento può acquistare qualche cosa. Paga, ed ha solo la pena di sborsare il danaro per il debito contratto. Neppure i Beati del Paradiso possono meritare, perché ogni loro azione, essendo compiuta nel possesso della felicità, manca dell'elemento essenziale del merito e della soddisfazione, che è lo sforzo e il sacrificio. Uno che è completamente ricco e soddisfatto di tutto, non produce ma gode di quello che possiede.
    La mente dell'anima purgante conserva tutta la sua attività; l'intelligenza ha anzi un campo più aperto alla conoscenza, perché non è inceppata dal corpo, e si trova a contatto più diretto con le opere di Dio.
    Prima di tutto l’anima purgante raccoglie la messe dei suoi ricordi, perché conserva la facoltà della memoria. L'anima infatti mantiene in se stessa le tracce della sua vita terrena, senza pericolo di amnesie o di dimenticanze, perché ogni giorno della sua vita terrena è descritto sulla pagina della coscienza a caratteri incancellabili. Ogni parola, ogni pensiero, ogni volere, ogni azione, vivono nella memoria. Bisognerebbe che l'anima si separasse da se stessa, e cambiasse la propria essenza, che dovesse perdere ogni residuo ed ogni ricordo della sua vita passata.
    Da ciò si capisce l'assurdo di quelli che stupidamente pretendono che l’anima prima di informare il corpo dal quale s'è distaccata con la morte, abbia vissute altre vite, delle quali si sia completamente dimenticata, e delle quali non abbia coscienza.

    1. Le anime purganti pregano per le persone care lasciate sulla terra.
    I ricordi che l'anima ha della sua vita terrena, le danno il rammarico delle colpe commesse, e la spingono a pregare per le persone care lasciate sulla terra.
    L'anima trapassata conosce la nostra condizione, ed è al corrente di quanto facciamo per essa. Sia fra i tormenti che nella luce del Cielo, possiede la stessa natura, mantiene con la terra gli stessi rapporti di conoscenza, e se gli avvenimenti di questa vita possono essere noti agli abitatori del Cielo, lo sono ugualmente per gli eletti trattenuti nel Purgatorio. Quelli che noi abbiamo perduti o che piangiamo, non ci hanno del tutto abbandonati.
    Divenuti immateriali, non essendovi per loro questione alcuna di luogo o di distanza, essi ci sono vicini, sono chiaroveggenti, ci riconoscono, seguono in ogni passo con l'attenzione di un amore che diventa sempre più puro, con la delicatezza di uno sguardo che si fa sempre più chiaro, e ci circondano della loro sollecitudine ed attenzione. Come farebbero passare in noi volentieri quell'ardore di carità che li accende, e quella sicurezza della salvezza che li fa beati!
    Questa è l'opinione di I.A. Collet [«I nostri Defunti»], e la ragione di questa opinione, condivisa da altri teologi, è chiara: Ciò che Dio ha congiunto non può separarsi; lo disse Gesù a proposito del matrimonio, ed è una espressione che vale per tutto ciò che Dio ha congiunto. Ora la famiglia è creazione di Dio, e i membri della famiglia sono congiunti dal medesimo sangue dalla provvidenza divina. I vincoli della carità che producono l'amicizia, sono vincoli di amore santificati da Dio, e quindi sono legami posti da Dio, e neppure questi possono infrangersi. Per questi legami, e sempre col permesso di Dio, le anime sono apparse a quelle persone che amarono in Dio e per Dio, come sono, per es., le anime di una stessa Comunità religiosa.
    Per la carità che unisce le anime purganti a noi, esse possono, per la luce che Dio dà loro, prevenirci dai pericoli futuri che possiamo incontrare, ed aiutarci in quelli nei quali possiamo trovarci.
    Di queste comunicazioni di anime trapassate, ci sono innumerevoli esempi.
    Per citarne uno, la Regina Claudia, moglie di Francesco I di Francia, apparve alla Beata Caterina Racconigi, e le annunziò che i Francesi, capitanati dal loro Re, sarebbero scesi in Italia, e che il Re sarebbe stato vinto e fatto prigioniero a Pavia, come difatti avvenne pochi mesi dopo.
    In generale le anime si manifestano nel sonno, nell'attività della fantasia del dormiente che, anche nel sonno, è attiva; e si mostrano o come erano in vita, o con simboli fantastici che equivalgono ad un discorso, diremmo quasi... geroglifico, che il dormiente, svegliandosi, può intendere e decifrare. Per non spaventare, scelgono la via del sonno, e per comunicare un avviso o la predizione di un avvenimento, si servono di immagini formate dalla fantasia sotto la loro azione. Esse risuscitano, per così dire, nel dormiente i fantasmi latenti che ha già, e se ne servono come un tipografo può prendere le lettere da una cassetta tipografica per formare le parole. Come le lettere e le parole formate dalle lettere diventano intelligibili per la conoscenza che se ne ha, così i simboli fantastici dei sogni diventano intelligibili per il valore di espressione che loro attribuisce o l'esperienza, o coloro che sono illuminati od esperti nel decifrarli. Diremmo quasi che è una stenografia dell'anima, per prevenire un dolore o una gioia.

