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Discussione: Bioeconomia

  1. #11
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    In origine postato da Paul Atreides
    Prima tesi della bioeconomia

    Il processo di crescita/sviluppo economico è essenzialmente di natura entropica, in quanto ogni attività economica comporta la irreversibile degradazione di quantità crescenti di materia ed energia. In breve, il processo economico produce costi che saranno sempre maggiori di zero. La natura, insomma, checché ne pensavano gli economisti classici e Marx, non offre nulla gratis.

    Di conseguenza la crescita economica illimitata è in contraddizione con le leggi della natura e va eliminata o radicalmente rivista. Inoltre, la rappresentazione pendolare del processo economico, secondo cui la domanda stimola la produzione e quest'ultima fornisce il reddito necessario ad alimentare nuovadomanda, in un processo reversibile e apparentemente autoriproducentesi all'infinito, andrà sostituita da una rappresentazione circolare in cui il processo economico risulti radicato nell'ambiente biofisico che lo sostiene.
    Ne comprendo lo speranzoso e piuttosto ingenuo proposito di fermare la produzione se si compromette l'ambiente esterno.
    Credo che non sia possibile.
    Finirò col comprare 'sto libro, comunque, prima o poi.
    Sai dirmi la provenienza degli autori? Ho la sensazione che vi sia dell'etica molto forzata, dentro.

  2. #12
    Paul Atreides
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    Il problema non è la speranza o meno. Qui vi è la descrizione di quel che accadrà, volente o nolente. La bioeconomia si basa sull'interazione tra economia, sistemi complessi e termodinamica. E questa è la prognosi risultante

    PS. Prova ad applicare questo principio alla Cina odierna

    PS2. Georgescu-Roegen era un allievo di Schumpeter

  3. #13
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    In origine postato da Paul Atreides
    Il problema non è la speranza o meno. Qui vi è la descrizione di quel che accadrà, volente o nolente. La bioeconomia si basa sull'interazione tra economia, sistemi complessi e termodinamica. E questa è la prognosi risultante

    PS. Prova ad applicare questo principio alla Cina odierna

    PS2. Georgescu-Roegen era un allievo di Schumpeter
    Comprendo bene, anche se questa analisi si discosta abbastanza largamente dalla figura dell'imprenditore-innovatore di Schumpeter; l'innovazione c'è, ovviamente, ora diviene imprenditore-ecologo.
    Auspicabile, naturlamente, come non potrei essere d'accordo?
    Ma, in buona sostanza, di schumpeteriano trovo che con questo metodo sicuramente si rispetta l'asserto che il profitto non sarà il maggior fine dell'impresa , così come l'austriaco teorizza.
    E ciò, prima che sia metabolizzato (se lo sarà mai), porterà macrospazi temporali.


  4. #14
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    In origine postato da enrique lister
    sono d'accordo con la prima tesi, anche se penso che esistano energie rinnovabili all'infinito (sole, vento). Non saprei dire però sulla loro "praticità"

    d'accordo anche con la seconda e la terza. Vorrei sapere però quali sono gli sviluppi di questi assunti
    Naturalmente non rinnovabili all'infinito. Il vento atmosferico dipende dalla irregolarità geografica irradiazione solare, prodotta fusione termonucleare "H to He" nel nucleo stellare.

    A fortiori , la fusione produce i 10 Kwh/mq annui che irradiano la terra (provocando poi vento, pioggia, maree, e auindi ogni forma di energia rinnovabile. Le uniche fonti non solari sono : geotermica e nucleare).

    Naturalmente, anche H to He andrà ad esaurirsi (l'entropia arriva dappertutto), anche se in tempi non preoccupanti per le aspettartive di vita mia e Tua, per quanto ottimistica (per il presente ciclo di vita del Sole, si parla di altri 2/3 miliardi di anni).

    Poi il Sole collasserà e/o esploderà, librando particelle che Forse si riaggregheranno nella formazione di nuovi corpi celesti.

