SIONISMO E ISLAM CONTRO LA PRESENZA DEI CRISTIANI IN IRAQ



Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 83/04 del 30 agosto 2004, Santa Rosa da Lima



Quarantamila Cristiani abbandonano l¹Iraq dopo gli attentati
Baghdad - Secondo quanto rivelato dal Ministro iracheno per i Dislocamenti e le Emigrazioni, la signora Pascale Icho Warda, circa 40.000 Cristiani hanno abbandonato l¹Iraq nelle ultime settimane dopo gli attentati contro varie chiese del Paese.
In alcune dichiarazioni rilasciate al quotidiano arabo Asharq Al-Awsat, il Ministro ha dichiarato che ³in base alle ultime statistiche, il numero di Cristiani che sono usciti dal territorio iracheno raggiunge le 40.000 unità². Pascale Icho Warda è l¹unico Ministro cristiano all¹interno del Governo provvisorio iracheno.
La massiccia emigrazione ³è dovuta all¹insicurezza e agli attacchi contro le chiese a Baghdad e a Mosul due settimane fa², ha sottolineato il Ministro. Agli inizi di agosto, infatti, hanno avuto luogo quattro attentati contro luoghi di culto cristiani a Baghdad e altri due a Mosul, che hanno provocato almeno dieci morti e cinquanta feriti.

Monsignor Fernando Filoni, nunzio apostolico in Iraq, in un¹intervista ad AsiaNews non ha nascosto la sua preoccupazione per l¹esodo massiccio che sembra interessare cristiani e musulmani irakeni, chiedendo alla comunità
internazionale e all¹Onu un maggior impegno per l'Iraq.
Monsignor Filoni riguardo alle cifre fornite dal ministero irakeno sulla fuga dei cristiani ha dichiarato: ³Sappiamo di famiglie che partono e abbandonano la casa e l¹attività lavorativa: è un fenomeno che si sta diffondendo e anche i parroci ci segnalano la partenza di interi gruppi familiari, però non sappiamo se la cifra corrisponde a verità². (S)
(Agenzia Zenit del 22 agosto 2004)

Complotto per eliminare i cristiani in Iraq? Parla il vescovo ausiliario della Chiesa caldea a Baghdad a Rimini _ ³Potrebbe esserci un vero complotto per l¹eliminazione dei cristiani da tutto il Medio Oriente, ma ciò non accadrà per il nostro aiuto e soprattutto per l¹aiuto di Cristo², ha detto monsignor Shlemon Warduni al Meeting di Rimini. Presente al più importante appuntamento estivo annuale in Italia che ha aperto i battenti il 22 agosto, il vescovo ausiliario della Chiesa caldea a Baghdad, è intervenuto di fronte ad una sala colma all¹inverosimile, più di 650 le persone presenti, nel corso di un incontro sul tema ³Cristiani in Iraq².

Warduni è recentemente scampato ad un attentato terroristico. Un¹autobomba era stata, difatti, collocata sotto la sua abitazione, ma per fortuna i fedeli suoi amici l¹hanno spostata perché in divieto di parcheggio. E questo ha salvato la vita al presule. Warduni ha iniziato ricordando la grande tradizione della Chiesa caldea fondata da San Tommaso nel primo secolo, ed ha raccontato il modo in cui il cristianesimo, fiorendo, abbia arricchito la cultura in tutti i campi arrivando a contare 80 milioni di fedeli. ONegli ultimi secoli la Chiesa ha subito un forte ridimensionamento e il sangue dei martiri, ha bagnato
copiosamente la terra², ha commentato il presule.

Warduni ha raccontato che ³durante la guerra i cristiani hanno dato esempio di amore e accoglienza verso tutti² e che ³oggi la situazione sta cambiando, non c¹è più sicurezza e molti emigrano per cercare condizioni di vita accettabili². (S) Il presule ha concluso invocando il Signore ³per aiutare i cristiani in Iraq a vivere la loro sofferenza² e chiedendo agli Occidentali
aiuti concreti, in tutti i campi.

Al convegno è intervenuto anche Giampaolo Silvestri coordinatore area progetti AVSI (Associazione Volontari per il Servizio Internazionale) per l'Africa ed il Medio Oriente, il quale ha raccontato come in Iraq i volontari abbiano incontrato una comunità cristiana viva e integrata nel tessuto sociale. ³Da questo incontro è nato un progetto per ricostruire otto
asili e una scuola primaria a Baghdad² ha precisato Silvestri, perché ³ripartire dall¹educazione è il modo migliore , per sostenere la Chiesa caldea nel suo sforzo di ricostruzione di un popolo in cui ci sia libertà per tutti². (S)
(Agenzia Zenit del 23 agosto 2004)

Mons. Shlemon Warduni, prima della guerra in Iraq, aveva già dichiarato: ³Temiamo la fine della presenza cristiana, non solo in Iraq, ma in tutto il Medio Oriente. Sembrerebbe quasi che in tutta la regione sia stato ordito un tacito complotto contro di noi sia da parte dei musulmani estremisti sia dal sionismo e dei fanatici di ogni colore e bandiera² (³Dio non vuole la guerra in Iraq², Ed. Medusa, Milano 2003).

La Siria riceve migliaia di Cristiani emigrati dall¹Iraq. Molti vogliono
andare in Canada o in Australia Damasco - Fuggendo dalla violenza in Iraq, migliaia di Cristiani iracheni hanno trovato un rifugio temporaneo in Siria, spesso con il desiderio di
emigrare in altri Paesi o di rientrare in Iraq una volta tornata la
stabilità. Secondo quanto rivelato questo mercoledì dall¹agenzia AFP, si calcola che la Siria accolga circa trentamila Iracheni cristiani. Molti vivono in case molto povere o in cattive condizioni in località come Jaramana, posta a sei chilometri da Damasco. La stragrande maggioranza di costoro non ha lavoro, ed è quindi costretta a vivere di risparmi e di aiuti finanziari inviati da familiari in esilio in Occidente. Secondo quanto ha affermato la stessa agenzia, alcuni avrebbero voluto dirigersi in Giordania,
ma avrebbero incontrato difficoltà a ricevere il visto di ingresso. La
maggior parte di questi rifugiati vorrebbe emigrare in Canada o in
Australia. Anche se il regime di Saddam Hussein, così come la guerra e la violenza degli ultimi mesi avevano fatto sì che i membri della minoranza cristiana irachena abbandonassero il Paese negli anni e nei mesi passati, questo esodo si è intensificato a partire dagli inizi di agosto, quando in Iraq hanno
avuto luogo attentati contro alcune chiese che hanno provocato dieci morti. Secondo quanto ha affermato il Ministro iracheno per gli Sfollati e gli Emigrati, la signora Pascale Icho Warda, dopo questi attentati quarantamila Cristiani iracheni hanno abbandonato il proprio Paese, anche se non sono stati precisati i Paesi di destinazione. I Cristiani, in maggioranza di rito
caldeo (in comunione con Roma), rappresentano il 3% della popolazione
irachena, costituita da circa 24 milioni di abitanti.
(Agenzia Zenit del 25 agosto 2004)

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