    2. L'attività intima di un'anima purgante.
    Consideriamo ora l'attività intima di un'anima purgante.
    Essa prima di tutto è santa, e la sua santità è eternamente durevole, perché è confermata in grazia; non può peccare e può esercitare le più belle virtù cristiane. Non è un esercizio penoso e fatto con uno sforzo penoso, e perciò, come dicemmo, non può essere meritorio, ma è la sua vita di unione con Dio, è lo stesso stato soprannaturale nel quale l'anima si trova. Essa ama Dio, preferisce le virtù che conducono a Lui, e per questo accetta la purificazione delle proprie imperfezioni con perfetta pace ed amore.
    Per l'unione che ha con Dio, e perché liberata dal corpo, l'anima apprende per l'intelligenza immediatamente ed in un colpo d'occhio i rapporti di tutte le cose col loro Creatore, aderisce irrevocabilmente a Dio, e vede tutto quello che nelle creature rivela la potenza, la sapienza e l'amore di Dio. Perciò ama il Signore con un amore di contemplazione; più di quello che non abbiano fatto i Santi contemplativi, quando erano sulla terra. Questa contemplazione è come la fede che essa ha, è come l'occhio del suo spirito, che vede Dio non intuitivamente.
    Per intendere questo che diciamo, bisogna considerare che cosa è la fede di quelle anime che sono ancora legate al corpo sulla terra. L'uomo ha gli occhi corporali per vedere le cose che lo circondano; può rafforzare la potenza dei suoi occhi con le lenti, i cannocchiali, i telescopi, i microscopi, e allora vede di più, e scopre tante meraviglie del creato, ma sempre nei limiti materiali. Può avere una certa elevazione dello spirito con i calcoli matematici e con la conoscenza delle leggi che regolano i fenomeni della materia.
    Oltre del mondo sensibile, l'uomo può elevarsi con la grazia di Dio al mondo soprannaturale con la fede. La fede è un dono di Dio, è come l'occhio dell'anima, che vede nella oscurità dei misteri, e, credendoli, li vede nella evidenza dell'intelletto e della ragione, che aderiscono a Dio, rivelanti i misteri dell'eternità.
    Ci spieghiamo con un esempio: i raggi così detti infrarossi, possono far scorgere quello che v'è nelle tenebre, come in pieno giorno, senza farsi scorgere. Nell'ultima guerra i Giapponesi avevano preparata un'imboscata contro gli Americani nel folto di una foresta e nel colmo della notte. Gli Americani però avevano apparecchi con raggi infrarossi, e senza essere scorti dai Giapponesi, li videro in pieno, li circondarono e li annientarono. Il loro occhio infrarosso aveva visto nelle tenebre.
    La fede è come l'occhio infrarosso dell'anima pellegrina, che le fa vedere nelle oscurità dei misteri, e la fa vivere in quello che può non vedere con la sua intelligenza e tanto meno con gli occhi del corpo. Rimane nelle tenebre, eppure credendo vede nella luce di Dio cui aderisce dicendo: Credo.
    L'anima purgante non è inceppata dal corpo, è in una luce naturale più intensa, per la percezione più luminosa che ha delle opere di Dio, e quindi ne contempla la grandezza e la maestà nell'ombra del proprio stato di purificazione. Essa quindi non vede l'armonia e l'evidenza del mondo soprannaturale, ma lo crede e, più di una povera anima pellegrina, vive adorando e contemplando. La sua fede è come il suo occhio infrarosso che le permette di vedere la verità, pur stando nelle tenebre del suo stato di purificazione.
    Per quest'occhio interiore, l'anima purgante non può non amare Dio, e non può non preferire le virtù che conducono e piacciono a Lui, non può non accettare i suoi comandamenti e la sua adorabile Volontà, non può non amare in sé l'opera e la creatura di Dio, e il prossimo, nel quale è l'immagine di Dio.
    Questo che diciamo sembrerebbe quasi la paralisi dell'umana libertà dopo la morte del corpo, dal momento che nel Purgatorio l'anima non può scegliere più tra bene e male, tra virtù e peccato, tra più perfetto e meno perfetto, tra la scelta di un mezzo a preferenza di un altro. Eppure non è così, perché la volontà è la facoltà del bene, e quando pure si volge al male, lo apprende come bene in un ordine inferiore; è ingannata da una falsa luce, è tentata da un impulso diabolico, che sta agli antipodi della grazia di Dio, che illumina ed aiuta la volontà a scegliere il bene.
    Nel Purgatorio questo inganno non è possibile; l'anima è in grazia di Dio, ed è confermata in grazia di Dio; la sua intelligenza è rischiarata, e vede le cose tali quali sono; davanti ad essa il male è male, e il bene è bene. La nebbia seduttrice che nasconde il male, e produce come una vertigine nello spirito, che fa cedere la volontà, è dissipata. L'anima anzi si trova, per le sue pene, nella dolorosa esperienza di quello che produce il più piccolo male, la più piccola imperfezione. È libera, ma proprio per questa libertà illuminata dalla grazia e dall'esperienza, non può volgersi più a cose che sono fuori dell'orizzonte del bene, non può scegliere il male, perché le si presenta come male. Questo è un miglioramento meraviglioso di libero arbitrio.
    Un occhio limpido che non è inceppato nella facoltà visiva, non è più perfetto di un occhio che può essere offuscato? La tastiera di un pianoforte è libera, ma non per strimpellarvi note disordinate e stonate. L'artista che non può strimpellare, e suona liberamente ogni dolce melodia, si dirà meno libero di chi strimpella, e si serve dei tasti liberi per storpiare la musica di Bach? L'anima purgante è nell'arte piena dell'armonia del bene; non è forzata o schiava, è libera nel suo volo sempre più dritto a Dio, sua luce e suo amore.
    Del resto anche Dio è libero, infinitamente libero, anzi è la libertà essenziale, e tuttavia non gli è possibile volere il male o l'imperfezione. La sua infinita libertà, tutta in atto, è infinita potenza di bene, infinita sapienza di perfezione, infinito amore, infinita carità; amore che congiunge a Sé il Verbo, carità e bontà che lo rivolge alle sue creature, beneficandole.