    Ho evidenziato il "forse", perchè, se è certo che il Sole non è una stella di prima generazione (ha forse 5/6 miliardi di anni, mentre l'Universo ne ha 14 ; e del resto, non ci sarebbero elementi pesanti - superiori al 26, Ferro - sulla Terra, se non quali residuati di cicli precedenti), non è affatto certo che possa esserci un altro ciclo dopo questo. Id est : le ultime ricerche sembrano indicare che la vetustà attuale del Cosmo (pari a 1060 tempi di Planck) sia molto prossima alla massima età possibile per un Universo fatto di materia.
    In effetti, già ora per giustificare le attuali dimensioni dell'Universo (cioè, la sua non-chiusura) dobbiamo stimare che la massa cosmica totale (originariamente luce, poi materia) sia già per il 70 % Lambda (costante cosmologica, tensione del vuoto).

    Un Universo leggermente più vecchio dell'attuale sarebbe privo di luce e di materia, conterebbe solo "massa del vuoto", per cui dovrebbe essere infinitamente grande, per cui la velocità della luce "c" sarebbe zero.

    Come avrete capito a questo punto, sto leggendo - ma non ho ancora metabolizzato - "i numeri dell'Universo" di John Barrow, in cui si spiega il macrocosmico attraverso i minimi quantistici (tempi di Planck, distanze di Planck etc.). Caldamente raccomandato, al pari del precedente "da zero ad infinito" del medesimo autore, e "più veloce della luce " di Andy Maguejio.

    Il succo della recente evoluzione cosmologica è che :

    - non certo Einstein, ma Planck è il punto di volta della fisica moderna (cosa peraltro già nota, ma accuratamente celata dalla propaganda Visitor ) ;
    - la velocità della luce (e l'intensità della interazione nucleare forte) non possono essere costanti , ma sempre decrescenti ;
    - l'Universo pertanto non può avere una costanza, nè un equilibrio statico. Visto che esiste, NON PUO' CHE AVERE UNA ESISTENZA CICLICA (). (tutte le cose sono fatte in forma di cerchio ).

    Fine della digressione . Chiedo venia e vengo al punto della questione posta dall'esimio Moderatore.

    La questione della termodinamica quale elemento di sfondo dello sviluppo umano è affrontata da molti autori (consigliato : "La festa è finita" di Richard Heinberg, anche se purtroppo con prefazione dell'On. Alfonso Pecoraro Scanio).
    Naturalmente, avendo tre costanti (rispettivamente : 1.600 calorie alimentari pro capite pro die, necessarie per la sopravvivenza umana individuale, irradiazione solare sulla terra in Kwh/mq/anno, efficenza energetica della fotosintesi clorofilliana, ridotta per i passaggi ulteriori della catena alimentare - erbivori carne etc.), qualcuno si è preso la briga di calcolare la superficie massima del vertice della piramide umana compatibile con un'ecologia entropicamente in pareggio (id est : senza immissione di energia dal passato recente di poche centinaia di milioni di anni fa, combustione di idrocarburi fossili, o di cicli stellari precedenti o futuri, energia nucleare).

    SE ne evince che, se la irradiazione solare, la superficie terrestre e i rendimenti energetici chimici (interazione elettromagnetica) non cambiano, e stati sicuri che per adesso (1.000.000.000 di anni) non lo faranno sensibilmente, il numero massimo di umani sostenibili con il miglior possibile sfruttamento agricolo della superficie terrestre, oceani compresi ascende a :
    - 12.000.000.000 di individui, con dieta rigorosamente vegetariana ;
    - 1.500.000.000, con dieta anche modestamente carnea.

    La prossimità della seconda cifra alla popolazione terrestre nel XVIII Secolo dimostra come lo sviluppo umano sarebbe stato entropicamente impossibile, senza l'apporto energetico "extra" dei combustibili fossili.