    3. Fede - Speranza - Carità nell'anima purgante.
    L'anima purgante dunque pratica in grado eminente la fede, non essendo ancora giunta alla visione intuitiva di Dio, che dissipa ogni nebbia, e la fa vivere nell'eterna luce. Esercita la virtù della speranza, che può dirsi una virtù propria del Purgatorio, perché l'anima, non conoscendo il termine e i limiti della sua purificazione, anela continuamente a Dio, e vi anela con intensità di amore, del quale non possiamo formarci nessuna idea. Anche l'amore che i più grandi Santi hanno avuto in terra verso Dio, è piccola cosa in confronto dell'amore di un'anima purgante. Io credo che per questo tanti Santi, prima di ascendere al Cielo sono passati per il Purgatorio, anche per poco, come risulta da tante loro manifestazioni ad anime buone. Come il razzo che si lancia in orbita intorno alla terra, ha bisogno dell'ultimo scoppio del razzo vettore, che annulla la sua gravità e il suo peso, spingendolo in orbita, così l'anima santa e pura, ha bisogno di un ultimo slancio di amore che la spinga verso Dio, e questo slancio può averlo solo in Purgatorio.
    Santa Caterina da Genova nel suo ammirabile trattato sul Purgatorio, ce ne dà la ragione. Essa dice: Il Signore nel Purgatorio imprime all’anima un movimento d'infocato amore attrattivo, sufficiente ad annichilarla se non fosse immortale. Quest'amore e quest'attrattiva unitiva agiscono continuamente e potentemente su di lei, tanto che essa se potesse scoprire un Purgatorio più terribile di quello in cui si trova, vi si precipiterebbe volentieri, spinta vivamente dall’impetuosità di quell’amore, e questo per liberarsi più presto da tutto ciò che la separa dal Sommo Bene (Trattato del Purgatorio, cap. 9).
    L'anima santa è attratta potentemente da Dio, che l'ama infinitamente, e mente umana non può misurare la forza di quest'attrazione, diremmo quasi magnete infinito che attira il piccolo atomo di ferro. L'anima santa attratta così, è per poco nel Purgatorio, non nelle fiamme della purificazione ma nelle fiamme di un immenso amore, che è come lo scoppio che la spinge definitivamente a Dio che l'attrae. È allora che l'anima compie la sua piena unione alla Volontà di Dio, che è l'Eterno ed Infinito Amore, ed è totalmente trasformata in essa, da potersi unire a Dio in eterno. L'attrazione di Dio e lo slancio dell'anima, danno un profondo senso di umiltà, come l'avrebbe un satellite artificiale, se potesse ragionare, attratto in orbita nell'immensità dello spazio, intorno ad un pianeta colossale. Se ragionasse, si vedrebbe infinitamente piccolo, e pur si sentirebbe attratto e spinto intorno all'immensamente grande. E girerebbe non con la tracotanza dell'uomo che lo lancia e crede di essere vittorioso degli astri, ma con l'umiltà della piccolezza che gira perché l'attrae l'immensamente grande.

    4. Bisogna invocare le anime purganti.
    Nella luce della fede, della speranza, dell'amore, della propria piccolezza inebriata di amore, l'anima non può non considerare con immensa compassione le creature peregrinanti in terra, e perciò è piena di carità per loro, e sommamente benefica, le assiste e le aiuta quando la invocano, e più ancora, per riconoscenza, quando la suffragano, affrettando la sua purificazione e la sua unione con Dio.
    È perciò sommamente salutare invocare le anime purganti nelle nostre angustie e nelle nostre necessità. Innumerevoli sono i fatti che dimostrano la protezione delle anime purganti per gli uomini che le invocano suffragandole.
    Citerò un fatto avvenuto ad un mio lontano parente gioielliere.
    Egli rincasava a sera avanzata, portando con sé i gioielli più preziosi, per timore di una visita dei ladri al suo negozio. Una sera rincasò a tarda notte, e temendo di essere aggredito, si raccomandò lungo la strada alle anime del Purgatorio, recitando il Rosario di requiem.
    Era la mezzanotte quando imboccò il vicolo che menava alla sua abitazione, e con terrore notò alcuni brutti ceffi che stavano in agguato. Più vivacemente invocò le anime del Purgatorio a sua protezione e difesa. C'era una chiesetta al principio del vicolo, e questa improvvisamente si aprì, e ne uscì un corteo di confratelli col sacco e cappuccio bianco, che salmodiavano come per accompagnare un funerale. Il cappuccio era di quelli antichi che oggi non si usano più: copriva tutto il capo e la faccia, ed aveva solo tre fori: due per gli occhi e uno per la bocca. Il gioielliere non trovò di meglio che unirsi a quel corteo che era visibile ai ladri appiattati nell'ombra. La moglie impensierita dall'ora avanzata, stava alla finestra per spiare l'arrivo del marito.
    Questi infatti, dopo poco, rincasò disfatto dal timore dei ladri, e consolato dal provvidenziale corteo che l'aveva salvato. Raccontò il fatto alla moglie e questa ne fu più sorpresa di lui, perché l'aveva visto rincasare solo. E poiché il marito insisteva nell'affermare la realtà del corteo, essa gli fece riflettere che oltre la mezzanotte nessun esequie poteva farsi. Fu allora che entrambi capirono che quei confratelli del corteo funebre, erano anime del Purgatorio, accorse in difesa di lui. È un fatto certissimo, tramandato nella nostra famiglia, e mi fu raccontato dalla mia mamma, che l'aveva appreso proprio dal gioielliere, beneficato dalle anime per le quali pregava lungo la strada.
    Fonte: Preghiere a Gesù e Maria »







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    "7 novembre 1954.
    Vi è forse bisogno di dire che un editore cattolico non si attiene se non a ciò che è buono? Mentre l'interesse commerciale potrebbe indurlo a venire a patti con la morale, egli respinge qualsiasi arrendevolezza a quel che la sua coscienza riproverebbe. Ma inoltre egli ha la massima cura della qualità. Non accetta che un libro onesto nella sua linea, accurato e corretto; e a questo fondo solido si studia di dare una forma degna. Non ignora la somma di cognizioni e di lavoro che ciò richiede, e non risparmia fatica per conseguire la perfezione che i suoi mezzi gli consentono. La carta e i caratteri saranno scelti con la più grande attenzione; quindi la composizione, che è l'opera d'arte propriamente detta, presenterà il testo nelle migliori condizioni di armonia, di chiarezza e di eleganza; la stampa stessa avrà tutta la finitezza e la precisione desiderabili, di guisa che tutti i mezzi e gli espedienti della tecnica e della tradizione saranno messi al servizio del gusto e della invenzione, per fare dell'opera più modesta un lavoro di stile, una cosa bella, fonte di gioia perenne. Da questi elementi dipende la riputazione di una Casa editrice; ma soprattutto l'editore cattolico ama di offrire a Dio il pieno impiego dei suoi talenti. Non sembra che sia un diminuire la parabola evangelica il vedere in essa anche l'elogio del lavoro ben fatto. La legge del lavoro è stata infatti imposta dal Creatore all'uomo per la sua perfezione. Chiunque invero si studia di compiere eccellentemente le sue azioni quotidiane, adempie la volontà di Dio e rende onore al Padre che è nei cieli; in tal modo si prepara a ricevere da Lui lume e forza per incamminarsi verso la perfezione dell'anima, fine ultimo della sua vita.
    Dal DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO PP. XII AGLI EDITORI CATTOLICI."

    "Illuminare, nutrire, elevare gli spiriti e i cuori, è il dovere e l'onore della stampa, e particolarmente della stampa cattolica. L'Apostolo S. Paolo descrive spesso nelle sue Lettere il vero spirito cattolico, quello stesso che deve guidare la vostra azione: « Esaminate tutto, attenetevi al buono » (1 Thess. 5, 21). « Tutto quello che è vero, tutto quello che è onesto, tutto quello che è giusto, tutto quello che è santo, tutto quello che rende amabile, tutto quello che fa buon nome, se qualche virtù, se qualche lode di disciplina, a queste cose pensate » (Phil. 4, 8). « Tutto è vostro: voi poi di Cristo : e Cristo di Dio » (1 Cor. 3, 22-23).
    7 novembre 1954 dal DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO PP. XII AGLI EDITORI CATTOLICI."







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    “7 novembre 2018: infra l'Ottava di Ognissanti.”
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    “[GLORIE DEL CARDINALATO] S.E.R. Cardinal Agostino Rivarola (1758-1842)

    Agostino Rivarola nacque a Genova il 14 Marzo 1758 da nobile famiglia della repubblica. Addetto agli uffici amministrativi dello Stato Pontificio, governatore di San Severino, fu espulso dallo stato pontificio per volere delle autorità francesi nel 1797. Ebbe modo di incontrare Papa Pio VI durante la sua prigionia a Parma, cercando di organizzarne in qualche modo la fuga. Collaborò all’organizzazione del conclave del 1799-1800 a Venezia. Durante la prima restaurazione papale, fu legato pontificio a Perugia e Prolegato a Macerata, nonchè governatore delle Marche dal 1802 al 1807. Arrestato e imprigionato dai francesi, soffrì sei mesi di durissima prigionia e poi 18 mesi di arresti domiciliari. Caduto Napoleone, accompagnò Papa Pio VII nel suo viaggio di ritorno a Roma. Resse le sorti della Città santa durante l’invasione del generale Murat nel 1815 e lavorò col cardinale della Somaglia alla piena restaurazione dell’ordine prerivoluzionario. Il primo Ottobre 1817 venne creato cardinale. Ricevette il suddiaconato il 10 ottobre 1819, il diaconato il 12 ottobre 1819 e l’ordinazione sacerdotale il 5 Ottobre 1823. Successivamente, Papa Leone XII lo inviò a Ravenna in qualità di Delegato a Latere per tutta la Romagna. Durante il suo mandato gli fu affidata la lotta contro il giansenismo e la carboneria, conclusasi con la condanna di 514 carbonari, colpevoli di aver tramato contro l’ordine dello Stato della Chiesa. Subì un attentato omicida andato a vuoto il 23 agosto 1826 da parte di settari. Tornato a Roma, partecipò ai conclavi del 1829 e del 1830-1831, mantenendo vari incarichi di governo durante il pontificato di Papa Gregorio XVI. Morì il 7 Novembre 1842.
    Nota storica a cura di Piergiorgio Seveso.”
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    https://www.radiospada.org/2018/11/d...el-purgatorio/





    Como ovejas sin Pastor
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    https://moimunanblog.com/



    Études Antimodernistes - Collection d'études théologiques, canoniques, liturgiques et historiques antimodernistes
    http://www.etudesantimodernistes.fr/

    Sede Vacante -
    http://www.catholique-sedevacantiste.fr/

    https://francenationaliste.wordpress.com/

    oblatio-munda -
    http://oblatio-munda.over-blog.com/



    Ligue Saint Amédée
    http://liguesaintamedee.ch
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/
    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
    http://liguesaintamedee.ch/saint-du-...eveque-658-738
    “7 novembre : Saint Willibrord, Évêque (658-738).”
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    Réquiem aetérnam dona eis, Dómine, et lux perpétua lúceat eis. Requiéscant in pace. Amen.
    Cor Jesu Sacratissimum, miserere nobis!!!
    Regina Sacratissimi Rosarii Ora Pro Nobis!!!

    Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

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    8 NOVEMBRE 2018: I QUATTRO SANTI CORONATI, MARTIRI…



    «8 NOVEMBRE I QUATTRO SANTI CORONATI, MARTIRI.»
    Guéranger, L'anno liturgico - I Quattro santi Coronati, Martiri
    http://www.unavoce-ve.it/pg-8nov.htm




    Santi Quattro Coronati - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/santi-quattro-coronati/
    «8 novembre, l’Ottava di Ognissanti e i Santi Quattro Coronati, Martiri.

    “Concedi, Dio onnipotente, a noi che veneriamo la forza mostrata dai martiri nei tormenti, di sperimentare la loro bontà a nostro riguardo”.»
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    http://www.sodalitium.biz/indulgenze-per-i-defunti/
    "INDULGENZE PER I DEFUNTI."