    La prossimità della prima cifra alla attuale popolazione globale, dimostra che - in mancanza di consistenti eccidii, sempre possibili ma in linea di principio non auspicabili - la bioeconomia non potrebbe sostenere la popolazione umana, nella consistenza che avrà già tra trent'anni. Salva sempre la possibilità di comprimere la massa somatica individuale, come ipotizzato nella bella canzone dei Genesis "Get them out by Friday" (album "Foxtrot", 1973).

  5. #15
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    Molto dotto, bravissimo come sempre, Decima Regio.
    Veniamo dunque a quel che bisogna fare contro il globalismo.
    Credo che la ricerca debba portare ad un intento operativo, quindi.

    Ciao.

  6. #16
    Paul Atreides
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    Quinta tesi bioeconomica

    I sistemi complessi sono dotati di un anello di feedback. Questo effetto di retroazione può essere sia positivo che negativo. Mentre i sistemi di retroazione positiva presentano caratteristiche esplosive, i sistemi di retroazione negativa sono autocorrettivi. La progressione esponenziale della popolazione o la spirale della violenza rappresentano esempi di retroazione positiva. I sistemi biologici ed ecologici non perturbati rappresentano esempi del secondo tipo. Secondo la bioeconomia anche un modello economico basato sul processo di crescita indefinita rientra nel primo tipo.



    PS. Einstein, affascinato da un'idea in fondo aristotelica del cosmo, tentò di correggere le sue equazioni di campo della relatività generale, introducendo la 'costante cosmologica'. Ma tale 'correzione' è stata sempre più criticata. Ed oggi le teorie prevalenti sono quella del 'Big Crunch' e quella della 'morte per gelo' dell'Universo [ cfr. Charles Seife, ''Zero. La storia di un'idea pericolosa'']

  7. #17
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    In origine postato da Paul Atreides
    Quinta tesi bioeconomica

    I sistemi complessi sono dotati di un anello di feedback. Questo effetto di retroazione può essere sia positivo che negativo. Mentre i sistemi di retroazione positiva presentano caratteristiche esplosive, i sistemi di retroazione negativa sono autocorrettivi. La progressione esponenziale della popolazione o la spirale della violenza rappresentano esempi di retroazione positiva. I sistemi biologici ed ecologici non perturbati rappresentano esempi del secondo tipo. Secondo la bioeconomia anche un modello economico basato sul processo di crescita indefinita rientra nel primo tipo.



    PS. Einstein, affascinato da un'idea in fondo aristotelica del cosmo, tentò di correggere le sue equazioni di campo della relatività generale, introducendo la 'costante cosmologica'. Ma tale 'correzione' è stata sempre più criticata. Ed oggi le teorie prevalenti sono quella del 'Big Crunch' e quella della 'morte per gelo' dell'Universo [ cfr. Charles Seife, ''Zero. La storia di un'idea pericolosa'']
    1) Sì, ma la retroazione negativa, anche se si "autolimita" - cioè riduce progressivamente l'elemento di disequilibrio - non si ferma al riequilibrio, lo supera per inerzia e poi si riequlibria per oscillazioni via via meno marcate. Al punto di squilibrio già oggi raggiunto, il ribasso demografico credo potrebbe avvenire solo con una morìa, e - se lo sviluppo umano venisse sostenuto solo con fonti termodinaimcamente rinnovabili - si assesterebbe credo ben al di sotto della soglia di popolazione anteriore all'età del petrolio.
    Detto questo, per quanto personalmente mi concerne sto acquistando in questi giorni alcuni ettari di terra su un cucuzzolo, fornito di sorgente di acqua geologica e posto ad altezza collinare ottinale per un elettrogeneratore eolico .... ;

    2) Veramente cìè una congiunzione errata. Le tesi prevalenti sino a poc'anzi erano : quella del "Big Crunch" ( in cui la forza gravitazionale della massa di 1080 atomi supera la spinta inflattiva dell'Universo, che inverte l'espansione e inizia a contrarsi - c.d. Universo chiuso ) ; O quella contraria in cui la tensione spaziotemporale del vuoto (costante cosmologica) prevale definitivamente sulla attrazione gravitazionale, talchè l'Universo si dilata e si diluisce sino ad essere a tutti gli effetti vuoto (c.d. Universo aperto).