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    Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»







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    «Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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    “OTTAVA DI OGNISSANTI.
    Doppio maggiore.
    Paramenti bianchi.
    Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - 1° novembre. Festa di tutti i Santi
    Sisto IV, nel 1480, stabilì che fosse celebrata dalla Chiesa universale l'ottava di Tutti i Santi. Penetriamo l'intimo spirito della liturgia terrena, che ci inizia a quella celeste. «Ispirata a quei medesimi cori che continuamente si cantano davanti al trono di Dio e all'Agnello - dicevano già Urbano VIII e poi Pio X - conviene che la divina salmodia, mediante la quale la Sposa si consola durante questo esilio, dell'assenza del celeste Sposo, sia senza difetti e senza macchie».
    • Dal libro di san Cipriano Vescovo e Martire sulla mortalità.
    In fine.
    È da considerare, fratelli dilettissimi, e da meditare spesso, che noi abbiamo rinunziato al mondo, e che siamo quaggiù come stranieri e pellegrini. Amiamo il giorno, che stabilisce ciascuno nella sua vera dimora, il giorno che, toltici di qua e sottrattici ai lacci di questo secolo, ci restituisce al paradiso e al regno celeste. Chi, trovandosi straniero, non s'affretterebbe di ritornarsene in patria? Chi, smanioso di navigare per rivedere i suoi, non desidererebbe con avidità un vento propizio, per poter più presto abbracciare i suoi?
    Noi riguardiamo il paradiso come la nostra patria, e già vi abbiamo i nostri padri, i Patriarchi: perché non ci affrettiamo a correre per vedere la patria nostra, per poter salutare i nostri parenti? Un gran numero di amici ci attende lassù, una folla considerevole e fitta di genitori, di fratelli, di figli ci desidera, già sicura della propria immortalità e ancora timorosa della nostra salvezza. Quando ci sarà dato di vederli e abbracciarli, che gioia vicendevole per essi e per noi! Quale voluttà in quel regno celeste senza più timore di morire, e sicuri di vivere eternamente! Che felicità somma e perpetua!
    Là il glorioso collegio degli Apostoli, là il corteggio imponente dei Profeti esultanti, là un popolo innumerevole di Martiri coronati per la loro vittoria nel combattimento e nelle sofferenze. Là le Vergini trionfanti, che colla virtù della continenza assoggettarono la concupiscenza della carne e del senso. Rimunerati i misericordiosi, che cogli alimenti e le elargizioni ai poveri praticarono le opere di giustizia: e osservando i comandamenti del Signore, trasferirono nei tesori celesti i loro patrimoni terreni. Affrettiamoci ad essi, dilettissimi fratelli, pieni di desiderio, e sospiriamo di trovarci presto con essi, affinché ci sia dato di giungere presto a Cristo.
    SANTA MESSA
    - All'Epistola.
    Nell'antichità i re segnavano col loro sigillo i servi e i soldati. Dio è considerato come avente un sigillo col quale i suoi Angeli segnano gli eletti per significare ch'essi sono del Signore. I segnati col sigillo divino (144000, numero simbolico, che è il prodotto di 12000 per 12, numero delle tribù d'Israele), rappresentano i convertiti dal giudaismo. La grande folla rappresenta i convertiti dal paganesimo. Gli Angeli uniscono le loro Lodi a quelle degli uomini e tutti rendono gloria a Dio e al suo Cristo.
    - Al Vangelo.
    Il Sermone sulla montagna ha nel Nuovo Testamento tanta importanza, quanta n'ebbe il decalogo nell'Antico. Le otto Beatitudini indicano le doti da possedersi per aver parte al Regno Messianico sulla terra e nei Cieli.
    • Omelia di sant'Agostino Vescovo.
    Libro 1 sul Sermone del Signore sulla montagna, cap. 5.
    Beati siete voi, dice, quando vi oltraggeranno e vi perseguiteranno e, mentendo diranno di voi ogni male per cagion mia: rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli (Matth. 5,11). Chiunque cerca nella professione cristiana le delizie di questo secolo e il godimento dei beni temporali, badi che la felicità nostra è tutta interiore; come lo dichiara una voce profetica dell'anima che appartiene alla chiesa: Tutta la gloria della figlia del re, è interiore (Ps. 44,14). Fuori ci si promettono ingiurie, persecuzioni e calunnie; per le quali tuttavia c'è in cielo una grande ricompensa, che già si pregusta dal cuore di quelli che soffrono, di quelli che già possono dire: Noi ci gloriamo delle tribolazioni, sapendo come la tribolazione produce la pazienza, la pazienza la prova, la prova la speranza, la speranza poi non confonde; perché la carità di Dio è stata diffusa nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, che ci è stato dato (Rom. 5,3).
    Giacché il frutto non sta nel soffrire tali cose, ma nel soffrirle in nome di Cristo non solo pazientemente, ma anche con gioia. Molti eretici infatti, ingannando le anime col falso nome di cristiani, soffrono molte di queste cose; ma sono esclusi da questa ricompensa, perché non è detto soltanto: Beati quelli che soffrono persecuzione (Matth. 5,10); ma vi si aggiunge: Per la giustizia. Ora dove non c'è vera fede, non ci può essere la giustizia: perché Il giusto vive di fede (Rom. 1,17). E neppure gli scismatici si ripromettano nulla di questa ricompensa: perché del pari dove non c'è carità, non ci può essere giustizia. L'amor del prossimo infatti non opera il male (Rom. 18,10). Ora se essi l'avessero, non dilanierebbero il corpo di Cristo, che è la Chiesa.”
    https://sardiniatridentina.blogspot....santi.html?m=1
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    "SESTO GIORNO INFRA L'OTTAVA DEI FEDELI DEFUNTI.
    OTTAVA PEI MORTI
    Orazioni da recitarsi anche ad una ad una.


    I. All'Eterno Padre.

    Padre onnipotente ed eterno, innanzi al quale vivono i morti non meno che i vivi, io adoro la vostra infinita santità che niente ammette di immondo nel regno della gloria, e ammiro la vostra sapienza e ringrazio la vostra misericordia, che colla creazione del Purgatorio ha preparato un mezzo sicuro per purificare da ogni macchia e rendere degne del Cielo tutte quelle anime che escono di questa vita prima di avere intieramente scontati i debiti da loro contratti colla vostra giustizia. E giacché, come Padre amorosissimo ed amantissimo Sposo di tutti i fedeli rinchiusi in quella grande fornace di fuoco, niente più vivamente desiderate che di vederli perfettamente riconciliati con Voi, onde ammetterli al possesso dell'eredità vostra nel Paradiso, accettate di grazia, in unione dei meriti di Gesù Cristo, i suffragi di tutta quanta la Chiesa, quelle miserabili preghiere che noi vi offeriamo per quegli esuli infelicissimi. Fate che vedano ciò che credettero, che possiedano ciò che sperarono e che si riempiano di ciò che amarono. Degnatevi ancora di perdonare a noi tutte quelle colpe, colle quali abbiamo meritato, non solo il Purgatorio, ma ancora l'inferno, e di aiutarci a profittare in avvenire di tutti i travagli della vita ed a menare costantemente una condotta santa, da poter alla morte passare senza ritardo al gaudio degli eletti in Cielo.
    Maria Addolorata, offerite i vostri meriti ed avvalorate le nostre preghiere per liberare dalle loro pene le povere Anime del Purgatorio.
    Pater, Ave, Gloria, Requiem.

    II. A Gesù Cristo.

    Amorosissimo Redentore, che per la salvezza delle anime sosteneste nientemeno che la croce, e fino all'ultima goccia versaste il vostro Sangue divino, affinché tutti avessero in pronto una soddisfazione sempre maggiore dei proprii debiti, degnatevi di riguardare con occhio di misericordia le povere Anime del Purgatorio, affine di estinguere del tutto, o almeno mitigare in gran parte, l'ardore di quel fuoco che le tormenta. Noi vorremmo essere così fervorosi da meritare presso di Voi una grazia così distinta, e che Voi stesso desiderate vi sia chiesta da noi, per così secondare i consigli della vostra misericordia, senza nulla togliere ai diritti della vostra giustizia. Ma dacché le nostre preghiere non sono degne di esaudimento, ascoltate nelle nostre quelle delle affliittissime vostre spose, che vi furono sempre fedeli fino all'ultimo respiro, ed ora sospirano incessantemente di volare fra le vostre braccia per non allontanarsene mai più. Come potete Voi non commuovervi ai loro gemiti, non esaudire i loro voti, se continuamente benedicono la vostra destra nell'atto che le respinge da Voi, e le tiene immerse in un baratro di inesprimibili pene? Ah! come nel giorno della vostra morte discendeste in tutti i luoghi inferiori non solo per trionfare dei vostri nemici, ma ancora per consolare i vostri credenti, scendete adesso nel carcere del Purgatorio, e annunciando la pace a quanti vi si trovano rinchiusi, traeteli tutti con Voi alla partecipazione del vostro Regno.
    Maria Addolorata, offrite i vostri meriti ed avvalorate le nostre preghiere per liberare dalle loro pene le povere Anime del Purgatorio.
    Pater, Ave, Gloria, Requiem.

    III. Allo Spirito Santo.

    Divino Spirito, Creatore e Santificatore delle anime, la cui natura non è che bontà, e il cui maggior piacere è l'usare misericordia, riguardate con occhio di compassione le povere Anime del Purgatorio, le quali, se sono addoloratissime per le fiamme, che nella maniera più atroce le tormentano continuamente, sono assai più afflitte per essere disgiunte da Voi, che siete, l'unico loro sommo Bene; e tanto più si accorano in quanto che non possono non conoscere che stava in mano loro l'evitar tanti mali, col fare, mentre erano in vita, una maggior penitenza dei loro peccati; e con lo schivare con maggior sollecitudine ogni anche piccola trasgressione della vostra santissima legge. Deh! Voi che siete il Padre di ogni consolazione, mitigate le pene di quelle infelici, compite nelle nostre suppliche i loro voti. In vista della fedeltà con cui vi servirono sopra la terra, dimenticate quei falli che la fragilità della nostra natura ha fatto loro qualche volta commettere; fate che senza ritardo succeda la luce alle tenebre, il riposo al travaglio, il giubilo alla tristezza, accordando loro quell'eterna felicità che avete promessa ad Abramo e a tutta la sua discendenza. Degnatevi ancora di fare a noi tutti conoscere quanto grande sia il debito che si contrae colla vostra giustizia per ogni menoma colpa, affinché viviamo per modo da soddisfare a tutti i delitti finora contratti, e da non farne mai più dei nuovi.
    Maria Addolorata, offrite i vostri meriti ed avvalorate le nostre preghiere per liberare dalle loro pene le povere Anime del Purgatorio.
    Pater, Ave, Gloria, Requiem.

    IV. A Maria.

    Amorosissima Consolatrice di tutti quanti gli afflitti, Madre di tutti i fedeli così vivi come defunti, Maria Santissima, volgete i vostri occhi misericordiosi sulle povere Anime del Purgatorio, che sono così meritevoli della comune pietà, perché incapaci di aiutarsi da se medesime. Interponete presso il trono della divina misericordia tutta la potenza della vostra mediazione; offerite, a sconto dei loro debiti, la Vita, la Passione, la Morte, il Sangue Preziosissimo e i meriti ineffabili del vostro divin Figliuolo, non che i meriti vostri e quelli di tutti i Santi del Cielo e di tutti i giusti della terra; finalmente tutti i sacrificii, le comunioni, le penitenze, le orazioni, le limosine e tutte quante le buone opere che si sono fatte finora, e si faranno in avvenire nella cattolica Chiesa, onde, soddisfacendo compiutamente alla divina giustizia, siano al più presto sollevate dalle atrocissime pene, che soffrono non solo pel fuoco in cui sono immerse, e per la lontananza del loro unico Bene, ma anche per la dimenticanza in cui sono lasciate dalla maggior parte degli uomini.
    Tre Ave e tre Requiem.