    Peraltro, nessuna di queste ipotesi era compatibile con l'esistenza di un Universo fatto di materia, che invece empiricamente esiste (visto che noi ci siamo dentro). L'Universo in equilibrio, fatto di materia, è il c.d. Universo piano . Einstein e gli inflazionisti avevano tentato di avvalorare la tesi dell'equilibrio fortuito , ma eminenti statistici hanno calcolato che l'equilibrio richiederebbe una tale combinazione delle intensità reciproche , la cui probabilità sarebbe per capirsi moltom inferiore a quella di fare 6 al Superenalotto tutte le Domeniche dell'anno.

    L'unica spiegazione possibile alla esistenza del Cosmo richiede che questo non sia nè chiuso nè aperto bensì "rimbalzante" tra questi due estremi. L'Universo "neonato" è fatto solo di luce, per circa 300.000 anni (età della radiazione) ; poi entra nell'età della materia, la cui massima durata può essere di una ventina di miliardi di anni (quindi siamo già "olre la mezza età") durante i quali continua ad espandersi, ma sempre più lentamente ; poi entra nell'età del vuoto, ma a questo punto l'espansione cessa, poi si inverte. Contrazione lentissima, poi veloce, poi Big Criunch, poi "rimbalzo" ; nuova età della radiazione etc.

    Perchè ciò sia possibile, occorre che la costante di struttura fine , rapporto tra interazione gravitazionale attrattiva ed interazione elettromagnetica repulsiva, non sia costante, ma leggermente degradante. Occorre altresì che la velocità della luce non sia - ovviamente - costante (nè lo potrebbe, al variare della costante di struttura fine).
    Altra conseguenza è che ogni rimbalzo deve avere ampiezza maggiore del precedente , per cui parlando di un Universo - statisticamente (quantisticamente) - parlando, tutto ciò che è stato dovrà necessariamente tornare ad essere, con in più qualcosa.

    Come tali impostazioni siano in sintonia con le credenze teologiche e religiose dei nostri antenati, è sorprendente. E affascinante. Dei piacenti, nel week-end provo a trarne un 3ad

  8. #18
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    discussione interessantissima...

    anche se, devo ammetterlo, mi è venuto un certo mal di testa...
    e chi vi sta dietro? deciso che la stampo per rileggerla con calma....

  9. #19
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    Predefinito Re: Bioeconomia

    In origine postato da Paul Atreides
    La bioeconomia rappresenta, a mio parere, uno dei più interessanti tentativi attuali di costruire un paradigma economico alternativo all'attuale sistema economico.

    Una economia alternativa pensata in stretta relazione con la cosiddetta ''società di decrescita'' elaborata dal Réseau européen pour l'après-développement con la partecipazione di alcuni importanti esponenti del MAUSS, come Serge Latouche

    Per il momento, due riferimenti bibliografici

    Nicholas Georgescu-Roegen, ''Bioeconomia. Verso un'altra economia ecologicamente e socialmente sostenibile'', Bollati Boringhieri, Torino, 2003

    MAUSS # 2, ''Quale altra mondializzazione?'', Bollati Boringhieri, Torino, 2004
    Sembra interessante, hai qualche link da consigliare sull'argomento ?

  10. #20
    Paul Atreides
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    Per una esposizione della critica alla teoria neoclassica del consumatore e per le teorie alternative della bioeconomia sul consumatore e sulla produzione, essendo troppo elaborate, rimando direttamente alla seconda parte dell'introduzione di Mauro Bonaiuti al testo di Georgescu-Roegen.

    PS. mi dispiace Esmor ma non ho link sull'argomento

 

 
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