    V. A san Michele.

    Glorioso Arcangelo san Michele, che, come principale protettore di tutto il popolo ebreo, per una via tutta seminata di prodigi e di vittorie, lo traeste dall'Egitto ov'era schiavo e lo rendeste possessore di quella felicissima terra che era da tanto tempo l'oggetto de' suoi sospiri; e come specialissimo protettore del mistico gregge evangelico, fate sempre vostra delizia il liberarlo da tutti i pericoli, il consolarlo in ogni affanno, e il procurargli l'appagamento di tutti i santi suoi voti, degnatevi di ottenere alle povere Anime del Purgatorio la mitigazione e l'abbreviamento delle tormentosissime pene in cui gemono, come già consolaste i tre fanciulli nella fornace, rendendo innocue colla vostra presenza le fiamme da cui erano circondati. Colla vostra benigna presenza, voi le rendeste trionfatrici di ogni assalto nemico, quando stavano per uscire da questo esilio, e perorando la loro causa presso il divin tribunale, otteneste loro la sentenza assicuratrice del Cielo. Compite adunque l'opera vostra coll'impetrar loro sollecita la liberazione da quel carcere in cui si trovano ancora rinchiuse.
    E, se è ufficio vostro l'introdurre le Anime sante nel Regno della luce, solennemente promesso ai veri figli di Abramo, non tardate a sollevare agli splendori della gloria chi ora geme fra le tenebre le più dense, e a far partecipe delle eterne delizie chi ora spasima fra ogni sorta di pene. Noi ve ne scongiuriamo colle suppliche le più fervorose; e sicuri della vostra annuenza ai nostri piissimi desiderii, vi promettiamo fin d'ora perpetua la più viva riconoscenza alla divina misericordia, non meno che a voi, che ne siete, dopo la Vergine Maria, il più munifico dispensatore e il più caritatevole ministro.
    Tre Angele Dei e tre Requiem.

    VI. A san Giuseppe.

    Gloriosissimo Patriarca san Giuseppe, alla vostra autorevole intercessione raccomando vivamente il riposo e la pace eterna di tutte le Anime penanti nel Purgatorio. Voi non potete non avere tenerezza per loro dacché sono figlie dilettissime di Maria vostra Sposa, e spose di Gesù che a voi volle esser subordinato e riputato vostro figliuolo. Oltre di che, se voi siete così generoso nel sovvenire a chi languisce in questa valle di pianto, molto più sarete tale nel sovvenire a chi pena in quel torrente di fuoco. Vi supplico dunque, o grande Amministratore delle grazie e dei tesori di Dio, ad interporre frequentemente per quelle Anime le vostre efficaci preghiere; tanto più che niente a voi nega su in Cielo Chi si compiacque di esser vostro suddito qui sulla terra.
    Tre Gloria e tre Requiem.

    VII. Alle Anime Purganti.

    Anime sante del Purgatorio, che in mezzo alle pene più atroci di quella orrenda fornace benedite di continuo quella spada che vi strazia, quella mano che vi flagella per farvi degne del Cielo, consolatevi, poiché se avete legate le mani ed i piedi, onde non potete aiutarvi da Voi stesse, vi è però in terra chi le ha tuttora libere e sciolte per levarle al Cielo in vostro favore e stenderle al vostro soccorso. Consolatevi, che, se finora foste addolorate ed afflitte, non andrà molto che il Signore, riconciliato con voi per mezzo dei nostri suffragi, rasciugherà di propria mano le vostre lagrime, e allontanando da voi la spada, che vi strazia per purificarvi, vi introdurrà nel Regno della luce e della pace, donde sono eternamente banditi l'affanno ed il dolore. Noi ci ricordiamo di voi per suffragarvi; voi ricordatevi di noi per aiutarci; perocché, sebbene per voi nulla possiate, per altri potete assaissimo. Deh per pietà! appena sarete arrivate alla gloria a cui aspirate con tanti gemiti, ricordatevi di chi, soddisfacendo per voi, ve ne ha anticipato il possesso. E siccome noi siamo tuttavia in un mare sempre burrascoso, il quale ad ogni istante ne minaccia naufragio, fate colla vostra mediazione che evitiamo tutti gli scogli, superiamo tutte le tempeste, onde camminando sicuri per la strada da voi già percorsa, giungiamo un giorno con voi al porto sospiratissimo della beatitudine sempiterna.
    Requiem."
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...58&oe=5C86E177





    "I SANTI QUATTRO CORONATI
    Martiri.

    Semplice.
    Paramenti rossi.

    Guéranger, L'anno liturgico - I Quattro santi Coronati, Martiri


    Il Martirologio Romano ricorda oggi: «A Roma, sulla via Labicana, a tre miglia dalla città, la passione dei santi Martiri Clàudio, Nicostrato, Sinforiàno, Castòrio e Simplicio, i quali, prima messi in prigione, quindi crudelissimamente tormentati cogli scorpioni, finalmente, non potendo essere smossi dalla fede di Cristo, da Diocleziano furono fatti precipitare nel fiume.
    Nello stesso luogo, sulla via Labicana, il natale dei santi Quattro Coronati fratelli, cioè Sevèro, Severiàno, Carpóforo e Vittorino, i quali, sotto il medesimo Imperatore, furono percossi fino alla morte con flagelli piombati. Non essendosi allora potuto conoscere i loro nomi, che, dopo alcuni anni, si seppero per divina rivelazione, fu stabilito che si celebrasse l’anniversario di essi, insieme con quei cinque, sotto il nome dei santi Quattro Coronati; uso che perseverò nella Chiesa, anche dopo la rivelazione dei loro nomi».
    Il Martirologio Geronimiano porta oggi questa indicazione: «A Roma, sul Monte Celio (l'anniversario) dei SS. Simproniano, Claudio, Nicostrato e Castore». Questi Martiri, divenuti celebri a Roma, ove le loro reliquie furono trasportate nella prima metà del IV secolo, vennero indicati col nome di Quattro Coronati, sebbene siano cinque, dovendosi annoverare anche un certo Simplicio. Pare siano periti nel 306. Erano scultori presso le cave di Sirmio (Pannonia). Sembra che siano stati condannati per aver rifiutato di scolpire un Esculapio, loro ordinato da Diocleziano, il quale, l'anno dopo la sua abdicazione, sarebbesi recato colà per sorvegliare personalmente l'esecuzione di varii lavori destinati ad ornare il suo palazzo di Salona, dov'erasi ritirato.

    SANTA MESSA
    Se ne fa commemorazione nella Santa Messa dell'Ottava di Ognissanti con Oratio, Secreta e Postcommunio:

    Oratio
    Orémus.
    Præsta, quǽsumus, omnípotens Deus: ut, qui gloriósos Mártyres fortes in sua confessióne cognóvimus, pios apud te in nostra intercessióne sentiámus.
    Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum.
    R. Amen.

    Preghiamo.
    Concedi, te ne preghiamo, o Dio onnipotente, che noi, conosciuta la forza dei gloriosi martiri nel confessare la fede, ne esperimentiamo la benignità come nostri intercessori presso di te.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
    R. Amen.

    Secreta
    Benedíctio tua, Dómine, larga descéndat: quæ et múnera nostra, deprecántibus sanctis Martýribus tuis, tibi reddat accépta, et nobis sacraméntum redemptiónis effíciat.
    Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum.
    R. Amen.

    Scenda abbondante la tua benedizione, o Signore, e per le preghiere dei tuoi santi martiri, a te renda accetti i nostri doni e per noi diventi pegno di redenzione.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
    R. Amen.

    Postcommunio
    Orémus.
    Coeléstibus refécti sacraméntis et gáudiis: súpplices te, Dómine, deprecámur; ut, quorum gloriámur triúmphis, protegámur auxíliis.
    Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum.
    R. Amen.

    Preghiamo.
    Ristorati dal sacramento e dalle delizie celesti, umilmente ti supplichiamo, Signore; ci protegga il soccorso di coloro, il cui trionfo è la nostra gloria.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
    R. Amen."
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...52&oe=5C7D8C29
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...49&oe=5C879FDF










    http://www.sursumcorda.cloud/
    https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda.

    Preghiera al Santo del giorno.

    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare i Santi Martiri Clàudio, Nicostrato, Sinforiàno, Castòrio e Simplicio, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questi Santi Martiri, ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, i Santi Martiri Clàudio, Nicostrato, Sinforiàno, Castòrio e Simplicio possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...profundis.html







    «Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org/ e una casa editrice Edizioni Radio Spada - Home
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/ »

    “8 novembre 2018: Ottava di Ognissanti.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...89&oe=5C7F005C





    “8 novembre 2018: Santi Quattro coronati, martiri.

    La Chiesa rivolge oggi un pensiero ai Martiri ai quali in Roma è dedicata una basilica che, come una imponente fortezza, domina il monte Celio.
    La storia di questi martiri non è chiara. Forse, si dice, non si tratta di quattro martiri, ma di tre gruppi di martiri e cioè cinque scalpellini della Pannonia: Sempronio, Claudio, Nicostrato, Castore, Simplicio; quattro Cornicularii o, come oggi si direbbe, sottufficiali di cavalleria; quattro santi di Albano: Severo, Carpoforo, Severiano e Vittorino.
    Recitiamo in loro onore la colletta della Messa: "Concedi, Dio onnipotente, a noi che veneriamo la forza mostrata dai martiri nei tormenti, di sperimentare la loro bontà a nostro riguardo".
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 1251.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...1b&oe=5C70E6D3





    «8 novembre 1620 : Le armate cattoliche trionfano delle armate protestanti alla Montagna Bianca presso Praga e riconquistano al Cattolicesimo la Boemia. Il trionfo fu impetrato da Santa Maria della Vittoria la cui effigie fu consegnata solennemente a Paolo V che la fece collocare sull'altar maggiore della chiesa San Paolo al Quirinale ribattezzata di Santa Maria della Vittoria (in foto).
    Uno degli autori della vittoria fu il Feldmaresciallo Johann Tserclaes, conte di Tilly, detto il Monaco in armatura

    (https://www.radiospada.org/2018/05/v...onte-di-tilly/ ).»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...9f&oe=5C6DAC6B





    “L'8 novembre 618 muore Sant'Adeodato I Papa.”

    “L'8 novembre 955 muore Papa Agapito II, Sommo Pontefice.”

    “L'8 novembre 1047 Papa Benedetto IX dei conti Tuscolani è reintegrato sul trono di Pietro.”







    Como ovejas sin Pastor
    http://sicutoves.blogspot.com/
    https://1.bp.blogspot.com/-J-Z3azd8v...1600/VOTO1.jpg


    https://moimunanblog.com/



    Études Antimodernistes - Collection d'études théologiques, canoniques, liturgiques et historiques antimodernistes
    http://www.etudesantimodernistes.fr/


    Sede Vacante -
    http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


    https://francenationaliste.wordpress.com/


    oblatio-munda -



    Ligue Saint Amédée
    http://liguesaintamedee.ch
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/
    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»

    8 novembre : Saint Geoffroy ou Godefroy, Évêque d'Amiens (1066-1115) :: Ligue Saint Amédée
    8 novembre : Saint Geoffroy ou Godefroy, Évêque d'Amiens (1066-1115)
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...t_geoffroy.jpg





    8 novembre : les Quatre Saints Couronnés :: Ligue Saint Amédée
    “8 novembre : les Quatre Saints Couronnés.
    A Rome, sur la voie Lavicane, la mort des quatre saints martyrs, les frères Sévère, Sévèrien, Carpophore et Victorin. Sous l’empereur Dioclétien, on les mit à mort en les frappant à coups de lanières plombées. - Martyrologue romain.”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...i_coronati.JPG








    Réquiem aetérnam dona eis, Dómine, et lux perpétua lúceat eis. Requiéscant in pace. Amen.
    Cor Jesu Sacratissimum, miserere nobis!!!
    Regina Sacratissimi Rosarii Ora Pro Nobis!!!

    Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

 

 
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